ENERGIA
All’inizio del 1956 a Bruxelles, venne istituito un comitato preparatorio incaricato di predisporre una relazione sulla creazione di un mercato comune europeo, sotto la presidenza di P.H. Spaak, ministro degli esteri Belga dell’epoca. Nell’aprile del 1956 tale comitato presentò due opzioni: L’istituzione di un mercato comune generalizzato; L’istituzione di una comunità dell’energia atomica. Il primo diventerà la CEE e il secondo l’EURATOM, noti come i “trattati di Roma”. Per combattere l’aumento della carenza di energia tradizionale degli anni cinquanta, aggravata dalle precedenti guerre, i sei stati fondatori (Germania, Belgio, Francia, Italia, Lussemburgo, Paesi Bassi) si orientarono verso l’energia nucleare come mezzo per conseguire l’indipendenza energetica.
Il trattato CEEA si articola in 234 articoli suddivisi in sei titoli, preceduti da un preambolo introduttivo. Il numero di articoli è stato ridotto a 177, nel dicembre 2007, dal trattato di Lisbona che modifica e istituisce il trattato sull’Unione Europea. Il titolo I determina le missioni che il trattato assegna all’Unione. Il titolo II definisce le disposizioni intese a favorire il progresso nel campo dell’energia nucleare(sviluppo di ricerche, la diffusione delle cognizioni, la protezione sanitaria, gli investimenti, le imprese comuni, l’approvvigionamento, la sicurezza, le relazioni con l’estero, etc). Il titolo III riguarda le disposizioni istituzionali e le disposizioni finanziare generiche che sono state adattate conformemente al trattato firmato nel Il titolo IV riguarda invece le disposizioni finanziare specifiche. Il titolo V e VI sono rispettivamente dedicati alle disposizioni generali e alle disposizioni relative al periodo iniziale, (primi trattati, l’inizio della Comunità Europea).
Stabilire e garantire l’applicazione di norme di sicurezza uniformi per la protezione sanitaria della popolazione e dei lavoratori. Garantire il regolare ed equo approvvigionamento per tutti gli utilizzatori di minerali e combustibili nucleari. Promuovere il progresso nell’utilizzazione pacifica dell’energia nucleare in collaborazione con i paesi terzi e con le organizzazioni internazionali. Sviluppare la ricerca e assicurare la diffusione delle conoscenze tecniche. Garantire che le materie nucleari non siano destinate ad uso improprio(in particolar modo ad uso militare). Costruire imprese comuni..
Il principio di “Difesa in profondità” fondato su un’articolata protezione multilivello che tiene conto sia dell’aspetto organizzativo, comportamentale e/o tecnico. Essa è strutturata in 5 livelli di protezione che si attivano secondo uno schema gerarchico, qualora il primo si rivelasse inefficiente subentra il livello successivo; Il primo previene il funzionamento anomalo ed eventuali guasti del sistema, Il funzionamento anomalo è controllato dal secondo livello di protezione, Garantisce il proseguimento delle funzioni di sicurezza attraverso l’attivazione di sistemi particolari, Limita la progressione dell’incidente al fine di impedire o di attenuare gravi situazioni dovute a rilasci esterni di materiali radioattivi Si limita all’attenuazione delle conseguenze radiologiche di rilasci esterni significativi.
Istituire un’autorità di sicurezza nazionale in grado di supervisionare l’attività degli operatori dell’energia nucleare, Effettuare una valutazione iniziale della sicurezza prima di costruire un impianto nucleare e verificare nuovamente la sicurezza degli impianti almeno ogni 10 anni, Garantire ai lavoratori e alle popolazioni l’accesso a informazioni trasparenti sugli impianti, Organizzare delle autovalutazioni periodiche nel quadro nazionale e delle autorità di di regolamentazioni ogni 10 anni, Prevedere una struttura organizzativa all’interno del quadro nazionale per preparare nel caso di situazioni di emergenza sul posto, Richiedere una valutazione inter-partes su questioni specifiche di sicurezza da realizzare ogni 6 anni, facendo appello a gruppi europei esperti in materia di sicurezza nucleare come nel caso dell’European nuclear safety regulator group (ENSERG) ideatrice questa del modello della “Difesa in profondità”, la prima valutazione sarà eseguita nel Questo gruppo è stato creato nel 2007 a seguito di una decisione del Parlamento Europeo e della commissione.
Incidente, avvenimento non intenzionale, significativo dal punto di vista della sicurezza nucleare. Inconveniente, avvenimento non intenzionale le cui conseguenze non sono trascurabili dal punto di vista della sicurezza. Funzionamento anomalo, ovvero qualsiasi processo che si scosta dal normale funzionamento atteso almeno una volta durante il ciclo di vita di una struttura che non provoca danni significativi a elementi importanti per la sicurezza. Base di progetto, cioè le condizioni e gli eventi presi in considerazione nella progettazione compresa la modernizzazione di impianti nucleari secondo criteri ben stabiliti, in grado di resistere a eventuali sollecitazioni Incidente di riferimento di progetto, condizioni incidentali nella progettazione di un impianto nucleare con la verifica di eventuali danni al combustibile e al rilascio di materiale radioattivo Gravi condizioni, qualora si verificassero guasti multipli, quali la completa perdita di tutti gli elementi di protezione del sistema.
La Commissione Europea propone nella sua comunicazione le seguenti opzioni in materia di non proliferazione nucleare: Rafforzare il sostegno al trattato TNP e ai controlli di sicurezza, la lotta contro i traffici illeciti e l’attuazione di sanzioni pertinenti in caso di violazione degli impegni. Ampliare la cooperazione con le principali potenze nucleari nel quadro del trattato EURATOM e nuovi accordi bilaterali Contribuire allo sviluppo di un sistema di forniture nucleari garantite attraverso l’istituzione di una banca del combustibile nucleare sotto il controllo dell’AIEA.