Di Ugo Foscolo Maria jose, Lucia e Filippo ALLA SERA Di Ugo Foscolo Maria jose, Lucia e Filippo
Ugo Foscolo Ugo Foscolo nacque a Zante, in Grecia, nel 1778. Alla morte del padre nel 1792 la sua famiglia si trasferì a Venezia. Qui prese a frequentare gli ambienti letterari. A Padova venne in contatto con le idee libertarie di provenienza francese.Ritornato a Venezia alla caduta della Repubblica, se ne allontanò nuovamente. Andò a Milano, dove fece la conoscenza di Monti e Parini. Poi si trasferì a Bologna, quindi viaggiò in Francia per fare ritorno nel 1806 a Milano. Intanto cominciava a maturare sentimenti antinapoleonici. Nel 1808 ricoprì per breve tempo una cattedra all’Università di Pavia. Nel 1810 si trasferì a Firenze. Nel 1814 espatriò in Svizzera, da dove nel 1816 raggiunse Londra. Dove fu accolto calorosamente dalla società intellettuale, ma il carattere difficile, le difficoltà economiche e le malattie resero molto disagevoli i suoi ultimi anni. Morì a Turnham Green, Londra, nel 1827. Le sue spoglie furono trasferite nel 1871 nella chiesa di Santa Croce in Firenze.
ALLA SERA di Ugo Foscolo 1 Forse perché della fatal quïete 2 Tu sei l’immago a me sí cara vieni, 3 O sera! E quando ti corteggian liete 4 Le nubi estive e i zeffiri sereni, 5 E quando dal nevoso aere inquïete 6 Tenebre e lunghe all’universo meni 7 Sempre scendi invocata, e le secrete 8 Vie del mio cor soavemente tieni. 9 Vagar mi fai co’ miei pensier su l’orme 10 Che vanno al nulla eterno; e intanto fugge 11 Questo reo tempo, e van con lui le torme 12 Delle cure onde meco egli si strugge; 13 E mentre io guardo la tua pace, dorme 14 Quello spirto guerrier ch’entro mi rugge.
PARAFRASI O sera, forse mi sei così cara perché rappresenti l’immagine della pace eterna! Sia quando ti accompagnano felici le nuvole estive e i venti che rasserenano il cielo, sia quando dall’aria nevosa porti sulla terra tenebre minacciose e lunghe, scendi sempre, da me invocata, e raggiungi dolcemente le parti più nascoste del mio animo. Mi fai viaggiare con i miei pensieri sulla strada che porta verso l’idea della morte, che annulla tutto, per sempre; e intanto questo tempo infelice passa velocemente e se ne vanno via insieme a lui le grandi quantità di preoccupazioni, a causa delle quali insieme me anche il tempo presente si consuma; e mentre io contemplo la tua pace, si tranqillizza anche il mio spirito ribelle che ruggisce dentro di me.
Analisi struttura e figure retoriche. -La poesia usa questo schema metrico: AB AB AB AB CD CD CD -Enjambement (versi 5-6, 7-8, 10-11, 11-12) -Metafora (verso 14)
COMMENTO Il poeta inizia la poesia rivolgendosi alla sera dicendo che per lui rappresenta l’immagine della morte, e sempre cara sia quando viene accompagnata dalle nuvole estive, dai venticelli, dal cielo nevoso e dalle tempestose notti invernali. La sera riesce a ridare serenità ai fermenti più nascosi del poeta. La sera inoltre suscita in Foscolo pensieri tristi che portano a pensare alla morte e allo scorrere dei suoi anni, pieni di delusioni e tormenti.
COMMENTO PERSONALE L’autore descrive le sue sensazioni durante l’ora del tramonto; fa capire che prova tranquillità e quiete, e lo fa sentire in pace con se stesso. L’immagine che evoca questa poesia è quella di un tramonto che suscita in noi, una sensazione di calore e pace. Ci fa ritrovare immersi un tramonto, provando le stesse emozioni descritte dello scrittore.