Gli anni di piombo Il terrorismo in Italia
Contesto economico, politico e sociale degli anni Settanta Il boom economico era finito, prevale una fase segnata dal ristagno produttivo e dalla crescita dell'inflazione. L'aumento del prezzo del petrolio aveva portato ad un aumento dei prezzi in generale, ad una diminuzione della domanda e un conseguente calo della produzione e dell'occupazione Politico: Il leader del Pci, Enrico Berlinguer, nel 1972 lancia il programma del cosiddetto 'compromesso storico'. Si trattava di una strategia che proponeva una grande alleanza tra le forze comuniste, socialiste e cattoliche per avviare le riforme sociali ed economiche di cui il paese aveva bisogno. Favorevoli ad un'apertura al Pci furono alcuni esponenti della Dc, tra cui Aldo Moro e Giulio Andreotti.
Sociale: Gli anni '70 nel complesso erano comunque stati anni di grandi riforme destinate a rendere stabili i cambiamenti intervenuti nella società italiana del boom economico. Si verificò un cambiamento dei costumi della popolazione con le seguenti novità. 1. Nel 1970 l'approvazione dello Statuto dei lavoratori 2. Nel 1974 fallisce il referendum per abrogare la legge sul divorzio (risalente al 1970) 3. Nel 1975 viene varato un nuovo diritto di famiglia che sanciva la parità giuridica tra marito e moglie; viene abbassata la maggiore età che consentiva il diritto di voto, da 21 a 18 anni 4. Nel 1977 venne approvata la parità salariale tra uomini e donne 5. Nel 1978 venne approvata la legge che legalizzazva l'interruzione di gravidanza
POSSIAMO CONNOTARE L'INIZIO CON UN ATTENTATO: Per anni di piombo si intende un periodo storico italiano che va dalla fine degli anni '60 agli inizi degli anni ’80. POSSIAMO CONNOTARE L'INIZIO CON UN ATTENTATO:
Piazza Fontana, Milano, 12 dicembre 1969 Nella Banca Nazionale dell'Agricoltura alle ore 16:37 viene fatta esplodere una bomba che uccide 17 persone e ne ferisce oltre 100. Nello stesso giorno a pochi minuti di distanza esplodono altre bombe: alla sede della Bnl di Milano e alla Tomba del Milite Ignoto a Roma.
I mandanti della strage non furono mai accertati, ma emerse dalle inchieste della magistratura la responsabilità degli ambienti dell'estrema destra.
I mandanti della strage non furono mai accertati, ma emerse dalle inchieste della magistratura la responsabilità degli ambienti dell'estrema destra.
'La strategia della tensione' L'attentato di Piazza Fontana segnava l'inizio della cosiddetta 'strategia della tensione', il cui obiettivo era incrinare la base dello Stato democratico per favorire soluzioni autoritarie. Dopo Piazza Fontana altre stragi di destra furono: - l'esplosione di una bomba a Brescia, in Piazza della Loggia, nel maggio del 1974 (8 morti e più di 90 feriti); - l'attentato, tre mesi dopo, sul treno Italicus (12 morti e 50 feriti); - la strage della stazione di Bologna il 2 agosto del 1980 (85 morti e oltre 200 feriti) 'La strategia della tensione'
Le 'leggi speciali' per la difesa dello Stato Di fronte a un ordine pubblico messo sempre più a rischio il Parlamento approva nel 1975 le cosiddette "leggi speciali": si tratta della cosiddetta 'legge Reale' (dal nome del Ministro che l'ha redatta, il repubblicano Oronzo Reale), che autorizza la polizia a sparare in caso di necessità e la misura del fermo di 48 ore. Nel 1978 segue l'istituzione di corpi speciali con finalità antiterrorismo: il GIS (Gruppo Intervento Speciale) dei Carabinieri ed il NOCS (Nucleo Operativo Centrale di Sicurezza) della Polizia. Nel 1980 viene emanata la cosiddetta "legge Cossiga", la quale prevede condanne sostanziali per chi venga giudicato colpevole di "terrorismo" ed estende ulteriormente, secondo alcuni in modo incostituzionale, i poteri della polizia.
In quegli anni erano sorti dei gruppi armati di diverso orientamento politico A DESTRA: NAR (Nuclei Armati Rivoluzionari) ORDINE NUOVO ORDINE NERO TERZA POSIZIONE AVANGUARDIA NAZIONALE A SINISTRA: GAP (Gruppi di Azione Partigiana) NAP (Nuclei Armati Proletari) PL (Prima Linea) PAC (Proletari Armati per il Comunismo) BR (Brigate Rosse)
Le Brigate Rosse Tra i gruppi di sinistra si distinse quello delle Brigate Rosse (Br), fondato nel 1970 da Alberto Franceschini, Renato Curcio e Margherita Cogol. A differenza dei terroristi di destra, i terroristi di sinistra non contemplavano la tecnica della strage, ma colpivano i singoli individui, rappresentanti del potere economico e istituzionale (magistrati, dirigenti industriali, rappresentanti delle forze dell'ordine), ma anche giornalisti, intellettuali e sindacalisti di sinistra ritenuti colpevoli di avere 'tradito il movimento operaio'. Il terrorismo di sinistra intensificò la sua azione soprattutto nella seconda metà degli anni Settanta, in particolare tra il 1977 e il 1980. Le vittime furono oltre un centinaio. Tra queste ricordiamo il leader della Dc Aldo Moro, il procuratore generale Francesco Coco, insieme alla scorta, il sindacalista Guido Rossa, il giornalista Walter Tobagi.
L'accordo polito tra Dc e Pc culmina nel 1978 con la formazione di un governo che fu detto di 'solidarietà nazionale'. Il giorno in cui il nuovo esecutivo si presentava in Parlamento, il 16 marzo, un commando delle Br rapì Moro.
Dopo 55 giorni, il 9 maggio 1978, Moro venne assassinato e il suo cadavere fu ritrovato in una strada del centro di Roma. L'efferatezza del delitto isolò le Br e ciò avrebbe portato agli inizi degli anni Ottanta a sconfiggere il terrorismo rosso.
Negli anni Settanta l'evoluzione della Mafia e della Camorra Sempre in questi anni si registrò una recrudescenza della criminalità organizzata. Mafia e Camorra estesero il loro raggio d'azione, dedicandosi altre che alle tradizionali attività illecite (traffico di stupefacenti, prostituzione, riciclaggio di denaro sporco) a vere e proprie attività economiche e imprenditoriali. Il tentativo di contrastare queste organizzazioni costò la vita a molti funzionari statali, ma anche a politici, imprenditori, giornalisti ed intellettuali. I primi ad essere colpiti furono: - Peppino Impastato, giornalista, trovato morto il 9 maggio 1978 a Cinisi (provincia di Palermo) - Boris Giuliano, capo della squadra mobile, assassinato il 21 luglio 1979 a Palermo - Carlo Alberto Dalla Chiesa, generale, assassinato il 3 settembre 1982 a Palermo - Rocco Chinnici, giudice, ucciso il 29 luglio 1983 a Palermo
I dati degli anni di piombo TOTALE: 428 MORTI ai quali vanno aggiunti OLTRE 1000 FERITI, DI CUI UNA PARTE CON DANNI PERMANENTI nei 14615 attentati compiuti. (Fonte: Sergio Zavoli, "La notte della Repubblica", Mondadori, 2009) Sembra un bollettino di guerra, è invece il bilancio di una stagione politica tra le più drammatiche della prima Repubblica, quella che negli anni Settanta ha visto contrapposte l'estrema destra e l'estrema sinistra, il rosso e il nero. Mai come in quegli anni questi due colori hanno finito per dividere e accecare centinaia di migliaia di giovani di più generazioni, che si sono odiati e combattuti senza esclusione di colpi.
FINE Presentazione a cura della Prof.ssa Massari Maria Grazia Istituto Alberghiero “F. Martini” Montecatini Terme