Domanda 1 I biomarcatori di neuroimaging per la diagnosi di AD sono: A.ancora in fase di definizione B.già pienamente validati C.validati da un punto di.

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Transcript della presentazione:

Domanda 1 I biomarcatori di neuroimaging per la diagnosi di AD sono: A.ancora in fase di definizione B.già pienamente validati C.validati da un punto di vista analitico D.validati sia da un punto di vista analitico che di utilità clinica

Domanda 2 Uno dei presupposti necessari alla teoria della “cascata” non può essere: A.l’invecchiamento in quanto cumulo di tempo individuale B.la predilezione della malattia per una particolare fascia d’età C.la vulnerabilità selettiva di alcune popolazioni neuronali D.la neurotossicità della beta-proteina

Domanda 3 Nelle piastrine di pazienti affetti da malattia di Alzheimer è possibile osservare un'alterazione: A.dell'enzima TACE B.della proteina SAP97 C.della tubulina D.dalla proteina precursore dell'amiloide APP

Domanda 4 Il pattern di atrofia cerebrale in pazienti affetti da sindrome corticobasale evidenziato da studi di voxel- based morphometry: A.dipende dalla patologia sottostante B.è tipicamente a carico dei nuclei della base C.è lo stesso indipendentemente dalla patologia sottostante D.coinvolge maggiormente la sostanza bianca rispetto alla sostanza grigia

Domanda 5 La primary age-related tauopathy (PART) è caratterizzata da: A.presenza di degenerazioni neurofibrillari, senza depositi di Abeta B.presenza di depositi di Abeta, non associata a degenerazioni neurofibrillari C.presenza di depositi di Abeta e di degenerazioni neurofibrillari D.atrofia delle strutture temporali mesiali, senza lesioni specifiche

Domanda 6 L’analisi genetica per demenza frontotemporale è consigliabile: A.sempre, nel contesto della routine clinica per la diagnosi differenziale B.mai perché non sono ancora disponibili terapie “disease-modifying” C.nel caso in cui ci sia nella famiglia almeno un altro individuo con demenza (nella stessa generazione, es. fratello, o nella precedente, es. padre) D.nel caso in cui ci siano almeno 3 soggetti dementi (paziente incluso) in due generazioni