PIOGGE ACIDE LauraStern Jatzmine Terrazos, Riccardo Magnacca e Jacopo Certelli
Con il termine piogge acide si intende generalmente il processo di ricaduta dall’atmosfera di particelle, gas e precipitazioni acide. Se questa deposizione acida avviene sotto forma di precipitazioni (piogge, neve, nebbie, rugiade, ecc.) si parla di deposizione umida, in caso contrario il fenomeno consiste in una deposizione secca.
Formazione delle piogge acide Le piogge acide sono causate essenzialmente dagli ossidi di zolfo (SOx) e, in parte minore, dagli ossidi d'azoto (NOx), presenti in atmosfera sia per cause naturali che per effetto delle attività umane. Se non entrano in contatto con delle goccioline d’acqua, questi gas e soprattutto i particolati acidi che da loro si formano pervengono al suolo tramite deposizione secca.
STORIA I primi effetti corrosivi delle deposizioni acide furono osservati nelle aree urbane da John Evelyn, il quale nel 17° secolo identificò, in tali deposizioni, la principale causa del cattivo stato di conservazione di strutture in marmo e calcare . A partire dall'epoca della rivoluzione industriale in poi, le emissioni di anidride solforosa e ossidi di azoto nell'atmosfera sono aumentati, in maniera consistente, non spiegabile con la sola attività vulcanica. Nel 1852, Robert Angus Smith fu il primo a mostrare la relazione tra piogge acide e inquinamento atmosferico a Manchester, in Inghilterra . Anche se la scoperta delle deposizioni acide risale al 1852, l'interesse scientifico e le analisi sistematiche sul fenomeno iniziano alla fine del 1960 . Il termine "piogge acide" è stato coniato nel 1872 da Robert Angus Smith. La consapevolezza del pubblico, e l'attenzione mediatica sul fenomeno delle piogge acide, origina negli USA a partire dal 1970, dopo che il New York Times diffuse le relazioni del Hubbard Brook Sperimentale Forest in New Hampshire dando amplio risalto agli effetti deleteri e dannosi di tali precipitazioni . Viene anche rilevato che piogge acide di origine industriale stanno avendo un notevole impatto ambientale in Cina e in Russia in oltre le aree geograficamente esposte sottovento alla Cina stanno subendo danni da deposizioni acide pur non avendo ancora raggiunto un grado di industrializzazione massivo.
La consapevolezza del pubblico, e l'attenzione mediatica sul fenomeno delle piogge acide, origina negli USA a partire dal 1970, dopo che il New York Times diffuse le relazioni del Hubbard Brook Sperimentale Forest in New Hampshire dando amplio risalto agli effetti deleteri e dannosi di tali precipitazioni . Viene anche rilevato che piogge acide di origine industriale stanno avendo un notevole impatto ambientale in Cina e in Russia in oltre le aree geograficamente esposte sottovento alla Cina stanno subendo danni da deposizioni acide pur non avendo ancora raggiunto un grado di industrializzazione massivo. Viene riscontrato che l'impatto ambientale delle piogge acide, non solo è aumentato a seguito dell'espansione demografica e della crescita industriale, ma è sempre più diffuso anche in aree sottosviluppate. L'uso di alte ciminiere per ridurre l'inquinamento locale ha infatti paradossalmente contribuito alla diffusione delle deposizioni acide con il rilascio di gas in circolazione atmosferica .
DANNI AMBIENTALI La vegetazione viene danneggiata in modo irreparabile. Circa la metà delle foreste europee è considerata in grave pericolo. In Italia, fortunatamente, gli effetti negativi delle piogge acide sulla vegetazione sono notevolmente ridotti: in primo luogo la barriera delle Alpi fa da schermo protettivo; il terreno del Paese, poi, è per lo più calcareo e per questo neutralizza bene l'acidità delle piogge che può essere assorbita dalle piante attraverso l'apparato radicale.
Le sostanze acide contenute nell'acqua piovana danneggiano i corsi d'acqua. Il pH di un lago, con le piogge acide e lo scioglimento primaverile delle nevi si abbassa, dando il via una serie di pesanti conseguenze per le forme di vita acquatiche. Infatti al di sotto del valore 5.5 di pH muore la maggior parte dei pesci, dei crostacei e dei molluschi.
RIMEDI A livello tecnico in molte centrali a carbone è stato messo in atto il procedimento di desolforazione dei gas di scarico (FGD), tale metodo consente di rimuovere i gas contenenti zolfo dalle emissioni delle centrali; riguardo le obsolete stazioni elettriche a carbone, si stima che l'FGD rimuoverà il 95% o più di SO2 a livello fluviale. A livello normativo periodicamente vengono rivisti una serie di trattati internazionali in materia di trasporto a lunga distanza degli inquinanti atmosferici, sono stati concordati trattati internazionali in ambito delle riduzioni emissioni di zolfo e nell'ambito della convenzione sull'inquinamento atmosferico attraverso le frontiere; La maggior parte dei paesi europei ed il Canada hanno sottoscritto tali trattati; Il più famoso dei quali viene riconosciuto nel Protocollo di Kyōto.
Nel corso degli anni diversi paesi hanno aderito ad uno schema di regolamentazione definito mercato di scambio delle emissioni che risulta strutturato come un mercato aperto all'interno del quale è possibile scambiare, acquistare e vendere quote di emissioni per ogni unità di un determinato inquinante, a seconda delle quote in possesso ogni operatore potrà emettere un determinato quantitativo e tipo di inquinanti e riceverà agevolazioni fiscali nell'installazione di apparecchiature di controllo dell'inquinamento; L'intenzione dichiarata è l'offrire agli operatori incentivi economici per installare dispositivi di controllo dell'inquinamento. Il primo mercato di scambio delle emissioni fu fondato negli Stati Uniti grazie alla promulgazione del Clean Air Act nel 1990; Esso si prefigge l'obiettivo generale di ottenere significativi benefici ambientali e di salute pubblica attraverso la riduzione delle emissioni di biossido di zolfo e ossidi di azoto (NOx), identificati come le cause principali delle piogge acide, tramite il minimo costo per la società
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