Lucariello Cappotto di legno Dedicato a Roberto Saviano.

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Transcript della presentazione:

Lucariello Cappotto di legno Dedicato a Roberto Saviano

Cocaina,milioni di euro,imprese,politici,imprenditori... “Casal di Principe 20mila abitanti...Droga e ricchiun a Casal' non trasn mai. 1200 condannati al 416 Bis...Associazione mafiosa... Morti uccisi,strangolati con la corda del provolone,facendo ingoiare sabbia... A Casal vita e morte song’ a stess cosa'... Cocaina,milioni di euro,imprese,politici,imprenditori... Roma, Parma, Milano... Sangue e cemento...Sangue e cemento..."

e cap e Casal riceno che è nu buffon E'l'una e lucido a pistola, tiro nata botta a volo, vott arind o caricator' Ca Maronn ncopp u cor', ess mi perdon',ca man ro Signor quando fernesce sta storia... I flash ncap'ancor, na fotografia a culor', l'uocchie e nu buon uaglion', e cap e Casal riceno che è nu buffon

Amma crià a paur, ha mischiat l'uommn ca gent e fognatur Amma crià a paur, ha mischiat l'uommn ca gent e fognatur... Fumm,fuoc e sangue, e intant pass o tiemp, quann na 45 ti da nu vas ind’ a ‘na tempia. Vient e vendetta ott botte mpietto, tardarielli ma non scurdarielli, a mettere proiettili vullent ind’è budell...

Chell che vec song, nu braccio senza nomme, faccio chell che vonno e o faccio buon, l'aggia guardà nterra fin a quann nun mor’ Fin a quann nu mor’...

Cappotto di legno prima delle botte in petto Cappotto di legno prima delle botte in petto

Faccio sgummà sta rota e stregn e’ mmann ncoppo o fierr nata vota , Ncap o casco nero lucido, quann arint staje putrido,ti guardi attuorno ogni juorn e o’ssaje che nun sei l’unico. Saluti e uagliun abbasc, mentr o schiattamuorto sta calann nata cascia ind’ ‘a nu fuoss Portarraggio comm ossiggen ind’’all’ uossa, o’ ssaje chi sbaglia paga Faccio sgummà sta rota e stregn e’ mmann ncoppo o fierr nata vota , nata vota...

Lettere vullent comm a proiettili che sfonnano o silenzio e sfonnano o cervell a chi non penza. Senza paur lev a sicùr, otto botte mpietto aret e rin ind’o’ scur

E pure se stu buffone avesse ragione, ncapa sona sempre a’ stessa canzone d’ammore, ncapa sona sempre a’ stessa canzone d’ ammore, l'aggia guardà nterr fin a quann nun more l'aggia guardà nterr fin a quann nun more

Cappotto di legno prima delle botte in petto Cappotto di legno prima delle botte in petto

a Casale stann buon... perchè Roberto Saviano è nu pagliaccio... "è nu pagliaccio, è nu buffone, perchè à 167 è a cchiù zona fetente, so gent e fognatura, a Casale stann buon... perchè Roberto Saviano è nu pagliaccio... è nu buffone... I camorristi sono loro..."

Song e Casale, a capital e ‘na multinazionale criminale Song e Casale, a capital e ‘na multinazionale criminale... Sparano ind’e segnali stradali. Sangue e cemento niente se move, e strade nove so bbòn, Tappeti russ che portàno e vill d’è boss, Mercedes,Lamborghini quante ne vuò,

non so macchine 'ma sangue e cemento, non so macchine ma sangue e cemento, sangue e cemento , sangue e cemento. E se si alza la mano si alzano tutti quanti, e mò sparateci a tutti quanti...

Casal di Principe, 4 luglio 1958- Casal di Principe, 19 marzo 1994 DON PEPPE DIANA Ucciso per aver parlato troppo Casal di Principe, 4 luglio 1958- Casal di Principe, 19 marzo 1994

Giuseppe Diana nasce a Casal di Principe da una famiglia di proprietari terrieri. Laureatosi in teologia e in filosofia, nel 1989 diventa parroco nella parrocchia di Casal Di Principe Don Peppe Diana si schiera apertamente contro la camorra; a Natale del 1991, scrive e diffonde “Per amore del mio popolo non tacerò”, un messaggio di lotta alla criminalità organizzata. Il 19 marzo 1994, viene assassinato nella sacrestia della sua parrocchia, mentre si accinge a celebrare la Messa.

Per amore del mio popolo non tacerò Il nostro impegno profetico di denuncia non deve e non può venire meno. Dio ci chiama ad essere profeti. Ai preti nostri pastori e confratelli chiediamo di parlare chiaro nelle omelie ed in tutte quelle occasioni in cui si richiede una testimonianza coraggiosa. La Camorra rappresenta uno Stato deviante parallelo rispetto a quello ufficiale, privo però di burocrazia e d’intermediari che sono la piaga dello Stato legale. Forse le nostre comunità avranno bisogno di nuovi modelli di comportamento: certamente di realtà, di testimonianze, di esempi, per essere credibili. La Camorra oggi é una forma di terrorismo che incute paura, impone le sue leggi e tenta di diventare componente endemica nella società campana. I camorristi impongono con la violenza, armi in pugno, regole inaccettabili.

Dalle navate della chiesa rimbombano le sue parole anticamorra, “Non mi importa sapere chi è Dio, ma da che parte sta”. Dalle navate della chiesa rimbombano le sue parole anticamorra, parole che smuovono le coscienze e per questo diventa un personaggio scomodo.

Corriere del Mezzogiorno «Il prete è un uomo strano. Se muore non c'è nessuno che lo sostituisce». “Il giaccone blu scuro, i jeans, la maglia scura, don Peppino Diana è morto senza un lamento; a sparare, dicono i carabinieri arrivati sul posto pochi minuti dopo, è stata una sola arma, una pistola calibro 7,65. Chi ha compiuto il delitto voleva nascondere la vera matrice dell'agguato, far pensare a qualcos'altro che non fosse la camorra. Ma non è servito a nulla”. Corriere del Mezzogiorno 20 marzo 1994

Roberto Saviano, La Repubblica “Appena muori in terra di camorra, sei colpevole sino a prova contraria. Così, distruggere l'immagine di don Peppino Diana è stata una strategia fondamentale. Don Diana era un camorrista,  titolò il Corriere di Caserta. Pochi giorni dopo, un altro titolo diffamatorio: Don Diana a letto con due donne”.  Roberto Saviano, La Repubblica

La sentenza Il 20 gennaio 2003, è stato condannato in primo grado, all’ergastolo, Nunzio De Falco, quale mandante dell’omicidio di Don Diana.

“Dove c’è mancanza di regole, di diritto, si affermano il non diritto e la sopraffazione. Bisogna risalire alle cause della camorra per sanarne la radice che è marcia. Una Chiesa diversamente impegnata su questo fronte potrebbe fare molto. Dovremmo testimoniare di più una Chiesa di servizio ai poveri, agli ultimi. Dove regnano povertà, emarginazione, disoccupazione e disagio è facile che la mala pianta della camorra nasca e si sviluppi”. Giuseppe Diana

Grazie al sacrificio di Peppe Diana e di altri innocenti, oggi siamo più consci di questo problema che attanaglia non solo la Campania, ma l’ Italia tutta. A cura di Armando Amendola, IV H