A CURA DÌ ARIEL VIERNES ANTONIO PESEGGIA A CURA DÌ ARIEL VIERNES ANTONIO
DESCRIZIONE DÌ PESEGGIA Io abito a Gardigiano ma vado a scuola a Peseggia.Per me Peseggia è un paese molto bello anche se non ci abito perché abito a Gardigiano, comunque frequento molto i parchi di Peseggia per trovarmi con i miei amici e giocare. I parchi di Peseggia sono molto tranquilli, e quasi sempre frequentati da bambini che giocano. Con i miei amici abbiamo stabilito che ogni volta che ci troviamo, dobbiamo trovarci in parchi sempre diversi di Peseggia. Peseggia ha due scuole, una delle elementari e una delle medie dove vado ogni giorno ad eccezione la domenica. Le chiese sono piacevoli: io le frequento col catechismo. Ha una chiesa molto bella anche se vado sempre in chiesa a Gardigiano una volta ho partecipato a una messa a Peseggia e ho visto che dentro la chiesa è tutta bella decorata e devo ammettere che è anche più bella della chiesa di Gardigiano, ma preferisco sempre quello di Gardigiano. Io e Peseggia siamo come degli attori nel mondo.
DESCRIZIONE DÌ GARDIGIANO Gardigiano è un paese molto tranquillo. Io abito in questo piccolo paese in via Campocroce 14-a Gardigiano Scorzè. Io sono un Filippino ma vivo qui da quando avevo sei anni. Puoi descrivere anche il viaggio che hai percorso per raggiungere l’Italia e perché vi siete stabiliti a Scorzè Quando ero in seconda elementare ho cominciato a frequentare il catechismo. Poi in terza elementare ho fatto la comunione nella chiesa qui a Gardigiano, poi quando ero in quinta elementare hanno messo il cemento tutto bianco nella chiesa, e hanno fatto molto bene perché l’hanno resa più bella. A Gardigiano sempre qualche giorno della settimana frequento il parco che è dietro la chiesa e un po’ a nord est c’e il campo di palla canestro e di pallavolo ed è pubblico perché tutti ci possono andare quando vogliono. Gardigiano mi piace molto e so orientarmi molto bene in tutti i posti. Io e Gardigiano siamo come il burro e il pane.
MISSIONE IMPOSSIBILE L’altra volta abbiamo fatto un uscita, era il 26-10-2009. Eravamo io: Ariel Viernes Antonio, Alessia, Issoufu, Yang Xu Feng, Skardi e la professoressa Candida Cazzaro. Prima di tutto siamo usciti dalla scuola e siamo andati davanti al campanile di Peseggia e il signore ci ha detto che ora saliremo al campanile ma dobbiamo fare attenzione. Il signore ha tirato giù una scala sopra le nostre testa, e siamo saliti. Era il primo piano e abbiamo aspettato gli altri che finissero di salire, poi siamo saliti ancora e abbiamo guardato sulla piccola finestra che cera, siamo saliti ancora e le scale erano tutte sporche praticamente piene di polvere, e quando salivi cadeva sempre qualche bricciola di sporco negli occhi, io soffrivo di vertigini, e pensavo che faceva paura, ma quando siamo arrivati su dove stavano le campane e guardato giù e non ho avuto neanche paura, mi era piaciuto molto, l’aria era fresca e dalla su si poteva guardare la città di Gardigiano, Peseggia e Cappella. Poi siamo scesi e ci siamo riposati un momento. Dopo averci riposato siamo andati prima a visitare i parchi di Peseggia poi i parchi di Gardigiano. In Peseggia abbiamo visitato quasi tutti i parchi che stanno in Via Cavalieri e il campo di calcio, poi abbiamo visitato quello di Gardigiano che sta’ dietro alla chiesa, ma non abbiamo avuto il tempo di visitare tutte i parchi di Peseggia e di Gardigiano perché non abbiamo avuto tempo a sufficienza.
IL CAMPANILE IL CAMPANILE Il suono delle campane si sentiva a Peseggia anche prima della costruzione del campanile avvenuta nel 1571. La nuova torre campanaria era stata voluta del rettore di allora Pietro Bonino che fece costruire da mastro Rocco e suo figlio Andrea di Mirano una costruzione che rispetta i canoni veneziani: era slanciato, con una bifora su ogni lato della cella campanaria, quest’ultima sormontata da una cuspide a base ottagonale.
CAMPANILE DÌ PESEGIA
SCALE INTERNE DEL CAMPANILE
CAMPO DA CALCIO A PESEGGIA
LA VIA CAVALIERI CHE COLLEGA GARDIGIANO E PESEGGIA
DESCRIZIONE DI COME SONO VENUTO IN ITALIA Il mio padre, quando avevo tre mesi, più o meno è venuto in Italia, e la mia madre è restata con me finchè se ne è andata anche lei in Italia, e mi hanno affidato alla madre di mia madre, cioè la mia nonna e la mia sorella più grande che aveva due anni in più di me. Durante i miei genitori erano via, qualche volta sono venuti a trovarci, e a mandare qualche pacco dall’Italia per me e la mia sorella. Poi quando ho compiuto sei anni mio padre e la mia madre sono venuti in Filippine e poi mi hanno portato con loro in Italia. Mi è dispiaciuto tanto abbandonare tutto quello che avevo nel mio paese, tutte le persone che conoscevo, e soprattutto i miei nonni e zii, che si erano presi cura di me. Mentre i miei erano in Italia desideravo tanto che stessero con me, ma dopo sei anni che sono stato lontano da loro, non volevo più stare con loro, perché non li conoscevo abbastanza, ma qualche mese in Italia con loro, mi sono sentito un po’ meglio, e c’erano altri miei zii che mi stavano simpatici. Quando ho cominciato a frequentare le elementari mi sono sentito un po’ bene, ma mi sono sentito meglio con gli amici delle Filippine, ma col passare del tempo mi sono sentito meglio con loro, e qualche volta sono tornato in Filippine per trovare tutti i miei amici e i miei nonni.
IL PAESE CHE VORREI Vorrei che fosse in mezzo alla natura con qualche casa, e un fiume vicino, in un posto molto caldo, perché a me piacciono i paesi caldi ma soprattutto tranquilli. Vorrei che tutte le persone che ho attorno vivessero dove vivo io, cioè nel posto ideale che voglio, senza nessuna macchina che fa da trasporto o servizi, ma che tutti ritornassero a usare le usanze vecchie.
VILLA MORO-BERNARDO-MORCHIO LA Più IMPORTANTE DEL COMUNE Nonostante il restauro in corso, l’origine di questa villa è ancora incerta: si tratta comunque del palazzo più antico giunto fino a noi; dalla struttura dell’edificio e dall’utilizzo del gotico, lo si potrebbe datare tra la fine del 1300 e l’inizio del 1400. Di certo sappiamo che nel 1480 ne era proprietario Cristoforo Moro, nobile veneziano molto attivo nelle guerre disputate dalla Serenissima, nonché cugino del doge.
VISITIAMO VILLA BERNARDO Prima di tutto siamo usciti dalla scuola, siamo andati avanti, poi abbiamo girato a destra e siamo andati sempre avanti. Durante il percorso c’erano dei cani pericolosi e li abbiamo salutati, poi in fondo c’è la villa Bernardo. Abbiamo incontrato la proprietaria della villa e ci ha accompagnato davanti alla porta della villa, e sul muro ci sono degli affreschi, dipinti di quadrettini. Poi siamo entrati dentro la villa e siamo saliti, al primo piano, su tutti i muri ci sono dipinti che la proprietaria dopo ci ha spiegato cosa volevano dire, e tutti quei disegni erano riferiti a quella villa, e tutto il suo territorio, e al padrone di tanti anni fa della villa. La villa ha circa 500 anni.
DESCRIZIONE DEL MIO PAESE FILIPPINE Io vivo a Peseggia ma vengo dalle Filippine. A me piacciono le Filippine più dell’Italia, ma solo un pochino di più: è un paese molto tranquillo e caldo. Io vivo vicino a una spiaggia, e ogni mattina presto andavo con mio nonno a farmi la doccia. L’acqua era pulita e trasparente solo in alcune parti , perché le parti dove è trasparente non è tanto inquinato, invece nella parte nord è molto inquinata soprattutto nella capitale Manila. Nelle Filippine ci sono 7100 isole, ma adesso ce ne sono solo 7099 isole, perché una è stata inondata dall’acqua. Poi ci sono tanti vulcani attivi, cioè possono eruttare da un momento all’altro. Dalla parte nord delle Filippine è molto caldo e ci sono poche precipitazioni, praticamente più o meno una volta al mese. Dalla parte sud dove ci sono tante isole piove tante volte al mese, fa sempre caldo e c’è sempre qualche venticello freddo. Ho chiesto ai miei nonni perché piove sempre alla parte sud, e loro mi hanno detto che le isole sono isolate dall’acqua, ecco perché piove sempre.