Autore: Massimo Spalluto

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Transcript della presentazione:

Autore: Massimo Spalluto LA SALA OPERATORIA Il reparto operatorio è una struttura operativa indipendente, ma allo stesso tempo collegata con le varie unità operative di chirurgia (il numero delle sale operatorie è in relazione con il numero di letti di degenza a disposizione nel reparto chirurgico di riferimento) 26/04/2017 Autore: Massimo Spalluto

Autore: Massimo Spalluto 26/04/2017 Autore: Massimo Spalluto

Che cosa è una sala Operatoria? e’ l’unita operativa nella quale la persona e sottoposta ad intervento chirurgico con metodiche più o meno invasive, attraverso modalità programmate o d’urgenza L’equipè chirurgica deve uniformare il comportamento degli operatori nell’esecuzione delle procedure assistenziali e delle manovre tecniche specifiche per garantire elevata qualità assistenziale e ridurre la possibilità di errori procedurali attraverso la formazione di personale con conoscenze nel campo specifico. 26/04/2017 Autore: Massimo Spalluto

Autore: Massimo Spalluto La sala operatoria 26/04/2017 Autore: Massimo Spalluto

Le figure professionali operanti in Sala Operatoria Infermiere Strumentista: Responsabile della preparazione dei tavoli operatori, dell’assistenza al chirurgo durante l’intervento, della conta, decontaminazione, sanificazione, disinfezione, sterilizzazione e stoccaggio dei ferri chirurgici; Infermiere di Sala Operatoria: Responsabile della preparazione della Sala Operatoria per l’intervento, della pulizia, sanificazione e disinfezione delle apparecchiature della sala, opera intorno al tavolo operatorio collaborando con lo strumentista il chirurgo e l’anestesista; Tecnico di anestesia: è un in fermiere con competenze e conoscenze anestesiologiche, collabora con l’anestesista; Caposala: Responsabile della parte amministrativa, dei rifornimenti, del coordinamento del personale infermieristico e di supporto; Personale di supporto: (OSS., OTA, Ausiliari) Responsabili delle procedure igieniche della sala collaborano con l’infermiere nel trasporto del paziente; Tecnici: Perfusionisti, Radiologi, di laboratorio; Chirurghi operatori, chirurghi assistenti, anestesisti 26/04/2017 Autore Massimo Spalluto

Autore: Massimo Spalluto Equipe chirurgica 26/04/2017 Autore: Massimo Spalluto

Il Microclima come equilibrio L’interazione uomo/ambiente è un continuo scambio di calore al fine di rispettare un equilibrio dinamico che da il Microclima. Possiamo agire su alcuni parametri per mantenere verificare ed eventualmente correggere questo equilibrio: ILLUMINAZIONE; VENTILAZIONE; RISCALDAMENTO; CONDIZIONAMENTO; IGIENE Possiamo utilizzare sia l’illuminazione naturale (finestre porte ecc…) che quella artificiale (lampade, neon ecc…), ma che sia sempre uniforme e non abbagliante. La ventilazione si ottiene sia con mezzi naturali che artificiali (sistemi di ventilazione) si definiscono utili 2 ricambi aria/ora con mezzi naturali (porte e finestre), e 6 ricambi aria/ora con sistemi di ventilazione. Il riscaldamento garantisce una corretta temperatura ed umidità relativa uniformemente distribuite soprattutto nelle stagioni fredde. Il condizionamento garantisce una corretta temperatura ed umidità relativa uniformemente distribuite soprattutto nelle stagioni calde. 26/04/2017 Autore: Massimo Spalluto

Il Microclima (caratteristiche) MICROBIOLOGICHE Presenza di polveri e microrganismi FISICHE Temperatura, Umidità relativa, ricambio aria CHIMICHE Pressione parziale di O2 e CO2 26/04/2017 Autore: Massimo Spalluto

Caratteristiche del Microclima Fisiche: Temperatura = 18/20 °c; Umidità relativa = 20/70 %; Ricambio aria = velocità aria: 40/50cm/sec (estate) 4/12cm/sec (inverno) Chimiche: Pressione parziale O2 >< 15/21 %; Pressione parziale CO2 < 3 %: Microbiologiche: presenza o meno di polveri e/o microrganismi 26/04/2017 Autore: Massimo Spalluto

Il MICROCLIMA in Sala Operatoria Il sistema di condizionamento in Sala operatoria deve garantire: Pressione positiva dell’aria; Aria filtrata (particolato – Filtri EPA) Numero di ricambi aria/ora adeguato 10/12 (fig A) 15/20 (fig B e C); Temperatura idonea per il paziente – 20/22° c (ipotermia da anestesia); Umidità RELATIVA 50% Non favorire il sollevamento di polvere pericolose per le infezioni; A B C 26/04/2017 Autore Massimo Spalluto

Struttura tipica di una Sala Operatoria L’accesso alla S.O. avviene tramite una zona filtro; La zona filtro divide l’ambiente contaminato dalle zone interne definite Asettiche; All’interno della zona asettica si accede solo vestendo uniformi ad uso esclusivo della S.O., cappello, mascherine e zoccoli appositi (o calzari); Sono presenti percorsi separati per il personale, il paziente, il materiale pulito ed il materiale sporco; Pavimenti, pareti ed arredi sono in materiale lavabile e disinfettabile, con angoli smussi e gli armadi sono incassati nelle pareti per evitare l’accumulo di polveri 26/04/2017 Autore Massimo Spalluto

Autore: Massimo Spalluto La zona gialla è considerata zona sterile, dove possono passare solo lo strumentista ed i chirurghi vestiti sterilmente; La zona più chiara (azzurra), è considerata non sterile, possono passare in questa zona tutti gli operatori non vestiti sterilmente ed gli osservatori esterni; 26/04/2017 Autore: Massimo Spalluto

Autore: Massimo Spalluto 26/04/2017 Autore: Massimo Spalluto

Arredi in uso presso la Sala Operatoria Tavolo operatorio (meccanico o elettronico); Tavoli per gli strumenti chirurgici (madre, figlia, servitore); Porta cesti o container (ferri chirurgici, teleria, ecc…); Carrelli (per attrezzature varie); Armadi a vetri (incassati nelle pareti); Scaffalature (per presidi medico chirurgici, suture, ecc… Sgabelli ecc… Pedane; 26/04/2017 Autore Massimo Spalluto

Autore: Massimo Spalluto 26/04/2017 Autore: Massimo Spalluto

Apparecchiature in uso presso la Sala Operatoria Anestesia: Ventilatore meccanico (anestesia e assistenza ventilatoria); Aspiratore chirurgico (potenza variabile); Monitor parametri vitali (computer); Pompe infusionali (peristaltiche e/o a siringa); Defibrillatore Chirurgia: Elettrobisturi (taglio e cauterizzazione); Aspiratore chirurgico (potenza variabile, doppia camera), Lampade scialitiche (Centrale, Satellite, portatile, fotoforo), Monitor e computer; Trapani, Microscopi, Circolazione extracorporea (CEC), Amplificatore di brillanza, ecc… 26/04/2017 Autore Massimo Spalluto

Autore: Massimo Spalluto 26/04/2017 Autore: Massimo Spalluto

Attrezzature elettromedicali in sala Operatoria Aspiratore chirurgico 26/04/2017 Autore: Massimo Spalluto

Attrezzature elettromedicali in sala Operatoria Letto operatorio 26/04/2017 Autore: Massimo Spalluto

Attrezzature elettromedicali in sala Operatoria Ventilatore Meccanico 26/04/2017 Autore: Massimo Spalluto

Fase preoperatoria Dodici ore precedenti l’intervento chirurgico: Clistere evacuativo (sera precedente l’intervento); Digiuno (dalle ore 24 del giorno dell’intervento); Tricotomia zona interessata all’intervento (2 ore prima) Doccia con soluzione detergente-disinfettante; Somministrare la PREANESTESIA (vedi prescrizione); Vestizione con camice e cappello in TNT monouso; Rimozione di protesi varie (dentiere), monili, smalto unghie; Controllo della documentazione clinica del paziente, rx torace, ECG, esami ematochimici (consensi informati: intervento, anestesia, ev. trasfusione); In barella il paz. viene inviato in sala operatoria. 26/04/2017 Autore Massimo Spalluto

Fase preoperatoria Immediatamente prima dell’intervento chirurgico: controllo della documentazione clinica (identità del paz.tipo di intervento, lato da operare, referti clinici); Controllo della funzionalità delle attrezzature di sala; Incannulamento via venosa periferica (infermiere) o centrale (anestesista) a seconda dell’intervento previsto; Posizionamento catetere vescicale (se richiesto); Applicazione elettrodi per monitorizzazione parametri paziente(ECG, SO2, NBP, Respiro, PCO2, ecc… dipende dall’intervento chirurgico); Posizionamento piastra elettrobisturi; Posizionamento paz. Sul lettino operatorio 26/04/2017 Autore Massimo Spalluto

Fase intraoperatoria (infermiere di sala) Paziente posizionato sul tavolo operatorio: collegamento delle varie apparecchiature per la monitorizzazione dei parametri vitali del paziente; Posizionamento del paziente secondo la prescrizione dell’intervento chirurgico (se possibile da sveglio); Collaborazione con l’anestesista nella fase di intubazione, induzione e mantenimento dell’anestesia; Collegamento delle attrezzature necessarie per l’intervento chirurgico (aspiratori, elettrobisturi, piastra, ecc…; Assistenza allo strumentista nell’avvio dell’intervento chirurgico; Controllo delle lampade scialitiche sul campo operatorio 26/04/2017 Autore Massimo Spalluto

Posizionamento su letto operatorio Supina Trendelemburg Accesso laterale 26/04/2017 Autore: Massimo Spalluto

Fase preoperatoria (infermiere strumentista) Immediatamente prima dell’intervento chirurgico: Pulizia degli arredi e attrezzature della sala operatoria con l’inf. di sala con soluzione disinfettante; Lavaggio preoperatorio delle mani (rimuovere monili ecc..) Vestizione con tecnica asettica (camice, guanti, mascherina) Preparazione dei tavoli operatori: Ferri chirurgici, pezze laparatomiche, fili di suture, ecc.., Conteggio dei ferri chirurgici preparati (riferire all’inf.re di sala); Conteggio delle pezze laparatomiche, tamponi, fili di sutura preparati (riferire all’inf.re di sala) Collegamento delle varie attrezzature (aspiratori, elettrobisturi, ecc…); Vestizione dei chirurghi operatori ed assistenti; 26/04/2017 Autore Massimo Spalluto

Fase intraoperatoria (infermiere strumentista) Paziente posizionato sul tavolo operatorio: Posizionamento dei tavoli operatori (servitore) nei pressi del paziente; Orientamento delle luci di sala (scialitiche) sul campo op.rio (a volte infermiere di sala); Consegna al chirurgo dei ferri chirurgici richiesti con manovre di facilitazione; Assistenza all’equipè operatoria nell’esecuzione dell’intervento (aspirazione, comando elettrobisturi ecc..); Controllo del numero di pezze laparatomiche e tamponi utilizzato (riferire inf.re di sala); Controllo del rispetto delle manovre asettiche sul campo; Conferma della conta ferri, pezze tamponi al chirurgo per la chiusura dell’intervento. 26/04/2017 Autore Massimo Spalluto

Fase postoperatoria (infermiere strumentista) Fine intervento chirurgico: Medicazione con tecnica asettica della ferita chirurgica; Scollegamento delle apparecchiature elettriche e non; Raccolta dei ferri chirurgici ed avvio alla decontaminazione; Raccolta degli aghi di sutura ed altri taglienti (bisturi) e smaltimento in appositi contenitori; Raccolta delle pezze laparatomiche contate e smaltimento; Raccolta della teleria utilizzata ed avvio al lavaggio; Collabarazione con infermiere di sala nel trasporto del paziente in sala risveglio Svestizione e lavaggio antisettico delle mani 26/04/2017 Autore Massimo Spalluto

Fase postoperatoria (infermiere di sala) Fine intervento chirurgico: Collaborazione con strumentista per medicazione ferita; Scollegamento attrezzature elettriche e non; Affiancamento anestesista nella fase di risveglio paziente; Broncoaspirazione paziente (se richiesto); Trasporto paziente in barella presso sala risveglio; Controllo del paziente nel risveglio (parametri vitali); Trasporto paziente presso il reparto o Terapia intensiva (solo dopo imput dell’anestesista); Pulizia controllo e ripristino delle attrezzature ed arredi della sala operatoria per il prossimo intervento 26/04/2017 Autore Massimo Spalluto

Il lavaggio delle mani/1 Una delle procedure di maggior importanza per il personale che opera in C.O., poiché le mani rappresentano il maggior veicolo di trasmissione dei germi patogeni per i pazienti e per gli operatori stessi. Il lavaggio delle mani oltre che una comune consuetudine igienica è tassativo nelle seguenti situazioni. Prima di procedure invasive: dal prelievo venoso all’intervento chirurgico; Prima e dopo il contatto con ferite chirurgiche; Dopo il contatto con persone o materiali potenzialmente infetti; 26/04/2017 Autore Massimo Spalluto

Il lavaggio delle mani/2 Si riconoscono tre livelli di lavaggio delle mani, secondo le procedure che si va ad eseguire: LAVAGGIO SOCIALE: con acqua corrente e sapone; LAVAGGIO ANTISETTICO: con adeguato preparato antisettico-detergente; LAVAGGIO PREOPERATORIO: con adeguato preparato antisettico-detergente ripetendo e prolungando l’operazione 26/04/2017 Autore Massimo Spalluto

Il lavaggio delle mani/3 Norme di base per un corretto procedimento nel lavaggio delle mani: Unghie corte per evitare la facile proliferazione batterica sotto di esse, arrotondate per non lesionare i guanti, senza smalto poiché le screpolature favoriscono la crescita batterica; Pulizia e protezione (cerotto) di eventuali escoriazioni o piccole ferite della pelle; ogni danno alla cute rappresenta un terreno adatto ai batteri; Non indossare: braccialetti, anelli, orologi da polso, poiché trattengono lo sporco e l’umidità, impedendo anche il corretto lavaggio e asciugatura delle mani. 26/04/2017 Autore Massimo Spalluto

Il lavaggio sociale delle mani PERCHE’ Riduce la presenza sulle mani della flora batterica transitoria (microrganismi occasionalmente presenti), e della flora batterica residente; QUANDO All’inizio ed alla fine dell’attività lavorativa; Dopo l’uso di servizi igienici sia a titolo personale che assistenziale; Dopo ogni contatto con il paziente e tra un paziente e l’altro; Prima della somministrazione del vitto; Prima della somministrazione di farmaci; Per tutte quelle pratiche che richiedono il contatto tra paziente e operatori sanitari; COME Eseguire il lavaggio con sapone liquido comune e acqua corrente (le saponette sono terreni di coltura); Bagnare (con acqua tiepica 40° circa) ed insaponare le mani ed i polsi, strofinando la cute (per 1 minuto circa) per migliorare l’azione detergente; Insaponare anche gli spazi interdigitali e periungueali; Risciacquare abbondantemente sotto acqua corrente; Asciugare con salviette di carta monouso. 26/04/2017 Autore Massimo Spalluto

Il lavaggio Antisettico delle mani PERCHE’ Assicura una marcata riduzione della conta batterica (80%) sia della flora batterica transitoria che della flora batterica residente; QUANDO Eseguita da personale che operano in aree ad alto rischio: sale operatorie, degenza neonatale, degenze di isolamento. Terapie intensive, sale di endoscopia, ecc…; Ogni volta che si effettuano medicazioni, cateterismi vescicali, incannulamento vene (periferiche e centrali), emocolture, punture esplorative ed altre tecniche invasive (anche se si indossano i guanti); Dopo medicazioni o altre procedure e manovre in presenza di materiale potenzialmente infetto; COME Eseguire il lavaggio con sapone antisettico liquido (5ml) e acqua corrente; Bagnare (con acqua tiepica 40° circa) ed insaponare le mani, i polsi, gli avambracci strofinando la cute (per 2 minuti circa) per migliorare l’azione detergente; Insaponare anche gli spazi interdigitali e periungueali; Pulire le unghie con appositi spazzoini a setole morbide (monouso o sterilizzabili); Risciacquare abbondantemente sotto acqua corrente; Asciugare con salviette di carta monouso. 26/04/2017 Autore Massimo Spalluto

Autore: Massimo Spalluto 26/04/2017 Autore: Massimo Spalluto

Il lavaggio Preoperatorio delle mani PERCHE’ Assicura una quasi totale rimozione della flora batterica transitoria e la riduzione sostanziale della carica microbica della flora batterica residente su cute e braccia, garantendo un valido effetto cumulativo (mantenendo bassi i livelli di microrganismi residui dopo impiego ripetuto); QUANDO Prima di un intervento chirurgico (di qualsiasi entità); Quando occorre raggiungere un elevato grado di disinfezione cutanea (manovre antisettiche); COME (protocolli dedicati) Eseguire il lavaggio con adeguato preparato antisettico (5 ml di sostanza che previene o arresta l’azione o la crescita di microrganismi patogeni tramite l’inibizione della loro attività o attraverso la loro distruzione) in soluzione liquida (a base di iodio es: iodiopovidone o Clorexidina es: Hibiscrub) e acqua corrente; Bagnare (con acqua tiepida 40° circa) ed insaponare le mani, i polsi, gli avambracci fino ai gomiti strofinando la cute (per 5 minuti circa) per migliorare l’azione detergente, lasciare agire il sapone per qualche minuto; Insaponare anche gli spazi interdigitali e periungueali; Pulire le unghie con appositi spazzolini in setole naturali (monouso o sterilizzabili); Risciacquare abbondantemente sotto acqua corrente; Asciugare con salviette di carta monouso o teli in tessuto entrambi sterili. N.B. i contenitori dell’antisettico devono essere lavati e sterilizzati una volta a settimana; Gli spazzolini in setole naturali vanno lavati e sterilizzati ad ogni uso. 26/04/2017 Autore Massimo Spalluto

Il lavaggio Preoperatorio delle mani Ulteriori considerazioni Ogni incidente che interviene durante l’esecuzione della procedura di lavaggio peoperatorio delle mani, dal suo inizio fino al momento di indossare i guanti sterili (Es: urtare con il braccio il bordo del lavabo o il rubinetto), annulla tutte le procedure eseguite precedentemente, ed obbliga l’operatore alla ripetizione di tutta la procedura fin dal suo inizio; Per l’apertura e la chiusura del flusso di acqua e per il dosaggio della quantità di disinfettante sulle mani (se non sono presenti sistemi elettronici a fotocellula), utilizzare il gomito e non la mano che si sta procedendo a lavare; 26/04/2017 Autore Massimo Spalluto

Sala lavaggio preoperatorio 26/04/2017 Autore: Massimo Spalluto

Autore: Massimo Spalluto Usare il gomito per aprire il rubinetto; Non toccare mai con le mani parti del lavandino; In caso di errore ripetere completamente la procedura di lavaggio preoperatorio 26/04/2017 Autore: Massimo Spalluto

Vestizione sterile per intervento chirurgico Prima di eseguire un intervento chirurgico: Indossare Cappello e mascherina (naso compreso), puliti; Preparare Sala operatoria: Materiale, ambiente, Eseguire lavaggio preoperatorio delle mani; Indossare il camice aiutati da un collega (vedi figure); Indossare guanti secondo procedura (vedi figure); Vestire sterilmente, chirurgo ed assistente; Collaborare con l’equipe chirurgica all’esecuzione dell’intervento chirurgico con massima asetticità; A fine intervento eseguire procedure di lavaggio ferri; Togliere i guanti secondo procedura (vedi figure): Eseguire lavaggio antisettico delle mani 26/04/2017 Autore Massimo Spalluto

Indossare i guanti in maniera sterile Procedura: Aprire la confezione sterile dei guanti e poggiarla su un piano sicuro; Afferrare con indice e pollice la parte interna del guanto destro (segnalato); Infilare la mano destra nel guanto, toccando solo la parte interna di questo; Con la mano destra guantata afferrare il guanto sinistro per la parte esterna; Infilare il guanto nella mano sinistra senza toccare la cute o la parte interna; Sistemare i guanti su entrambe le mani; Pronti 26/04/2017 Autore Massimo Spalluto

Rimuovere i guanti dopo una procedura sterile Sfilare il guanto destro afferrandolo dalla parte esterna vicino al polso; Introdurre due dita prive del guanto della mano destra tra il guanto e il polso della mano sinistra; Sfilare completamente il guanto dalla mano sinistra; Eseguire lavaggio antisettico delle mani; Pronti 26/04/2017 Autore Massimo Spalluto

Come aprire un campetto sterile Controllare che gli indicatori del processo di sterilità abbiano virato il colore; Tenere il campetto lontano dalla divisa; Sciogliere le legature o rimuovere il tape; Mantenere il campetto di fronte a voi in modo che la prima piega si apra verso il collega strumentista; Aprire la prima piega e procedere in questo modo aprendo le varie falde piegate (figure); Non toccare con la mano l’interno del campo; Quando è tutto aperto porgere con le due mani; 26/04/2017 Autore Massimo Spalluto

Come porgere il materiale in modo sterile Scopo: Mantenere la sterilità di un oggetto, Seguire una procedura asettica per evitare la diffusione di infezioni; Norme Generali: Tenere il materiale lontano dall’uniforme, all’altezza della vita; Tenerlo sempre sotto il controllo della vista; Non sporgersi mai sopra una zona sterile (peli, capelli, polveri); Non parlare, tossire, starnutire sopra materiale sterile; Non versare liquidi sopra oggetti sterili, l’umidità non garantisce la sterilità; Considerare sempre i margini delle confezioni contaminati. 26/04/2017 Autore Massimo Spalluto

Preparazione del campo per la medicazione sterile Procedura: Preparare una ciotola con del disinfettante a base di IodioPovidone; Preparare dei tamponi di garza; Montare due tamponi di garza su due pinze portatamponi; Immergere il portatamponi con il tampone montato nel disinfettante; Passare il disinfettante sulla cute sede della medicazione con movimento rotatorio dalla parte più interessata alla medicazione (sede della ferita chirurgica) verso le zone periferiche 26/04/2017 Autore Massimo Spalluto

ANESTESIA GENERALE o NARCOSI Definizione: Processo di depressione temporanea e reversibile delle funzioni della vita di relazione, con persistenza delle funzioni della vita vegetativa, indotto dalla somministrazione di particolari sostanze. Scopi: Abolire la sensibilità generale: Anestesia; Abolire la sensibilità al dolore: Analgesia; Provocare la perdita della coscienza e della memoria: Amnesia; Sopprimere i movimenti volontari e riflessi: Acinesia e Ariflessia; Produrre il rilasciamento dei muscoli scheletrici: Atonia. 26/04/2017 Autore Massimo Spalluto

ANESTESIA GENERALE o NARCOSI Le sostanze anestetiche: Possono essere introdotte per: INALAZIONE: Etere, Protossido di Azoto, Alotano, Fluotano, ecc…; INIEZIONE ENDOVENOSA: Tiopentone sodico, ecc..; INTUBAZIONE: miscele di gas (Protossido di azoto e ossigeno, ecc… 26/04/2017 Autore Massimo Spalluto

AVVERTENZA IMPORTANTE Prima di sottoporre un paz. a qualsiasi tipo di anestesia e indispensabile: Informare la persona sull’intervento che si andrà ad eseguire e sugli effetti degli anestetici; Verificare in cartella o presso il paziente eventuali allergie a farmaci o alimenti 26/04/2017 Autore Massimo Spalluto

Materiali occorrenti per ANESTESIA GENERALE Le seguenti apparecchiature e materiali devono obbligatoriamente essere presenti e ben funzionanti in sala operatoria al momento dell’avvio dell’anestesia generale o locale: Apparecchio per anestesia (ventilatore meccanico); Necessario per anestesia endovenosa; Necessario per intubazione endotracheale; Necessario per curarizzazione; Aspiratore di tipo chirurgico; Defibrillatore; Elettrocardiografo con monitor (P.A., F.C., Respiro, SO2) 26/04/2017 Autore Massimo Spalluto

Apparecchio per ANESTESIA GENERALE Caratteristiche:Montato su carrello 1° Porzione che eroga sostanze anestetiche – bombola Ossigeno, bombola Protossido di Azoto, riduttori di pressione, flussometri, vaporizzatori gas anestetici, Calce Sodata; 2° Porzione invia miscele al paziente – Pallone nel quale arrivano le miscele, 1° tubo corugato che collega il pallone alla maschera o tubo endotracheale, 2° tubo corugato che riporta le miscele espirate indietro, maschere facciali varie misure; 26/04/2017 Autore Massimo Spalluto

Circuito di assistenza ventilatoria Circuito aperto: L’anestetico e l’ossigeno passano attraverso un filtro e vengono inviati al paziente; Un pallone di gomma regola la pressione del flusso della miscela gassosa; La maschera facciale, munita di una valvola, consente la fuoriuscita dell’anidride carbonica espirata dal paziente. 26/04/2017 Autore Massimo Spalluto

Circuito di assistenza ventilatoria Circuito semichiuso: Una valvola consente la fuoriuscita parziale dell’Anidride Carbonica, mentre la rimanente viene riutilizzata in miscela con l’anestetico e l’ossigeno 26/04/2017 Autore Massimo Spalluto

Circuito di assistenza ventilatoria Circuito chiuso: L’Anidride Carbonica espirata dal paziente, viene neutralizzata passando attraverso un canestro di Calce Sodata dove viene assorbita e l’aria depurata viene reimmessa nel circuito (la calce Sodata, va periodicamente sostituita) 26/04/2017 Autore Massimo Spalluto

La Preanestesia Definizione:Preparazione del malato alla anestesia mediante la somministrazione di sedativi e ipnotici Scopi: Inibire l’eccitabilità del paziente; Ridurre il metabolismo basale; Diminuire le secrezioni salivari e delle vie aeree superiori; Ridurre il vomito post-operatorio; Dare al paz. uno stato di sedazione psichica; Agevolare induzione e mantenimento anestesia; Ridurre le quantità di agenti anestetici da impiegare 26/04/2017 Autore Massimo Spalluto

La Preanestesia Materiale occorrente: Farmaci prescritti dall’anestesista (vedere foglio consenso informato), occorrente per iniezione intramuscolare Tecnica: Accompagnare il paziente in barella nella sala di anestesia; Praticare l’iniezione circa un’ora prima dell’intervento chirurgico o secondo la prescrizione dell’anestesista; Sorvegliare il paz. Fino a quando viene trasferito in camera operatoria; Riordinare il materiale usato 26/04/2017 Autore Massimo Spalluto

Anestesie Loco-Regionali Definizione:Perdita della sensibilità di una parte del corpo indotta dalla somministrazione di sostanze che bloccano la trasmissione dell’impulso nervoso Scopi:Abolire la sensibilità al dolore senza compromettere lo stato di coscienza, interrompere temporaneamente la funzione di conduzione delle fibre nervose o delle loro terminazioni; Classificazione: Anestesia superficiale – per contatto o per nebulizzazione; Anestesia locale – per infiltrazione, tronculare, plessica; Anestesia periferica o spinale – Peridurale o extradurale o epidurale, Subaracnoidea 26/04/2017 Autore Massimo Spalluto

Anestesia superficiale o topica La sostanza o farmaco anestetizzante, viene aspirata in siringhe, dopodichè vengono imbevuti dei tamponi con essa, questi tamponi vengono applicati sulla zona da sottoporre ad anestesia. Oppure, con appositi nebulizzatori il farmaco viene nebulizzato sulla regione interessata 26/04/2017 Autore Massimo Spalluto

Anestesia locale Per infiltrazione: DIRETTA: tutta la zona interessata all’anestesia viene a contatto con l’anestetico; INDIRETTA: L’anestetico viene iniettato tutto intorno all’area di intervento, raggiungendo i vari strati in profondità; Occorrente: materiale per disinfezione del campo, siringhe monouso da 5/10 ml, aghi sterili monouso, farmaco anestetico, garze o cotone, reniforme, contenitore aghi usati 26/04/2017 Autore Massimo Spalluto

Anestesia tronculare o plessica Per infiltrazione del farmaco anestetico in prossimità del plesso nervoso deputato all’innervazione della parte da sottoporre ad intervento chirurgico: Occorrente: come anestesia locale. 26/04/2017 Autore Massimo Spalluto

Autore: Massimo Spalluto 26/04/2017 Autore: Massimo Spalluto

Trasferimento del paz. dalla C. O. all’ U. O (terapia intensiva o U. O Trasferimento del paz. dalla C.O. all’ U.O (terapia intensiva o U.O. degenza) L’infermiere si deve accertare in collaborazione con l’anestesista della disponibilità del letto presso la T.I. o U.O.; Prima del termine dell’intervento chirurgico, l’Inf. Procede a ptrelevare il letto dalla T.I. per il trasporto del paz.; Il letto deve essere attrezzato di monitoraggio cardiaco, pressione incruenta, saturimetro, bombola di ossigeno (accertarsi che sia piena); Va e vieni, pallone di Ambu, maschere facciali, cannule di Mayo; Cassetta con farmaci di emergenza (in collaborazione con anestesista); Una volta trasferito il paz. Dal letto operatorio al letto di trasporto, un inf.re accompagna l’anestesista durante il trasferimento in T.I. 26/04/2017 Autore Massimo Spalluto