La donzelletta vien dalla campagna

Slides:



Advertisements
Presentazioni simili
I File di testo in Pascal
Advertisements

Smettetela di disturbare il maestro!!!
Presentazione di italiano di Alessandro Bonardi e Simone Rossetti
IL SABATO DEL VILLAGGIO
Bomba Intelligente Dolce Amaro Brivido Caldo Copia Originale
LE MIE POESIE D’AMORE Scherzosa poesia
Progetto: “Insieme per crescere”
I colori dell'amicizia.
…..Affinché tutti possano leggere, affinché tutti possano sapere…..
OBIETTIVI FORMATIVI PER LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE
Primaria Bagnaria Arsa
POESIA ANTICA In una notte tutta scura, un vecchietto se ne andava non aveva, no paura, ma piangeva, ma tremava.
Giovanni Pascoli La vita Poesie.
La mia sera di Giovanni Pascoli.
ISTITUTO COMPRENSIVO DI CANALE
Dichiarazioni d’amore
Il dono di nozze da parte di Dio
ZELIG.
LE RICORDANZE di Giacomo Leopardi IIIa parte.
La classe quarta della scuola primaria di Userna presenta
Di GIACOMO LEOPARDI PASSERO SOLITARIO.
Parrocchia di San Francesco
Luce di betlemme 2007.
Della Scuola Primaria “Montessori”
Piccole Riflessioni Di Adriano Sgnaolin.
Comè bello il mese di maggio! Quanti fiori, quante rose! Si sente una gran gioia nel cuore, un gran bisogno di stare allaperto, di respirare laria pura.
Direzione Didattica "A: Manzoni"
Pessimismo leopardiano?
Oratorio San Luigi Cernusco Lombardone Questa è una storia vera:
Le scuole sono chiuse, hai riposto libri e quaderni; finalmente puoi dormire un po’ di più e magari, qualche volta, correre a giocare all’aria aperta:
IL LIMBO Oscura e profonda era e nebulosa  tanto che, per ficcar lo viso a fondo,  io non vi discernea alcuna cosa.                                   
FESTA DELL’ACCOGLIENZA Caselle 3 OTTOBRE 2012
È stata una bella esperienza!
Le emozioni possono essere tante.
Parrocchia San Paolo Apostolo
Lassù nella collina volavi su nel cielo la mano di un bambino col filo ti cullava.
I sentimenti di Philippe e Vittorio
Maggio è il mese dedicato alla Madonna,
Dio ha visitato il suo popolo
Auguri Natale .. è bello, la mattina di un giorno di festa,
“…..fare amicizia!” Poesie scritte dagli alunni
By Angelo Avanzamento manuale Testi: Jolanda Colombini Monti
LE RICORDANZE di Giacomo Leopardi Ia parte.
Poesie sulla primavera by albiemotions
Tempo di attesa e di speranza
Dal cuore di questa terra s’innalza, silenzioso, un canto di lode, in ogni tempo… in ogni stagione, sempre. Foto del territorio Fabrianese e dintorni;
il nostro incontro con il Signore
Occhiali nuovi Non vedo molto bene da vicino, Signore. Almeno le cose che mi riguardano: i miei errori, i miei difetti. Mentre inquadro benissimo.
Il passero solitario Poesia di Giacomo Leopardi.
Il Passero Solitario di Giacomo Leopardi.
Emozioni.
IL SABATO DEL VILLAGGIO
Gaia Affinito Sabrina Carrelli II A L.S.
Il Sabato del villaggio
C’era un volta.
Ti auguro....
Nome dolcissimo nome d’amore, Tu sei rifugio al peccatore.
nel giorno del grande Silenzio
MORRUMBENE - MOZAMBICO SCUOLA DELL’INFANZIA “PEDERSOLI”
Mamma Il bambino chiama la mamma e domanda:
Silvia, ti ricordi ancora quel periodo della tua vita quando la bellezza si rifletteva nei tuoi occhi che esprimevano gioia e pudore e tu lieta e carica.
Parafrasi a Silvia Tromboni Alessandro.
Buon Natale By Angelo
C’ERA UNA VOLTA… C’era una volta un uomo, uno qualunque, che dopo un lungo peregrinare si trovò vicino al baratro del “fine vita”. Al di là il buio…
SIMONE…ACCHIAPPASUONI
Quattro settimane per prepararsi alla nascita di Gesù
GIOVANNI PASCOLI ( ) Temporale DA MYRICAE (1891) METRO: ballata piccola in settenari; il primo verso è staccato dagli altri e costituisce la.
Giacomo Leopardi L’Infinito, A Silvia, Il sabato del villaggio Scuola media N. Martoglio di Belpasso Classe III G a.s. 2015/2016 Prof.ssa Valeria Cristina.
Transcript della presentazione:

La donzelletta vien dalla campagna in sul calar del sole, col suo fascio dell’erba; e reca in mano un mazzolin di rose e di viole, onde, siccome suole ornare ella si appresta domani, al dì di festa, il petto e il crine. La donzelletta vien dalla campagna in sul calar del sole, col suo fascio dell’erba; e reca in mano un mazzolin di rose e di viole, onde, siccome suole ornare ella si appresta domani, al dì di festa, il petto e il crine. La donzelletta vien dalla campagna in sul calar del sole, col suo fascio dell’erba; e reca in mano un mazzolin di rose e di viole, onde, siccome suole ornare ella si appresta domani, al dì di festa, il petto e il crine. La donzelletta vien dalla campagna in sul calar del sole, col suo fascio dell’erba; e reca in mano un mazzolin di rose e di viole, onde, siccome suole ornare ella si appresta domani, al dì di festa, il petto e il crine.

Siede con le vicine su la scala a filar la vecchierella, incontro là dove si perde il giorno, e novellando vien del suo buon tempo, quando ai dì della festa ella si ornava, ed ancor sana e snella solea danzar la sera intra di quei ch’ebbe compagni dell’età più bella. Siede con le vicine su la scala a filar la vecchierella, incontro là dove si perde il giorno, e novellando vien del suo buon tempo, quando ai dì della festa ella si ornava, ed ancor sana e snella solea danzar la sera intra di quei ch’ebbe compagni dell’età più bella. Siede con le vicine su la scala a filar la vecchierella, incontro là dove si perde il giorno, e novellando vien del suo buon tempo, quando ai dì della festa ella si ornava, ed ancor sana e snella solea danzar la sera intra di quei ch’ebbe compagni dell’età più bella. Siede con le vicine su la scala a filar la vecchierella, incontro là dove si perde il giorno, e novellando vien del suo buon tempo, quando ai dì della festa ella si ornava, ed ancor sana e snella solea danzar la sera intra di quei ch’ebbe compagni dell’età più bella.

Già tutta l’aria imbruna, torna azzurro il sereno, e tornan l’ombre giù da’ colli e da’ tetti, al biancheggiar della recente luna.   Or la squilla dà segno della festa che viene; ed a quel suon diresti che il cor si riconforta. Già tutta l’aria imbruna, torna azzurro il sereno, e tornan l’ombre giù da’ colli e da’ tetti, al biancheggiar della recente luna.   Or la squilla dà segno della festa che viene; ed a quel suon diresti che il cor si riconforta. Già tutta l’aria imbruna, torna azzurro il sereno, e tornan l’ombre giù da’ colli e da’ tetti, al biancheggiar della recente luna.   Or la squilla dà segno della festa che viene; ed a quel suon diresti che il cor si riconforta. Già tutta l’aria imbruna, torna azzurro il sereno, e tornan l’ombre giù da’ colli e da’ tetti, al biancheggiar della recente luna.   Or la squilla dà segno della festa che viene; ed a quel suon diresti che il cor si riconforta.

I fanciulli gridando su la piazzuola in frotta, e qua e là saltando, fanno un lieto rumore:   e intanto riede alla parca mensa, fischiettando, il zappatore, e seco pensa al dì del suo riposo. I fanciulli gridando su la piazzuola in frotta, e qua e là saltando, fanno un lieto rumore:   e intanto riede alla parca mensa, fischiettando, il zappatore, e seco pensa al dì del suo riposo. I fanciulli gridando su la piazzuola in frotta, e qua e là saltando, fanno un lieto rumore:   e intanto riede alla parca mensa, fischiettando, il zappatore, e seco pensa al dì del suo riposo. I fanciulli gridando su la piazzuola in frotta, e qua e là saltando, fanno un lieto rumore:   e intanto riede alla parca mensa, fischiettando, il zappatore, e seco pensa al dì del suo riposo.

Poi quando intorno è spenta ogni altra face, e tutto l’altro tace, odi il martel picchiare, odi la sega del legnaiuol, che veglia nella chiusa bottega alla lucerna, e s’affretta, e s’adopra di fornir l’opra anzi il chiarir dell’alba. Poi quando intorno è spenta ogni altra face, e tutto l’altro tace, odi il martel picchiare, odi la sega del legnaiuol, che veglia nella chiusa bottega alla lucerna, e s’affretta, e s’adopra di fornir l’opra anzi il chiarir dell’alba. Poi quando intorno è spenta ogni altra face, e tutto l’altro tace, odi il martel picchiare, odi la sega del legnaiuol, che veglia nella chiusa bottega alla lucerna, e s’affretta, e s’adopra di fornir l’opra anzi il chiarir dell’alba. Poi quando intorno è spenta ogni altra face, e tutto l’altro tace, odi il martel picchiare, odi la sega del legnaiuol, che veglia nella chiusa bottega alla lucerna, e s’affretta, e s’adopra di fornir l’opra anzi il chiarir dell’alba.

Questo di sette è il più gradito giorno, pien di speme e di gioia: diman tristezza e noia recheran l’ore, ed al travaglio usato ciascuno in suo pensier farà ritorno. Questo di sette è il più gradito giorno, pien di speme e di gioia: diman tristezza e noia recheran l’ore, ed al travaglio usato ciascuno in suo pensier farà ritorno. Questo di sette è il più gradito giorno, pien di speme e di gioia: diman tristezza e noia recheran l’ore, ed al travaglio usato ciascuno in suo pensier farà ritorno. Questo di sette è il più gradito giorno, pien di speme e di gioia: diman tristezza e noia recheran l’ore, ed al travaglio usato ciascuno in suo pensier farà ritorno.

Garzoncello scherzoso, cotesta età fiorita è come un giorno d’allegrezza pieno, giorno chiaro, sereno, che precorre alla festa di tua vita. Godi, fanciullo mio; stato soave, stagion lieta è cotesta. Altro dirti non vo’; ma la tua festa ch’anco tardi a venir non ti sia grave. Garzoncello scherzoso, cotesta età fiorita è come un giorno d’allegrezza pieno, giorno chiaro, sereno, che precorre alla festa di tua vita. Godi, fanciullo mio; stato soave, stagion lieta è cotesta. Altro dirti non vo’; ma la tua festa ch’anco tardi a venir non ti sia grave. Garzoncello scherzoso, cotesta età fiorita è come un giorno d’allegrezza pieno, giorno chiaro, sereno, che precorre alla festa di tua vita. Godi, fanciullo mio; stato soave, stagion lieta è cotesta. Altro dirti non vo’; ma la tua festa ch’anco tardi a venir non ti sia grave. Garzoncello scherzoso, cotesta età fiorita è come un giorno d’allegrezza pieno, giorno chiaro, sereno, che precorre alla festa di tua vita. Godi, fanciullo mio; stato soave, stagion lieta è cotesta. Altro dirti non vo’; ma la tua festa ch’anco tardi a venir non ti sia grave.