Verso la società di massa

Slides:



Advertisements
Presentazioni simili
l’impegno sociale dei cattolici
Advertisements

Introduzione alla statistica
I DIRITTI FONDAMENTALI
PAROLE CHIAVE per un’interpretazione del quadro storico-culturale
L’istruzione, la crisi ed il mercato del lavoro giovanile
Prof. Bertolami Salvatore
Presenza di gruppi di persone culturalmente eterogenei Presenza di ruppi di persone appartenenti a classi/ceti diverse/i Area non agricola dove le materie.
Lavoro. Due significati 1) Indica lattività stessa, tutti i compiti che svolgiamo per sopravvivere (a parte le attività di cura e le attività di svago)
Economia informale.
TRA FORDISMO E POST-FORDISMO
Che cos’è la modernizzazione Cambiamenti demografici
LA BELLE EPOQUE.
A cura di DEMME VALENTINA e con la partecipazione straordinaria di ALLEGRO FEDERICA e FIORELLA VERONICA.
GERMANIA.
IL BIANCO E IL ROSSO. La politica nel territorio Quante Italie? Nord-Ovest competitività tra i partiti elettorato poco ideologizzato, più disponibile.
Politica e amministrazione Spesso si parla di politica come lesercizio del potere Tre tipi di potere: - economico, chi possiede certi beni materiali o.
Lezione di economia e direzione delle imprese Lineamenti della teoria tradizionale del management.
Lezione 7 La rivoluzione industriale Conseguenze più ampie
La crisi del dopoguerra in Italia
La Rivoluzione industriale
CORSO DI STORIA CONTEMPORANEA Docente Prof. Ventrone Liberalismo (lez 5) II SEMESTRE A.A
Partiti.
La fine del lavoro (Rifkin, 1995)
Famiglia e stratificazione sociale. Livelli di analisi del sistema
CORSO DI STORIA CONTEMPORANEA Docente Prof. Ventrone Socialismo (lez 11) II SEMESTRE A.A
CORSO DI STORIA CONTEMPORANEA Docente Prof. Ventrone Strumenti della democrazia (lez 7) II SEMESTRE A.A
La società di massa Democratizzazione e questione sociale
DA ÉLITE A SCIAME. GLI INTELLETTUALI-PUBBLICI DALLA SOCIETÀ INDUSTRIALE AL MONDO GLOBALE.
PARTITI DI ISPIRAZIONE CATTOLICA
La seconda rivoluzione industriale
RIVOLUZIONI INDUSTRIALI E SOCIETA’ DI MASSA
Guida alla lettura del testo “Le società d’Europa nel nuovo millennio”
La diffusione dell’industria in Europa e la questione sociale
L’ITALIA E LE MIGRAZIONI
LE RIVOLUZIONI RUSSE 1914: - vittoriose offensive, ma debolezza apparato produttivo e scarsa organizzazione 1917: Rivoluzione comunista: figlia della.
Comune di Capaci Anno 2012 Associazione Codici Sicilia.
L’ETA’ DEL LIBERALISMO E SECONDA RIVOLUZIONE INDUSTRIALE
La borghesia secondo Marx
La società industriale
L’Ancl celebra i 150 anni dell’unità d’Italia nel ricordo di tutti i lavoratori e tutte le imprese che hanno contribuito a farla.
ORIENTAMENTI POLITICI TRA FINE ‘8OO E I PRIMI DEL ‘900.
L’Europa dopo la Grande Guerra
Pier Giorgio Ardeni Dipartimento di Scienze Economiche
CORSO DI STORIA CONTEMPORANEA Docente Prof. Ventrone
La borghesia deve distruggere ricchezza per produrre altra ricchezza; deve provocare miseria per permettere al capitale di crescere “ Nelle crisi commerciali.
La crisi degli anni Trenta e la società di massa
Età dell’Imperialismo La seconda rivoluzione industriale.
L’Italia dopo l’unità.
Il pensiero politico ottocentesco
L’età dell’imperialismo e della societa’ di massa
3. L’imperialismo coloniale
Cap.8 PER UNA POLITICA DEL LAVORO 8.1. Teorie del mercato del lavoro 8.2. Per un nuovo welfare lavoristico 8.3. Osservazioni conclusive.
2. La nascita della società di massa
L’età giolittiana
I modelli di capitalismo Il dibattito negli anni ‘80.
Sociologia Generale R. Ghigi - Sociologia Generale – Scienze della Formazione – (7CFU) Corso di Sociologia Generale Facoltà di Scienze della Formazione.
SINISTRA STORICA e crisi di fine secolo
Schema della presentazione Ipotesi della ricerca Cenni alle trasformazioni recenti del lavoro in Italia Rapporto tra le trasformazioni della mascolinità.
Che cos'è il potere.
Il ‘48 in Francia: una rivoluzione tradita Cap Pag
L’INTERVENTO PUBBLICO NELL’ECONOMIA Prof. Fabio Asaro.
IL CAPITALISMO DEMOCRATICO. IL PASSATO IL COMPROMESSO TRA CAPITALISMO E DEMOCRAZIA REALIZZATO DURANTE IL FORDISMO VIENE OGGI VISTO COME UNA PARENTESI.
L’eccezione inglese ( ). L’Inghilterra dopo vittoria su Napoleone Prevale l’aristocrazia agraria, rappresentata politicamente dai Tories, che,
LA DISUGUAGLIANZA La conoscenza e le convinzioni (cultura) svolgono un ruolo importante nel riprodurre disuguaglianza e potere. In tutte le società occidentali.
L’ITALIA GIOLITTIANA © Pearson Italia spa.
La guerra civile spagnola Verso la Spagna di Franco.
Il Paesaggio di un Territorio diffondere in modo consapevole la ricchezza di un Patrimonio nelle azioni quotidiane della Comunità Roberto Piani.
ESPANSIONE VERSO OVEST La storia americana dell’Ottocento è la storia della sua “ frontiera ”, che da est si spostò fino a raggiungere nel 1850 la California.
LA RIVOLUZIONE RUSSA © Pearson Italia spa.
Verso la società di massa
Transcript della presentazione:

Verso la società di massa Tasche, Passeggio sulla Ringstrasse (1908)

Le relazioni sociali “La moltitudine, improvvisamente, s’è fatta visibile. Prima , se esisteva, passava inavvertita, occupava il fondo della scena sociale; adesso s’è avanzata nelle prime linee, è essa stessa il personaggio principale. Ormai non ci sono più protagonisti: c’è soltanto un coro” (Ortega y Gasset, La ribellione delle masse, 1930). J. Ensor, Maschere (1892) Una moltitudine indifferenziata popola gli agglomerati urbani, nei quali le relazioni umane hanno spesso un carattere anonimo e impersonale. Il sistema dei rapporti sociali non passa più attraverso le piccole comunità tradizionali (locali, religiose, di mestiere), ma fa capo alle grandi istituzioni nazionali (politiche, burocratiche, amministrative). Gli individui sono ormai entrati, come produttori e come consumatori, nel circolo dell’economia di mercato.

Charlot, Tempi moderni (1931) La razionalizzazione produttiva La vita economia, agli inizi del Novecento, entrò nell’era dell’organizzazione scientifica del lavoro. La nuova filosofia industriale (Fordismo e Taylorismo ) combinò consumi di massa, prezzi competitivi, alti salari. Charlot, Tempi moderni (1931) I nuovi ceti La società di massa promuove non solo l’uniformità dei comportamenti e dei modelli culturali, ma anche una più mobile e complessa stratificazione sociale. Si accentua la distinzione tra manodopera generica e lavoratori qualificati (le aristocrazie operaie). L’espansione del settore terziario e la crescita degli apparati burocratici aumentarono la consistenza di un ceto medio urbano (colletti bianchi), che coltivava i valori tipici della borghesia: individualismo, rispettabilità, proprietà privata, risparmio, ordine, patriottismo. Istruzione e informazione Il sistema scolastico viene statalizzato e laicizzato: la scolarizzazione di massa rappresentò non solo uno strumento di elevazione sociale, ma anche un canale mediante il quale lo stato moderno poté diffondere i suoi valori tra le nuovi generazioni. La diffusione della stampa quotidiana e periodica determinò un progressivo allargamento dell’area di coloro che contribuivano a formare l’opinione pubblica.

Gli eserciti di massa Gli ordinamenti militari furono riformati secondo il principio dei “cittadini in armi”. La leva di massa permise agli stati di estendere la loro capacità di controllo sulla società civile. Suffragio universale, partiti di massa, sindacati I segni della tendenza verso una più larga partecipazione alla vita politica furono l’estensione del diritto di voto, la formazione di partiti di massa, la creazione di organizzazioni sindacali. La questione femminile L’unico intellettuale capace di richiamare l’attenzione sulla condizione femminile, nel periodo considerato, fu J. Stuart Mill (Sulla schiavitù della donna, 1869). Ancora alla fine dell’800 le donne erano escluse ovunque dall’elettorato attivo e passivo, e in molti paesi anche dalla possibilità di accedere agli studi universitari ed alle professioni. Solo in Gran Bretagna il movimento femminile, sotto la guida di Emmeline Pankhurst, trovò udienza presso alcuni deputati laburisti. La lotta per il diritto al suffragio fu coronata da successo nel 1918. Riforme e legislazione sociale Sotto la pressione delle organizzazioni sindacali furono introdotte nei maggiori stati europei sistemi di assicurazione contro gli infortuni e di previdenza per la vecchiaia, ed anche sussidi per i disoccupati, limitazioni agli orari giornalieri degli operai e fu sancito il diritto al riposo settimanale. per sopperire all’aumento del bilancio, gli atti riformarono il fisco, introducendo il principio della progressività del carico fiscale. Si affermò così l’idea che compito dello stato non fosse solo quello di garantire i meccanismi di formazione della ricchezza, ma anche quello di assicurare una sua più equa distribuzione tra i cittadini.

I partiti socialisti e la Seconda Internazionale Nel 1875 nacue il partito socialdemocratico tedesco, nel 1906 il partito laburista. A Parigi, nel 1989, sorse la II Internazionale. Il movimento operaio oscillò, in questo periodo, tra la dottrina ufficiale marxista ed il revisionismo di Bernstein (accettare di essere i partiti delle riforme sociali e democratiche: la società socialista non sarebbe nata da una rottura rivoluzionaria, bensì da una trasformazione graduale). Contro l’ipotesi revisionista si schierarono Lenin, Rosa Luxembourg, G. Sorel (che esaltava la funzione liberatoria della violenza proletaria e lo sciopero generale come mito capace di far insorgere gli operai contro la società borghese). G. Pellizza da Volpedo, Il Quarto Stato (1901)

Il nuovo nazionalismo Con l’unificazione tedesca, e ancor più con l’imperialismo coloniale, il nazionalismo si sgancia dalle sue matrici illuministiche e democratiche e si lega a discutibili teorie come quella di Gobineau (Saggio sull’ineguaglianza delle razze umane, 1855) e di Chamberlain (I fondamenti del XIX secolo, 1899), che celebrano il mito del popolo, concepito come comunità di sangue e come legame quasi mistico con la terra d’origine. Questo mito alimentò l’ideologia e la pratica dei movimenti pangermanisti.

R. Magritte, Il falso specchio (1928) La crisi del positivismo La crescente attenzione alle motivazioni non razionali della condotta umana, la riflessione sulla relatività e la soggettività della conoscenza, sull’influenza delle inclinazioni personali e dei valori dell’osservatore sul modo di rappresentare il fenomeno osservato contraddistinsero i primi anni del Novecento. Questo orientamento si manifestò particolarmente nelle scienze umane, che cominciarono a indagare gli autentici moventi dell’agire politico nascosti dalle professioni ideologiche. Mosca, Pareto e Michels misero in luce la perdurante influenza delle minoranze qualificate (élite) nel gioco delle democrazie moderne. Weber vide nella crescita inarrestabile degli apparati burocratici una minaccia potenzialmente mortale per la libertà umana. Questo accentuato pessimismo sulla sorte degli ordinamenti democratici corrispondeva alla generale disillusione ed alla sfiducia degli intellettuali europei nei confronti della società di massa. R. Magritte, Il falso specchio (1928)