SICUREZZA ALIMENTARE.

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Transcript della presentazione:

SICUREZZA ALIMENTARE

Una sfida europea L’UE è un mercato unico all’interno del quale i prodotti, compresi quelli alimentari, possono essere venduti liberamente. Questo offre al consumatore una scelta molto più ampia e a prezzi più bassi grazie all’aumento della concorrenza, rispetto a una situazione in cui i prodotti alimentari possono essere venduti solo all’interno dei confini nazionali. Ma comporta anche che la maggior parte delle norme più importanti riguardanti la qualità e la sicurezza devono essere fissate a livello europeo.

Food Security: E’ l’accesso di tutti ed in qualsiasi momento ad un’alimentazione sufficiente in termini di qualità, quantità e varietà, per una vita attiva e sana; nasce dall’esigenza di garantire un elevato livello di sicurezza alimentare a tutti i cittadini europei, a prescindere dallo Stato nazionale in cui essi risiedono. Uno dei motivi per cui la sicurezza alimentare deve essere gestita dall’Ue è il legame esistente tra questa politica e la politica agricola: poiché la politica agricola nel suo insieme è di competenza dell’UE, quest’ultima può influenzare la qualità e la sicurezza dei nostri alimenti attraverso le norme e i finanziamenti concordati per il settore agricolo.

OBIETTIVI: L’obiettivo della politica alimentare può essere così definito: «Assicurare alimenti “sani”, “completi” e “sicuri” a tutta la popolazione; ovvero assicurare alla popolazione una alimentazione che sia la migliore possibile sul piano nutrizionale e della “qualità” e che presenti i minimi rischi per la salute (assenza di contaminazioni e difetti di ogni tipo che possano provocare danni “acuti” e/o “cronici” e/o aumentare il rischio di morbilità per alcune patologie come il cancro).» La politica europea di sicurezza alimentare persegue tre obiettivi generali: garantire che i prodotti alimentari e il mangime degli animali siano sicuri e nutrienti; assicurare un elevato livello di protezione delle piante e della salute e del benessere degli animali; fornire informazioni adeguate e trasparenti sull’origine, il contenuto/l’etichettatura e l’utilizzo dei prodotti alimentari.

Strategia europea: La strategia adottata dall’ Unione europea nell’ambito della sicurezza alimentare consiste nel salvaguardare la qualità dei prodotti lungo tutta la catena «agroalimentare», evitando la contaminazione degli alimenti e promuovendo l’igiene alimentare, l’informazione sui prodotti, la salute delle piante e la salute e il benessere degli animali. Questo approccio è stato anche definito «From farm to fork». In questa formula è racchiuso lo spirito dell’intervento normativo e di controllo degli ultimi anni: affrontare la sfida di garantire cibi sani e sicuri lungo tutta la filiera produttiva, predisporre un controllo integrato e abbandonare l’approccio settoriale e verticale. Essa si basa su una combinazione di requisiti elevati per i prodotti alimentari e per la salute e il benessere degli animali e delle piante, siano essi prodotti all'interno dell'UE o importati.

Base giuridica: Articoli 43 e 114, articolo 168, paragrafo 4, e articolo 169 del TFUE. La legislazione alimentare dell’UE si basa sui seguenti principi comuni che vanno applicati in tutti i paesi membri dell’Unione: tutela della salute pubblica e della salute e del benessere degli animali e dei vegetali; analisi dei rischi e pareri scientifici indipendenti; precauzione; tracciabilità dell’origine di tutti i prodotti; trasparenza e informazioni chiare e univoche sui prodotti alimentari e i mangimi; responsabilità chiaramente definite per tutti i soggetti della catena agroalimentare; controlli rigorosi e verifiche periodiche; formazione e istruzione.

Libro Bianco sulla Sicurezza Alimentare e Regolamento 178/2002: il 30 aprile 1997 la Commissione europea ha adottato il Libro verde sulla sicurezza alimentare. Tale testo è il risultato della precisa volontà dell’Unione Europea di legiferare in merito alla tutela dei consumatori e alla necessità di garantire un piano sulla sicurezza alimentare che coinvolga tutti gli stati membri dell’Unione; contiene i principi base della legislazione europea in materia di sicurezza alimentare. Libro Bianco sulla Sicurezza Alimentare e Regolamento 178/2002: istituzione dell'Autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA); valutazione del rischio e disposizioni generali per imporre la tracciabilità degli alimenti e dei mangimi; Previsione del sistema di allarme rapido per alimenti e mangimi (RASFF); il principio fondamentale di un approccio integrato di filiera.

Pacchetto igiene: Regolamenti (CE) 852, 853, 854, 882/2004, e Direttiva 2002/99, 183/2005 tutti gli Stati Membri devono rispettare gli stessi standard di igiene durante l’intero processo di produzione e/o lavorazione i medesimi controlli; HACCP: è uno strumento per la gestione del rischio ideato specificamente per il settore agroalimentare dalla Codex Alimentarius Commission, una commissione della FAO (Food and Agriculture Organization) e dell'OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità). L'obiettivo del sistema HACCP è quello di garantire la sicurezza dei prodotti alimentari attraverso l'identificazione preventiva e la gestione dei rischi, sostituendo così il metodo retroattivo del “controllo qualità”, che nel tempo ha dimostrato una scarsa efficacia.

CONTAMINAZIONE DEI PRODOTTI ALIMENTARI CONTAMINAZIONE DEGLI ALIMENTI DI ORIGINE ANIMALE ETICHETTATURA DEI PRODOTTI ALIMENTARI ADDITIVI E AROMI ALIMENTARI NUOVI ALIMENTI E OGM

Ruolo dell’unione europea Grazie alle normative emanate dall’unione, i cittadini europei godono di uno dei più elevati standard di sicurezza a livello mondiale; L’UE adotta misure necessarie transitorie nel momento in cui un nuovo paese entra a far parte del mercato unico; Tracciabilità e gestione del rischio tramite un sistema di allarme rapido (RASFF); Richiede un’attenzione particolare relativa ad un’innovazione responsabile.

European food safety authority L'Autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA) è un'agenzia europea indipendente, finanziata dal bilancio dell'UE e operante in modo autonomo dalla Commissione europea, dal Parlamento europeo e dagli Stati membri dell'UE. Obiettivo: Consulenza, comunicazioni adeguate e puntuali, valutazioni di rischi associati alla sicurezza alimentare; Struttura interna: Cda; Direttore esecutivo; Esperti e dipartimenti scientifici; Foro consultivo

La Commissione europea fa rispettare la normativa dell'UE nei seguenti modi: controllando che tutti i paesi dell'UE provvedano a recepirla nella legislazione nazionale e ad attuarla; compiendo ispezioni in loco sul territorio europeo e nei paesi extra UE tramite l' Ufficio alimentare e veterinario (UAV) . Invitando gli stati membri stessi ad effettuare controlli; Il Parlamento europeo : ha adottato misure rigide a proposito dell’ingresso di nuovi prodotti alimentari nell'UE; Ha richiesto indicazioni relative al monitoraggio dell'etichettatura degli alimenti e relativa documentazione di accompagnamento provenienti da paesi terzi; Sta valutando 3 proposte legislative relative agli anni 2011/2013; Risoluzione Febbraio 2015.

Cosa accade nell’ue quando scoppia una crisi in della sicurezza alimentare? Il caso: BSE Il caso: E.COLI

Il caso “E.coli”: intervento dell’ue Autorità tedesche hanno informato tramite il sistema di allarme rapido la Commissione europea; Diversi scienziati hanno identificato il ceppo di E.Coli responsabile del focolaio; L’Ue ha ordinato il ritiro e l’immediata distruzione di tutti i semi di fieno greco importati da un determinato esportatore e imposto divieto temporaneo; La Commissione ha collaborato con le varie autorità nazionali, con l’EFSA, l’Ufficio Alimentare e veterinario e altre istituzioni; La Commissione europea ha informato costantemente e aggiornato tramite il proprio sito internet i cittadini e le autorità nazionali in merito alla questione.

Il caso BSE : misure adottate dall’ue Introduzione di norme al fine di proteggere uomini e animali dalla BSE; Sistemi di controllo completi, tra i quali test post-mortem di animali sani e a rischio a partire da una certa età; Rimozione dei tessuti ad alto rischio di infettività, come cervello e midollo spinale degli esemplari aventi superato una certa soglia di età; Dopo il rilevamento di un caso positivo, distruzione della carcassa e soppressione negli allevamenti in cui si accertano casi di BSE; Emanazione di documenti strategici.

Prospettive future Gli obiettivi di sviluppo del millennio (OSM) del 2000 si sono proposti di dimezzare il numero di persone che soffrono la fame nel mondo entro il 2015. Tuttavia, in termini di finanziamenti, la sicurezza alimentare non fu considerata una priorità; Secondo la relazione sugli OSM del 2015, tra il 1990 e il 2014-2016 la percentuale globale di persone denutrite è diminuita, in base alle stime, dal 23,3 % al 12,9 %; ciò significa che l’OSM relativo alla fame è stato quasi raggiunto. Tuttavia, soffre ancora la fame una persona su nove; L’agenda per lo sviluppo sostenibile adottata al vertice delle Nazioni Unite del 25-27 settembre 2015 stabilisce nuovi obiettivi: l'eliminazione completa della fame e di tutte le forme di malnutrizione entro il 2030. L'Unione e i suoi Stati membri nel 2012 hanno investito quasi 3,4 miliardi di euro in aiuti allo sviluppo e 1,1 miliardo di euro di aiuti umanitari per la sicurezza alimentare e la nutrizione; Nel Programma di cambiamento del 2011 l'UE ha definito la sicurezza alimentare una priorità strategica per la politica di sviluppo dell'Unione.

Annachiara Giampà e Francesca Spadola Realizzato da Annachiara Giampà e Francesca Spadola