Vita e opere del commediografo…

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Vita e opere del commediografo… TERENZIO Vita e opere del commediografo…

Biografia.. Publio Terenzio Afro fu un commediografo romano. Nacque a Cartagine intorno al 185 a.c. e arrivò a Roma come schiavo del senatore Terenzio Lucano che lo educò nelle arti liberali e gli diede il suo nome.Strinse rapporti con personaggi illustri appartenenti al Circolo degli Scipioni.Venne accusato di plagio e di aver fatto da prestanome ad alcuni protettori impegnati in politica.

Intraprese un viaggio in Grecia per raccogliere nuovi testi menandrei Intraprese un viaggio in Grecia per raccogliere nuovi testi menandrei.Al suo ritorno fu vittima di un naufragio,e le sue opere andarono perse.

LE SUE OPERE… Di Terenzio ci sono giunte sei commedie tra queste Andria, Hecyra,Adelphoe, Phormio Heautontimorumenos ed Eunuchus.

Egli preferisce Menandro agli altri autori greci;L’opera di Terenzio non si limita ad una semplice traduzione e riproposizione degli originali greci ma apportò notifiche nelle trame e nei personaggi.Fece anche uso della contaminatio, ovvero introduceva all’interno di una stessa commedia personaggi ed episodi appartenenti a commedie diverse.Privilegiava toni pensosi e patetici,infatti le sue commedie non suscitavano il riso rischiando di annoiare.

Pone l’attenzione a due problematiche in particolare:il rapporto tra padri e figli,caratterizzati da dibattiti e dalla volontà reciproca di trovare un accordo,e si concludeva con la vittoria dei giovani ma non con la piena sconfitta dei vecchi. E i rapporti tra i diversi ceti sociali dove le nozze potevano avvenire solo fra persone libere ecc.

Di grande rilevanza è la figura femminile,definendole eroine di lealtà e moderazione. Tardò a riscuotere successo perché il pubblico romano non era molto acculturato e maturo per un teatro di tal fatta.

LA DIFFERENZA TRA IL TEATRO DI PLAUTO E TERENZIO

Rispetto all’opera di Plauto,quella di Terenzio si differenzia in vari punti: -PUBBLICO:Il pubblico ideale di Terenzio è più colto di quello di Plauto,infatti Plauto non utilizza uno stile formale ma predilige un linguaggio più informale,adatto per un ampio pubblico. -IL LESSICO:Il lessico di Plauto è molto basso e ricco di giochi di parole e doppi sensi,anche volgari.Terenzio adopera uno stile formale e sobrio con un linguaggio curato e ricercato.Anche nelle sue opere ritroviamo delle parti comiche date da battute di umorismo raffinato a differenza di Plauto. -GLI INTRECCI:Gli intrecci di Terenzio sono più coerenti,meno complessi e più coinvolgenti,rispetto a Plauto.

-I PROLOGHI:Plauto utilizza i prologhi espositivi per raccontare gli antefatti della trama in modo che il pubblico potesse seguire gli intrecci,mentre Terenzio non utilizza i prologhi espositivi per questo fine ma cerca di mantenere l’attenzione del pubblico alla rappresentazione svelando la verità nascosta dietro agli equivoci e agli errori. -I PERSONAGGI:Evidente è la differenza Tra i personaggi plautini e quelli terenziani.Terenzio creò personaggi verosomiglianti,in modo che lo spettatore potesse identificarsi e viene messa in risalto la psicologia di questiultimi.Mentre Plauto utilizza personaggi stereotipati e descritti in modo buffo.Vi sono personaggi fissi come giovani innamorati,servi,vecchi ecc.

I contemporanei apprezzavano di più Plauto,mentre Terenzio venne accusato di aver plagiato Plauto,di aver usato la “contaminatio” in alcuni modelli greci (come Plauto) e di essere il prestanome degli Scipioni con i quali era amico. Terenzio mantiene un’ambientazione rigorosamente greca, senza surreali intrusioni di usi e costumi romani; elimina quasi completamente i "cantica", facendo invece uso abbondante di dialoghi e dei versi lunghi che molto spesso rischiavano di annoiare.

LE VICENDE USUALI:Per Plauto c’è l’amore contrastato tra due giovani a causa della presenza di un rivale e la catena di equivoci ovvero la confusione generata da due personaggi identici nella scena.Per Terenzio il rapporto tra padri e figli caratterizzati da dibattiti e dalla volontà reciproca di trovare un accordo ma alla fine c’è la vittoria dei giovani.E i rapporti tra i diversi ceti sociali dove ad esempio la donna era sottomessa all’uomo,i matrimoni avvenivano solo tra persone libere ecc.. COMMEDIE:quelle di Plauto sono motoriae ovvero giocavano sull’azione e il loro fine era quello di far divertire il pubblico.Quelle terenziane sono statariae in quanto c’è poca azione,dava spazio alla riflessione che molto spesso rischiava di annoiare.

-LA MORALE:La morale di Plauto prevede il capovolgimento dei valori tradizionali,mentre quella di Terenzio prevede il rispetto che ogni uomo deve avere nei confronti di ogni altro essere umano.

A CURA DI: Eugenia Di Giovanni Martina Santolupo