Qualche diapositiva per definire in breve: * il dialogo pedagogico

Slides:



Advertisements
Presentazioni simili
CENTRO QUALIFICAZIONE NAZIONALE
Advertisements

I profili di apprendimento
“GESTIRE IL CAMBIAMENTO”
1 - Scelte professionali - definizione di un obiettivo professionale
Giugno Dal pensiero lineare al pensiero complesso: educare “alla” e “attraverso” la complessità Giugno
didattica orientativa
Convegno Nazionale A.V.U.L.S.S., San Giovanni Rotondo, 18-19/11/2006
Quadro di riferimento INValSI Scienze I livelli di competenza
Cosa vi portate a casa da queste due giornate? La consapevolezza che lavorare congiuntamente in rete facilita lacquisizione di competenze La crescita nel.
NUCLEO TEMATICO PROPOSTO NELLE RIUNIONI PRELIMINARI DELLA rete FIORENTINA
ETC/MIND BUSINESS SCHOOL
UNA SCUOLA PER IMPARARE INSIEME!!!
L’elogio della diversità
I DIARI DI BORDO PROGETTO EMERGENZA LINGUA U.s.r. Modena
L’apprendimento trasformativo
Istituto Comprensivo Completo Silvio Pellico Vedano Olona
Oratorio di Ghedi Formazione catechisti Gennaio 2012
automatico e musicale durata ca 12 min. Dedicato a tutti gli insegnanti ( anche quelli in pensione … ) che si prodigano di cuore nellimpartire istruzione.
PATROCINIO DELL’ASSESSORATO ALLA CULTURA E ALL’ISTRUZIONE DEL
Counseling motivazionale breve Come aiutare le persone a compiere scelte di salute?
LA MEMORIZZAZIONE Didattica Mentalista
classe 2a scuola primaria
L’EVOCAZIONE Definizioni di base
PROGETTO Progetto di senso Alcune diapositive
Matematica e Multimedialità
Immagini /disegni studenti GUIDATA (finalizzata) simboli memorizzare
IL QUADRO COMUNE EUROPEO DI RIFERIMENTO IL PORTFOLIO LINGUISTICO
La mia autostima.
I gesti mentali o atti di conoscenza.
PROBLEMI E “PAROLACCE” Nucleo: Relazioni e Funzioni
La ricercazione partecipativa
Fabio Caon, Laboratorio Itals, Università Ca’ Foscari - Venezia
Il contesto teorico e culturale Costruttivismo socio-culturale Lapprendimento è significativo, quando non è meccanico o centrato sulla memorizzazione e.
ASSOCIAZIONE DOPO DI NOI. Le finalità dellassociazione Dal 2003 lassociazione affronta il problema della disabilità adulta vissuta in famiglia e lavora.
IO E LA MATEMATICA!!!! SILVIA LATTUADA MATRICOLA
Non è mai troppo presto attività a sostegno della comprensione
La monarchia assoluta in Francia
Introspezione e Auto-osservazione.
Quando la valutazione è ricerca a cura di Fabiana Fabiani.
Lavori di gruppo sulla Mesopotamia
Differenziare in ambito matematico
Con questo test potrai sapere cosa pensa il tuo capo di te
L’ Apprendimento Cooperativo nella scuola del FARE - prof
IO E LA MATEMATICA PROCEDURALE
STRATEGIE DI APPRENDIMENTO
Cooperative Learnign Corso di formazione per Docenti Cingoli maggio 2014 Francesco Sacchetti.
Famiglie Pedagogiche e Evocazioni Mentali
STUDIARE BENE PER IMPARARE MEGLIO…E PIU’ VELOCEMENTE
Rete del distretto faentino per le Indicazioni 2012
UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI MACERATA FACOLTÀ DI SCIENZE DELLA FORMAZIONE PEDAGOGIA DELLA DEVIANZA E DELLA MARGINALITA’ II SEMESTRE Dott.ssa Angela Fiorillo.
Tirocinio formativo a.s : opinioni stagisti (i risultati riguardano 31 alunni su 33)
Logica costruttivista e collaborativa
Parole per crescere ( 8 uda )
METODOLOGIE ARTICOLATE
Ciascuno di noi ha, dunque, la sua storia...io vi racconto la mia...
Sperimentazione Rete Innova Gruppo metodologico: metacognizione
METODO DI STUDIO prime tappe per imparare a studiare
Stili di apprendimento e stili di insegnamento 3
“L’apprendimento si qualifica come una pratica consapevole guidata dalle proprie intenzioni e da una continua riflessione basata sulla percezione dei vincoli.
07/05/14 A cura di F.M.Pellegrini 2015 PROGRAMMAREPER FARE LEZIONE.
La didattica ermeneutica esistenziale.
La scrittura in Pedagogia
Stili di apprendimento e stili di insegnamento 2 GLI STRUMENTI DEL MESTIERE A cura di Farida Magalotti CDE 2015.
Proporzionalità e miscugli di colori Un approccio sperimentale a cura di Paola Bevilacqua Seminario sul curricolo verticale Roma, 23/05/2014.
Apprendimento Significativo (I) Un individuo apprende in modo significativo quando costituisce ed etichetta consapevolmente determi- nate immagini mentali.
Lo sviluppo del gioco nel bambino
Università di Roma Tre Facoltà di Scienze della Formazione Corso di Laurea in Servizio Sociale A.A – 2016 Tecniche e Strumenti Professionali IL COLLOQUIO.
Corso di formazione per catechisti dott. Domenica Arrigoni Paullo, 19 ottobre 2011.
La collaborazione fra pari nel recupero di competenze in matematica: il ruolo della riflessione metacognitiva Aosta, 8 aprile 2011 Angela Pesci Dipartimento.
1 Modi di coinvolgere le persone 13 novembre 2014 Luciano Pero.
Transcript della presentazione:

Qualche diapositiva per definire in breve: * il dialogo pedagogico * ed il profilo pedagogico

Dialogo pedagogico Il dialogo pedagogico è uno strumento che consente di fare emergere alla consapevolezza del soggetto le proprie abitudini mentali. Si tratta di un vero e proprio dialogo tra un pedagogo che chiameremo «accompagnatore» ed un discente.

Dialogo pedagogico Il dialogo pedagogico viene eseguito su un compito preciso: l’obiettivo è fare emergere alla consapevolezza del soggetto le procedure mentali che ha utilizzato durante l’esecuzione del compito stesso. Colui che apprende è l’unico a conoscere le risposte. L’accompagnatore guida la ricerca facendo delle domande, ascolta le risposte, le riformula per essere certo di aver capito bene. Il discente diventa in tal modo consapevole, a poco a poco, di ciò che fa nella sua testa, del suo funzionamento mentale abituale in questa o quella situazione, rispetto ad un compito piuttosto che ad un altro.

da parte dell’accompagnatore. Dialogo pedagogico Come fai nella tua testa...? Esempio di domande da parte dell’accompagnatore. per memorizzare una regola grammaticale per capire delle istruzioni per risolvere un problema per inventare una soluzione per ricordare una ricetta di cucina per scoprire il senso ... ... quando leggi un romanzo, quando fai un tema, quando cerchi di capire un testo, ecc.

Dialogo pedagogico Esempi di possibili risposte del discente ... In che modo fai esistere questo fiore nelle tua testa ? Mi descrivo con parole mie il fiore dall’alto verso il basso : prima il bottone centrale che è giallo e arancione, poi 8 petali di forma triangolare; poi mi dico che ha 4 foglie, ecc. oppure Rivedo il fiore com’è nella realtà e cerco subito la famiglia cui appartiene. Per farlo, rivedo nella mia testa delle famiglie di fiori e le confronto con questo fiore, finché trovo delle somiglianze, ecc.

Dialogo pedagogico Le due risposte nella slide precedente sono brevi esempi che mostrano molto bene la diversità straordinaria delle possibili risposte. Esistono molti altri funzionamenti mentali ! (vedi anche documento sull’ evocazione) In che modo fai esistere questo fiore nelle tua testa ?

Dialogo pedagogico Grazie al dialogo pedagogico, «il discente può diventare padrone dei propri atti di conoscenza ed acquisire nuove conoscenze di forme possibili dell’attività cognitiva» (A. de La Garanderie). Il discente prende coscienza delle procedure mentali utilizzate ed utilizzabili durante i propri atti di conoscenza. attenzione immagina- zione memorizza- zione Atti di conoscenza Questi atti chiamati anche gesti mentali (vedi documento su questi termini) sono 5: riflessione comprensione

Dialogo pedagogico E’ interessante far prendere coscienza delle abitudini mentali messe in atto nel corso delle attività più diverse e soprattutto di quelle che hanno avuto esito positivo. Il dialogo pedagogico sin qui descritto si svolge tra due persone. Può anche aver luogo tra un pedagogo e un gruppo di discenti, ad esempio in classe. Pertanto può essere individuale o collettivo. In quest’ultimo caso, l’esercizio risulta interessante non solo per l’acquisizione di consapevolezza, ma anche per l’interazione tra i discenti; infatti, ascoltando le evocazioni fatte da altri, ognuno può arricchire le proprie.

Dialogo pedagogico Il discente che prende coscienza delle procedure mentali utilizzate ed utilizzabili, scopre in tal modo di poter attuare delle strategie cognitive; questo gli consente di diventare veramente attore del proprio successo. «La gestione mentale è una pedagogia della responsabilizzazione, della presa di coscienza da parte di ciascuno, del ruolo che deve svolgere.»  (A. de La Garanderie). Il dialogo pedagogico è lo strumento che lo rende possibile.

Dialogo pedagogico Data la diversità e complessità dei funzionamenti mentali dal punto di vista cognitivo, non è possibile improvvisare un dialogo pedagogico. Esistono dei corsi di formazione e risultano indispensabili; devono inoltre essere accompagnati da un serio allenamento. Importante: Il dialogo pedagogico non è la ricerca delle cause psicologiche, sociali, familiari dei problemi di apprendimento di una persona. Non bisogna confonderlo con un dialogo sui contenuti dell’apprendimento che fa parte delle azioni dell’insegnamento ma con un obiettivo ben diverso.

Dialogo pedagogico E cos’è allora il profilo pedagogico? Il profilo pedagogico intende chiarire al soggetto la sua personalità cognitiva, ossia le abitudini mentali che strutturano il suo modo di pensare indipendentemente dal compito da svolgere. Diversi passaggi di questa presentazione si ispirano o sono tratti dal documento « Le Dialogue pédagogique par un groupe de formateurs », GM Recherche.

Realizzato da: Michèle Giroul - Institut International de Gestion Mentale Anne Moinet, Hélène e Pierre-Paul Delvaux - Initiative et Formation - Belgio. 2007 per il progetto europeo Co-nai-sens Foto : PP. Delvaux Immagini : clipart su http://office.microsoft.com Impaginazione Microsoft PowerPoint 2003 : Hélène Delvaux.