ISTITUTO TECNICO NAUTICO NINO BIXIO PIANO DI SORRENTO (NA) ANNO SCOLASTICO 2012-2013
“CHI NON CONOSCE LA STORIA, E’ DESTINATO A RIVIVERLA…” MEDITATE CHE QUESTO E’ STATO…
ANTISEMITISMO RAZZISTA la superiorità della razza europea ed ariana sulle razze “inferiori” è legittimata dal livello di civiltà raggiunto Gli ebrei minavano la purezza della razza ariana e costituivano, in Germania come in Italia, il condensato di quanto di più negativo si potesse immaginare.
La propaganda era finalizzata al miglioramento della razza (eugenetica) attraverso la selezione degli individui portatori dei caratteri più sani e istigava all’odio verso tutti coloro che costituivano una minaccia
IN ITALIA COME IN GERMANIA EBBE INIZIO UN’INCESSANTE FORMA DI PROPAGANDA, SPECIALMENTE CINEMATOGRAFICA
Si esaltarono le masse all’odio razziale e al militarismo più violento ed il culto della razza ariana era impartito fin dalle scuole
Problema n° 97 Un pazzo costa allo Stato 4 marchi al giorno, uno storpio 5,50, un criminale 3,50. In molti casi un impiegato statale guadagna solo 3,50 marchi per ogni componente della sua famiglia, e un operaio specializzato meno di 2. Secondo un calcolo approssimativo risulta che in Germania gli epilettici, i pazzi, etc. ricoverati sono circa 300.000. Calcolare: quanto costano complessivamente questi individui ad un costo medio di 4 marchi? Quanti prestiti di 1.000 marchi alle coppie di giovani sposi si ricaverebbero all’anno con quella somma? Problema riportato in un manuale di matematica del 1940 fatto studiare nelle scuole elementari del Reich. (In BORNER Adolf, Mathematik in Dienst der nationalpolitischen Erziehung, 1941, traduzione di Alessandro Berlini)
Fondamentale era quindi identificare gli individui di razza ebraica Leggi di Norimberga (1935) Legge per la cittadinanza del Reich: rendeva gli ebrei cittadini di seconda categoria. Legge per la protezione del sangue e dell'onore tedesco: la purezza del sangue tedesco era la premessa per la conservazione del popolo tedesco. Su queste basi, le leggi vietavano le unioni e i rapporti sessuali fra tedeschi ed ebrei. Fondamentale era quindi identificare gli individui di razza ebraica
La stella a sei punte era in origine l'emblema sullo scudo del re Davide. Come distintivo di un popolo inferiore fu proposto, per la prima volta, dal Papa Innocente III (nel 1215). Sotto i nazisti gli ebrei furono costretti dal 15 settembre 1935 a portare la stella gialla o l’apposizione della lettera J (Juden) come marchio sugli abiti e sui documenti di identità
Notte dei cristalli 9-10 novembre 1938: In tutta la Germania vengono incendiate sinagoghe e saccheggiati negozi di ebrei (pogrom).
1939-1941: Dalla discriminazione alla PERSECUZIONE
Aktion T4 Le prime vittime del Terzo Reich furono le persone disabili perché considerate "vite indegne di essere vissute", e vennero eliminate secondo un programma che fu la base e la preparazione di quella che sarà poi "la soluzione finale". Il programma nazista di eutanasia, sotto responsabilità medica, prevedeva la soppressione di persone affette da malattie genetiche, inguaribili o da più o meno gravi malformazioni fisiche.
Ghettizzazione Isolamento e abbandono nelle zone più deprivate delle città. Uno dei tanti tristemente famoso, era quello di Varsavia
Conferenza di Wannsee: 20 gennaio 1942 Si decide lo sterminio totale degli 11 milioni di ebrei censiti in Europa. Donne, anziani, bambini, malati, (“non abili al lavoro”) vengono destinati al “trattamento speciale”…
…la soluzione finale 1941-1945
BIRKENAU
MAUTHAUSEN
Buchenwald
Auschwitz
Bullenhuser Dam (esperimenti su 20 bambini ingannati dall’illusione di rivedere la mamma)
BLOCCO 66: RISERVATO AI BAMBINI
La farfalla L'ultima, proprio l'ultima, di un giallo così intenso, così assolutamente giallo, come una lacrima di sole quando cade sopra una roccia bianca così gialla, così gialla! L'ultima volava in alto leggera, aleggiava sicura per baciare il suo ultimo mondo. Tra qualche giorno sarà già la mia settima settimana di ghetto: i miei mi hanno ritrovato qui e qui mi chiamano i fiori di ruta e il bianco candeliere del castagno nel cortile. Ma qui non ho visto nessuna farfalla. Quella dell'altra volta fu l'ultima: le farfalle non vivono nel ghetto. Pavel Friedman è nato a Praga il 7 gennaio 1921. Fu prima deportato a Terezin (ghetto ebraico) e poi trasferito nel campo di sterminio di Auschwitz, dove trovò la morte il 29 settembre 1944.
FORNI CREMATORI
"AUSCHWITZ" F. Guccini - Nomadi son morto con altri cento Son morto ch'ero bambino passato per il camino e adesso sono nel vento ad Auschwitz c'era la neve il fumo saliva lento Nel freddo giorno d’inverno E adesso sono nel vento Ad Auschwitz tante persone ma un solo grande silenzio è strano non riesco ancora a sorridere qui nel vento Io chiedo come può un Uomo Uccidere un suo fratello Eppure siamo a milioni In polvere qui nel vento Ancora tuona il cannone Ancora non è contenta Di sangue la belva umana E ancora ci porta il vento Io chiedo quando sarà Che l’Uomo potrà imparare A vivere senza ammazzare E il vento si poserà
E IN ITALIA…
14 luglio 1938: il manifesto della razza
Regio decreto legge del 5 settembre 1938 n Regio decreto legge del 5 settembre 1938 n. 1390: Provvedimenti per la difesa della razza nella scuola italiana
Ottobre 1938: il Gran consiglio del fascismo approvò la Dichiarazione sulla razza. Vennero sanciti l'espulsione degli ebrei dal Pnf, il divieto di matrimonio misto, il divieto di prestare servizio militare, l'allontanamento dagli impieghi pubblici, il divieto di possedere o dirigere aziende.
L'ingresso dell'Italia in guerra aggravò ulteriormente la posizione degli ebrei, che divennero il capro espiatorio delle mancate vittorie e, accusati di disfattismo e mancata partecipazione allo sforzo bellico, furono internati
Il 6 maggio 1942, una circolare ai prefetti stabiliva la precettazione a scopo di lavoro degli ebrei di età compresa tra i diciotto e i cinquantacinque anni.
Nel settembre del 1940 esistevano una cinquantina di campi di concentramento localizzati per lo più nell' area centro-meridionale della penisola. I campi vennero allestiti in strutture disabitate - fabbriche, magazzini, mulini, ex conventi, scuole, cinema, ville di campagna. La maggior parte di ebrei italiani fu deportata ad Auschiwtz – Birkenau
Eliminazioni caotiche Fucilazioni di massa
Nella caccia agli ebrei i più accaniti furono i fascisti delle bande autonome, come la banda Carità a Firenze, la banda Kock a Roma e poi a Milano, la legione Muti, la Gnr, le Brigate Nere, le SS italiane. Si macchiarono di complicità con i nazisti pure le prefetture, le questure, la polizia, i carabinieri, le forze armate e gli uffici comunali.
24 marzo 1944, il massacro delle Fosse Ardeatine Herbert Kappler, ufficiale delle SS, e già responsabile delle torture contro i partigiani nel carcere di via Tasso, comanda le operazioni, coadiuvato dal capitano Priebke. 335 persone vengono ammassate per rappresaglia nella cava mentre i soldati lanciano bombe a mano.
LA FASE FINALE Solo 17 sopravvissero Lo sterminio sistematico degli ebrei in Italia proseguì anche nelle ore successive all'annuncio dell'armistizio fino ai giorni della sconfitta militare del nazifascismo, nell'aprile del 1945. Il convoglio di 1035 ebrei, tra i quali oltre 200 bambini, partì dalla Stazione Tiburtina il 18 ottobre ed arrivò ad Auschwitz la notte del 22. Solo 17 sopravvissero
I RESPONSABILI DEL MASSACRO PROCESSO DI NORIMBERGA (20 NOVEMBRE 1945-1 OTTOBRE 1946) Gli imputati furono ventuno, sottoposti a quattro capi d’imputazione: crimini contro la pace, crimini di guerra, crimini contro l’umanità e cospirazione per commettere tali crimini.
vuoti gli occhi e freddo il grembo come una rana d' inverno Meditate che questo è stato: vi comando queste parole. scolpitele nel vostro cuore stando in casa andando per via, coricandovi alzandovi; ripetetele ai vostri figli. O vi si sfascia la casa, la malattia vi impedisca i vostri nati torcano il viso da voi. Voi che vivete sicuri nelle vostre tiepide case voi che trovate tornando a sera il cibo caldo e visi amici considerate se questo è un uomo che lavora nel fango che non conosce pace che lotta per un pezzo di pane che muore per un sì o per un no. Considerate se questa è una donna, senza capelli e senza nome senza più forza di ricordare Da “SE QUESTO E' UN UOMO” di Primo Levi
LAVORO REALIZZATO A CURA DEGLI ALUNNI DELLE CLASSI V SEZ LAVORO REALIZZATO A CURA DEGLI ALUNNI DELLE CLASSI V SEZ. D e F DELL’ISTITUTO NAUTICO NINO BIXIO PIANO DI SORRENTO COORDINATI DALLA PROF.ssa ROBERTO MARIA di LORETO