Rivelatori Antincendio

Slides:



Advertisements
Presentazioni simili
Sistema di via di uscita
Advertisements

Via di FUGA all’esterno della struttura
Propagazione del suono in ambiente esterno
Il sonar FALCON Un doveroso omaggio vada a tutte le Persone che, a vario titolo, hanno contribuito alla sua realizzazione.
Sistemi d’allarme anti-intrusione ed anti-incendio
Università degli studi di Trieste
La Prevenzione Incendi
Corso addetti antincendio - Rischio Basso (D.M. 10 marzo 1998)
Procedure Operative Standard
Strumenti di misura della radiazione
Parametri fisici e normative tecniche per l’uso
EN Comportamento degli ascensori in caso di incendio
La sicurezza degli impianti elettrici
NO Falso Allarme SI AZIONI DELRSPP Collabora con il Referente di Zona per definire le modalità di intervento più idonee Collabora con la Guardiania Tecnica.
Effetti connessi al potenziale di estrazione
SCINTILLATORI Scintillazione. Si contano i fotoni emessi da alcune sostanze luminescenti.
Fonti energetiche rinnovabili Solare termodinamico
Dott. Ing. Pietro Antonio SCARPINO
Valgreghentino (LECCO)
FISICA delle APPARECCHIATURE per MEDICINA NUCLEARE (lezione II)
Gli impianti elettrici di piscine e fontane
Sezione 751 della norma CEI 64-8
SICUREZZA DELLE VIE DI FUGA NEI PICCOLI LUOGHI DI LAVORO
INCIDENTI La causa principale di incidenti a scuola sono le cadute (58%); seguono lesioni con oggetti e ingestione di sostanze. 1. SCALE 2. PORTE 3. FINESTRE.
ANTIFURTO PROGRAMMATO CON NUTCHIP
Sensori di temperatura
1. Luoghi di lavoro Argomento da discutereCosa si può fare? I laboratori, uffici e gli edifici che ospitano i luoghi di lavoro Le vie di circolazione (per.
L’impianto di illuminazione di emergenza nei locali medici
Componenti del gruppo:
COMANDO DEMERGENZA di S. Granata & F. Damiano. COMANDO DEMERGENZA A cosa serve? E un comando che deve essere presente per arrestare lalimentazione ed.
La sicurezza nella scuola
LABORATORIO PROVE FUOCO
L’impianto elettrico negli edifici scolastici
DOMANDE FINALI 1) Cosè un campo elettromagnetico? 2) Che cosa si intende per frequenza di un campo elettromagnetico? 3) Che differenza esiste tra alte.
SICUREZZA PROFUMATA Juliette Marx, Irene Petrassi 3A Juliette Marx, Irene Petrassi 3A Chimica, Lavoro di maturità 2004/2005.
Corso E 32 1° giorno: 5 marzo 2009 Legno fonte energetica e materiale da costruzione PROTEZIONE ANTINCENDIO Relatore: Ing. Gianbattista Agostini corso.
Comando Provinciale Vigili del Fuoco Padova
STRUMENTAZIONE PER SPETTROFOTOMETRIA
PIR Tenda Radio Corso Tecnico.
Sensori e Trasduttori Prof. Gian Francesco Camatta.
L’insegnamento della fisica e delle scienze nella scuola; proposte operative per un approccio laboratoriale low-cost no cost Raggi, Fasci di Luce ed Ombre.
Caratteristiche Essenziali
SICUREZZA A SCUOLA Informativa Alunni Docenti Personale ATA
Gli impianti elettrici di piscine e fontane
FORUM di PREVENZIONE INCENDI 2014
PROTEZIONE DEI LAVORATORI DAI RISCHI DI ESPOSIZIONE A CAMPI ELETTROMAGNETICI DEFINIZIONI: Per campi elettromagnetici si intendono campi magnetici statici.
OTTICA Ottica geometrica Ottica fisica Progetto Lauree Scientifiche
La prevenzione incendi
SLBD A COMANDO.
Fotocellule Le fotocellule conosciuti anche come fotorivelatori sono dispositivi in grado di rilevare Le radiazioni elettromagnetiche fornendo in uscita.
25 ottobre 2010Propagazione in Esterno1 Propagazione del suono in ambiente esterno.
Presentazione di Denny Nigito
25 ottobre 2010Propagazione in Esterno1 Propagazione del suono in ambiente esterno.
Vessel Enhanced DETection and TrAffic Acquisition
La sicurezza al computer
Sicurezza e salubrità del luogo di lavoro.
CORSO DI LAUREA IN INGEGNERIA ELETTRICA
CORSO DI PREVENZIONE INCENDI ex legge 818/84
Le attività delle Squadre Antincendio
INCONTRO DI FORMAZIONE: CAUTELE DA ADOTTARE NELLE ZONE ATEX
Rivelatori Green Line G2 e G3. 2 La gamma iWISE è una serie di rivelatori a doppia tecnologia, infrarosso + microonda per la protezione volumetrica di.
Evoluzione della Tecnologia di Rilevazione Anni ’60: Introduzione dei Rivelatori ad Ultrasuoni Punto debole: falsi allarmi causati da rumori di sottofondo.
CORSO DI FORMAZIONE PER OPERATORI DELLA MANUTENZIONE
Sponsor dell’evento: Inquadramento generale della normazione tecnica per l’antincendio.
SICUREZZA DEL LAVORO - RISCHIO INCENDIO - Ing. Rosario Dietze Ordine ingegneri Caserta 974 CESAF - Caserta.
SENSORI I sensori, funzionano essenzialmente come i finecorsa meccanici ma rispetto ai tradizionali contatti ad azionamento maccanico, presentano i seguenti.
Dal Ripartitore di Calore al Sistema PDA Energy: come trasformare un obbligo in una opportunità Alberto Colombo Sistemi di Termoregolazione e Contabilizzazione.
Dispositivi a semiconduttore. Giunzione p-n Consideriamo quello che succede quando due cristalli semiconduttori dello stesso materiale, ma drogati in.
Sensori di Posizione.
Transcript della presentazione:

Rivelatori Antincendio A cura di Gatti Giacomo e Rangon Ivan

Rivelatori Antincendio I rivelatori antincendio fanno parte degli impianti antincendio. Tale impianto, secondo le norme UNI (che sono quelle che operano in questo settore), l'impianto antincendio è l'insieme degli elementi tecnici del sistema edilizio aventi funzione di prevenire, eliminare, limitare o segnalare incendi. Che Cosa Sono? Tipologia Di Impianto ??? Tipologie Di Rivelatori

Che Cosa Sono? Un dispositivo di rivelazione fumi e incendi è un dispositivo solitamente costituito da apparecchiature elettroniche che rilevano la presenza di fumi o di variazioni di calore o di principio di incendio, in base ai fenomeni fisici connessi allo sviluppo dell'incendio.

Tipologia Di Impianto I rivelatori costituiscono il componente essenziale degli impianti antincendio che si presentano con diversi livelli di complessità in funzione delle prestazioni desiderate, si possono avere: Impianti di semplice segnalazione ottico-acustica interna, costituiti da rivelatori, centrale di segnalazione e pulsanti di allarme Impianti di semplice segnalazione ottico-acustica interna con diffusione dell’allarme antincendio nell’ambiente pericoloso Impianti di segnalazione, allarme e spegnimento automatico del fuoco con l’aggiunta di circuiti in grado di azionare automaticamente gli estintori, di sbloccare delle porte tagliafuoco di azionare barriere tagliafiamma.

Tipologia Di Rivelatori Rilevatore puntiforme di calore Rivelatori puntiformi di fumo Rivelatori a barriera Rilevatori puntiformi di fiamma

Rilevatore puntiforme di calore Il rilevatore puntiforme di calore è sensibile alla temperatura dell’aria; esistono due tipologie fondamentali: i rilevatori a soglia la soglia è per temperature superiori di 10-35°C rispetto alla massima temperatura ambiente prevedibile nel luogo. quelli termovelocimetrici intervengono quando la rapidità di aumento della temperatura è molto superiore a quella delle ordinarie escursioni termiche e si è certamente di fronte a un incendio a sviluppo rapido.

Rivelatori puntiformi di fumo Per i rivelatori puntiformi di fumo il principio di funzionamento è basato sull’effetto Tyndall: una sorgente emette radiazioni infrarosse in una camera permeabile al fumo; una cellula fotoelettrica sensibile all’infrarosso è posizionata in una cavità vicina che non vede la sorgente di radiazioni perché schermata da un labirinto ottico; quando il labirinto è invaso dal fumo la luce si rifrange e raggiunge la cellula che emette un segnale elettrico. È un rivelatore di grande affidabilità inadatto agli incendi di sviluppo rapidissimo e poco fumo.

Rilevatori puntiformi di fiamma I rilevatori puntiformi di fiamma sono basati sull’emissione catodica di speciali tubi che vanno in conduzione quando sono investiti da radiazioni ultraviolette emesse dal fuoco; questi rivelatori si attivano solo se percepiscono la fiamma.

RIVELATORI A BARRIERA I rivelatori a barriera sono costituiti da una sorgente che emette un fascio di raggi infrarossi ricevuti da un sensore ricevitore a fotocellule nell’ambiente da proteggere; se la radiazione percepita non è perfettamente analoga a quella inviata il rivelatore entra in funzione. Questi rilevatori danno responsi immediati solo se intercettano il focolaio di incendi.

LE CENTRALI DI CONTROLLO E SEGNALAZIONE Alla centrale di controllo e regolazione, in base alle norme vengono assegnati i seguenti compiti;   - Ricevere ed elaborare simultaneamente, attivando segnale, tutti gli allarmi provenienti dai rilevatori e dai pulsanti se sono più di 4: - Se i rivelatori e i pulsanti sono più di 5 è possibile effettuare la segnalazione per gruppi; - Emissione di un segnale d’allarme acustico; - Se la centrale è sotto costante controllo deve esserci una segnalazione di fuori servizio per avaria: questi allarmi devono essere posti in postazioni presidiate; - In caso l’alimentazione ordinaria venga meno, deve subentrare in modo automatico l’alimentazione tramite una fonte ausiliaria; - Indicazioni generali riguardanti la presenza di alimentazione, stato di carica delle batterie; - Comandi per il reset dell’allarme e per l’interruzione momentanea del segnale acustico - Segnalazione di allarme nelle diverse zone; - Controllo del processo di estinzione automatico - Questi rivelatori hanno due modalità di programmazione in base alle necessità; funzione OR e funzione AND: - La funzione OR viene utilizzata quando è necessaria la massima sicurezza (luoghi con pericolo di esplosioni) - La funzione AND viene utilizzata quando è indispensabile evitare falsi allarmi

LA SUDDIVISIONE IN ZONE Per facilitare la localizzazione del focolaio, l’impianto deve essere suddiviso in zone seguendo i criteri dettati dalle norme. Ogni zona:   - Non può comprendere più di un piano, con l’eccezione di piccoli edifici, vani scale e vani ascensori; - Un piano non può avere una superficie superiore ai 1600 m2 ; - Non può comprendere più di cinque locali con superficie complessiva superiore fino a 400 m2 e accesso allo stesso disimpegno; E’ consentito raggruppare in una sola zona fino a dieci locali con superficie complessiva non superiore a 1000 m2 se in prossimità di ciascun accesso è installato un segnalatore ottico che indica l’intervento del rivelatore di incendio.

INSTALLAZIONE RIVELATORI I rivelatori di fumo devono essere installati il più lontano possibile da elementi di immissione dell’aria e il più vicino possibile a quelli di emissione; I rivelatori di calore devono essere installati nel punto più alto del locale e distanziati da pareti o da ostacoli di almeno 0,5 cm; I rivelatori di fiamma a raggi ultravioletti la distanza del punto sorvegliato in linea retta non deve essere superiore a quella indicata dal costruttore; La lunghezza delle barriere di solito non supera i 10-15 m; deve essere dimezzata per quelli a tipo riflessione