Sintesi lavori della Sessione 5 Le politiche e i servizi per l’accoglienza Un decennio di contrasto alla istituzionalizzazione di bambini e adolescenti.

Slides:



Advertisements
Presentazioni simili
IL PIANO PER LA SALUTE E IL BENESSERE SOCIALE PIANO ATTUATIVO Ufficio di Piano - aprile 2012
Advertisements

Le regole in un percorso di crescita verso l’autonomia
Piano di Zona 2011 – 2013 dellAmbito del Ciriacese PRIORITA E OBIETTIVI STRATEGICI PRIORITA E OBIETTIVI STRATEGICI.
La Caritas e il nuovo Servizio civile. Dallobbligo alla libera scelta 2001: istituzione del Servizio civile nazionale 1 gennaio 2005: sospensione degli.
UNA FAMIGLIA X UNA FAMIGLIA Verso una nuova forma di affido
LUVI PROGETTI PER CRESCERE. 2 CHI SIAMO LUVI (Unione Volontari per lInfanzia), fondata nel 1967 da Lina Toniatti, è al suo 40mo anno di attività. Fin.
“Pianificazione organizzativa e bilancio sociale”
UNA FAMIGLIA X UNA FAMIGLIA
Il progetto SAPA - Diffusione
Politiche sociali Lavinia Bifulco.
Il Servizio Civile Nazionale
Sorveglianze e nuovo Piano nazionale della prevenzione Giuseppe Filippetti Ministero Lavoro, Salute e Politiche Sociali Prospettive sulluso del sistema.
Volontariato e servizi Lavorare insieme in ambito socio-sanitario
LE SCUOLE DI MODENA UNA RETE CON TANTI NODI. Il progetto ha ormai una lunga storia, è iniziato nel anno scolastico 2002/2003. Ha creato e rinforzato il.
La qualità in biblioteca Il percorso alla qualità nella Biblioteca del Consiglio regionale dellEmilia-Romagna Firenze 10 dicembre 2002.
PIANO INTEGRATO DI SALUTE SALUTE MENTALE E INTERVENTO DOMICILIARE
Dipartimento della Funzione Pubblica
Firenze, 13 gennaio
Seminario Costruire e premiare la qualità della scuola nellottica della riforma Roma maggio 2004 Esperienze di Qualità nella regione Veneto
Terzo gruppo IL SISTEMA TUTORIALE
C.T.I. Provincia di Treviso
1 Unità locali EQUAL RESTORE sintesi della ricerca.
GLI INTERVENTI DELLA REGIONE MARCHE CONTRO LA CRISI A FAVORE DI IMPRESE E LAVORATORI 1 - PROGRAMMAZIONE REGIONALE a cura di Antonio Mastrovincenzo Martedi.
Esperienze di Qualità nella regione Veneto.
“TWENTY TWENTY EUROPEAN POLICIES FOR MENTAL HEALTH
PAR PAR POLITICHE INTEGRATE REGIONALI PER LE PERSONE ANZIANE Assessore Regionale al Welfare.
Cohousing: qualità della vita qualità del futuro
LA SOC. COOP. SOC. “SPAZIO BAMBINI” in ATI con LA SOC. COOP. SOC
FOND0 SOCIALE EUROPEO & FONDAZIONE PER IL SUD
Rete dei saperi e delle competenze degli attori locali dello sviluppo IL PROGETTO CENTRO-NORD RAP 100 PROGETTO CENTRO NORD – RAP 100 II BIENNIO.
REGIONE MARCHE PIANO SOCIALE Partecipazione, tutela dei diritti, programmazione locale in un processo di continuità, consolidamento e integrazione.
Il laboratorio RSI della provincia di Ravenna, sperimentazione 2013 Andrea Panzavolta Provincia di Ravenna Dirigente Settore Formazione, Lavoro, Istruzione.
La società della salute COMUNITA MONTANA DEL MUGELLO CHE COSA E: definizione DALLA SANITA (diagnosi- cura- riabilitazione) gli obiettivi della politica.
Il Progetto P.I.P.P.I. nei SIAST 4 e 5 di Firenze
Fare salute in montagna: verso la costruzione dei Distretti e dei Piani di Salute Le risposte dei Servizi Sociali della Comunità Montana Val Pellice 29/09.
Indicazioni per il coinvolgimento dei cittadini: le Raccomandazioni generali e operative Alessandro Bazzoni 14/16 Novembre 2011.
1 ACCORDO REGIONALE MG 2006 NCP MODELLO ORGANIZZATIVO promosso in Emilia – Romagna a cura di Ester Spinozzi Rimini 21 ottobre 2006 DIREZIONE GENERALE SANITA.
Il futuro è oggi. Orientare per non disperdere
Conferenza Integrating Cities Milano, 5-6 novembre 2007 A scuola con le mamme Fondazione Franco Verga - C.O.I. A cura di Maria Paola Colombo Svevo.
LA DIMENSIONE IMMATERIALE DEL CONTROLLO
Il Piano di Zona: strumento di programmazione del sociale
Riconoscere e valorizzare le reti di migranti
Stato dell'Arte, criticità e proposte future del Gruppo di Lavoro "Psicologia delle Disabilità" dell'Ordine degli Psicologi della Toscana a cura della.
Linee guida nazionali per l’orientamento permanente
1 o dicembre 2004 Iniziative di Formazione e Politiche del Lavoro in ambito culturale Ass.Maria Cristina Castellani.
CHI SIAMO ULSS 18, UNITA' OPERATIVA MATERNO INFANTILE, ETA' EVOLUTIVA, E FAMIGLIA SERVIZIO DI CONSULTORIO FAMILIARE.
Gli scenari evolutivi delle politiche sociali:  Le politiche sociali si evolvono con l’evoluzione dei sistemi socio-economici e di governo  La nascita.
Linee guida per la disciplina del Servizio di Polizia Locale regionale e delle politiche integrate di Sicurezza Urbana.
WORSHOP 3 – “LA CONTINUITA’ NELLE CURE” “ La continuità educativa: dagli interventi di contrasto del disagio alla promozione della solidarietà” Intervento.
Le cooperative in Lombardia oggi Oltre cooperative in Lombardia cooperative sociali attualmente registrate nell’Albo regionale 2 milioni sono.
Il ruolo dell’ente locale per l’integrazione sociale degli immigrati
DIVERSI … alla PARI Peer education e cittadinanza attiva per gli alunni sinofoni di Bagnolo Piemonte (CN)
Piano di Zona 2006 – 2008 dell‘Ambito del Ciriacese PRIORITA’ E OBIETTIVI STRATEGICI PRIORITA’ E OBIETTIVI STRATEGICI.
Servizi Bibliotecari della Provincia di Reggio Emilia :: Autunno–Inverno 2005 :: La biblioteca è un gran bel posto :: Ciclo di conferenze e incontri Assemblea.
Marzia marangon1 URP & REGIONI STRATEGIE DI COMUNICAZIONE CONDIVISA.
Le politiche di integrazione sociale dei minori stranieri
Il Progetto Cicogna Comunità Sperimentale con Famiglie Accoglienti in Rete Caterina Pozzi.
Rapporteur: Laura Baldassarre
1. Welfare “a misura di bambino e adolescente” tra protezione e tutela. La rete dei servizi sociali e della giustizia minorile Restituzione dei lavori.
1 “Luoghi di bene e bambini vulnerabili: l’accoglienza che educa e sostiene” Dr.ssa Daniela Piscitelli.
FB12 Emilia-Romagna Region 3° Local Workshop FB12 - RER Bologna, May, 28th 2014.
IL PNSD # Documento di sintesi A cura dell’Animatore Digitale
Valori e innovazione per il miglioramento della qualità e della sostenibilità del sistema sociale e sanitario regionale BOLOGNA, 29 NOVEMBRE 2013.
La relazione con il pubblico nel welfare che cambia Emanuele Polizzi Area Cittadinanza attiva – Caritas Ambrosiana Rho 9 gennaio 2013.
L A S TRATEGIA REGIONALE PER L ’ INCLUSIONE SOCIALE ATTIVA I CANTIERI DI CITTADINANZA IN PUGLIA.
Paola Papi A.S. Comune di Genova. L’esperienza del Comune di Genova sulle attività di protezione avviate nell’ ambito del progetto “Creuzedema”
PIANO DI ZONA REGIONE AUTONOMA VALLE D’AOSTA PIANO DI ZONA REGIONE AUTONOMA VALLE D’AOSTA.
METTERLA IN OPERA a cura di Carla Villagrossi Prima accoglienza: Protezione Cura Comprensione Simpatia Successivamente: Incoraggiamento Stimolo Auto-consultazione.
Nel contesto della realtà attuale. Iª Parte La carità in rapporto a quale contesto e a quali bisogni? IIª Parte L’animazione pastorale, stile progettuale.
1 Piano di zona per i servizi sociali dell’ambito distrettuale di Tradate.
Transcript della presentazione:

Sintesi lavori della Sessione 5 Le politiche e i servizi per l’accoglienza Un decennio di contrasto alla istituzionalizzazione di bambini e adolescenti

Il percorso fatto fin qui Dieci anni di lavoro notevole, importante, ricco, da parte dei servizi, delle associazioni, delle famiglie affidatarie, delle risorse accoglienti, che hanno lavorato per costruire un sistema di risposte di accoglienza diversificate, talora innovative, di protezione, ma anche di prevenzione, che si sono adattate ai bisogni emergenti.

Esiste un “popolo” di dirigenti, funzionari, operatori, volontari e professionisti che lavorano con e per i bambini, che ha quale focus del proprio intervento il riconoscimento del diritto dei bambini a vivere relazioni significative con gli adulti e con i propri pari.

Una produzione normativa regionale ricca quanto eterogene: leggi, delibere, linee guida… -volte a costruire e sviluppare linguaggi comuni e prassi operative condivise; -con sempre maggiore attenzione verso la progettazione personalizzata e gli strumenti di valutazione degli interventi; -costruite spesso attraverso percorsi partecipati, che hanno coinvolto nel confronto gli operatori ed anche le AAGG, MA sempre entro i limiti dei confini regionali.

La realtà attuale 1.Attraverso i dati statistici 1999circa minori allontanati 2007circa minori allontanati Aumento numero affidi (da circa a )

Elementi di attenzione Elevata percentuale di bambini allontanati con età da 0 a 5 anni: quale accoglienza? Elevata incidenza di minori di 16/17 anni: che cosa sappiamo della loro uscita dal sistema di accoglienza? Lunga durata dei progetti come dimensione strutturale dell’accoglienza su cui riflettere e confrontarsi: 57% degli affidi supera i due anni.

I minori stranieri non accompagnati Dalla fase dell’emergenza, per la quale ci si è in qualche modo “attrezzati”, alla necessità di lavorare con un’attenzione all’inclusione, valorizzando se possibile le risorse delle famiglie straniere accoglienti, rispettandone cultura ed identità, evitando il rischio di “derive” verso obiettivi di contenimento e repressione.

La realtà attuale 2. Attraverso le esperienze e gli interventi della sessione, con il contributo di: Enti pubblici (Regioni, Comuni) Associazioni Affidatari Ordine prof.le assistenti sociali Autorità Giudiziarie

I servizi devono poter disporre di una gamma differenziata di possibili risposte di accoglienza, superando la tradizionale contrapposizione tra affido e comunità. Ciò non deve distogliere dalla ricerca di soluzioni innovative anche per le situazioni più difficili, per esempio il lavoro con famiglie affidatarie competenti, SOSTENUTE in modo costante e professionale dagli operatori. Il supporto si può realizzare anche promuovendo e valorizzando la competenza e la cultura degli operatori delle comunità.

Alla riuscita di un progetto concorrono molti soggetti: il livello e la qualità della collaborazione sono cresciuti, ma in modo differenziato. Un’area tuttora percepita come “delicata” sono i rapporti con l’Autorità Giudiziaria. Risulta quindi fondamentale in questo contesto definire con chiarezza ruoli e funzioni. Esempio: protocolli operativi.

Creare la rete è faticoso, ma se si trovano linguaggi e prassi comuni e condivise, funziona. La rete, però, va mantenuta nel tempo: riconoscere la diversità delle professionalità e dei ruoli è importante e la rafforza.

Le soluzioni innovative possono nascere in contesti diversificati e passano anche per un maggiore coinvolgimento delle comunità locali, entro le quali è possibile sviluppare reti di sostegno con funzione di prevenzione dell’allontanamento.

La centralità del fattore tempo: dei bambini delle procedure giudiziarie delle decisioni

Le prospettive Riaffermare la centralità del bambino, come cittadino e come soggetto di diritti, ma anche il diritto parallelo ad essere sostenute: -delle famiglie di origine, -delle famiglie affidatarie e delle risorse accoglienti; -delle famiglie adottive

Ciò deve attuarsi con una ripresa dello sviluppo del lavoro di protezione e cura, ma anche con un maggiore investimento in politiche di prevenzione e sostegno alle relazioni.

Per fare questo occorrono: -risorse: la riduzione dei fondi destinati al welfare non può condurre a comprimere ulteriormente la spesa per interventi a favore dei minori -sistemi di monitoraggio e verifica dell’utilizzo delle risorse disponibili e dell’efficacia dei progetti finanziati

-criteri per la definizione dell’appropriatezza degli interventi: “dobbiamo investire tutto ciò che occorre nelle situazioni che è possibile sanare ed allontanare e proteggere-ed assumersi la responsabilità di farlo- dove è necessario”

-ripensare il ruolo dei servizi pubblici, in una direzione che ne privilegi la funzione di programmazione e di governo del welfare e che valorizzi l’apporto delle associazioni, del privato sociale, delle comunità locali.

Ma è si anche fortemente evidenziata la necessità di una cornice nazionale generale, che aiuti a superare la frammentarietà dei servizi e degli interventi. In questo senso, la riforma del titolo V della costituzione non può essere un alibi per ignorare l’esigenza di una cornice chiara e definita,

ma il presupposto per cercare e trovare spazi e luoghi di confronto (ad esempio la Conferenza Stato/Regioni) per definire standard o livelli minimi di servizi da assicurare su tutto il territorio nazionale.