KANDISKIJ ASTRATTISMO MONDRIAN
KANDISKIJ LA VITA Vasilj Vasil'eviè. Kandinskij nasce a Mosca nel 1866, si laureò in Giurisprudenza. Rinuncia ad una cattedra nell’Università per dedicarsi alla pittura. Nel 1896 si trasferì a Monaco, dove rimase sino al 1914. Tra il 1906 e il 1907 soggiornò a Parigi. Tornato in Russia prende parte al rinnovamento culturale avviato con la Rivoluzione di Ottobre e crea l’Istituto per la Cultura Pittorica e l’Accademia di Scienze Artistiche. Nel 1920 diviene professore ordinario all’Università di Mosca. Nel 1921 torna in Germania, dove rimane come professore al Bauhaus fino al 1933, quando la scuola sarà chiusa dal regime nazista. Gli ultimi anni li trascorre a Parigi. Morirà a Neuilly–sur-Seine nel 1944.
L’interesse per la pittura nasce in Kandinsky dopo aver visto un quadro di Monet che aveva come soggetto un covone di fieno. Durante la sua permanenza in Francia Kandinsky studiò Matisse e Seurat, ma era molto interessato anche a Van Gogh e Gauguin. Da questo momento iniziò ad eliminare la linea orizzontale dai suoi disegni e concepire lo spazio della raffigurazione come un campo in cui si incontravano punti, linee, superfici e colori più che vere e proprie immagini. Il suo metodo di lavoro diventa quello di portare avanti più opere contemporaneamente, creando delle vere e proprie serie. Nel 1909 dipinge le “Improvvisazioni”; nel 1910 le “Composizioni” e nel 1911 passa alle “Impressioni”. Nel 1908 acquista una casa a Murnau, nell’Alta Baviera, e vi si ritira per dipingere. Il cosiddetto periodo di Murnau, durante il quale si avvicina agli Espressionisti tedeschi, sarà importante per lo sviluppo della sua pittura. Nel 1911 fonda insieme all’amico Franz Marc il gruppo artistico conosciuto come Der Blaue Reiter, il Cavaliere Azzurro: in quel periodo Kandinsky dipingeva cavalieri e riteneva con Marc che l’azzurro era il colore simbolo della spiritualità. Si trattava di un gruppo cosmopolita, che accoglieva nazionalità diverse e che non si limitava alla pittura, ma si occupava anche di teatro e letteratura. Il gruppo voleva dare al colore un valore simbolico e andava verso l’affermazione di valori spirituali.
VASSILIJ KANDINSKIJ
LETURA DELL’OPERA Autore: Vassilij Kandiskij Titolo: Mosca I Luogo di conservazione: Galleria Tretjacov, Mosca Periodo di appartenenza: 1916 In quest’opera Kandiskij ha voluto rappresentare la sua città, Mosca, non come era realmente ma come lui la vedeva. Naturalmente in quest’opera non è presente la spazialità; sulla cima di un colle ci sono due persone che rappresentano tutti gli abitanti di Mosca. Si capisce che questa è Mosca grazie ai tetti a cipollotto. Sulla sinistra c’è un temporale e dei corvi che indicano la morte, mentre sulla destra c’è il sole. Sono anche presenti delle croci che rappresentano un cimitero. C’è anche l’arcobaleno (blu e arancione). La varietà di colori è particolare perché si va dai colori scuri a quelli molto chiari.
MONDRIAN Piet Mondrian (Pieter Cornelis Mondriaan Jr.) nasce il 7 marzo 1872 ad Amersfoort, in Olanda. Nel 1880 frequenta la scuola che dirige suo padre, calvinista praticante e disegnatore dilettante, che esige da suo figlio un’obbedienza assoluta e vuole che studi come maestro di disegno. Nel 1889 supera l'esame di stato per l'insegnamento nella scuola elementare conseguendo il diploma di maestro di disegno e prosegue gli studi fino al 1892 quando si qualifica per l'insegnamento del disegno nella scuola media. Ma il desiderio di Mondrian non è l'insegnamento e dal 1892 al 1894 studia alla Rijksakademie di Amsterdam. La sua situazione economica è precaria; inoltre ha crisi religiose e di coscienza per aver disobbedito a suo padre, mentre, influenzato dall'opera degli impressionisti, dipinge "en plein air". Dal 1908 al 1911 risiede a Domburg, assieme a Jan Toorop. L'incontro con l'artista e la lettura di testi teosofici lo convincono che è illuminato da Dio e intimamente a lui unito. Piet Mondrian sperimenta numerose tecniche adattandole a pochi, limitati temi: le dune, il faro, gli alberi, avvicinandosi a soluzioni Fauve e simboliste, passando per il Puntinismo e approdando verso il 1911 al linguaggio cubista: la Natura morta con vaso di zenzero è uno dei suoi primi dipinti in stile cubista. Nel 1911 Piet Mondrian si trasferisce a Parigi dove approfondisce la lezione di Cézanne e le ricerche cubiste, mentre le sue opere vanno incontro ad un processo di semplificazione, abbandonano la diagonale e le linee curve e diventano gradatamente monocromatiche.
MONDRIAN Nel 1915 conosce Theo van Doesburg, l'anno seguente Bart van der Leck e con loro fonda, nel 1917, il gruppo "De Stijl". Nel 1919 fa ritorno a Parigi, dove, l'anno dopo, pubblica Il neoplasticismo, un saggio dove Mondrian espone i principi teorici della sua visione estetica, che trovano applicazione nel campo della pittura, dell'architettura e in vari aspetti del vivere quotidiano. Nel 1924 Piet Mondrian rompe con "De Stijl" e con van Doesburg. Nel 1930 aderisce al gruppo "Cercle et Carré", e l'anno dopo ad "Abstraction-Création". La crescente minaccia della seconda guerra mondiale costringe Mondrian a trasferirsi a Londra nel 1938. Sotto l'effetto degli attacchi aerei tedeschi del 1940, parte per New York, dove aderisce al gruppo degli "American Abstract Artists" e continua a pubblicare scritti sul neoplasticismo. Lo stile degli ultimi anni di Piet Mondrian si evolve in modo significativo a contatto con la città. Qui, nel 1942, partecipa alla mostra "Artists in Exile" presso la Pierre Matisse Gallery e, sempre lo stesso anno, la Valentine Dudensing Gallery gli allestisce una personale. Tra il 1942 e il 1944 si dedica al nuovo ciclo di opere incentrate sul movimento: Broadway e Boogy Woogy. Muore di polmonite a New York il primo febbraio 1944.
PIET MONDRIAN MELO IN FIORE
LETTURA DELL’OPERA Autore: Piet Mondrian Luogo di conservazione: L’Aia Gemeentemuseum Periodo di appartenenza: 1912 Titolo dell’opera: Melo in fiore Nel Melo in fiore, infine, dominano solo le linee, anche se il loro andamento deriva da quello dei rami dei due alberi precedenti. Nella serie degli alberi, l’astrazione consiste in una progressiva semplificazione delle forme e degli spazi, in una ricerca di «stile», ossia di purificazione, ottenuta regolarizzando le infinite varietà della natura, riconducendole alla loro essenza e, quindi, cercando di capire la sostanza della realtà piuttosto che copiarla. Il dato «naturale» è tuttavia sempre presente; la forma è astratta, ma suggerita dalla realtà - che viene interpretata secondo la sensibilità individuale del pittore - ed è mossa, contrastata, in qualche modo ancora drammatica. Il colore prevalente è il marrone chiaro, tuttavia è presente anche un po’ di verde. L’unica costruzione geometrica è la retta passante per il centro del tronco dell’albero.