Perspective WP 3: "PEER EDUCATION" activities to raise students' awareness on violence prevention and to promote new behavioral gender attitudes among young generation
Titolo della sezioneLESPERIENZA DI MODENA
PERSPECTIVES – FORMAZIONE AI PEER EDUCATOR3 I LABORATORI III e IV classi di liceo 4 incontri di 3 ore ciascuno, 12 ore in totale per ogni classe Gli incontri sono stati condotti alternando momenti di lezione frontale ad esercitazioni e discussioni di gruppo Uso del metodo dialogico Approfondimento del tema del valore Le esercitazioni e le discussioni hanno fatto emergere le persone più adatte al ruolo di peer educator Il ruolo di peer educator è stato volontario, basato cioè sulla predisposizione e adesione al progetto degli studenti Obiettivo secondario: la cittadinanza attiva.
PERSPECTIVES – FORMAZIONE AI PEER EDUCATOR4 UN PO DI NUMERI Nel primo anno: 3 scuole superiori – 1 classe ciascuna3 classi formate Peer education su 2 classi per istituto 6 classi informate tot. circa 150 studenti che hanno prodotto in totale 18 poster. Nel secondo anno: 1 scuola superiore3 classi formate Peer education su 8 classi informate tot. circa 190 studenti che hanno prodotto 28 poster.
Titolo della sezionePARLIAMO DI METODOLOGIA
PERSPECTIVES – FORMAZIONE AI PEER EDUCATOR6 LA PEER EDUCATION 1.Lavoro a coppie (ragazzo/ragazza) 2.Ogni coppia ha guidato un gruppo di 5/6 studenti 3.Durante le sessioni di peer education hanno seguito un programma prestabilito, comprendente delle attività pratiche specifiche (es. Realizzazione di un poster, individuazione di slogan, definizione di contenuti da pubblicare su Facebook ecc.)
PERSPECTIVES – FORMAZIONE AI PEER EDUCATOR7 ISTRUZIONI AI/LLE PEER: COSA FARETE 1.Iniziate con un gioco 2.Fate partecipare tutti 3.Dividete le persone in piccoli gruppi 4.Date informazioni 5.Nessun report delle sessioni, solo dei prodotti dei gruppi 6.Date la possibilità di avere informazioni personali.
PERSPECTIVES – FORMAZIONE AI PEER EDUCATOR8 LA PARTECIPAZIONI DEI/LLE INSEGNANTI Gli/le insegnanti hanno avuto il ruolo di sostenere il progetto sia per legittimare il ruolo dei peer educator agli occhi degli altri studenti, sia per legittimare il proprio ruolo rispetto alla sostenibilità dellintervento. Inoltre gli insegnanti hanno valutato lefficacia del progetto al termine dello stesso, per esempio assegnando alla classe un tema sui concetti che sono stati trasferiti, ma anche valutando i cambiamenti intercorsi allinterno delle classi prima e dopo la sperimentazione.
Titolo della sezionePARLIAMO DI CONTENUTI
PERSPECTIVES – FORMAZIONE AI PEER EDUCATOR10 IDENTITA DI GENERE E il processo di acquisizione e costruzione consapevole del ruolo socio-culturale che deriva dallappartenenza sessuale del corpo.
PERSPECTIVES – FORMAZIONE AI PEER EDUCATOR11 Analisi di 500 albi illustrati per giovani lettori da 0 a 10 anni
PERSPECTIVES – FORMAZIONE AI PEER EDUCATOR12 Grembiule e ciabatte Se si pensa che su 516 albi la famiglia è rappresentata 184 volte, il grembiule riveste esattamente un terzo delle madri rappresentate Giornale e poltrona E lo stereotipo complementare, legato alla mascolinità
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Titolo della sezioneLE VOCI DEGLI/DELLE STUDENTI
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PERSPECTIVES – FORMAZIONE AI PEER EDUCATOR Le ragazze: La violenza mi riguarda? I ragazzi: La presa di coscienza…. 20
PERSPECTIVES – FORMAZIONE AI PEER EDUCATOR21 FORME INDIRETTE DI VIOLENZA Se una ragazza veste in modo sexy, provocante è perché cerca guai. Una ragazza può vestirsi in modo sexy per se stessa o per piacere al proprio ragazzo. Non necessariamente lo fa per essere guardata. Quando ami qualcuno, devi dirgli/le tutto, senza nascondere alcunché. Non cè niente di male nel controllare il telefonino del/la proprio/a partner (sms, telefonate) Non è vero che in amore tutto è permesso! Il telefonino è privato. Guardare il telefonino dellaltro/a è già una forma di controllo.
PERSPECTIVES – FORMAZIONE AI PEER EDUCATOR22 UNA DEFINIZIONE DI VIOLENZA Comunità francese del Belgio La violenza tra i partner è rappresentata da comportamenti, attitudini, attività tese a controllare e dominare laltro partner. La violenza è caratterizzata da attacchi fisici, gesti minacciosi, o ripetute costrizioni verbali, fisiche, sessuali, economiche che attaccano lintegrità dellaltro o la sua integrità socio-professionale. La violenza non colpisce solo la vittima, ma anche gli altri membri della famiglia che siano testimoni della violenza, specialmente i bambini. È noto che spesso sono gli uomini a fare violenza e le donne ad esserne vittime. La violenza nelle relazioni intime è la manifestazione, nella sfera privata, dello squilibrio di potere tra donne e uomini nella nostra società. Questa definizione è tratta da National action plan concerning the fight against violence between partners approvata nellinter-ministerial l8 Febbraio 2006.