“Uscite ad incontrare il Signore che viene”

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“Uscite ad incontrare il Signore che viene”
Transcript della presentazione:

“Uscite ad incontrare il Signore che viene” L’avvento è il tempo per svegliarci, se abbiamo dormito, al fine di ravvivare la fede. E’ molto importante, senza dubbio, ricordare che questo non è un tempo di minacce. Diciamo: “Viene il Signore!” E pare che qualcuno lo dica con spavento, come se incombesse un disastro, come se ci si dovesse nascondere. E’ l’opposto! Viene il Signore, che gioia! Dio è con noi, Dio è il liberatore. Hai mai avuto l’esperienza dell’alba? La notte è buia, ma già si indovina un chiarore che splende... Viene la luce, viene il sole, e ci sentiamo bene, siamo pieni di speranza. E’ questo il messaggio dell’Avvento: “Rallegrati, perché viene la tua luce”. José Enrique Galarreta Testo: Marco 13, 33-37. Prima domenica di Avvento. Inizia il ciclo –B-. Commenti e presentazione: M.Asun Gutiérrez. Musica:. Mozart. Concerto per piano, in La. Adagio.

Unico è il punto di convergenza: L’incontro personale con Gesù. Nel ciclo B seguiremo il Vangelo di Marco. Il primo e il più breve degli scritti evangelici e probabile fonte degli altri sinottici. Marco non si propone di scrivere un trattato di teologia ma di comunicare con gioia la Buona Notizia che Gesù è il Messia, il Figlio di Dio. Il cuore di questa Buona Notizia è il Regno di Dio, che deve essere accolto con atteggiamento di conversione e di fede. Il suo messaggio teologico ha tre centri: la buona nuova, come base; il Regno di Dio come contenuto dell’annuncio di Gesù; Gesù stesso come luogo di incontro con il Regno. Unico è il punto di convergenza: L’incontro personale con Gesù.

Marco 13, 33-37 State in guardia, vegliate, poiché non sapete quando sarà quel momento. Quando si attende qualcuno molto amato e con tanto desiderio, non si può dormire facilmente. Il cuore è inquieto, sta sveglio. Dio ha la sua ora. Viene al suo tempo. Forse quando meno lo attendo e come meno lo suppongo. Può essere che venga come gioia o come dolore, come luce o come nebbia. Può giungere quando lavoro o quando riposo, quando sono solo o in compagnia... Viene Colui che attendiamo, Colui che desideriamo, Colui nel quale confidiamo, Colui che viene all’incontro con noi, Colui che ci cerca, che ci capisce, che ci libera, ci accoglie, ci cura, ci vuole, ci riempie di vita, di gioia, di luce e di pace.

La nostra vita è un dono e un compito. Attendo Gesù ogni giorno? È come un uomo che si è messo in viaggio, dopo aver lasciato la sua casa, dandone la responsabilità ai suoi servi, a ciascuno il proprio compito, e comandando al portinaio di vegliare. La nostra vita è un dono e un compito. Attendo Gesù ogni giorno? Ci invita ad attendere con la porta aperta, con mani attive, occhi puliti e attenti, orecchi tesi e cuore trepidante, pieno di tenerezza. La paura, l’angoscia, il peso, la sfiducia, non sono atteggiamenti evangelici né adatti all’attesa. Siamo tutti portatori dell’incarico di attendere, accogliere, curare, essere svegli...

Vegliate dunque perché non sapete quando viene il padrone di casa; se a sera, o a mezzanotte, o al cantare del gallo, o la mattina; Vegliare è ascoltare il pulsare della vita, degli uomini che ci accompagnano, degli eventi quotidiani. Confidare che nelle prove e nei dolori Dio non si allontana. Egli arriva in ogni momento. Ogni momento è buono per aprirci alla Parola e per impegnare l’esistenza. Per riceverlo, per accoglierlo bisogna vivere ogni istante, ogni giorno, in pienezza. Il nostro è un vivere con speranza e distribuendo speranza. Attendere la venuta liberatrice di Gesù ci impegna a vivere l’oggi liberandoci e liberando.

perché, venendo all'improvviso, non vi trovi addormentati. Il messaggio è un chiaro invito a vegliare. La tentazione può essere proprio nello stare avvolti dal sonno, anche riguardo alla fede: dormiamo su una vita cristiana che consideriamo acquisita una volta per tutte. E’ necessario vegliare. L’Avvento ci offre una nuova opportunità per abbandonare il conformismo, le abitudini. Per essere uomini positivi, creativi, gioiosi... Che cosa mi addormenta? Da che cosa mi devo svegliare? perché, venendo all'improvviso, non vi trovi addormentati.

Quel che dico a voi, lo dico a tutti: "Vegliate"». Gesù si rivolge ai suoi seguaci di ogni tempo. Chi ascolta il messaggio di Gesù e si lascia inteppellare sinceramente dalla sua Parola facilmente sente la sua chiamata a svegliarsi, una forza capace di renderci uomini veri, di liberare, di dare senso e gioia alla propria vita e a quella altrui. E’ una chiamata a svegliare il nostro spirito. Il nostro senso di giustizia e di solidarietà. E’ una chiamata a svegliare l’entusiasmo della speranza, la sensibilità di chi confida, la profonda serenità di chi crede. Abbiamo infatti la sicurezza che (capiti ciò che vuole) Dio viene per donarci il suo amore di Padre/Madre e la sua libertà.

Crediamo in Gesù di Nazaret, che non annunciò leggi e ideologie, ma il Regno di Dio. Crediamo in Gesú. Alla sua luce e con la sua forza, possiamo vivere, operare, soffrire e morire in questo mondo, in modo davvero umano, sostenuti da Dio, impegnati fino al termine della lotta per l’uomo. Crediamo in Gesú, attendiamo il Regno da Lui annunciato e ci impegniamo a lavorare senza riposo per portare tutti gli uomini a questo Regno. Hans Küng CREDIAMO