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2 ACCURATEZZA DELLE MISURE E CIFRE SIGNIFICATIVE Con il migliorare della qualità della strumentazione moderna, aumenta l’accuratezza delle nostre misure delle grandezze fisiche. Questo significa che il numero di cifre significative con le quali esprimiamo i risultati delle nostre misure (e dei calcoli che ne seguono), aumenta. Ma cosa si intende per cifre significative ? Se esprimiamo una data misura di lunghezza come segue: x = 4 m (una cifra significativa) stiamo in sostanza affermando che la lunghezza in questione è compresa fra 3 e 5 metri, in quanto NON stiamo fornendo alcune informazioni sui decimetri o su centimetri. E anche se scrivessimo x = 0,004 km il numero di cifre significative non cambierebbe (anche se ne abbiamo usato di più) Se invece scriviamo x = 4, 0 m stiamo affermando che la lunghezza in questione è di 4 m e 0 decimetri, e di conseguenza l’incertezza è al livello dei centimetri. Nichi D'Amico

3 o in modo equivalente se scriviamo x = 0,0040 km stiamo affermando che la lunghezza in questione è di 4 metri e 0 decimetri, e di conseguenza l’incertezza è al livello dei centimetri. Quindi: Prima regola: il numero di cifre significative è il numero di cifre che contando da sinistra risultano successive agli zeri, troncando quelle di valore incerto oltre alla prima diversa da zero. Nichi D'Amico

4 Seconda regola: Moltiplicando o dividendo più fattori, il numero di cifre significative con cui va rappresentato il risultato NON deve contenere più cifre significative del fattore meno preciso: 2,6 x 3, = 8,1 Terza regola: Nelle addizioni e sottrazioni, dando significato per ciascun addendo alla sua ultima cifra significativa, nel risultato sono da considerare incerte tutte le cifre che occupano una posizione di incertezza in uno qualsiasi degli addendi: 10,9 250,31 2, , 525  263,5 Nichi D'Amico

5 ANALISI DIMENSIONALE Indicheremo le dimensioni di una grandezza fisica racchiudendola tra parentesi quadre. Per esempio: [ x ] = L (simbolo della dimensione della lunghezza x ) [ t ] = T (simbolo della dimensione del tempo t) Allora risulta per esempio che la dimensione della grandezza fisica velocità v, che come vedremo si misura in metri al secondo ( m/s ) sarà [ v ] = L / T ovvero LT -1 Vedremo durante il corso l’utilità di fare un’analisi dimensionale delle equazioni, cioè verificare la coerenza dimensionale dei due termini Nichi D'Amico

6 GRANDEZZE SCALARI E GRANDEZZE VETTORIALI Ripensando agli esperimenti che abbiamo immaginato a proposito della quantità di moto, ci rendiamo conto che in Fisica esistono sia: grandezze scalari o più semplicemente uno scalare che grandezze vettoriali o più semplicemente un vettore Per grandezza scalare intendiamo una grandezza fisica identificata semplicemente da un valore numerico: per esempio fra quelle che abbiamo già trattato nei nostri esperimenti, la massa. Diremo quindi la massa è uno scalare. Per grandezza vettoriale intendiamo invece una grandezza fisica che oltre ad un valore numerico, necessita anche della individuazione di una direzione e un verso, per esempio fra quelle che abbiamo già trattato nei nostri esperimenti, la velocità. Diremo quindi che la velocità è un vettore Nichi D'Amico

7 Proprietà dei vettori Le proprietà dei vettori possono essere facilmente descritte ricorrendo alla loro rappresentazione grafica. Prendiamo in considerazione il vettore «spostamento» Supponiamo di muoverci verso Est per 3km a partire da una posizione iniziale «0». Possiamo indicare questo spostamento nel grafico di seguito come segue: N S W E O 1 km Nichi D'Amico

88 N S W E O 1 km Immaginiamo quindi di svoltare di 30 gradi a sinistra e di spostarci lungo questa nuova direzione di altri 5 km. Siamo in contatto radio coi nostri corrispondenti fermi al punto «0». Per farci raggiungere dobbiamo necessariamente descrivere il percorso che abbiamo fatto, o possiamo piuttosto indicare un percorso diretto ? 30° Nichi D'Amico

99 N S W E O 1 km Immaginiamo quindi di svoltare di 30 gradi a sinistra e di spostarci lungo questa nuova direzione di altri 5 km. Siamo in contatto radio coi nostri corrispondenti fermi al punto «0». Per farci raggiungere dobbiamo necessariamente descrivere il percorso che abbiamo fatto, o possiamo piuttosto indicare un percorso diretto ? Ok, graficamente è semplice ma come ricavare la lunghezza (modulo) e l’angolo del vettore risultante ? (che sono poi le grandezze da comunicare ai nostri corrispondenti!) 30° Nichi D'Amico

10 Componenti dei vettori Possiamo individuare un vettore indicandone il modulo (la lunghezza), la direzione e il verso: y x O φ a Nichi D'Amico

11 Possiamo individuare un vettore indicandone il modulo (la lunghezza), la direzione e il verso: y x O φ a Le componenti lungo l’asse x e l’asse y saranno rispettivamente: a x = a cos ( ) a y = a sin ( ) φ φ axax ayay Nichi D'Amico

12 Quindi, conoscendo a e possiamo determinare a x e a y a x = a cos ( ) a y = a sin ( ) Viceversa, conoscendo a x e a y possiamo determinare a e φ φ φ a = a x 2 + a y 2 tan = a y / a x Nichi D'Amico

13 Vettori unitari (versori) I versori sono vettori unitari (modulo = 1 ) che hanno direzione e verso di ciascuno degli assi cartesiani e vengono indicati con i simboli i e j rispettivamente: y x O i j Adottando questo formalismo, possiamo scrivere il vettore a come: a = a x i + a y j Nichi D'Amico

14 N S W E O 1 km 30° E torniamo adesso al quesito da cui eravamo partiti: la somma vettoriale Vogliamo definire il vettore s = a + b E’ intuitivo rendersi conto che, posto s = s x i + s y j Risulta: s x = a x + b x s y = a y + b y Nichi D'Amico

15 s = s x 2 + s y 2 tan = s y / s x Ecco i dati da comunicare ai nostri corrispondenti fermi al punto «0» Nichi D'Amico

16 Moltiplicazione di un vettore per uno scalare y x O φ a Moltiplicare un vettore per uno scalare, significa semplicemente variarne il modulo y x O φ a Nichi D'Amico

17 Prodotto scalare di due vettori Dati due vettori A e B: A B Definito θ l’angolo fra i due vettori, si definisce prodotto scalare di A e B A B = A x B cos (θ) Cioè il prodotto del modulo di A per il modulo di B per il coseno dell’angolo. θ Nichi D'Amico

18 Prodotto vettoriale di due vettori Lo vedremo più avanti quando ne troveremo un’applicazione in Fisica Nichi D'Amico