L’ambiente di lavoro e la sicurezza

Slides:



Advertisements
Presentazioni simili
Regolamento per l’attuazione delle norme sulla sicurezza
Advertisements

GMP and HACCP in restaurants and hotels
PREVENIRE: FARE O DIRE QUALCOSA IN ANTICIPO AL PREVEDIBILE ORDINE DI SUCCESSIONE PREVENZIONE: AZIONE DIRETTA A IMPEDIRE IL VERIFICARSI O IL DIFFONDERSI.
il Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza
SERVIZIO DI PREVENZIONE E PROTEZIONE
Corso addetti antincendio - Rischio Basso (D.M. 10 marzo 1998)
Autostrada TO-SV, Priero Ovest (CN), cap INDICE Macchine usateMacchine usate Prodotti alimentari nella giornataProdotti alimentari nella giornata.
CAPO II – USO DEI DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE ART
Cultura della sicurezza DICEMBRE 2007 Incontro sulla sicurezza.
LUOGHI DI LAVORO LA SICUREZZA NEI LUOGHI DI LAVORO Giugno 2013
Corso di auto-apprendimento guidato per Facilitatori per il Rischio Biologico Richiami sull’organizzazione della Sicurezza in Azienda,
La sicurezza degli impianti elettrici
Ing. vincenzo clarà Potenziamento della cultura della prevenzione degli infortuni e della normativa vigente rispetto a stage, tirocini e alternanza nel.
MODULO 1 UNITA’ 1.2 IGIENE PROFESSIONALE.
Le figure della Prevenzione
Il decreto 626 La valutazione dei rischi. La valutazione del rischio, grazie ad un approccio strutturato, permette di stimare il rischio e prendere coscienza.
PREVENZIONE E MANUTENZIONE
Supervisione e Gestione Sassuolo, 27 Novembre 2008.

SICUREZZA OBBLIGATORIA: COSA CAMBIA NELLA FORMAZIONE? Incontro con SPISAL sul nuovo Accordo Stato - Regioni 1 marzo 2012.
L’ORGANIZZAZIONE DELLA CUCINA La brigata di cucina
1. Luoghi di lavoro Argomento da discutereCosa si può fare? I laboratori, uffici e gli edifici che ospitano i luoghi di lavoro Le vie di circolazione (per.
LA SICUREZZA NEL LAVORO
Sicurezza sul lavoro Lo Stato italiano sta lavorando in modo incisivo per migliorare la sicurezza nei luoghi di lavoro.
cliccare o premere un tasto per far scorrere il testo
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE
Rischio chimico I.P. Stefano German Dr. Inf. Pietro Valenta.
Progettare l’impresa ristorativa Il reparto di sala e di cucina
La sicurezza nella scuola
LEZIONE 6 MISURE DI PREVENZIONE.
Le aree di lavoro. L’area di ricevimento e stoccaggio merci
Organizzazione del personale
MODULO 2 UNITÀ IGIENE E SICUREZZA NELL’AMBIENTE RISTORATIVO.
ILLUMINAZIONE DEI POSTI DI LAVORO PRINCIPI GENERALI
LA FORMAZIONE,L’INFORMAZIONE E L’ADDESTRAMENTO PER LA SICUREZZA
RISCHIO IMPIANTI La Legge 22 Gennaio 2008 n.37 L’installazione La trasformazione L’ampliamento La manutenzione DEGLI IMPIANTI AL FINE DI GARANTIRNE LA.
Hanno partecipato all’ ideazione ed alla realizzazione del Corso:
DEFINIZIONI APPARECCHIATURE ELETTROMEDICALI
L'ANTIFORTUNISTICA Garantire sicurezza e informazione
Incentivi Inail alla prevenzione Direzione Regionale Inail Campania.
INCONTRO DIBATTITO: «Acqua: Risorsa o Rischio per la Salute?» RELAZIONE “I CONTROLLI SULL’ACQUA DESTINATA AL CONSUMO UMANO: IL RUOLO DELL’AZIENDA SANITARIA»
Catering e banqueting.
L’igiene nei processi della ristorazione
La grande attrezzatura di cucina
OPERATORE DELLA RISTORAZIONE Indirizzo: Sala e Bar
REGOLAMENTO DI SICUREZZA PER GLI STUDENTI Provvedimento emanato con Decreto Rettorale in data 14/05/98 n. 174 del registro generale dell'Ateneo IL RETTORE.
La prevenzione incendi
Lgs. N. 155 /97, attuazione della direttiva 93/43 CEE riguardante l'igiene dei prodotti alimentari Scopo del manuale. Fornire le informazioni su tutte.
Sicurezza ed igiene nei centri estetici
HACCP Hazard Analisys Critical Point Control Isabel Corrà.
Prevenzione e Sicurezza Legislazione vigente D.P.R. 547 del 27/04/1955 Norme per la prevenzione degli infortuni sul lavoro D.L. 277 del 15/08/1991 Attuazione.
Igiene nella ristorazione
Gli ambienti e il personale
“Potenziamento della cultura della prevenzione degli infortuni e della normativa vigente rispetto a stage, tirocini e alternanza nel mondo del lavoro”.
Che cos’è l’HACCP.
La grande attrezzatura
Coordinatrice- Ailda Dogjani Segretario – Caka Xhovana Custode dei tempi-Danilo Diotti Custode della partecipazione- Mirko Colautti.
Sicurezza e salubrità del luogo di lavoro.
Il Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza
1) RIFERIMENTI NORMATIVI 1) RIFERIMENTI NORMATIVI 2) ORGANIZZAZIONE 3) VALUTAZIONE DEI RISCHI 4) EMERGENZE.
NELLA RISTORAZIONE PUBBLICA
COTTURA DEGLI ALIMENTI
LA SICUREZZA NEI LABORATORI DI CHIMICA SiRVeSS Sistema di Riferimento Veneto per la Sicurezza nelle Scuole B2.1 CORSO DI FORMAZIONE RESPONSABILI E ADDETTI.
Nel nostro ordinamento, la tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro è regolata da numerose norme giuridiche, contenute in fonti diverse.
Ing. Monica Summa Camera di Commercio di Napoli 1 “ La gestione in sicurezza delle attrezzature: aspetti generali ed applicativi ” Sala Consiglio Camera.
Ente Scuola Edile del Vercellese e della Valsesia.
CONTROLLO OPERATIVO L'Azienda individua, tramite il Documento di Valutazione dei Rischi, le operazioni e le attività, associate ai rischi identificati,
La formazione dei Datori di Lavoro Rischio basso Lezione 1 D.Lgs. 81/2008, art. 37. Accordo Stato Regioni Autori: Chiara Ballarini, Adele De.
Chi Controlla le aziende???
L’HACCP (Hazard Analysis Critical Control Point) è un sistema di controllo della produzione degli alimenti che ha come scopo la garanzia della sicurezza.
Transcript della presentazione:

L’ambiente di lavoro e la sicurezza

Le risorse umane e la brigata di cucina 1 L’ampiezza e la composizione della brigata dipendono da una serie di fattori: - tipologia e categoria dell’azienda; - dimensioni (numero di coperti); - tipologia di menu (quantità e complessità dei piatti proposti); - tipologia delle materie prime; - orari di apertura al pubblico; - processi produttivi adottati. L’ambiente di lavoro e la sicurezza > Le risorse umane e la brigata di cucina 1

Le risorse umane e la brigata di cucina 2 Chef de cuisine Cuochi capipartita Commis de cuisine Personale generico Le decisioni più importanti devono essere prese congiuntamente dai vari capireparto (oltre allo chef, il direttore di sala, il sommelier e, se presente, il direttore del locale). Lo chef deve riunire la brigata per ripartire i compiti, prestando attenzione a eventuali pareri e consigli espressi dai singoli componenti. L’ambiente di lavoro e la sicurezza > Le risorse umane e la brigata di cucina 2

Le procedure di lavoro Le procedure operative dovrebbero basarsi sul principio della “marcia in avanti” e su percorsi differenziati in grado di evitare sovrapposizioni di attività e assicurare la massima igiene (evitando contaminazioni crociate). Per questo in tutte le fasi è previsto l’allontanamento di scarti e rifiuti dalle zone di lavoro. Marcia in avanti Tutti i prodotti alimentari che entrano in azienda devono seguire un percorso lineare: una volta che l’alimento ha raggiunto una determinata area o fase del processo produttivo, non dovrebbe essere riportato in un ambiente dove si svolge una fase precedente. L’ambiente di lavoro e la sicurezza > Le procedure di lavoro

La grande attrezzatura di cucina 1 I fattori da tenere in considerazione nella scelta della grande attrezzatura sono: Dimensioni dell’azienda Competenze del personale Tipologia dei piatti proposti L’ambiente di lavoro e la sicurezza > La grande attrezzatura di cucina 1

La grande attrezzatura di cucina 2 La grande attrezzatura di cucina può essere suddivisa in tre categorie: - grande attrezzatura per la cottura (cucine, forni, altre attrezzature); grande attrezzatura per la conservazione (celle frigorifere, armadi frigo, banchi frigo, abbattitori di temperatura, macchina per il sottovuoto); altre attrezzature, utilizzate per velocizzare e/o rendere più funzionale il lavoro (planetarie, frullatori a immersione, tritacarne refrigerati, cutter, pacojet, sfogliatrice). L’ambiente di lavoro e la sicurezza > La grande attrezzatura di cucina 2

La piccola attrezzatura di cucina 1 Nella selezione della piccola attrezzatura è necessario valutare la qualità del materiale, tenendo in considerazione: - la robustezza e la durata nel tempo, anche in rapporto al volume di lavoro; - il rapporto qualità-prezzo; le reali esigenze dell’azienda. I materiali in genere utilizzati sono: Acciaio inox Alluminio Rame Ferro Ghisa Terracotta Porcellana L’ambiente di lavoro e la sicurezza > La piccola attrezzatura di cucina 1

La piccola attrezzatura di cucina 2 Quattro sono le categorie di piccola attrezzatura utilizzata in cucina: pentolame e altri utensili per cuocere; coltelleria e altro materiale per tagliare mestolame altri utensili L’ambiente di lavoro e la sicurezza > La piccola attrezzatura di cucina 2

Cotture a basse temperature I sistemi di cottura Cotture nei liquidi Sbianchitura Affogatura Bollitura Cotture a vapore Cottura a vapore Cottura a vapore sottovuoto Cotture a basse temperature Bagnomaria Bagnomaria sottovuoto Cotture a calore secco Cotture nei grassi Cotture miste Cottura alla griglia (o alla piastra) Cottura in forno Gratinatura Frittura Cottura al salto Glassatura Stufatura Brasatura L’ambiente di lavoro e la sicurezza > I sistemi di cottura

Le aree di una struttura ristorativa Le dimensioni e l’organizzazione dei locali di una struttura ristorativa variano a seconda dell’utenza. In generale, le aree che occorre prendere in considerazione durante la progettazione sono: area di ricevimento e stoccaggio, dove vengono immagazzinate e conservate le materie prime; area produzione, dove vengono preparati gli alimenti e le bevande; - area distribuzione, dove viene effettuato il servizio. L’ambiente di lavoro e la sicurezza > Le aree di una struttura ristorativa

Criteri base per la progettazione - La superficie degli ambienti di lavoro deve essere proporzionata al numero degli operatori e alla capienza del locale. Le aree di stoccaggio, produzione e distribuzione devono trovarsi sullo stesso piano ed essere contigue. - La dislocazione dell’attrezzatura e i percorsi degli addetti devono essere razionali e pensati in modo da consentire la marcia in avanti delle operazioni. L’ambiente di lavoro e la sicurezza > Criteri base per la progettazione

I requisiti minimi obbligatori 1 I laboratori di produzione, preparazione e confezionamento degli alimenti devono essere provvisti di locali distinti e separati per: Il deposito delle materie prime Il deposito delle sostanze non destinate all’alimentazione La produzione, la preparazione e il confezionamento delle sostanze alimentari il deposito dei prodotti finiti L’ambiente di lavoro e la sicurezza > I requisiti minimi obbligatori 1

I requisiti minimi obbligatori 2 Gli stabilimenti e i laboratori devono essere inoltre provvisti di: - impianti, attrezzature, utensili e superfici, destinati a venire a contatto con le sostanze alimentari, idonei sotto il profilo igienico-sanitario; - acqua potabile calda e fredda in quantità sufficiente; - dispositivi per lo smaltimento dei rifiuti in aree protette; - depositi o magazzini dotati di attrezzature di refrigerazione; - servizi igienici non comunicanti direttamente con i locali utilizzati per la lavorazione, il deposito e la vendita delle sostanze alimentari. L’ambiente di lavoro e la sicurezza > I requisiti minimi obbligatori 2

Caratteristiche tecniche dei locali 1 L’art. 28 del D.P.R. 327/80 stabilisce che i locali devono essere: - costruiti in modo tale da garantire una facile e adeguata pulizia; - sufficientemente ampi, da evitare ingombro delle attrezzature e affollamento del personale; - rispondenti a requisiti razionali sotto il profilo igienico-sanitario, con un microclima atto ad assicurare condizioni di benessere ambientale; - aerabili; L’ambiente di lavoro e la sicurezza > Caratteristiche tecniche dei locali 1

Caratteristiche tecniche dei locali 2 Sempre secondo l’art. 28 del D.P.R. 327/80, i locali devono essere: - muniti di adeguato sistema di illuminazione naturale o artificiale; - muniti di pareti e pavimenti facilmente lavabili e disinfettabili; - muniti di dispositivi idonei a evitare la presenza di roditori e altri animali o insetti; - adibiti esclusivamente agli usi cui sono destinati. L’ambiente di lavoro e la sicurezza > Caratteristiche tecniche dei locali 2

Locali per il deposito delle materie prime Scarico merci Accessibile e con porta munita di tende Ricevimento merci Dotato di bilance e di un ufficio per l’archiviazione Stoccaggio a temperatura ambiente A nord, nord-est, areato ma al riparo dalla luce Pareti lavabili, pavimento piastrellato, scaffali in acciaio inossidabile a 20 cm da terra Stoccaggio a temperatura controllata Frigoriferi o celle refrigeranti di numero e temperatura variabile Stoccaggio di sostanze non alimentari Detersivi e prodotti chimici devono essere distanti da quelli alimentari, con etichette visibili e in flaconi non travasati L’ambiente di lavoro e la sicurezza > Locali per il deposito delle materie prime

Gli impianti della cucina 1 Impianto di illuminazione: almeno 350-400 LUX. Impianto di areazione: obbligatorie le cappe aspiranti (tradizionali, a flussi di compensazione, a controsoffitto) o filtranti. Impianto del gas: occorre essere in possesso di una dichiarazione di conformità dell’impianto, rilasciata da personale qualificato, che permette di ottenere dal Comune il permesso di abitabilità e il permesso di agibilità. L’ambiente di lavoro e la sicurezza > Gli impianti della cucina 1

Gli impianti della cucina 2 Impianto elettrico: è obbligatoria una dichiarazione di conformità, con allegato lo schema tecnico dell’impianto. Impianto idrico: l’acqua utilizzata in cucina deve essere potabile (generalmente quella fornita dagli acquedotti lo è) e preferibilmente addolcita Impianto termico: può essere tradizionale o moderno. L’ambiente di lavoro e la sicurezza > Gli impianti della cucina 2

Lavorare in sicurezza 1 Principali provvedimenti di legislazione antinfortunistica: - il D.P.R. 547/55, “norme per la prevenzione degli infortuni sul lavoro”; - una serie di direttive UE, recepite dall’Italia a partire dal 1988, in merito alla prevenzione di malattie causate dagli ambienti di lavoro; - il D.Lgs. 626/94, che comprende principi generali, l’obbligo di valutazione dei rischi, i diritti e i doveri delle parti, norme in materia di informazione e formazione, e altre sette direttive in materia di ambienti di lavoro, attrezzature, agenti pericolosi ecc. L’ambiente di lavoro e la sicurezza > Lavorare in sicurezza 1

Lavorare in sicurezza 2 - il D.Lgs. 242/96, che apporta modifiche e integrazioni al decreto precedente; - la Legge n. 123/2007, che stabilisce nuove norme in materia di appalti, informazioni e sanzioni amministrative; il D.Lgs. 81/2008, denominato Testo Unico sulla Sicurezza (TUS), che impone misure più severe in materia di tutela della sicurezza e della salute; il D.Lgs. 106/2009, che contiene disposizioni integrative e correttive del TUS. L’ambiente di lavoro e la sicurezza > Lavorare in sicurezza 2

Caratteristiche fondamentali delle norme Lo scopo delle leggi citate è quello di: Tutelare la sicurezza sui luoghi di lavoro, attraverso la prevenzione. Prevenire le malattie professionali. Stabilire rispettivamente gli obblighi e i diritti dei datori di lavoro e dei lavoratori. L’ambiente di lavoro e la sicurezza > Caratteristiche fondamentali delle norme

Figure professionali La normativa prevede la creazione di una serie di figure professionali a cui affidare compiti e obblighi ben precisi in materia di prevenzione e sicurezza: - il responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione gli addetti al Servizio di Prevenzione e Protezione. - il preposto, il rappresentante (o i rappresentanti) dei lavoratori. - il medico competente. L’ambiente di lavoro e la sicurezza > Figure professionali