GENERALE PINNA PARPAGLIA

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Transcript della presentazione:

GENERALE PINNA PARPAGLIA

VITA CARRIERA CADUTA FASCISMO-NOMINA ALTO COMMISSARIO IL GENERALE OGGI

Il generale Pietro Pinna Parpaglia nacque nel 1891 da una famiglia di latifondisti nel paese di Pozzomaggiore dove ancora oggi è possibile visitare la sua interessante casa-museo, nella quale è allestita una mostra permanente sulla figura dell’alto commissario della Sardegna. Il secondo cognome ‘’Parpaglia’’ venne aggiunto dallo stesso Pinna poiché in diverse circostanze il suo venne utilizzato da coloro che, avendo lo stesso cognome ‘’Pinna’’, volevano ottenere favoritismi, in quanto sedicenti parenti del generale.

Dopo gli studi, svolti assieme ad altri personaggi storici di rilievo quali Togliatti e Berlinguer, si arruola presto nell’esercito come soldato volontario, prima in artiglieria per passare in seguito all’aviazione. Durante La prima guerra mondiale l’utilizzo degli aerei era per lo più finalizzato alle ricognizioni e alle segnalazioni dei tiri dell’artiglieria. La sua attività si svolgeva a Roma ma, a causa dello sviluppo del Fascismo e della presa di potere di Mussolini, manifestando idee palesemente contrarie all’ideologia del regime vigente, fu costretto a recarsi in Africa orientale.

In seguito, durante la seconda guerra mondiale, venne fatto prigioniero e portato in India, dove ricevette un buon trattamento tanto che percepiva il corrispettivo in sterline del suo stipendio in lire, senza che venisse preso in considerazione il deprezzamento che la lira subiva in Italia in quel periodo. Un aspetto da sottolineare è l’altruismo del generale: pensava fosse giusto che ognuno dovesse pagare il proprio contributo per la mensa del campo di prigionìa in rapporto allo stipendio percepito, in modo che non gravasse sui meno abbienti. Dopodichè venne trasferito in America in uno dei peggiori campi di concentramento presenti sul territorio ispirato al modello tedesco ma caratterizzato da una maggiore crudeltà e disumanità.

In seguito alla caduta del fascismo nel 25 luglio del 1943 e all’armistizio tra Italia e angloamericani dell’8 settembre, Pinna scrisse una lettera indirizzata al presidente degli Stati Uniti Roosvelt, nella quale lo sollecitava a prendere in considerazione il coraggio e la preparazione delle truppe italiane detenute in stato di prigionìa al fine che fiossero utilizzate in Italia contro il comune nemico tedesco, iniziativa questa appoggiata dal sindaco di New York Fiorello La Guardia. Il generale venne poi mandato in Algeria da dove venne successivamente indirizzato alla volta di Napoli e in seguito di Salerno. Nel gennaio del 1944 gli viene proposto l’incarico di alto commissario della Sardegna carica che accetta solo dopo aver ricevuto i pieni poteri militari.

Avendo i pieni poteri su tutta la Sardegna, si temette un’involuzione autoritaria e il governo Badoglio decise di affiancargli una consulta di circa 18 rappresentanti, scelti da Pinna, e approvati dal governo, per rappresentare i risorti partiti antifascisti. Tale organo può considerarsi un predecessore dell’attuale Consiglio Regionale, in quanto aveva il potere di appoggiare o meno le decisioni politiche e amministrative del commissario, e dell’attuale Parlamento nazionale. Dopo questa brillante carriera è tenuto a lasciare il suo incarico in seguito all’elezione del primo Consiglio Regionale avvenuta nel maggio del 1949.

Tuttora possiamo trovare un omaggio al valore del generale Pinna testimoniato dall’attribuzione del suo nome ad una via nel comune di Monserrato. Tale omaggio venne motivato però con meriti piuttosto superficiali rispetto a quelli effettivamente conseguiti durante il suo operato, che sono: il suo coinvolgimento nel garantire un certo grado di autonomia alla Sardegna; la ricostruzione di importanti centri sardi come la città di Cagliari; avere contribuito fortemente alla rinascita della Sardegna nel campo economico.

Realizzato da: Bianca Bordigoni & Eleonora Sollai Professor Ettore Martinez