Atti degli Apostoli
Composizione narrativa 1, 1 – 14 introduzione I PARTE 1, 12 – 8, 4 è la parte in cui si parla della comunità gerosolimitana; 1, 12 – 14 I transizione; 1, 12 – 2, 47 i Dodici e la Chiesa; 2, 42 – 8, 4 comunità e missione; 2, 42 – 47 sommario come perno; 8, 1b – 4 II transizione. II PARTE 8, 1b – 14, 28 inizio missione con Filippo e Pietro e anticipo vicenda di Paolo. Sommario in 9, 31 e in 12, 24. 12, 24 – 14, 28 Barnaba – Paolo14, 27 – 28 transizione III PARTE: 14, 27 – 16, 5 assemblea di Gerusalemme 15, 25 – 16, 5 transizione IV PARTE: 15, 35 – 19, 22 missione di Paolo Macedonia – Acaia; Asia; Efeso V PARTE: 19, 20 – 28, 16 passione di Paolo; 19, 20 – 23, 11 Gerusalemme; 23, 11 – 28, 16 verso Roma 28, 14b – 31 conclusione preceduta da transizione in 14b – 16.
Composizione generale La composizione si semplifica molto considerando le due parti 1 – 12, 23 e 12, 24 – 28. Nella prima parte protagonista principale è Pietro, assieme ai dodici e ai diaconi Stefano e Filippo. Nella seconda parte il protagonista assoluto è Paolo. Le due parti sono ben allacciate insieme da un’anticipo della narrazione di Paolo in 9, 1 – 30 e una ricomparsa del protagonismo di Pietro in 15, 1 – 12, che sancisce la posizione di Paolo e Barnaba sulla loro missione ai pagani.
Lc/Atti la composizione di Atti obbedisce ad un progetto globale, che lo collega al vangelo di Luca.
Lc/Atti In Lc 4, 16 – 28, episodio dell’annuncio di Gesù a Nazareth, nei vv. 24 – 27, Gesù stesso si presenta come il compimento dell’annuncio e del destino dei profeti, annuncio universale rivolto alle nazioni, che passa attraverso il rifiuto del suo popolo: «2Tutti gli davano testimonianza ed erano meravigliati delle parole di grazia che uscivano dalla sua bocca e dicevano: «Non è costui il figlio di Giuseppe?». 23Ma egli rispose loro: «Certamente voi mi citerete questo proverbio: «Medico, cura te stesso. Quanto abbiamo udito che accadde a Cafàrnao, fallo anche qui, nella tua patria!»». 24Poi aggiunse: «In verità io vi dico: nessun profeta è bene accetto nella sua patria. 25Anzi, in verità io vi dico: c'erano molte vedove in Israele al tempo di Elia, quando il cielo fu chiuso per tre anni e sei mesi e ci fu una grande carestia in tutto il paese; 26ma a nessuna di esse fu mandato Elia, se non a una vedova a Sarepta di Sidone. 27C'erano molti lebbrosi in Israele al tempo del profeta Eliseo; ma nessuno di loro fu purificato, se non Naamàn, il Siro».
Lc/Atti Gesù infatti è, come già affermato da Simeone, in una preghiera rivolta a Dio: “luce per rivelarti ai popoli, e gloria del tuo popolo Israele” ( cfr. Lc 2, 32)
Lc/Atti Questo progetto di rivelazione culmina nella passione, morte e resurrezione di Cristo a Gerusalemme e nell’annuncio a tutti i popoli in vista della loro conversione e del perdono dei peccati «Così sta scritto: il Cristo patirà e risorgerà dai morti il terzo giorno, 47e nel suo nome saranno predicati a tutti i popoli la conversione e il perdono dei peccati, cominciando da Gerusalemme. 48Di questo voi siete testimoni. 49Ed ecco, io mando su di voi colui che il Padre mio ha promesso; ma voi restate in città, finché non siate rivestiti di potenza dall'alto». ( Lc 24, 46 – 47).
Lc/Atti Ci sono due parti di questo progetto rivelativo: la prima parte va dalla Galilea a Gerusalemme, dove il mistero pasquale culmina con la resurrezione e l’ascensione, la seconda parte invece da Gerusalemme fino a Roma, che rappresenta, per la presenza di Cesare, a cui Paolo si era appellato, il centro simbolico dell’universalità dei popoli pagani. Se la prima parte della rivelazione si compie nel Vangelo la seconda parte di compie con gli Atti degli Apostoli.
Atti: conclusione Il libro degli Atti si conclude con il compimento della profezia Isaiana (Is 6, 9 – 10) interpretata alla luce della storia della salvezza, per la quale il rifiuto del Vangelo da parte dei giudei apre l’annuncio a tutti i popoli pagani (cfr. 28, 28).
At 28, 23 - 30 E, avendo fissato con lui un giorno, molti vennero da lui, nel suo alloggio. Dal mattino alla sera egli esponeva loro il regno di Dio, dando testimonianza, e cercava di convincerli riguardo a Gesù, partendo dalla legge di Mosè e dai Profeti. 24Alcuni erano persuasi delle cose che venivano dette, altri invece non credevano. 25Essendo in disaccordo fra di loro, se ne andavano via, mentre Paolo diceva quest'unica parola: «Ha detto bene lo Spirito Santo, per mezzo del profeta Isaia, ai vostri padri: 26Va' da questo popolo e di': Udrete, sì, ma non comprenderete; guarderete, sì, ma non vedrete. 27Perché il cuore di questo popolo è diventato insensibile, sono diventati duri di orecchi e hanno chiuso gli occhi, perché non vedano con gli occhi, non ascoltino con gli orecchi e non comprendano con il cuore e non si convertano, e io li guarisca! 28Sia dunque noto a voi che questa salvezza di Dio fu inviata alle nazioni, ed esse ascolteranno!». [ 29] 30Paolo trascorse due anni interi nella casa che aveva preso in affitto e accoglieva tutti quelli che venivano da lui, 31annunciando il regno di Dio e insegnando le cose riguardanti il Signore Gesù Cristo, con tutta franchezza e senza impedimento.
Atti: conclusione Il libro degli Atti non finisce con il martirio di Paolo e di Pietro a Roma, perché il suo obiettivo era che il Vangelo arrivasse fino al cuore dei popoli pagani, Roma, per compiere la Parola dei profeti!
Paolo e gli Atti Infine si comprende anche il grande ruolo che Paolo assume in tutta la seconda parte del libro. Egli è infatti l’Apostolo, che porta a compimento il disegno profetico con l’annuncio del Vangelo ai pagani.
Atti come percorso della testimonianza Gli Atti sono il percorso della testimonianza. In At 1, 8 Gesù annuncia ai suoi discepoli, subito prima di essere assunto in cielo: “riceverete la forza dallo Spirito Santo e mi sarete testimoni a Gerusalemme, in tutta la giudea e la Samaria e fino ai confini della terra”. Egli avendo il potere nei cieli, alla destra del padre, può ormai assicurare ai suoi discepoli una testimonianza che si allarga a cerchi concentrici fino a coprire tutta l’estensione della terra.
Da Gerusalemme fino ai confini della terra Si parte da Gerusalemme e dalla giudea nei primi capitoli di Atti (fino a 8, 4) per poi estendersi in Samaria con la predicazione di Filippo (cfr. 8, 5 – 8. 26 – 40) ai pagani di Cesarea con Pietro (c. 10), fino ai confini della terra con Paolo (c. 13 fino alla fine).
Mi sarete testimoni Cosa significa “sarete testimoni di me”? Questa espressione può indicare l’origine della testimonianza, che è Gesù , colui che ha stabilito gli apostoli come testimoni e insieme anche il contenuto della testimonianza che è Gesù stesso.
Mi sarete testimoni Se nel Vangelo Gesù aveva mandato gli apostoli ad annunciare il regno e guarire i malati (cfr. Lc 9, 2), negli Atti degli Apostoli tale annuncio del Regno di Dio è l’annuncio di Cristo.
Mi sarete testimoni L’annuncio degli Apostoli è inseparabilmente una testimonianza di Gesù e in particolare della sua resurrezione. Non a caso, quando si tratta di ricostituire il gruppo dei dodici sostituendo Giuda, i requisiti richiesti per la scelta di un nuovo membro siano l’essere testimone della resurrezione di Gesù, avendo condiviso con lui il suo ministero storico a partire dal battesimo di Giovanni fino all’ascensione. (cfr. 1, 21 – 22)
Mi sarete testimoni 21Bisogna dunque che, tra coloro che sono stati con noi per tutto il tempo nel quale il Signore Gesù ha vissuto fra noi, 22cominciando dal battesimo di Giovanni fino al giorno in cui è stato di mezzo a noi assunto in cielo, uno divenga testimone, insieme a noi, della sua risurrezione».
Mi sarete testimoni Questa sostituzione indica altresì una componente decisiva della testimonianza, la sua pluralità o, più esattamente, il suo carattere collegiale. Infatti Pietro sottolinea particolarmente la necessità di una persona che “ha vissuto con noi”, e di conseguenza è in grado di “testimoniare insieme”. Quando, nel giorno di Pentecoste, Pietro parla alla folla radunata davanti agli apostoli, egli parla rappresentando anche tutti gli altri: “questo Gesù, Dio l’ha resuscitato e noi tutti ne siamo testimoni” (At 2, 32).
Riceverete la forza dallo Spirito La travolgente onda della testimonianza apostolica ha un propulsore che a tratti si manifesta nella sua identità e conferma con i suoi segni l’agire e il parlare degli apostoli: lo Spirito Santo. Annunciato già da Gesù prima della sua ascensione come forza che li sosterrà continuamente (At 1, 8), lo Spirito Santo irrompe all’improvviso sugli apostoli in lingue di fuoco che si posano ciascuna su ogni discepolo e li rendono capaci di un annuncio universale, in ogni lingua del mondo (At 2, 3 – 4).
Riceverete la forza dallo Spirito Da quel momento inizia la testimonianza degli Apostoli, con il lungo discorso di Pietro (1, 14 – 36), che identifica in questi effetti di una parola moltiplicata in lingue diverse, il compiersi della Scrittura del profeta Gioele (1, 17 – 21).
Riceverete la forza dallo Spirito 15Questi uomini non sono ubriachi, come voi supponete: sono infatti le nove del mattino; 16accade invece quello che fu detto per mezzo del profeta Gioele: 17Avverrà: negli ultimi giorni - dice Dio - su tutti effonderò il mio Spirito; i vostri figli e le vostre figlie profeteranno, i vostri giovani avranno visioni e i vostri anziani faranno sogni. 18E anche sui miei servi e sulle mie serve in quei giorni effonderò il mio Spirito ed essi profeteranno. 19Farò prodigilassùnel cielo esegni quaggiùsulla terra, sangue, fuoco e nuvole di fumo. 20Il sole si muterà in tenebra e la luna in sangue, prima che giunga il giorno del Signore, giorno grande e glorioso. 21E avverrà: chiunque invocherà il nome del Signore sarà salvato.
Riceverete la forza dallo Spirito Se dunque nel c. 2 la parola di Pietro conferma l’agire dello Spirito riconoscendone i segni, nel c. 10 sarà viceversa lo Spirito a confermare la parola di Pietro discendendo sulla famiglia del centurione Cornelio, in quella che si può definire come una seconda Pentecoste, ossia la Pentecoste dei pagani. Lo spirito irrompe al culmine della testimonianza di Pietro, ossia quando egli dichiara il compimento della Scrittura profetica nel perdono dei peccati per mezzo del nome del risorto (10, 43 – 44).
Riceverete la forza dallo Spirito (At 10, 42 – 44) 42E ci ha ordinato di annunciare al popolo e di testimoniare che egli è il giudice dei vivi e dei morti, costituito da Dio. 43A lui tutti i profeti danno questa testimonianza: chiunque crede in lui riceve il perdono dei peccati per mezzo del suo nome». 44Pietro stava ancora dicendo queste cose, quando lo Spirito Santo discese sopra tutti coloro che ascoltavano la Parola.
Riceverete la forza dallo Spirito Gli effetti dello Spirito si rivelano nel muovere questi discepoli ad una sempre maggiore assimilazione al loro modello, Cristo. Stefano, pieno di Spirito Santo (7, 55) va incontro al suo destino di morte per lapidazione, perdonando i suoi nemici come Gesù; Paolo, colmo di Spirito Santo (13, 9) affronta i nemici della Parola di Dio con successo e predica ad Antiochia di Pisidia suscitando grande concorso di gente e l’invidia dei giudei, proprio come Gesù nel Vangelo.
Riceverete la forza dallo Spirito Come Cristo, i discepoli parlano con franchezza e operano segni e prodigi (cfr. 14, 3), fanno miracoli, guariscono paralitici e storpi (cfr. 8, 7), scacciano i demoni (8, 7), fanno risorgere i morti (20, 7 – 12). Come Cristo affrontano la morte e la persecuzione (cfr. 7, 55 – 60), come Cristo predicono le loro sofferenze e le affrontano nella debolezza e precarietà (cfr. 20, 23 – 24).
Riceverete la forza dallo Spirito Voi sapete come mi sono comportato con voi per tutto questo tempo, fin dal primo giorno in cui arrivai in Asia: 19ho servito il Signore con tutta umiltà, tra le lacrime e le prove che mi hanno procurato le insidie dei Giudei; 20non mi sono mai tirato indietro da ciò che poteva essere utile, al fine di predicare a voi e di istruirvi, in pubblico e nelle case,21testimoniando a Giudei e Greci la conversione a Dio e la fede nel Signore nostro Gesù. 22Ed ecco, dunque, costretto dallo Spirito, io vado a Gerusalemme, senza sapere ciò che là mi accadrà. 23So soltanto che lo Spirito Santo, di città in città, mi attesta che mi attendono catene e tribolazioni. 24Non ritengo in nessun modo preziosa la mia vita, purché conduca a termine la mia corsa e il servizio che mi fu affidato dal Signore Gesù, di dare testimonianza al vangelo della grazia di Dio.
Riceverete la forza dallo Spirito Se Paolo ha predetto le sue sofferenze mosso dallo Spirito, negli ultimi capitoli, che narrano l’arresto di Paolo, la sua prigionia e l’arrivo a Roma, lo Spirito Santo non è quasi più citato. Come nel racconto della passione di Gesù, anche qui le forze del potere umano diventano protagoniste e sembrano sommergere la forza dello Spirito.
Riceverete la forza dallo Spirito In realtà sottotraccia il lavoro dello Spirito consiste in un’assimilazione di Paolo in catene a Cristo sofferente, così che il Vangelo possa provvidenzialmente essere testimoniato con la vita di Paolo fino a Roma.