Giuseppe Tomasi di Lampedusa, Il Gattopardo

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Transcript della presentazione:

Giuseppe Tomasi di Lampedusa, Il Gattopardo

Il film Anno 1963, regia di Luchino Visconti Interpreti: Burt Lancaster………………… ..Principe Don Fabrizio di Salina Claudia Cardinale………………. Angelica Sedara Alain Delon…………………….. Tancredi di Falconeri

Personaggi Principe don Fabrizio di Salina protagonista del romanzo; uomo di grande forza e di dimensioni spropositate irascibile ma contenuto forza tremenda: accartoccia come carta velina le monete da un ducato, piega forchette e cucchiai Paterfamilias, autorevolezza e orgoglio studi astronomici e matematici abbandonata disillusione consapevolezza del trapasso storico, sociale e anche morale scetticismo pensiero della morte: staccarsi dalle noie, dalle angosce e dalle inquietudini della vita liberazione da un’esistenza ormai priva di senso, in un’epoca dio declino

Personaggi Tancredi Falconeri Nipote di Don Fabrizio, suo tutore Aspetto germanico simile allo zio, occhi azzurri, quasi grigi, magro nel volto e voce leggermente nasale. esuberante e irrequieto, imprevedibile, ma a volte interrotto da improvvise crisi di serietà intelligente e astuto sa far buon uso della sua intelligenza e dell'arte di accattivarsi il favore del popolo per meglio dominarlo si innamora di Angelica e la sposa Tancredi è dotato di quelle qualità che don Fabrizio vorrebbe ritrovare in un principe ideale; in lui sente ruggire il cuore di un vero Gattopardo, lui che ormai vecchio, non se la sente più di attaccare il nemico.

La filosofia di Tancredi ‘se vogliamo che tutto rimanga com'è, bisogna che tutto cambi’: ha capito che la rovina più grande per gli aristocratici non è la conquista dei Savoia, ma la caduta della monarchia e l'instaurazione della repubblica, che verrebbe accompagnata da un profondo cambiamento sociale. Per questo motivo decide di partecipare al movimento rivoluzionario.

Personaggi Don Calogero Sedara guance mal rasate, accento plebeo, abiti bislacchi, olezzo di sudore acuta intelligenza è riuscito ad impossessarsi, in breve tempo e con poco, di molte terre ora le sue rendite sono quasi uguali a quelle di Don Fabrizio insieme alla ricchezza cresce anche la sua influenza politica (diventerà deputato a Torino) rappresenta l'uomo nuovo, rappresentante di quella nuova classe borghese destinata a sostituire il ceto nobiliare. frequentando Don Fabrizio impara che il fascino scaturisce anche dalle buone maniere e si rende conto di quanto un uomo beneducato sia piacevole.

Personaggi Angelica Sedara Alta, ben fatta, occhi verdi un po' crudeli, mostra apertamente il suo compiacimanto per la posizione raggiunta dal padre al suo arrivo in casa Salina lascia tutti con il fiato in gola: sedotti dalla sua bellezza, gli uomini sono incapaci di notare i non pochi difetti che questa bellezza ha Tancredi si innamora di lei, ma Angelica ha troppo orgoglio, troppa ambizione per essere capace di avvicinarsi veramente al giovane. A lei importa poco dei tratti di spirito, dell' intelligenza di Tancredi. In lui vede soprattutto la possibilità di avere un posto eminente nel mondo nobile della Sicilia in Tancredi desidera anche un vivace compagno di abbracciamenti.

Tematiche e citazioni dal romanzo Il Gattopardo Inerzia e morte

‘…Adesso e nell’ora della nostra morte’ Invocazione di don Fabrizio: grazia della salvezza nel momento del trapasso finale. grazia di un aiuto nel momento presente, l’unificazione del regno d’ Italia richiesta d’ intercessione per ottenere il perdono per la propria inerzia.

Sentimento di inerzia LA LUNGA STORIA DELLE DOMINAZIONI noi siciliani siamo stati avvezzi da una lunga, lunghissima egemonia di governanti che non erano della nostra religione, che non parlavano la nostra lingua, a spaccare i capelli in quattro. Se non si faceva cosí non si scampava dagli esattori bizantini, dagli emiri berberi, dai viceré spagnoli. il peccato che noi siciliani non perdoniamo mai è semplicemente quello di fare. Siamo vecchi, Chevalley, vecchissimi. Sono venticinque secoli almeno che portiamo sulle spalle il peso di magnifiche civiltà eterogenee, tutte venute da fuori, nessuna germogliata da noi stessi

Sentimento di inerzia LA TERRA E IL CLIMA DELLA SICILIA sei volte trenta giorni di sole a strapiombo sulle teste; questa nostra estate lunga e tetra quanto l´inverno russo e contro la quale si lotta con minor successo; lei non lo sa ancora, ma da noi si può dire che nevica fuoco come sulle città maledette della Bibbia; in ognuno di quei mesi se un Siciliano lavorasse sul serio spenderebbe l´energia che dovrebbe essere sufficiente per tre e poi l´acqua che non c´è o che bisogna trasportare da tanto lontano che ogni sua goccia è pagata da una goccia di sudore; e dopo ancora le pioggie, sempre tempestose, che fanno impazzire i torrenti asciutti, che annegano bestie e uomini proprio lí dove due settimane prima le une e gli altri crepavano di sete. tutte queste cose hanno formato il carattere nostro, che cosí rimane condizionato da fatalità esteriori oltre che da una terrificante insularità d´animo.”