Capitolo 7 Etnie e migrazioni Croteau D., Hoynes W., (2015) Sociologia Generale. Temi, concetti, strumenti, Milano, Mc Graw Hill Education
I concetti di etnia e razza Etnia e Razza sono INVENZIONI CULTURALI che hanno importanti conseguenze nella vita di una società e sulla sua struttura
Il concetto di razza Con “razza” si è soliti indicare persone che condividono delle caratteristiche fisiche (in primo luogo il colore della pelle) ritenute socialmente rilevanti Oggi si fa un uso improprio del termine richiamandone un presunto (ed erroneo) fondamento scientifico
XVIII – XIX secolo Joseph Arthur de Gobineau è riconosciuto come padre del razzismo moderno. De Gobineau indicò l’esistenza di tre razze: bianca, nera e gialla Secondo la sua riflessione la razza bianca non poteva che mostrare intelligenza, moralità e volontà di potenza superiori alle altre (Giddens, 2006)
Dopo la Seconda Guerra Mondiale Le teorie scientifiche sulla razza sono state completamente screditate poiché da un punto di vista biologico non esistono razze ben definite
Pertanto le differenze etniche non sono innate ma apprese Il concetto di etnia L’etnia è un concetto puramente sociale: si riferisce ai tratti culturali che distinguono un determinato gruppo di persone (che condividono lingua, costumi, simboli, religione …..) Pertanto le differenze etniche non sono innate ma apprese
Interazioni tra diversi gruppi etnici Gruppo maggioritario: insieme di persone che hanno privilegi e potere Gruppo minoritario: insieme di persone che subiscono svantaggi e hanno meno potere a causa di caratteristiche fisiche e culturali N.B. non è necessariamente una distinzione numerica
Pregiudizi e Discriminazioni I pregiudizi sono delle opinioni negative verso i membri di un gruppo sulla base di informazioni inadeguate Spesso i pregiudizi si fondano sugli stereotipi: generalizzazioni distorte e tendenzialmente immutabili su un gruppo
Discriminazione: quando dall’opinione si passa al comportamento concreto, ostile nei confronti di un gruppo
Come si spiegano pregiudizi e discriminazioni? 1 Le teorie socio-psicologiche sottolineano l’importanza delle dinamiche di appartenenza (in-group) e non appartenenza (out-group) Nei confronti dei membri dell’out-group si provano sentimenti negativi (per effetto degli stereotipi accettati)
Etnocentrismo: giudicare un’altra cultura utilizzando gli standard della propria (considerata superiore) All’etnocentrismo corrispondono spesso la chiusura di gruppo (forte demarcazione dei confini, restrizione delle relazioni sociali o economiche) e la xenofobia (irragionevole timore verso lo straniero)
Governo – Imprese - Scuole etnocentrismo, xenofobia, razzismo non riguardano solo individui o gruppi MA Discriminazione istituzionale: quando il trattamento ineguale deriva da politiche procedure istituzionali Governo – Imprese - Scuole
Come si spiegano pregiudizi e discriminazioni? 2 Interpretazioni sociologiche che enfatizzano: l’impatto della cultura gli interessi materiali del gruppo
(1) stereotipi e pregiudizi tendono a essere assorbiti durante l’infanzia La socializzazione è il processo mediante il quale le persone apprendono le norme, i valori, le credenze e i comportamenti adeguati nella loro cultura L’individuo interagisce senza sforzo con le persone simili mentre può trovarsi a disagio di fronte a comportamenti non prevedibili e insoliti.
Come superare questo “disagio”? ipotesi del contatto (Allport, 1954): se si ha la possibilità di incontrare e conoscere i membri dell’out-group si scoprirà che molti pregiudizi e stereotipi non sono fondati.
(2) Interessi dei gruppi e competizione per le risorse (es (2) Interessi dei gruppi e competizione per le risorse (es. posti di lavoro) Split labor market theory: conflitti etnici si sviluppano quando due gruppi di etnia diversa competono per gli stessi posti di lavoro.
Modelli di interazione PLURALISMO: coesistenza fondata sul riconoscimento della parità di condizioni e stessa dignità sociale IBRIDAZIONE: i gruppi si uniscono al punto da crearne uno nuovo ASSIMILAZIONE: i membri del gruppo minoritario tendono ad abbandonare la propria cultura
Reazioni del gruppo minoritario RITIRO o creazione quartieri etnici nei grandi centri urbani (es. Little Italy, Chinatown) INTEGRAZIONE intesa come “assimilazione volontaria” (es. modifiche dei propri nomi) ADOZIONE DI UN ALTRO CODICE (Anderson, 1999) ovvero adeguarsi alle aspettative sociali della maggioranza RESISTENZA contro la discriminazione
Il multiculturalismo processo che prevede il riconoscimento delle distinte culture che formano una società, garantendone protezione e valorizzazione un’autentica collaborazione per il riconoscimento dei diritti e delle norme di convivenza (Berti, 2000)
Critiche “lo scontro di civiltà” (Huntington, 1993;1998) : per effetto della globalizzazione e dei contatti sempre più frequenti i nuovi conflitti avrebbero riguardato le culture e non gli Stati.
all’interno di una stessa cultura ci possano essere mescolanze e significative differenze. Inoltre proprio per effetto della globalizzazione si assiste a un continuo contatto e “rimescolamento” tra culture
Critiche Is Multiculturalism Bad for Women? (Okin, 1999): esiste una incompatibilità tra tutela dei diritti delle donne e la garanzia dei diritti collettivi di gruppi minoritari che spesso mantengono una struttura patriarcale, per costumi e religione.
Movimenti migratori Il migrante è una persona che si è spostata in un paese diverso da quello di residenza abituale e chi vive in quel paese da più di un anno
tre attori la società di origine (capacità di offrire benessere) i migranti e i potenziali migranti (con i loro progetti e aspirazioni) la società ricevente (domanda di lavoro, politiche di accoglienza).
Diversi approcci Macro: agire delle forze economiche, politiche, culturali Micro: orientato all’individuo come un attore razionale che massimizza il proprio benessere Meso: volge lo sguardo all’aspetto relazionale
Modello push-pull I paesi di origine spingono alla migrazione per cercare migliori condizioni di vita. I paesi di destinazione attraggono per le possibilità di lavoro, libertà e benessere economico.
modello selettivo o coloniale (es. Francia, Gran Bretagna): favoriva modello storico o classico (es. Stati Uniti, Canada, Australia): l’immigrazione era incoraggiata - nazioni di immigrati- modello selettivo o coloniale (es. Francia, Gran Bretagna): favoriva l’immigrazione dalle ex colonie
modello dei lavoratori ospiti (es modello dei lavoratori ospiti (es. Belgio, Svizzera, Germania): migrazione favorita per brevi periodi per soddisfare l’esigenza di manodopera straniera modello della chiusura crescente (che favorisce i modelli illegali): attuazione di misure sempre più restrittive nei confronti dei flussi migratori.
Gli approcci più recenti considerano le migrazioni come dei sistemi di interazione a livello macro, meso e micro
Tendenze attuali Accelerazione Diversificazione Globalizzazione Femminilizzazione
DIASPORE Robert Cohen (1997) individua quattro tipi di diaspore: diaspora di vittime diaspora imperiale diaspora di lavoratori diaspora di commercianti
Il fenomeno migratorio in Italia Popolazione straniera residente: 5.014.437 (8,2%) Nazionalità più rappresentate: Romania - Albania – Marocco Regioni con maggiore popolazione straniera: Lombardia – Lazio – Emilia Romagna Fonte: Istat
Anni ’60 – ’70 ingresso nel sistema migratorio europeo “Geografia dell’immigrazione in Italia” opportunità di lavoro e insediamento creano diversi sottosistemi migratori: Manodopera di diverso tipo (Nord-Sud) Settore dei servizi (grandi città)
Caratteristiche “importazione riluttante” Il controllo “dal basso”, spesso spontaneo e frammentato emergenza
Leggi La prima legge è del 1986: mirata alla tutela degli immigrati in quanto lavoratori 1990 n.39: presenza stabile di stranieri che vivono e lavorano in Italia (attenzione ai diritti della persona) 40/1998(“Turco-Napolitano”): integrazione sociale 189/02 (“Bossi-Fini”): ridefinizione in termini di sicurezza e lotta alla clandestinità