La conversione degli Ostrogoti
Premessa: La situazione dell’Impero Romano d’Occidente Nel V secolo l’Impero Romano d’Occidente era oramai alla fine: Imperatori con governi molto brevi e con nessuna autorità. Il governo reale era in mano ai capi delle truppe mercenarie germaniche. Nel 476 Odoacre (re degli Sciri) cristiano ariano, si fa proclamare Re d’Italia e depone l’ultimo Imperatore Romano d’Occidente, Romolo (Augustolo). L’imperatore d’Oriente, Zenone riconosce Odoacre quale re e gli conferisce il titolo onorifico di Patricius
1° NB. Le sorti di questa popolazione ci interessano in modo particolare perché ebbero a che fare con le sorti dell’Italia, in modo particolare dell’Italia Settentrionale ed anche di Verona.
Situazione nel 476 1. Odoacre regna in Italia 2. Regno dei Visigoti già esistente 3. Ostrogoti ancora fuori dei confini dell’Impero 4. L’Italia appartiene all’Impero d’Oriente Situazione nel 476
Dove si trovavano gli Ostrogoti tra il IV e il V secolo
Gli Ostrogoti si convertirono al cristianesimo grazie alla loro parentela con i Visigoti. Assunsero perciò la forma ariana del cristianesimo. Patto con l’Imperatore Romano d’Oriente, Zenone Isaurico (474-491) che concedeva loro di entrare in Italia. Nel 489 Teodorico il Grande (471-526) guida gli Ostrogoti nell’invasione dell’Italia Odoacre viene sconfitto nel 489. Era stato re d’Italia per 13 anni. Ora veniva sostituito da Teodorico che inizialmente pone la sua residenza a Verona, successivamente a Ravenna. Odoacre imprigionato, viene assassinato nel 493 a Ravenna.
Teodorico fonda un regno Ostrogoto (autonomo rispetto all’Impero) con capitale Ravenna.
Il suo governo fu nel complesso positivo per l’Italia: egli fu tollerante verso la cultura, il mondo e la religione della popolazione romanizzata. Teodorico, ariano, scelse come suo segretario particolare e capo della amministrazione civile Cassiodoro, romano, letterato colto, cattolico. Egli lasciò ai cattolici la piena libertà di culto. Anche il clero e i fedeli cattolici ricambiarono la fiducia verso il Re (gli chiesero di esprimersi nel caso di una controversa elezione papale – 498). Il re Teodorico appoggiò i cattolici italiani nelle controversie monofisite che in quel momento in Oriente avevano l’appoggio della corte imperiale e del patriarca di Costantinopoli.
Cambio di politica verso i cattolici da un certo momento in poi (519) (fine dello scisma acaciano). Nelle controversie che lo riguardavano contro l’Imperatore orientale, i Romani propendevano verso Bisanzio (avrebbero mirato alla libertà dal governo ostrogoto). Egli lo intese come un tradimento e i cattolici divennero ai suoi occhi inaffidabili e degni di sospetto. Fece giustiziare Boezio (filosofo e statista, capo della cancelleria di Roma) e il suocero di lui Simmaco per alto tradimento; protestò indignato presso il papa Giovanni I (523- 526). Ricordare il progetto teodoriciano di costituire un unico impero delle popolazioni germaniche unificate attorno alla stessa confessione ariana e al governo ostrogoto, progetto che non si realizzò. Teodorico morì nel 526 a Ravenna dove venne sepolto nel mausoleo ancora oggi conservato. A Ravenna presenti opere di questo periodo indice della compresenza di fedeli ariani (ostrogoti) e cattolici (romani).
Ravenna, Mausoleo di Teodorico (+526).
Ravenna, Volta del battistero neoniano (degli ortodossi). (458 ca)
Ravenna, Volta del battistero degli Ariani (490-520).
Ortodosso Ariano
Alla morte di Teodorico seguirono 20 anni di lotte interne tra i vari pretendenti alla successione, che indebolirono irrimediabilmente il Regno (regni di Totila e Teia). Alla guerra successiva mossa dall’Imperatore orientale Giustiniano per riconquistare la parte occidentale del vecchio Impero Romano (“guerre bizantine”) (generale Belisario) il regno ostrogoto non fu in grado di resistere e scomparve definitivamente.
La riconquista e il rinnovo dell’Impero da parte di Giustiniano (situazione attorno al 565)
S.Vitale, facciata, consacrata nel 547, Ravenna.
Ravenna, basilica di S.Vitale, L’imperatore Giustiniano Ravenna, basilica di S.Vitale, L’imperatrice Teodora