AUTOCONTROLLO ED EDUCAZIONE DEL PAZIENTE DIABETICO Prof. Mirella Cilli

Slides:



Advertisements
Presentazioni simili
ESERCIZIO FISICO E PREVENZIONE : Malattie cardiovascolari
Advertisements

Diabete e Chirurgia.
Anamnesi Sportiva, Analisi e Monitoraggio del Dispendio Energetico
Anamnesi Anni 62 Ex fumatore (circa 30/die dalla giovinezza) ha smesso nel Impiegato. Diabete mellito tipo 2 noto dal 1993, in trattamento con ipoglicemizzanti.
I PRODOTTI PER LO SPORTIVO
DIABETE E SINDROME METABOLICA
DIABETE MELLITO Sindrome caratterizzata dalla presenza di valori di glicemia superiori a quelli fisiologici,dovuta ad un difetto assoluto o relativo della.
Terapia farmacologica del diabete
Perche’ i diabetici sono pazienti ad alto rischio?
TRA CIBO E MOVIMENTO. LA SALUTE E’ UNA SCELTA
A tavola ! Gli alunni: Michele Avignone Cristian Casula Michela Faa
L’INFARTO DEL MIOCARDIO OGGI COME PREVENIRLO COME CURARLO OVVERO ( Prevenzione primaria e secondaria della cardiopatia ischemica)‏ RELATORE DR. ADOLFO.
Per una corretta alimentazione dott
GLICEMIA, COLESTEROLO E RISCHIO CARDIOVASCOLARE
INCIDENZA DEL DIABETE IN ITALIA (casi/anno)
“L’idoneità allo sport: cosa significa?”
(sollevamento pesi, salto in alto) ATP-CP + Glicolisi anerobia
LA GARA.
Perché consigliare l’attività fisica
Tecniche del fitness per anziani Lo sviluppo della resistenza
Hagan, et al. Med. Sci. Sport Exerc. 18: 87-94, 1996
LINEE GUIDA A.M.D S.I.D S.I.M.G Nell’assistenza al Paziente Diabetico
Fattori di rischio cardiovascolare e salute della popolazione
ESERCIZIO FISICO E INSULINA PARTE I: EFFETTO DELL’ESERCIZIO FISICO SULLA GLICEMIA INFERIORE A 250mg/dl Unità 1 Durante il movimento i muscoli hanno bisogno.
IPERGLICEMIA PARTE I : QUANDO SI HA L’IPERGLICEMIA
Principi di scienza dell’alimentazione e di dietetica applicata
ASMA INDOTTO DALL’ESERCIZIO FISICO
Dispendio Energetico : M.B., Termogenesi, Attivita’ fisica
OBESITA’ E MALATTIE CARDIOVASCOLARI
DIABETE E SCUOLA Dott. F. Bontempi AUDITORIUM BAM 06/10/2005.
DIABETE IN GRAVIDANZA: RUOLO DELL'ATTIVITA' FISICA
IPOGLICEMIA E IPERGLICEMIA
POTENZA AEROBICA: CONFRONTO TRA RIPETUTE LUNGHE E PARTITE A PRESSIONE (small sided game) Lunedì 27/02/2012.
ATTIVITA’ FISICA.
Corso di aggiornamento in diabetologia pediatrica
LINEE GUIDA ATTIVITA’ FISICA
I.I.S. "E. Bona" sez. Mosso Prof. Luciano Mazzon
Test your abilities sick day rules domande e risposte
L’ATTIVITA’ FISICA NELLA CURA DEL DIABETE
CHE COS’E’ QUESTO DIABETE ?
Dieta e Diabete.
7 Visite dal Medico su 10 per Cattiva Nutrizione
La Prevenzione del diabete inizia dall’ambulatorio odontoiatrico
Sindrome Metabolica 1.
DIETOLOGIA 3 PESO IDEALE.
OBESITA’ Informazioni raccolte da Dr DE NICOLO’ A.
Attività motoria e terapia insulinica multiniettiva
Jalal Nazih ed Ivan Rizzato
Enrico Arcelli: “A proposito di maratona”
Equilibrio energetico
University of Rome “Tor Vergata”
ATTIVITA’ SVOLTE DALL’ALCOL SULL’ORGANISMO
STRESS E PATOLOGIE CORRELATE: STRATEGIE NUTRIZIONALI E MOTORIE
DISTURBI METABOLICI Modulo 1 Lezione C Croce Rossa Italiana
L'APPROPRIATEZZA IN MEDICINA DI LABORATORIO IN OTTICA EBM
7 Medicina preventiva di Comunità Alimentazione, attività sportiva
Il Diabete.
Principi dietologici per Obesità e sovrappeso in età evolutiva
Alimentazione *.
La mia giornata tipo COLAZIONE
20/04/2017 Iperlipidemie Rappresentano il maggior fattore di rischio per l’insorgenza dell’aterosclerosi e di tutte le sue manifestazioni cliniche a livello.
APPROCCIO DIETETICO NELLE MALATTIE METABOLICHE
Intolleranza alimentare Specialista in medicina dello sport
ASL TO4 – S.S. Medicina dello Sport Il Responsabile Dr. M. Gottin
FABBISOGNO ENERGETICO
DIABETE MELLITO (DM) Classificazione  IDDM Insulin dependent diabetes mellitus Diabete giovanile Diabete magro Tipo 1 Criteri: glicosuria chetonuria.
Istituto Comprensivo “G. Bruno - Fiore” Nola (Na) – Progetto "MANGIO, SCOPRO, IMPARO“ Anno scolastico 2011/2012.
TR90 ® Trasformate la vostra vita in 90 giorni. Più di un TERZO della popolazione adulta nell’Unione europea oggi è sovrappeso Situazione nell’Unione.
CATEGORIE DI PRODOTTI CONSIGLIATI PER SPORT CLAIMS AMMESSI
Proteine: elementi fondamentali per supportare il fisico durante i carichi intensi degli esercizi palestra ma anche per far sì che la massa muscolare si.
Transcript della presentazione:

AUTOCONTROLLO ED EDUCAZIONE DEL PAZIENTE DIABETICO Prof. Mirella Cilli

AUTOCONTROLLO ED EDUCAZIONE DEL PAZIENTE DIABETICO OBIETTIVI DELL'AUTOCONTROLLO DELLA GLICEMIA Educare il paziente, e la sua famiglia, alla pratica dell'autocontrollo significa consegnargli gli strumenti adatti al fine di: -conseguire un adeguato compenso metabolico - prevenire o posticipare l'insorgenza delle complicanze acute (chetoacidosi e ipoglicemia) - prevenire o posticipare l'insorgenza delle complicanze croniche (retinopatia, nefropatia, micro e macro-angiopatia) Tutto ciò si traduce in pratica in una miglior conoscenza della propria malattia allo scopo di mantenere un elevato livello della qualità della vita, riducendo al contempo i costi di gestione della stessa.

A CHI È CONSIGLIATO L'AUTOCONTROLLO DELLA GLICEMIA L'autocontrollo glicemico è di fondamentale importanza per: - i diabetici insulino-dipendenti - le donne diabetiche in stato di gravidanza o che prevedono di diventarlo - le persone con problemi renali - coloro che assumono farmaci potenzialmente iperglicemizzanti o che soffrono di malattie che comportano un rialzo della glicemia oltre i valori di normalità - i soggetti che facilmente vanno incontro ad ipoglicemia

COME SI ESEGUE L’AUTOCONTROLLO DELLA GLICEMIA La glicemia si può misurare mediante l'ausilio di sistemi che operano con modalità differenti: - visivamente, confrontando il colore che viene a svilupparsi sull'area reattiva di un'apposita striscia, con la scala colorometrica riportata sulla confezione contenente detta striscia, oppure - elettronicamente grazie all'ausilio di uno strumento elettronico

COME UTILIZZARE I RISULTATI L'annotazione dei risultati e di altre informazioni inerenti la gestione della patologia ha importanza fondamentale sia per il paziente che per il medico. Solamente dall'attenta analisi e conseguente discussione dei dati registrati ha infatti origine il "progetto terapeutico" più adatto. Usare un diario giornaliero significa quindi annotare: i valori della glicemia, i valori della glicosuria e chetonuria, le dosi di insulina ( o di altri farmaci ipoglicemizzanti orali ) assunte, l'attività fisica svolta, e tutti gli altri eventi importanti relativi al diabete occorsi durante la giornata.

AUTOCONTROLLO:QUANDO E QUANTE VOLTE Di solito il suggerimento è di eseguire l'autocontrollo glicemico prima e dopo ogni pasto e prima di coricarsi la sera. In totale si tratta di sette controlli quotidiani, tre prima e tre dopo i pasti principali ed uno la sera prima di coricarsi; è importante rispettare sempre gli stessi intervalli di tempo. Non sempre è necessario controllare l'intero profilo glicemico; lo si può fare con uno schema a "scacchiera". Influenza, raffreddore o altre indisposizioni, in aggiunta a stati di tensione emotiva possono alterare profondamente il livello glicemico. Quando si è malati è bene determinare anche l'eventuale presenza di corpi chetonici nelle urine, onde evitare i possibili gravi rischi originati dalla presenza di tali sostanze circolanti nel nostro organismo (chetosi o cheto-acidosi diabetica).

Data di pubblicazione: 28/06/2010                                                 

SPORT AEROBICI SPORT ANAEROBICI Jogging Calcio Corsa lenta Tennis Sci di fondo (lento) Pallavolo Nuoto (lento) Basket Ciclismo (lento, in piano) Sci alpino Danza aerobica Body building Pattinaggio Ciclismo su pista, corse brevi veloci

Complicanze acute Comportamento Ipoglicemia (minore di 80mg/dl) Non iniziate alcun tipo di attività fisica specie se intensa e stressante Iperglicemia (maggiore di 250-300 mg/dl con Chetoni nelle urine

COMPLICANZE CRONICHE SPORT CONSENTITO SPORT SCONSIGLIATO Nefropatia diabetica Marcia Nuoto Sport poco impegnativi Altri sport Ischemia al cuore Cyclette Sport leggeri Qualunque impegno fisico che produca dolore precordiale o aumento della frequenza cardiaca maggiore di 100-110 battiti al minuto Retinopatia non proliferante Footing Jogging Sollevamento pesi Culturismo fisico Body building Canottaggio Windsurf Neuropatia sensitiva ai piedi Ciclismo Ping-pong Tiro con l’arco Golf Football Basket Corse di fondo Danza aerobica Pallavolo Giochi da spiaggia

Il calcolo da effettuare è: TEMPO IMPIEGATO minuti…..x 11,6 =…..+ Per effettuarlo è necessario cercare un percorso in pianura di 2 Km (bastano anche 400 metri come una pista di atletica da percorrere 5 volte) e camminarvi con il passo più svelto possibile senza mai assumere l’atteggiamento della corsa; controllare all’arrivo il tempo impiegato e la frequenza cardiaca (per esempio al polso). Il calcolo da effettuare è: TEMPO IMPIEGATO minuti…..x 11,6 =…..+ secondi….x 0,2 =…..+ frequenza cardiaca…..x 0,56 =…… + indice di massa corporea……..x 2,6 =…….(valore A) ATTENZIONE l’indice di massa corporea si calcola così : PESO kg/Altezza m al quadrato Esempio: 70km/(1,60x1,60)= 70/2,56=27 VALORE A……- età (anni x 0,2) = valore B 420 – valore B = indice di forma TEST2 KM WALKING INDICE DI FORMA LIVELLO DI FORMA <70 Insufficiente* 70-89 Scarso** 90-110 Sufficiente*** 111-130 Buono**** >130 Ottimo*****

Attività sconsigliabili Rivalutazione oculare Considerazioni per le limitazioni dell' attività fisica nella Retinopatia  Diabetica LIVELLO di RD Attività accettabili Attività sconsigliabili Rivalutazione oculare NO RD* Dettate dallo stato generale 12 mesi RDNP° media 6-12 mesi RDNP moderata Attività che elevano molto la pressione del sangue: soll. Pesi 4-6 mesi RDNP severa Attività che incrementano molto la P. sistolica, manovre di Valsalva Boxe, Duri sport competitivi 2-4 mesi (potrebbe richiedere chirurgia laser) RDP Di basso impatto cardiovascolare nuotare, camminare Aerobici di basso impatto: cyclette, esercizi aerobici di durata breve Attività energiche,manovre di Valsalva, Attività di lotta Sollevamento pesi, jogging, Sport con racchette Suonare strenuamente la tromba 1-2 mesi (potrebbe richiedere chirurgia laser

FABBISOGNO CALORICO GIORNALIERO Attività Femmine (Calorie/Kg) Maschi (Calorie/Kg) Riposo 25 30 Attività sedentaria 35 Attività che richiede movimento 40 Attività che richiede impegno fisico 45 Attività che richiede un impegno fisico notevole 50

ALIMENTAZIONE (secondo la American Diabetes Association) PROTEINE: 0.8 g/pro kg al massimo CARBOIDRATI: 55-60% al massimo e al più 30 g/die di zuccheri semplici assunti non isolatamente FIBRE: in aumento LIPIDI: 30% al massimo GRASSI SATURI: non oltre il 7-10% della quota lipidica giornaliera SODIO: 1 g per 1000 kcal, comunque mai superare i 3 g POTASSIO: 90 MMol o 3.5 g/die

ALIMENTAZIONE (secondo le linne guida europee) PROTEINE: 12-20% CARBOIDRATI: 50-60% LIPIDI: < 30% GRASSI SATURI: < 10% GRASSI MONOINSATURI: 10% GRASSI POLINSATURI: 10% COLESTEROLO: < 300mg/dl SACCAROSIO: < 30 g/die FIBRE: 20 g/1000kcal alcol: < 15 g/die

SUPPORTO ALIMENTARE PER SFORZI BREVI Supporto alimentare(gr. di glucidi) Alimento (Equivalenti.) <100 10 - 15 Pane (1/2 eq.); Frutta (1 eq.); Latticini (1 eq.) 100 Non necessario

Equivalenti 100 g pane corrispondono a:   70 g spaghetti pesati crudi 70 gdi riso crudo 80 g di grissini o crackers 70 g fette biscottate 190 g di patate fritte 250 g di fagioli freschi 320 di patate 300 di polenta 500 g di frutta del secondo gruppo 400 g di gfrutta del 3° gruppo

PER SFORZI PROTRATTI E DI INTENSITA’ MODERATA SUPPORTO ALIMENTARE PER SFORZI PROTRATTI E DI INTENSITA’ MODERATA Supporto alimentare per sforzi protratti e intensità moderata: Glicemia(mg%) Supporto alimentare(gr. di glucidi) Alimento <100 Subito 25 - 50, poi 10 - 15 prima di ogni ora successiva 1 panino al prosciutto + 1 eq. di frutta o latte ogni ora successiva Da 100 a 170 10 - 15 prima di ogni ora di attività 1 eq. di frutta o latte Da 170 a 250 Subito niente, poi 10 - 15 prima di ogni ora successiva 1 eq. di frutta o latte prima di ogni ora successiva Da 250 a 300 (chetonuria assente) Da 250 a 300 (chetonuria presente) Non iniziare l'attività

PER SFORZI PROTRATTI E DI INTENSITA’ ELEVATA SUPPORTO ALIMENTARE PER SFORZI PROTRATTI E DI INTENSITA’ ELEVATA Glicemia Supporto alimentare (gr. di glucidi) Alimento (Equivalenti) <100 50 prima di ogni ora di attività 1 panino al prosciutto + 1 eq. di frutta + 1 eq. di latte Da 100 a 170 25 - 50 prima di ogni ora di attività 1 panino al prosciutto + 1 eq. di frutta o latte Da 170 a 250 Subito 10 - 15, poi 25 - 50 prima di ogni ora successiva 1 eq. di frutta o latte subito; 1 panino al prosciutto + 1 eq. di frutta o latte prima di ogni ora successiva Da 250 a 300 (chetonuria assente) Subito niente, poi 25 - 50 prima di ogni ora successiva 1 panino al prosciutto + 1 eq. di frutta o latte prima di ogni ora successiva Da 250 a 300 (chetonuria presente) Non iniziare l'attività

  Equivalenti 100 g di latte corrispondono a: 100 g di latte magro 125 g di yogurt naturale 10 g  di latte in polvere

EQUIVALENTI DI 100 GR DI PASTA 100 g di riso crudo 110 g di grissini 100 g di fette biscottate 140 g di pane tipo rosetta 150 g fagioli secchi 440 g patate 790 g di frutta 2° gruppo 530 g di frutta 3° gruppo

Frutta del 1° gruppo: pompelmo, fragole, mirtilli, lamponi, albicocche, cocomeri, noci, pesche, nespole, limoni 100 grammi di frutta del 1° gruppo contenenti circa 5 grammi di zucchero corrispondono a: 50 g di frutta del 2° gruppo 35 g di frutta del 3° gruppo

Frutta del 2° gruppo: pere, ciliegie, arance, mele, more, prugne, fichi d’india, kiwi 100 g di frutta del 2° gruppo contenenti circa 10 grammi di zucchero corrispondono a: 200 g di frutta del 1° gruppo 75 g di frutta del 3° gruppo

Frutta del 3° gruppo: uva, cachi, melograni, fichi, banane, mandarini 100 g di frutta del 3° gruppo contenenti circa 15 grammi di zucchero corrispondono a: 300 g di frutta del 1° gruppo 150 g di frutta del 2° gruppo

OBIETTIVI Mantenere la glicemia a livelli quasi normali Normalizzare l'assetto lipidico Stabilizzare il proprio peso corporeo entro certi canoni d'accettabilità

CALORIE Sufficienti a raggiungere e/o mantenere un peso corporeo ragionevole negli adulti, una crescita ed uno sviluppo normali negli adulti e negli adolescenti ed un'adeguata nutrizione durante la gravidanza e l'allattamento.

PROTEINE 10-20% delle calorie giornaliere Non oltre l'RDA per l'adulto (0.8 gr/Kg di peso corporeo) con segni di nefropatia GRASSI Grassi saturi <10% delle calorie giornaliere, <7% con colesterolemia LDL elevata Grassi polinsaturi fino la 10% delle calorie totali I grassi rimanenti variano in funzione degli obiettivi del trattamento Circa il 30%, soggetti con peso ed assetto lipidico normale <30%, soggetti obesi e colesterolemia elevata < o = 40%, soggetti con trigliceridemia elevata non responsiva alla riduzione dei grassi ed al calo ponderale In prevalenza grassi monoinsaturi COLESTEROLO <300 mg/die

La percentuale varia in funzione degli obiettivi del trattamento CARBOIDRATI Differenza dopo il raggiungimento degli obiettivi per proteine e grassi La percentuale varia in funzione degli obiettivi del trattamento DOLCIFICANTI Il saccarosio non deve essere ridotto ma è un carboidrato da sostituire I dolcificanti calorici non offrono vantaggi rispetto al saccarosio e sono carboidrati da sostituire I dolcificanti non calorici approvati dall'FDA sono sicuri FIBRE 20 - 35 gr/die

<2.4 gr/die in caso d'ipertensione da lieve a moderata SODIO <3 gr/die <2.4 gr/die in caso d'ipertensione da lieve a moderata ALCOL Utilizzo moderato vale a dire <2 bevande alcoliche al giorno VITAMINE E MINERALI Come nella popolazione normale

Calcolo del BMI Sesso F M Peso kg Altezza cm

ESEMPIO DI DIETA TIPO Colazione: Latte scremato e caffè Spuntino metà mattina: Un frutto non zuccherino o un pacchetto di crackers Pranzo: Pasta o riso Carne o pesce alla brace condito con limone Legumi condite con limone o aceto Pane integrale Un frutto non zuccherino Cena: Pane integrale Bresaola o mozzarella o formaggio magro Verdura cotta o cruda, condita con limone o aceto Un frutto non zuccherino