«G IUSTIZIA IN R ETE – F SE E SERVIZI AI CITTADINI, UN CASO DI SUCCESSO : Diffusione delle Best Practices negli Uffici Giudiziari di Regione Lombardia»

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«G IUSTIZIA IN R ETE – F SE E SERVIZI AI CITTADINI, UN CASO DI SUCCESSO : Diffusione delle Best Practices negli Uffici Giudiziari di Regione Lombardia» D EBORA R AVENNA Osservatorio per la Giustizia Civile di Milano «Il ruolo degli Osservatori sulla giustizia civile» Milano, 18 dicembre 2015

1 Gli Osservatori sulla giustizia civile sono aggregazioni di magistrati, avvocati, professori, personale dell'amministrazione giudiziaria, sorte spontaneamente in molti distretti giudiziari d'Italia per favorire il confronto e la collaborazione tra i soggetti coinvolti nella gestione del processo e per elaborare e sostenere scelte operative, pratiche e concrete, tese a migliorare la qualità e l'efficienza della giustizia civile con le risorse a disposizione. La struttura degli Osservatori è informale, si articola in gruppi di lavoro specifici (danno alla persona, famiglia, esecuzioni, locazioni, mediazione...) che elaborano protocolli, ricercano prassi uniformi, sostengono la formazione comune di avvocati e magistrati Per saperne di più “Gli Osservatori sulla giustizia civile e i protocolli d’udienza”, a cura di Giovanni Berti Arnoaldi Veli, Il Mulino Gli Osservatori sulla giustizia civile

2 Gruppi di lavoro: danno alla persona (tabelle, quesito medico legale), famiglia, locazioni, esecuzioni, mediazione (vademecum), PCT Protocolli: per i processi civili, procedimenti relativi alla famiglia, ascolto del minore, per i procedimenti avanti al TM e al Giudice di Pace Formazione comune di avvocati e magistrati Laboratori sul raccordo tra atti difensivi e motivazione delle sentenze Ufficio del Giudice: tirocinio dei praticanti avvocati e degli specializzandi presso gli uffici giudiziari Attività degli Osservatori sulla giustizia civile 1/2

3 La formazione comune magistrati-avvocati ha visto il suo apice nell'introduzione sperimentale del tirocinio dei praticanti avvocati presso gli uffici giudiziari, poi sfociata nel progetto “Ufficio del Giudice”. Fra le altre attività di rilievo si segnala l'organizzazione di un ciclo di laboratori per favorire la corrispondenza tra difese “concentrate” e motivazioni “essenziali” e, perciò, “rapide”; e lo studio di modelli di atti difensivi “per tipologia di controversia”. Attività degli Osservatori sulla giustizia civile 2/2

4 L’Osservatorio di Milano è nato nel 1993, i primi progetti riguardavano la possibilità di individuare prassi uniformi nella conduzione dei processi civili e di analizzare gli orientamenti in materia di liquidazione del danno alla salute. Il frutto di questo lavoro, le “tabelle del danno non patrimoniale” è diventato patrimonio comune: le tabelle milanesi sono state adottate da un gran numero di Uffici giudiziari e la Corte di Cassazione ne ha imposto l'adozione ritenendo l'applicazione su tutto il territorio nazionale uno strumento equitativo necessario fino all'adozione di una disciplina normativa per tutti i casi di liquidazione del danno alla persona. I valori delle tabelle vengono aggiornati annualmente. Nel 2014 è stato elaborato un nuovo quesito medico-legale che tiene conto della legge «Balduzzi» (Legge n. 27/2012). L’Osservatorio di Milano

5 Ogni anno si svolge un'assemblea nazionale degli Osservatori e in questa occasione gli esponenti degli Osservatori locali si confrontano sui lavori svolti nell'arco dell'anno. La prossima assemblea nazionale sarà a Milano dal 27 al 29 maggio 2016 I temi di quest'anno: 1.danno alla persona 2.Giurisdizione e ADR 3.certezza del diritto/prevedibilità delle decisioni 4.udienza civile: a cosa serve? L’assemblea nazionale degli Osservatori

6 L’anno scorso, a Genova, l'Osservatorio ha lavorato su dialogo processuale e ufficio per il processo, due prospettive strettamente connesse nelle esperienze e nella visione degli Osservatori, attraverso le quali realizzare un processo “ragionevole” nei tempi e nelle modalità di definizione ( si vedano in particolare le relazioni della Dott.ssa Riva Crugnola e del Dott. Viazzi) Dialogo processuale: una trattazione concentrata e dialogante dell’udienza integra la modalità più efficace per la soluzione migliore della causa in termini di tempi/contenuti/modalità (accordi tra le parti, mediazione, istruttoria efficace, sentenze in tempi brevi) con ottime ricadute in tema di efficienza nello smaltimento dei flussi. Dialogo processuale

7 studio della causa sin dall'inizio e fissazione di udienze con tempi riservati per la trattazione orale di ciascuna causa rilievi d'ufficio e decisioni sulla provvisoria esecuzione dei DI opposti alla prima udienza indicazione alle parti dei punti nodali della controversia, degli orientamenti di sezione e di soluzioni conciliative mediazioni delegate disposte previa analisi degli indici di «mediabilità» decisioni istruttorie centrate sulla valutazione del carattere dirimente o meno delle prove richieste, quesiti ai CTU mirati, concentrazione in un'unica udienza degli adempimenti istruttori utilizzo del calendario per il processo sentenze fondate sul richiamo ai precedenti di sezione, utilizzo delle sentenze ex art. 281 sexies c.p.c. Caratteri della trattazione concentrata 1/2

8 All'adozione di queste prassi di trattazione (dialogo processuale e trattazione concentrata) corrisponde un alto numero di sentenze definite “in altro modo” (SICID) sino ad arrivare ad un rapporto di sostanziale parità. Di conseguenza il tempo di definizione delle cause è più ristretto Tribunale di Milano - Flussi relativi al 2014: procedimenti contenziosi definiti con sentenza -----> procedimenti definiti “in altro modo” > Caratteri della trattazione concentrata 2/2

9 Dal documento “Misurare la performance dei tribunali» del 26/3/2015 disponibile sul sito del Ministero (reperibile anche sul sito dell'Osservatorio di Genova, emergono impressionanti differenze tra i tribunali italiani: sia in termini di durata media dei procedimenti contenziosi (dai 320 giorni di Aosta ai giorni di Lamezia Terme) sia in termini di percentuale di pendenze contenziose ultra-triennali (dalla percentuale del 2,9% di Rovereto a quella del 67,5% di Foggia), in particolare 16 tribunali presentano performance nella media nazionale, 27 tribunali performance migliore della media nazionale e ben 96 performance sotto la media nazionale. Misurare la performance dei tribunali 1/2

10 Un incrocio dei dati statistici su durata media e pendenze ultra-triennali dei Tribunali con quelli relativi al rapporto definiti con sentenza/definiti in altro modo per ciascun Tribunale potrebbe dunque indicare, sia pure con tutte le approssimazioni del caso, in quale misura modalità di trattazione dei processi civili favorenti la definizione dei processi attraverso il dialogo processuale incidano sulla durata media delle controversie e sulle pendenze ultra-triennali. Misurare la performance dei tribunali 2/2

11 L'organizzazione della giurisdizione civile in questi ultimi anni ha visto, nella esperienza di vari uffici, una netta evoluzione per la quale si è passati: da una figura professionale isolata (il giudice civile) "assistita" da un cancelliere e da altro personale amministrativo con funzioni di "attestazione", di "gestione/conservazione di fascicoli cartacei", di "comunicazione di provvedimenti cartacei", a una figura professionale di giudice dotata di un embrione di staff proprio (tirocinanti/stagisti) e di strumenti telematici per la trattazione dei processi (PCT), con conseguente "rivoluzione" delle stesse funzioni di cancelleria, non più focalizzate su competenze "cartacee" ma su attività telematiche, e analoga "rivoluzione" delle attività difensive di deposito e consultazione di atti e documenti. Ufficio per il processo

12 Se è così occorre una assunzione di responsabilità del Ministero nel predisporre un ufficio per il processo che non sia un guscio vuoto, con i necessari interventi sul lato amministrativo e sul lato collaboratori del giudice, della magistratura, in collaborazione con l'avvocatura, perché la trattazione dei processi civili dialogata/concentrata diventi una prassi comune non lasciata ad una mera scelta dei singoli giudici e/o dei vari uffici, alcuni dei quali continuino a trincerarsi dietro l'alibi di flussi ingestibili (i ruoli si sfoltiscono "trattandoli" e non trascinandoli tutti a sentenza). Dialogo processuale e ufficio del processo per una giurisdizione civile efficace

13 Analisi delle performance dei Tribunali con incrocio dei dati statistici su durata media/pendenze ultra-triennali con quelli relativi al rapporto definiti con sentenza/definiti in altro modo per ciascun tribunale Redazione di un testo del regolamento ex art.41 l. n.247/2012 coordinato con la disciplina di cui all'art.73 dl n.69/2013 Riconoscimento del tirocinio ex art.73 dl n.69/2013 svolto in c.d. part- time verticale per un anno come idoneo ai fini della partecipazione al concorso in magistratura Emanazione di norme tecniche relative al PCT che eliminino adempimenti di c.d. accettazione telematica non indispensabili Provvedimenti immediati quanto all'utilizzo dei fondi già stanziati per il PCT per bandire un concorso per assistenti del processo Proposte al Ministero

14 Tirocinio formativo: periodicità stabile dei bandi, raccordi distrettuali, formazione specifica per i magistrati coordinatori, riunioni periodiche di giudici affidatari/tirocinanti/coordinatori Prassi di conduzione del processo: distribuzione tabellare adeguata dei magistrati tra funzioni civili e penali formazione iniziale e ordinaria valorizzazione delle riunioni di sezione anche su questi temi riunioni dei presidenti di sezione in sede di valutazione di professionalità rilievo delle modalità di conduzione delle udienze; scelta/conferma dei direttivi e dei semi-direttivi mirata vigilanza dei consigli giudiziari e del CSM, in riferimento anche ai dati comparativi di recente forniti dal ministero Proposte alla Magistratura

15 In sede di autogoverno locale interloquisca direttamente quanto ai progetti tabellari e fornisca segnalazioni di fatti specifici quanto alle valutazioni di professionalità e alla conferma dei direttivi e semi direttivi dei magistrati. Prima della instaurazione della lite, verifichi le possibilità di adeguata definizione della controversia attraverso il ventaglio di soluzioni oggi esistenti (negoziazione, mediazione, ricorso ad altre forme di ADR quali l'arbitro bancario/finanziario); Nel caso di scelta del rimedio contenzioso: contribuisca al dialogo processuale secondo i canoni di lealtà e continenza ricavabili dalle norme processuali e costituzionali, in particolare attraverso la redazione di atti difensivi secondo principi di sintesi e chiarezza (cfr. le varie sperimentazioni degli Osservatori sul raccordo atti difensivi/motivazioni) In udienza: partecipi alla discussione orale dei punti nodali Proposte in relazione al ruolo dell'avvocatura

16 Il progetto «Giustizia in rete» ha svolto un ottimo lavoro ed altri interventi sarebbero auspicabili. L’Osservatorio sulla giustizia civile, se riterrete, metterà a disposizione l’esperienza acquisita in questi anni. BUON LAVORO! Conclusioni