DONNA, FAMIGLIA, LAVORO E SOCIETÀ: Daniela Boresi San Giovanni Lupatoto – 10 giugno 2006 DONNA, FAMIGLIA, LAVORO E SOCIETÀ: UN’INTERAZIONE COMPLESSA NEL PERCORSO DELLA SALUTE
NELL’APPROCCIO AI PROBLEMI SANITARI E SOCIALI LA DONNA HA ASSUNTO NEGLI ULTIMI TEMPI UN RUOLO PREPONDERANTE.
QUESTA CENTRALITÀ È ANCORA PIÙ ACCENTUATA NEI CETI SOCIALI MEDIO-BASSI DOVE LA DONNA È IMPOSSIBILITATA A DELEGARE AD ALTRI I COMPITI CHE LE SONO PROPRI.
NEGLI ULTIMI ANNI PERÒ LA “MORFOLOGIA” DEL RUOLO DELLA DONNA SI È ANDATA SEMPRE PIÙ MODIFICANDO.
SI È ELEVATO IL TASSO DI SCOLARITÀ MEDIA, È DIMINUITO IL NUMERO DEI FIGLI, IN ITALIA NEL 1999 I DECESSI HANNO SUPERATO LE NASCITE DI 44 MILA UNITÀ
IL 66 PER CENTO DELLE DONNE RITIENE CHE LE INFORMAZIONI SULLA SALUTE SIANO LE PIÙ INTERESSANTI IN ASSOLUTO.
SONO LE DONNE, IN FAMIGLIA A DETENERE CONOSCENZE AGGIORNATE SULLA SALUTE (NEL 76 PER CENTO DEI CASI).
CHE RICAVANO PRINCIPALMENTE DALLA TV CONSIDERATA LA FONTE PIÙ AUTOREVOLE DAL 71 PER CENTO DELLE INTERVISTATE E DALLA CARTA STAMPATA
QUANDO PERÒ SI PRESENTA UN PROBLEMA CONCRETO IL MEDICO RIMANE LA FIGURA CENTRALE PER QUANTO RIGUARDA LA RICERCA DI INFORMAZIONI ATTENDIBILI. SEGUITO DA TV E GIORNALI.
IL RUOLO DELL’UOMO NELLA GESTIONE DELLA SALUTE ALL’INTERNO DELLA FAMIGLIA È MARGINALE.
È LA DONNA INFATTI QUELLA CHE MAGGIORMENTE SI OCCUPA DELLA SALUTE
IL 76 PER CENTO DELLE INTERVISTATE HA INFATTI DICHIARATO CHE I PROBLEMI MEDICI DI TUTTA LA FAMIGLIA PASSANO ATTRAVERSO DI LORO, SOLO NEL 9 PER CENTO DEI CASI CI PENSA IL MARITO O IL COMPAGNO, IL 3 PER CENTO IL FRATELLO O LA SORELLA, IL 2 PER CENTO I FIGLI.
SOLO IL 10 PER CENTO HA DICHIARATO CHE NESSUNO IN FAMIGLIA SI INTERESSA DELL’ARGOMENTO.
DUE I FATTORI CHE DISCRIMINANO LA DONNA ALL’INTERNO DELLA SOCIETÀ: IL LIVELLO CULTURALE E LO STATO DI SALUTE.
LE MALATTIE INFLUISCANO PER IL 35 PER CENTO NEL TASSO DI POVERTÀ, SEGUITE DALL’ISOLAMENTO (27 PER CENTO), PROBLEMI DI LAVORO (25.9 PER CENTO), PROBLEMI ALL’INTERNO DELLA FAMIGLIA (21.4 PER CENTO).
QUANDO SI PARLA DI DONNE IL PROBLEMA È AGGRAVATO NEL MOMENTO IN CUI LA DONNA È ANZIANA
IL 20 PER CENTO DEI NUCLEI ANZIANI NON HANNO FIGLI , IL 9 PER CENTO NE HA MA NON SI CURANO DELL’ANZIANO, IL 7 PER CENTO NON HA ALCUN PARENTE, IL 5 PER CENTO HA PARENTI, MA LONTANI.
LE DONNE IN SITUAZIONI CRITICHE DENUNCIANO LA SCARSA ATTENZIONE NEI CONFRONTI DELLA LORO CONDIZIONE DA PARTE DELLE ISTITUZIONI.
UN ALTRO ELEMENTO DI SCONTENTEZZA ERA RELATIVO AGLI ORARI TROPPO POCO ELASTICI DI SCUOLE ED ASILI.
MA A VOLTE LA DONNA NON È NEPPURE IN GRADO DI CURARSI DELLA PROPRIA SALUTE.
NEL NORDEST ITALIA NESSUN OSPEDALE HA UN ASILO INTERNO DOVE POTER “PARCHEGGIARE” I BAMBINI FINO A QUANDO SI FANNO GLI ESAMI, O PER PERMETTERE ALLA DONNA DI ASSISTERE UN PARENTE MALATO.
LE DONNE FATICANO A TROVARE UN IMPIEGO E QUINDI VIVONO IN UN CONTESTO SOCIALE DEGRADATO, PER QUATTRO MOTIVI PRINCIPALI.
IL PRIMO, INDICATO DA 26 INTERVISTATE SU 76, SI RIFERISCE AL TITOLO DI STUDIO POSSEDUTO.
IL SECONDO SI RIFERISCE A PROBLEMI CHE RIGUARDANO IL RUOLO DELLA DONNA, CIOÈ AL FATTO DI AVERE UNA FAMIGLIA E DEI FIGLI, O COMUNQUE DI SUBIRE DELLE DISCRIMINAZIONI IN QUANTO DONNA E VIENE INDICATO DA 23 INTERVISTATE SU 76.
IL TERZO, INDICATO DA 19 INTERVISTATE, SI RIFERISCE A PROBLEMI VARI DI NATURA PERSONALE (SCARSA ESPERIENZA , POCO IMPEGNO NELLA RICERCA DEL LAVORO).
IL QUARTO FA RIFERIMENTO AL MONDO DEL LAVORO, IN PARTICOLARE AL MOMENTO DI CRISI E SOPRATTUTTO ALLA MANCANZA DI LAVORO PART TIME.
LA MAGGIOR PARTE DELLE DONNE INTERVISTATE NEL NORDEST HA DICHIARATO CHE ESISTONO DEI SERVIZI CHE POTREBBERO MIGLIORARE LE LORO CONDIZIONI DI VITA.
IL 68 PER CENTO VORREBBE UN AIUTO ECONOMICO IL 55 UN AIUTO PER SBRIGARE LE PRATICHE AMMINISTRATIVE IL 53 PER CENTO UN AIUTO PER I LAVORI DOMESTICI IL 52 PER CENTO VORREBBE DEI CONTROLLI MEDICI A DOMICILIO IL 48 PER CENTO HA NECESSITÀ DI UN MIGLIORAMENTO DELLE CONDIZIONI DELLA PROPRIA ABITAZIONE IL 47 PER CENTO VORREBBE UNA PERSONA DI COMPAGNIA IL 37 PER CENTO UN ASSISTENTE SOCIALE A CASA IL 35 PER CENTO RITIENE UTILI LE ATTIVITÀ CULTURALI IL 33 PER CENTO LAMENTA SCARSI TRASPORTI PUBBLICI.
MOLTE DELLE RICHIESTE AVANZATE DALLE DONNE INTERVISTATE VANNO NELLA DIREZIONE DI UNA MAGGIORE ASSISTENZA AL FINE DI ROMPERE L’ISOLAMENTO FISICO E SOCIALE NEL QUALE SONO COSTRETTE A VIVERE.