MOTIVAZIONE ED AFFETTIVITA’ NELL’ ACQUISIZIONE DI UNA LINGUA STRANIERA

Slides:



Advertisements
Presentazioni simili
La partecipazione in CLIL
Advertisements

CLIL in Italia e in Europa
LABORATORIO LATINO FORMAZIONE
Dagli obiettivi alle competenze
Adempimento dell’obbligo d’istruzione (D.M. n°139 del 22/08/2007)
VERSO UN CURRICOLO PLURILINGUE: CLIL - Content and Language Integrated Learning a cura di Stefania Cinzia Scozzonava Piano Pluriennale Poseidon – febbraio.
Istituzioni di linguistica a.a Federica Da Milano
PIANO REGIONALE ORIENTAMENTO ° INCONTRO Salò, 8 ottobre 2010.
IMPLICAZIONI DELLA TEORIA DI VYGOTSKY NELL’EDUCAZIONE
Teorie dei processi comunicativi e formativi prof
FUNZIONE DEL GIOCO “Si attribuisce al gioco soltanto una funzione riempitiva; esso rappresenta un intervallo tra un'attività e un'altra, utile per.
ITALIANO L2 Linee glottodidattiche e interculturali
Cosa – Come – Quando - Perché Valutare. La scuola, per contribuire alla Formazione dellUOMO e del CITTADINO Elabora lIdentikit del soggetto in uscita.
Gestione delle classe con alunni stranieri
NATURA E IMPATTO SULL’APPRENDIMENTO E SULL’INSEGNAMENTO
Giovanni Nimis Faedis , 30 settembre 2009
La didattica dell’italiano L2
Motivazione allo studio e successo scolastico
Insegnamento della geografia in francese per 2 classi terze
CLIL Puglia Net Scuole pugliesi in rete
Attività di tutoraggio sulle simmetrie
INDICAZIONI PER IL CURRICOLO (strumento di lavoro)
MULTICULTURALITÁ E APPRENDIMENTO LINGUISTICO (M-Z)
Multiculturalità e apprendimento linguistico (M-Z)
UN MODELLO OPERATIVO PER L’INSEGNAMENTO APPRENDIMENTO DELLA LINGUA
all’acquisizione linguistica
Programmare percorsi CLIL a cura di Graziano Serragiotto
La lingua straniera veicolare Problematiche metodologiche.
Il metodo Metacognitivo
Struttura logica del curricolo tra obiettivi, competenze e finalità
Lingua italiana (CT) La comunicazione (1)
Relatrice. Ins. Lidia Pellini
La motivazione nell’apprendimento della lingua straniera
Psicologia dell’apprendimento
Sviluppo del linguaggio nel bambino bilingue
Il concetto di competenza nella scuola dell’infanzia alla luce delle Nuove Indicazioni per il Curricolo Maila Pentucci.
Le attività di apprendimento per lo sviluppo dell’abilità produttiva orale. Analisi di alcune esperienze CLIL Genny Berton CONVEGNO NAZIONALE CLIL e.
Imparare una lingua straniera
CORSO DI FORMAZIONE DI BASE IN DIDATTICA DELL'ITALIANO PER STRANIERI:
Fabio Caon, Laboratorio Itals, Università Ca’ Foscari - Venezia
PROGETTO CLIL INGLESE VEICOLARE
Competenze nel Biennio Unitario Una breve presentazione.
Glottodidattica.
LE MAPPE PER INSEGNARE.
PROCESSI DI APPRENDIMENTO
INSEGNARE LE LINGUE CON LA TECNOLOGIA
INSEGNARE LE LINGUE CON LA TECNOLOGIA
. STUDIARE IN L2 Strazzari.
CORSO DI FORMAZIONE DI BASE IN DIDATTICA DELL'ITALIANO PER STRANIERI:
L'italiano L2 per lo studio. La complessità dei testi scolastici:
Modelli dell’acquisizione linguistica 2 Approcci teorici all’apprendimento di L2 Maddalena de Carlo1.
PROGRAMMAZIONE DISCIPLINARE DOCENTE: PELLEGRINETTI ENRICA
Rete del distretto faentino per le Indicazioni 2012
PROGETTO: IMPARO UNA TERZA LINGUA: LINGUA SPAGNOLA in classe ANNO SCOLASTICO Destinatari: ALUNNI CLASSI I E II ITES Referente: Prof.ssa PALMIERI.
Le fasi di acquisizione della L2
Pratiche didattiche. Step 1 LabDU 24 settembre 2009.
Perché alcuni bambini non funzionano come gli altri?
LA VALUTAZIONE DEGLI ALUNNI STRANIERI
CLIL Slide generali sul CLIL provenienti principalmente dall’Università Ca’ Foscari R. Delle Monache.
Lezioni Didattica delle lingue moderne
  Lingua materna (LM o L1): la lingua che acquisiamo ‘inconsciamente’, del nostro vivere quotidiano  Lingua seconda (L2): la lingua che si impara in.
La teoria di Krashen Se Chomsky aveva ipotizzato l’esistenza di un Language Acquisition Device, Krashen parte dagli stessi presupposti per la sua Second.
 L’insegnamento comunicativo della lingua poggia su: -Bisogni concreti degli alunni -La difesa dell’insegnamento esplicito delle strategie -Il rispetto.
MODELLO KRASHEN APPROCCIO NATURALE.
L’insegnamento della lingua latina dopo la riforma A ogni liceo il SUO latino? Nicola Flocchini Verona
ISTITUTO COMPRENSIVO VIA A . MORO BUCCINASCO
L'insegnamento scientifico nella Scuola dell'infanzia
CLIL PER UNA DIDATTICA INNOVATIVA Gina Muscarà Tione, Novembre 2008 Gina Muscarà Tione, Novembre 2008.
ITALStudio: la riscrittura funzionale dei testi nella classe plurilingue Corso avanzato in didattica di italiano L2 Consorzio Pubblico Servizi alla Persona.
C.Nielfi - Poseidon Il laboratorio del CLIL CONTENT and LANGUAGE INTEGRATED LEARNING Uso della lingua straniera per l’insegnamento di discipline.
Transcript della presentazione:

MOTIVAZIONE ED AFFETTIVITA’ NELL’ ACQUISIZIONE DI UNA LINGUA STRANIERA MODELLO di KRASHEN

ACQUISIZIONE/APPRENDIMENTO Il modello di Krashen è’ stato formulato negli anni ’70 con elaborazioni successive (1977,1981,1982, 1985) distingue tra: l’acquisizione profonda e stabile, l’apprendimento razionale e volontario, formale, conscio, sistematico; lo studio di regole di durata relativamente breve (memoria a medio termine). Secondo la dicotomia di Krashen l’insegnamento linguistico deve mirare a creare acquisizione, perché dalla competenza acquisita nasce una produzione linguistica spontanea e stabile. Krashen distingue tra l’acquisizione profonda, stabile, che genera comprensione e produzione linguistica con processi automatici, e l’apprendimento razionale e volontario, ma di durata relativamente breve, che funge da monitor per l’esecuzione linguistica. L’acquisizione è un processo inconscio, che sfrutta le strategie globali dell’emisfero destro del cervello insieme a quelle analitiche dell’emisfero sinistro: quanto viene acquisito viene a far parte stabile della competenza di ogni persona ed è sulla competenza linguistica che si basa la produzione linguistica di ciascuno. D’altro canto l’apprendimento è un processo razionale, governato dall’emisfero sinistro e basato sulla memoria a medio termine, non è, perciò, definitivo. Si è spesso discussa la possibilità che l’apprendimento razionale possa trasformarsi, alla fine, in acquisizione. La risposta di Krashen è di solito negativa, mentre altri studiosi credono che, in condizioni adatte,anche l’apprendimento possa portare all’acquisizione. Alla base della teoria di Krashen sta, comunque, l’idea che si debba lavorare per provocare l’acquisizione all’allievo. La dicotomia di Krashen ripropone il tema del rapporto tra i processi che in psicologia si definiscono “automatici” e “controllati”: non è quindi originale, ma diviene utile per l’insegnante nel momento in cui gli ricorda che l’insegnamento linguistico deve mirare a creare acquisizione, perché dalla competenza acquisita nasca una produzione linguistica spontanea.

acquisizione/apprendimento L'apprendimento è un processo razionale, governato dall'emisfero sinistro e basato sulla memoria a medio termine: la competenza “appresa”è una competenza a termine non definitiva. Viene attivata molto più lentamente della competenza “acquisita”, per cui nella comunicazione reale non si ha tempo di farvi ricorso se non come monitor, come controllo grammaticale, in senso lato. L'acquisizione è un processo inconscio che sfrutta le strategie globali dell'emisfero destro del cervello insieme a quelle analitiche dell'emisfero sinistro; quanto viene acquisito entra a fare parte stabile della competenza della persona, entra nella sua memoria a lungo termine. Al contrario l'apprendimento è un processo razionale, governato dall'emisfero sinistro e basato sulla memoria a medio termine: la competenza “appresa”, in altre parole, è una competenza a termine, non è definitiva. Inoltre, essa viene attivata molto più lentamente della competenza “acquisita”, per cui nella comunicazione reale non si ha tempo di farvi ricorso se non come monitor, come controllo grammaticale, in senso lato.

Il controllo del Monitor è efficace se: Lo studente ha tempo di elaborare i dati Input è focalizzato più sulla forma che sul contenuto Lo studente conosce la regola

Il monitor secondo Krashen serve a correggere l’esecuzione linguistica, rappresenta la riflessione metalinguistica si usa tutte le volte che si compie un’elaborazione linguistica consapevole Il monitor è un dispositivo per monitorare l’output (produzione linguistica). E’ costituito dalle conoscenze di tipo formale che lo studente ha appreso in modo consapevole (i tempi grammaticali, le regole per le concordanze, le regole sintattiche, ecc.) e tali conoscenze vengono usate per controllare gli errori, per fare delle scelte adeguate quando produce la lingua. Krashen è del parere che il monitor svolga un ruolo importante in quelle attività linguistiche e comunicative dove lo studente ha del tempo per attivarlo (soprattutto nella scrittura ma anche nel discorso orale preparato). Anzi, secondo Krashen un compito dell’insegnante di LS è proprio quello di insegnare allo studente di farne un uso efficiente ed efficace.

Ordine naturale di acquisizione La prima delle condizioni perché l’input venga acquisito è che esso sia collocato sul gradino successivo nell'ordine naturale di acquisizione della lingua : una nuova regola o un nuovo compito è eseguibile se si colloca subito dopo una regola o un compito che una persona è già in grado di svolgere. Si tratta dell’applicazione krasheniana di una nozione psicologica che Vygotsky chiama “area di sviluppo potenziale”. Krashen ha postulato l’esistenza del LAD( Language Acquisition Device) e elaborato la SLAT (Second Language Acquisition Theory) che è definita “naturale”: secondo il linguista solo un approccio “secondo natura” motiva lo sforzo di acquisire una o più LS. Alla base della SLAT sta l'idea che l’insegnante debba lavorare per produrre acquisizione; quando si produce apprendimento si può avere la sensazione di aver ottenuto un risultato positivo, ma in realtà si tratta di un fatto temporaneo che non genera un comportamento linguistico autonomo. Questa dicotomia risulta quindi una cartina di tornasole per scegliere come operare in classe e come programmare l’attività didattica. Le teorie di Krashen possono spiegare come l’insegnante può sostenere lo sforzo degli studenti nell’ apprendimento di una LS attraverso meccanismi motivazionali. Nel processo di apprendimento la motivazione dello studente è determinata dalla percezione di star acquisendo, e dal fatto che gli errori siano visti come un normale incidente di percorso, anche se ne deve parlare, discutere, per vedere da che cosa sono stati generati e non piuttosto causa di frustrazione e demotivazione.

L’Input L’input è la lingua in entrata: è legato alle abilità ricettive (saper ascoltare e saper leggere) deve essere: comprensibile, graduato e selezionato, condiviso e piacevole (motivazione)

Input comprensibile i + 1 Secondo Krashen gli individui acquisiscono la lingua comprendendo i messaggi attraverso input comprensibili che egli rappresenta con la formula i + 1 i= la parte del compito linguistico o comunicativo che si è già in grado di eseguire sulla base della competenza “acquisita” + 1 =l’area di sviluppo potenziale. Krashen inserisce i vari scalini “i+1” lungo l’ordine naturale d'acquisizione, cioè la successione degli elementi linguistici nella sequenza di acquisizione; le conseguenze possibili sono due: - se noi prendiamo un elemento a caso della sequenza, tutti gli elementi che vengono prima di quel punto sono condizione necessaria per poterlo acquisire - se il punto i+1 compare nell'input reso comprensibile, il fatto di aver già acquisito gli elementi precedenti è condizione sufficiente perché l'acquisizione del nuovo avvenga, purché il filtro affettivo sia aperto.

L’Input Il contesto di presentazione dell’input: deve essere autentico e non artificioso rispettare il principio del “noto + 1” progressività nella presentazione delle difficoltà: lessico nuovo all’interno di strutture già assimilate

Il filtro affettivo Il filtro affettivo è un meccanismo tra Input e acquisizione, se attivo impedisce l’interiorizzazione dell’Input Affinché l’Input si trasformi in Intake, quindi in acquisizione, è necessario che lo studente: Abbia fiducia e stima in se stesso Sia motivato Abbia poca ansia Krashen ed il filtro affettivo Facendo ricorso ai vari studi condotti sulla variabile affettiva nell’ambito dell’acquisizione della LS, Krashen fa riferimento a tre categorie affettive importanti per l’acquisizione: - la motivazione - la fiducia in sé - l’ansietà Postula che le variabili affettive – il filtro affettivo – possono impedire che l’input raggiunga quella parte del cervello che elabora le informazioni (ossia il LAD) per cui, benché la variabile causativa principale per l’acquisizione della LS sia l’input comprensibile, la dimensione affettiva può giocare un ruolo, positivo o negativo, nel processo stesso. Chi, per esempio, ha una bassa motivazione, un’immagine di sé negativa e con alti livelli d’angoscia rispetto alla LS ed al suo apprendimento, ha un filtro affettivo alto che ‘blocca’ il processo di acquisizione. L’implicazione pedagogica è quella di trovare tutte quelle soluzioni che abbassano il filtro, ossia il meccanismo di autodifesa che viene inserito da : - stati di ansia: ad esempio, un dettato autocorretto non è ansiogeno, è solo una sfida con se stessi, mentre un dettato che poi viene corretto dall’insegnante è ansiogeno e quindi quest’ultima attività non serve a far acquisirel ingua; - attività che pongono a rischio l'immagine di sé che lo studente vuole offrire al resto della classe: ad esempio, chiedere a uno studente di parlare o dialogare in lingua straniera prima che egli si senta sicuro di riuscirci è inutile ai fini dell'acquisizione; - attività che minano l'autostima: il dettato, la procedura cloze, le tecniche di incastro, e così via, sono attività che pongono lo studente di fronte alla propria capacità di problem solvinge se la sfida è eccessiva e l'allievo teme di soccombere egli inserisce un'autodifesa, un filtro affettivo, e dunque non acquisisce; - attività che provocano la sensazione di non essere in grado di apprendere: per evitare questo effetto, ad esempio, le attività di comprensione che aprono un'unità d’apprendimento devono facilitare al massimo il primo contatto con un nuovo testo in lingua straniera, evitando l'inserimento del filtro affettivo.

Sintesi “Gli individui imparano le lingue seconde se riescono ad ottenere input comprensibile e se il loro filtro affettivo è sufficientemente basso da permettere il passaggio dell’input….” Krashen Filtro affettivo Organizzatore cognitivo Input Output Monitor

Sintesi “Quando il filtro è abbassato e viene presentato un input comprensibile e compreso l’acquisizione è inevitabile, l’organo mentale linguistico funziona infatti automaticamente come qualsiasi altro organo”. Krashen L’essere umano è infatti naturalmente predisposto all’apprendimento di più lingue.

acquisire /apprendere Secondo Cummins l’essere umano è naturalmente Predisposto al plurilinguismo, a patto che sussistano le condizioni in grado di attivare il suo meccanismo di acquisizione linguistica (LAD). Cummins (1981) ha elaborato una teoria che spiega il complesso legame tra sviluppo della lingua materna e della lingua seconda, secondo cui il plurilinguismo è una condizione naturale dell’essere umano. Di più, è una condizione genetica che non si differenzia affatto per l’una o per l’altra lingua. In pratica Cummins, nella sua celebre metafora paragona il cervello umano ad un iceberg, la cui massa invisibile, sottomarina, costituisce la potenzialità, per l’essere umano, di acquisire lingua, e le cui montagne di ghiaccio, visibili, sono le manifestazioni esterne di questa innata potenzialità o capacità, cioè le lingue stesse. Mentre le lingue, o montagne dell’iceberg, possono essere moltissime, la massa di ghiaccio che le unisce sotto il livello del mare è la stessa. Dunque l’essere umano è naturalmente predisposto al plurilinguismo: mentre gli aspetti di superficie delle due lingue sono diversi, esse hanno in comune gli aspetti più profondi, legati allo sviluppo cognitivo e al successo scolastico, che possono essere travasati da una lingua all’altra, conservati in un magazzino comune che le fa funzionare tutte e due.

Acquisizione L2 Come mai dunque, se il bilinguismo – o il plurilinguismo – sono fattori naturali per l’essere umano, il fenomeno viene percepito come un fatto eccezionale? Se il principio postulato da Cummins è vero, perché questa capacità, questo enorme potenziale linguistico proprio dell’essere umano stenta tanto a svilupparsi nella generalità? Esistono evidentemente degli elementi esterni che hanno altrettanta validità rispetto allo sviluppo cognitivo naturale. In altre parole, la predisposizione, per quanto necessaria come elemento per l’acquisizione linguistica, non è di per sé sufficiente per assicurare che l’interruttore dell’apprendimento (LAD) venga attivato. L’individuo è dotato di un dispositivo genetico che lo predispone al linguaggio verbale. Il dispositivo, chiamato LAD (language acquisition device), fa sì che la competenza linguistica si sviluppi attraverso schemi e ipotesi innate. Attraverso il LAD l’individuo può: - discriminare stimoli linguistici dagli altri suoni circostanti; - organizzare la lingua in categorie e gerarchie; - capire che soltanto un certo tipo di sistema linguistico è possibile e che altri non lo sono e quindi costruire il sistema linguistico. I bambini in età prescolare, per esempio, sono esposti a diverse quantità e qualità della lingua madre eppure riescono e interiorizzarne solo le regole fondamentali. Con queste regole l’individuo è in grado di capire e creare un numero infinito di enunciati che non ha mai sentito prima. Le regole, in questa fase, non gli vengono insegnate ma le ‘costruisce’ da solo, creativamente testando delle ipotesi, usando, in altre parole, questa capacità innata, specifica all’uomo.

Conclusioni : perché sono importanti le teorie krashiane in ambiente CLIL. Studiare una disciplina in LS è un compito arduo anche sul piano neurologico perché richiede lo sdoppiamento di alcune aree corticali e l’interazione tra aree dedicate all’italiano e alle nuove aree linguistiche. Le teorie di Krashen sull’acquisizione linguistica aiutano il docente CLIL nella scelta delle migliori. Gli studi di Coonan (2002, p. 140) sottolineano quanto sia importante scegliere le modalità di presentazione più adatte al contesto educativo CLIL che si vuole sviluppare. E’ quindi responsabilità dell’insegnante rendere il contenuto “espositivo” o “esperienziale”. Ovviamente il contenuto che si fonda su esperienze concrete non è solo più facile da capire ma stimola l’apprendimento linguistico anche perchè, nel secondo caso, la lingua è inserita in un contesto, in una serie di azioni significative. La teoria di acquisizione linguistica di Krashen quindi si adatta molto bene all’approccio metodologico CLIL. “C’è acquisizione quando chi impara capisce l’input, dove per capire si intende che la focalizzazione è sul significato e non sulla forma del messaggio”, per cui “acquisiamo la lingua attraverso il significato, per prima cosa e, come risultato, acquisiamo la struttura”. Nell’ambito di questa constatazione vengono definite le caratteristiche dell’input, il quale deve essere (Krashen, 1995, p. 63): comprensibile: la semplice esposizione alla lingua non è sufficiente; ad un livello leggermente superiore alle competenze già acquisite, il divario appunto rispetto al livello di partenza, stimola l’acquisizione; Interessante e rilevante per l’apprendimento: il contenuto deve essere tale che chi apprende dimentichi che è espresso in lingua straniera; proposto in quantità sufficiente, anche oltre la scuola, fornendo agli studenti gli strumenti necessari per accedere alla lingua in un modo autonomo; non organizzato secondo una progressione grammaticale. L’insegnamento di una disciplina in lingua straniera ha tutte le potenzialità per incoraggiare l’acquisizione della lingua e possiede tutte le caratteristiche che abbiamo enunciato: - può non essere interessante, ma è sicuramente rilevante,pertinente com’è all’argomento studiato. E’ possibile che gli studenti non si problematizzino troppo sulla forma mentre apprendono il contenuto disciplinare; - non è strutturato secondo una progressione grammaticale ed è contestualizzato; - offre, generalmente, materiali da sfruttare in modo autonomo, al di fuori della classe.

Bibliografia Paolo E. Balboni, Motivazione ed affettivita’ nell’acquisizione di una lingua Straniera, Punto Edu Riforma http://digilander.libero.it/dibiasio.neoassunti/TEMATICA7/Favorire/Motivazione.pdf E. Ballarin - P. Begotti , La glottodidattica umanistico- affettiva e funzionale http://venus.unive.it/aliasve/index.php?name=EZCMS&page_id=171 T.Barbero, Insegnare in lingua straniera: quali sfide?Quali difficoltà?, IRRE Piemonte http://dspace-unive.cilea.it/bitstream/10278/270/1/Atti-4-8s-Barbero.pdf C.M. Coonan, Opportunità di usare la LS nella lezione CLIL: importanza, problemi, soluzioni, Studi di Glottodidattica 2009, Ca’ Foscari http://www.google.it/url?sa=t&rct=j&q=&esrc=s&source=web&cd=4&ved=0CEkQFjAD&url=http%3A%2F%2Fojs.cimedoc.uniba.it%2Findex.php%2Fglottodidattica%2Farticle%2Fview%2F92%2F91&ei=LH0UUuXdBpGUhQey4YHwCw&usg=AFQjCNGU39AANUnscSUHDnlg5tbvCAstGA&bvm=bv.50952593,d.ZG4 F. Ricci Garotti- G. Muscarà, CLIL, un nuovo laboratorio per la scuola italiana, Tangram, Trento, 2012, prewiev http://www.edizioni-tangram.it/sites/default/files/pdf_preview_libri/clil_preview.pdf