5° incontro.

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Transcript della presentazione:

5° incontro

Recitiamo insieme : Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con Te. Tu sei benedetta fra le donne e benedetto è il frutto del tuo seno, Gesù. Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori, adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.

Leggiamo dal vangelodi Giovanni cap 15, versi dal 12 al 17

Questo è il mio comandamento che vi amiate gli uni gli altri, come io vi ho amati. Nessuno ha un amore più grande di questo dare la vita per i propri amici. Voi siete miei amici, se farete ciò che io vi comando. Non vi chiamo più servi, perché il servo non sa quello che fa il suo padrone; ma vi ho chiamati amici, perché tutto ciò che ho udito dal Padre l’ho fatto conoscere a voi. Non voi avete scelto me, ma io ho scelto voi e vi ho costituiti perché andiate e portiate frutto e il vostro frutto rimanga; perché tutto quello che chiederete al Padre nel mio nome, ve lo conceda. Questo vi comando amatevi gli uni gli altri.

La legge antica diceva : «Occhio per occhio dente per dente» che significava :

Rispondere ad una offesa ricevuta con una offesa uguale

Poi arrivò la LEGGE DI DIO es insegnò : «Amerai il prossimo tuo come te stesso» come leggiamo nell’Antico Testamento : Levitico 18,19).

Ma Gesù ci ha insegnato ad andare oltre, ci ha detto : « Amatevi come io vi ho amato»

E continua : «Nessuno ha un amore più grande di questo : dare la vita per i propri amici».

Non è che dobbiamo proprio morire per i nostri amici, Gesù intendeva che dobbiamo mettere un po’ da parte noi stessi, far morire il nostro egoismo, sacrificare qualcosa di se stessi giorno dopo giorno . Lui ha sacrificato tutto se stesso donando la sua vita per noi, in remissione dei nostri peccati.

Poi ha chiamato gli apostoli suoi AMICI , ma cosa vuol dire Poi ha chiamato gli apostoli suoi AMICI , ma cosa vuol dire? Chi è un AMICO ?

Gli amici sono quelli che stanno bene insieme, a cui piacciono le stesse cose, quelli che si vogliono bene, che sono sempre pronti a darsi una mano, che non si farebbero mai uno sgarbo. Ed allora essere suoi amici vuol dire voler vivere come ci ha insegnato, fare nostra anche la sua volontà.

Non vi chiamo più servi, perché il servo non sa quello che fa il suo padrone; ma vi ho chiamato amici, perché tutto ciò che ho udito dal Padre mio l’ho fatto conoscere a voi.” Cosa vuol dire che non si è servi, ma amici? Soprattutto da ragazzi, da bambini, si aveva “l’amico del cuore”, cioè colui a cui si confidavano i segreti e solo a lui. L’amico del cuore ti confida ciò che ha di più caro. E qui è un po’ lo stesso: che cosa ci può regalare l’amico Cristo di più caro? Il mistero della sua intimità con il Padre: “Quello che ho udito dal Padre l’ho fatto conoscere a voi”. Allora l’amicizia che riceviamo da Gesù ha in sé questo di straordinario : siamo depositari dei segreti del Padre, che Cristo conosce e partecipa a noi.

Ecco l’ideale stupendo della vita in comunità: giungere ad una trasparenza totale, al punto di non avere più segreti tra di noi e poter aver fiducia pienamente l’uno nell’altro, poter parlare dell’esperienza che abbiamo di Dio e della vita e, così, poterci arricchire a vicenda. I primi cristiani riusciranno a raggiungere questo ideale dopo molti anni. "Avevano un solo cuore ed un’anima sola" (At 4,32; 1,14; 2,42.46).

Non siamo noi che abbiamo scelto Gesù Non siamo noi che abbiamo scelto Gesù. Lui ci incontrò, ci chiamò e ci affidò la missione di andare e dare frutto, frutto che duri. Noi abbiamo bisogno di lui, ma anche lui vuole aver bisogno di noi e del nostro lavoro per poter continuare e fare oggi per la gente ciò che faceva per la gente di Galilea. L’ultima raccomandazione: "Questo vi comando: amatevi gli uni gli altri!« Ma questa reciprocità dell’amore non è semplicemente un amore del tipo “vogliamoci bene”: questo non è il frutto, bensì rivelare qualcuno, rivelare l’amico Gesù, perché in quell’amore reciproco si riconosce l’amore più grande che ci è stato donato.

Il Padre concede quello che il Figlio vuole Il Padre concede quello che il Figlio vuole. Allora, diventare amici di Gesù significa entrare nella sua stessa modalità di relazione con il Padre, nel saper chiedere quello che lui come Figlio – nel mio nome – chiede al Padre e allora il Padre lo concederà, E la grazia che il Padre concederà è di poter vivere come ha vissuto il Figlio: una vita di totale donazione

Completate il disegno a pagina 8 e 9 del vostro libro.

Dedichiamo questa preghiera a tutte le persone che veramente si vogliono bene e che donano la propria vita per aiutare gli altri in qualsiasi parte del mondo Salve, Regina, madre di misericordia, vita, dolcezza e speranza nostra, salve. A Te ricorriamo, noi esuli figli di Eva; a Te sospiriamo gementi e piangenti in questa valle di lacrime. Orsù dunque, avvocata nostra, rivolgi a noi quegli occhi Tuoi misericordiosi. E mostraci dopo questo esilio, Gesù, il frutto benedetto del Tuo seno. O clemente, o pia, o dolce Vergine Maria.