Il lampo E cielo e terra si mostrò qual era

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Transcript della presentazione:

Il lampo E cielo e terra si mostrò qual era La terra ansante, livida, in sussulto; il cielo ingombro, tragico, disfatto: bianca bianca nel tacito tumulto una casa apparì sparì d’un tratto come un occhio, che, largo, esterefatto, s’apri si chiuse, nella notte nera.

Contenuto In questa poesia Giovanni Pascoli descrive l’aspetto della natura durante una notte tempestosa, in particolare nel momento in cui avviene un lampo. Per un solo istante il paesaggio è illuminato dalla luce improvvisa di un lampo: l’autore vede una la natura livida e immobile nella quale la linea che separa il cielo dalla terra non è percepibile; in questo squarcio, riesce a percepire l’immagine di una casa bianca. Nel primo verso il poeta utilizza un predicato al singolare (si mostrò) per due soggetti (cielo e terra), comunicandoci l’idea di un paesaggio caotico, in cui tutti gli elementi sono uniti tra di loro in un’unica immagine istantanea e rapida.

Il valore della natura Nelle sue poesie Pascoli descrive la natura nei suoi aspetti più estremi, come il lampo, che suscitano in lui il ricordo della paura e della morte. Nel contesto naturale individua anche un nido, la casa, simbolo della confortante immagine familiare. Quindi il poeta descrivendo la natura riflette sui i propri sentimenti e sulle proprie angosce e speranze.

Le parole creano immagini e suoni In questa poesia Pascoli sceglie parole dal suono suggestivo e crea immagini particolari: la terra è “ansante, livida, in sussulto”: attraverso la figura retorica del climax (che pone i termini in sequenza crescente), il poeta propone l’immagine di una terra che respira a fatica, che è cupo e incolore, che sussulta spaventata; Il cielo è “ingombro, tragico, disfatto”,: sempre attraverso un climax ascendente l’autore ci suggerisce che il cielo è pieno di nubi nel disordine immobile e spaventosi di quella notte nera; La casa è “bianca bianca”: essa è l’unica immagine serena ed edificante; Il lampo crea un “tacito tumulto” L’immagine è descritta dal Poeta attraverso due coppie di verbi in atitesi tra loro: “apparì e sparì” e “s’aprì e si chiuse”. I verbi posti in rapida sequenza portano ad una lettura rapida, indicando così l’istantaneità del lampo nel cielo in cui la casa si illumina per un breve momento, come quello in cui un occhio spaventato si apre e si chiude.