CAMMINARE INSIEME CON IL SIGNORE

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Transcript della presentazione:

CAMMINARE INSIEME CON IL SIGNORE “LASCIATE CHE I BAMBINI VENGANO A ME” CAMMINARE INSIEME CON IL SIGNORE transizione manuale

INSIEME CON IL FIGLIO CHE CRESCE

CAMMINARE INSIEME I bambini non sono “vasi vuoti” da riempire con i desideri degli adulti. I bambini giungono ad avere fiducia in se stessi attraverso la stima che gli altri hanno di loro. I genitori favoriscono questa fiducia quando valorizzano le loro inclinazioni buone, quando li aiutano a vedere la bontà presente in altre persone.

UN’IMPRONTA INDELEBILE Quando i genitori camminano insieme, fanno un percorso educativo che lascia un’impronta non facilmente cancellabile. Se la vita di una famiglia è sulle orme di Gesù, coopera all’avvento del regno di Dio. Dentro questa esperienza i bambini prendono gradualmente coscienza di appartenere, con la loro famiglia, ad un comunità più grande.

EDUCARE UN FIGLIO: QUALE STRADA SEGUIRE? Alcuni pensano che il problema prioritario sia quello di soddisfare i bisogni fisici e di salute del bambino. Altri si affidano allo spontaneismo e lasciano crescere i bambini senza criteri che li aiutino a distinguere il bene dal male. Altri sono molto rigidi, e pretendono dai bambini un’osservanza meticolosa della norma morale.

Ci sono dei genitori che delegano alla scuola dell’infanzia o al futuro catechismo il compito di dare ai figli principi morali. Pur facendo tanti sforzi per il bene dei figli, i genitori provano anche delusioni nella loro fatica. E si domandano: che cosa avremmo dovuto fare?

CI SONO DUE VIE quella che segue lo “spirito del mondo” quella di chi sceglie di seguire ciò che ha detto e fatto Gesù. Ogni famiglia che ha portato i figli al Battesimo dovrebbe essere impegnata a seguire la seconda. E’ la via che fa crescere secondo Gesù Cristo.

Come accompagnare i figli a incontrare Gesù? Intanto sia chiaro che questo incontro è possibile, anzi è Gesù stesso che lo vuole: “Lasciate che i bambini vengano a me e non glielo impedite” (Marco 10, 14) Di fatto, una decisione in questa direzione è già stata presa, quando si è deciso per il Battesimo dei figli. Nei bambini battezzati c’è la luce dello Spirito Santo, capace di orientare la coscienza umana a vivere secondo il Vangelo.

I PASSI DA COMPIERE Il secondo passo è quello di aiutare i bambini a divenire sempre più attenti ad ascoltare la voce di Dio che parla nella coscienza. Già nel Battesimo Gesù dona una forza interiore che orienta il cuore verso il bene e mette in grado di distinguere e scegliere tra il bene e il male. Affiora pian piano nei bambini perciò la consapevolezza di se stessi, di quello che fanno, e di quello che è richiesto loro dagli altri.

I BAMBINI APPRENDONO L’esortazione ai bambini deve essere fatta in modo incoraggiante ma fermo e chiaro. Si trovano certamente in difficoltà quando gli adulti chiedono loro cose che loro stessi non fanno. L’educazione cristiana fa leva sulle qualità positive che ogni bambino possiede. Le norme di vita cristiana che i genitori e gli educatori propongono ai figli sono liberanti e non repressive e inibitorie.

COME AIUTARLI A SEGUIRE GESÙ? Gesù chiede a chi vuole seguirlo, di fare quello che ha fatto lui. Lo chiede anche ai bambini. Il terzo passo perciò che i genitori devono compiere è quello di aiutare i bambini ad avere gli stessi atteggiamenti di Gesù. Questi atteggiamenti li possiamo cogliere nel Vangelo, nei fatti e nelle parole di Gesù.

TI RINGRAZIO PADRE Il primo sentimento “religioso” da stimolare nel bambino è la RICONOSCENZA. Uno dei fondamentali atteggiamenti, infatti, dell’educazione morale è LA GRATITUDINE. Attenzione! Non intendiamo qui parlare della “buona educazione” di dire grazie quando ci viene donata una caramella! La “gratitudine” nasce dallo stupore e dall’ammirazione per le cose belle che Dio ci ha donato: la vita, i genitori, l’amore, il creato..

PADRE, PERDONA LORO Il Vangelo invita con insistenza al perdono. Perdonare e chiedere di essere perdonati è un’esperienza vitale e importante, senza la quale gli uomini non imparano a vivere come fratelli. I bambini imparano a perdonare se a loro volta ne fanno esperienza: il perdono va loro offerto subito, come gesto di gratuità, anche se non lo chiedono. E’ necessario punire, ma è più efficace il perdono che non deve assolutamente tardare.

Dal cuore dell’uomo escono tutti i mali Agli adulti spetta il compito di far capire ai bambini la distinzione che c’è tra una manchevolezza dovuta alla fragilità infantile, di per sé “innocente”, anche se da correggere, e ciò che invece viene da un male più profondo che è dentro di noi. Intendiamo parlare della “coscienza del peccato”, che nasce da una percezione interiore di non aver obbedito ai comandi del Signore.

Vi ho chiamati amici I bambini non sempre sanno farsi amici. Non sempre sanno rispettare le regole comuni. La capacità di amare è più che non fare del male: è una virtù morale da conquistare per saper stabilire rapporti di amicizia. Da Gesù impariamo che la vita è un dono pieno di risorse da spendere a servizio degli altri. Il percorso da far compiere ai bambini va dalla generosità episodica alla gratuità con tutti.

Non sono venuto per essere servito ma per servire La casa è il primo ambiente dove i bambini sono e debbono sentirsi protagonisti, assumendo piccole responsabilità per collaborare ed essere solidali nella vita familiare. Anche i piccoli servizi in casa possono diventare un grande gioco, che fa acquisire l’attitudine alla collaborazione e al servizio.

Amatevi come io vi ho amato A volte i bambini sono prepotenti e aggressivi. Mettono se stessi al centro della vita, chiedendo le cose più disparate. Amare secondo l’invito di Gesù non è cosa né spontanea né facile. Lo Spirito Santo dà anche ai piccoli l’energia per amare, ed è compito dei grandi educare i bambini fin da piccoli all’amore, perchè l’amore porta gioia: quando tuo fratello è contento, sei davvero contento anche tu.

Non abbiate paura! Non tutto è bello nel mondo. C’è anche il male fatto di sofferenze piccole e grandi, di malattia e di violenze. C’è anche la morte e la morte delle persone care. Non si può nascondere ai bambini ciò che è male e i comportamenti cattivi. Questa esperienza è una prova che viene superata quando i bambini sono abituati a vedere e a giudicare: a chiamare buono ciò che è buono e cattivo ciò che è cattivo.

Se il chicco di grano non muore Non è possibile dare una spiegazione razionale ad ogni evento. I bambini sentono la morte distante dalle loro esperienze, ma non si può oscurare ai loro occhi questo evento doloroso della vita. E’ opportuno trattarne indirettamente, facendo ad esempio riferimento alla natura, al chicco di grano che muore per far sorgere una pianta nuova E’ il percorso che ha seguito Gesù con i discepoli.

Risorgerà! La paura della morte è vinta quanto più si crede nella risurrezione. Dio fa risorgere gli uomini perché li ama e li vuole con sé in paradiso. Egli “tergerà ogni lacrima dai loro occhi; non ci sarà più la morte, né lutto, né lamento, né affanno, perché le cose di prima sono passate” (Apocalisse 21,4)

Educare è difficile, ma possibile La vita mette alla prova le scelte educative. I genitori hanno paura di sbagliare; a volte sono tra loro divisi sui metodi educativi e il loro disagio ricade sui figli. La fede può aiutare molto i genitori se si propongono seriamente l’obiettivo di essere testimoni coerenti di vita evangelica. Si cresce “insieme”, genitori e figli: è un cammino di liberazione che avviene nell’obbedienza al Signore.