DALLE ORIGINI DI ROMA A PLAUTO
LE ORIGINI DI ROMA Roma è stata fondata nel 753 a.C. sul colle Palatino. La leggenda narra che Romolo, figlio di Rea Silvia e del dio Marte, fu il fondatore di questa storica città. Dopo il lungo regno di Romolo successe quello di Numa Pompilio, Tullo Ostilio, Anco Marcio, Tarquino Prisco, Servio Tullio. L’ultimo re di Roma fu Tarquinio il Superbo che, nel 509, pose fine ad una sorta di “colpo di stato” con il quale i nobili e il popolo stabilirono che mai più Roma sarebbe stata nelle mani di un re. Nel 496 Roma prese il predominio sui Latini e su gran parte del territorio Italiano. A questo punto minacciò Taranto e nel 272 la olccupò: la penisola era nelle loro mani.
LA STRUTTURA SOCIALE A ROMA La struttura sociale era divisa in gentes ( godevano di potere economico e prestigio sociale), patronus (che assicuravano protezione)e cliens (promettevano obbedienza ai patronus).
LA FASE PRELETTERARIA Il fatto che la letteratura nasce solo nel 240 a.C. non significa che prima non esistesse alcuna forma di attività poetica, ma a tale attività mancava la dimensione letteraria. I componimenti che non venivano scritti erano finalizzati al rituale, all’invocazione degli dei e al divertimento.
I CARMINA Includevano testi composti in un metro chiamato saturnio e altri in prosa. Il termine CARMEN (deriva dalla radice del verbo cano “canto”) non deve ingannare perché lo stile dei carmina producevano una sorta di cadenza ritmica e facile da mandare a memoria.
I CARMINA CONVIVALIA I carmina convivalia erano composizioni improvvisate e il loro utilizzo si esauriva nei limiti del singolo convito.
I CARMINA NELLE FUNZIONI RELIGIOSE La religione fu poco interiorizzata ed estremamente formale: la riuscita di qualunque cerimonia dipendeva dall’osservanza di tutte le norme e in tale contesto era necessario tenere a mente le formule e pronunciarle senza commettere errori. I vari collegi sacerdotali dovevano custodire e tramandare oralmente un buon numero di carmina liturgici in latino arcaico.
IL CARMEN ARVALE Durante la festa degli Ambarvalia in onore di Cerere il collegio degli Arvales compiva una processione per purificare i campi declamando un carmen in sturni. Il collegio dei dodici Arvales aveva compiti di carattere agrario, legati alla fertilità ed alla difesa dei terreni.
IL CARMEN SALIARE La confraternita dei Salii era formata da dodici sacerdoti di Marte, che portavano due volte all’anno uno scudo di bronzo chiamato ancile, ritenuto fosse caduto dal cielo.
I CARMINA TRIUNPHALIA Il comandante, dopo essere tornato a Roma vittorioso, aveva il diritto di farsi celebrare con una grande festa il suo trionfo. Egli guidava il corteo, formato dai soldati e da parte del bottino e dei prigionieri, attraverso la folla dei cittadini. I carmina triunphalia servivano a volgere via il malocchio indirizzando al trionfatore motti ironici e scherzi per ricordargli i suoi difetti e le sue debolezze
LA NASCITA DELLA LETTERATURA La letteratura latina nasce nel 240 a.C. quando lo Stato incaricò Livio Andronico di tradurre e mettere in scena una tragedia greca in occasione dei ludi Romani. La religione gioca un ruolo fondamentale nello sviluppo della letteratura.
…DIPENDENZA DAI MODELLI GRECI… La letteratura latina nasce come traduzione di una forma letteraria greca senza trarre spunto dalla tradizione latina o italica. La letteratura nacque solo quando lo Stato lo ritenne utile, quando cioè Roma si affacciò da grande potenza nel bacino del Mediterraneo ed ebbe bisogno della letteratura come mezzo propagandistico.
CARTAGO DELENDA EST! Con la conquista dell’Italia peninsulare Roma si affaccia sul Mediterraneo entrando in competizione con Cartagine, i Regni Ellenistici e i successori di Alessandro Magno.
LA PRIMA GUERRA PUNICA La prima guerra scoppiò in Sicilia tra i romani e i cartaginesi vedendo vincitori i primi grazie ad una tecnica di battaglia che permetteva di sfruttare la fanteria anche in mare. La Sicilia venne conquistata da Roma che la trasformò in una provincia governata da un magistrato. Inoltre i romani riuscirono ad occupare Milano e ottennero l’Italia settentrionale.
LA SECONDA GUERRA PUNICA Il generale Barca iniziò campagne militari in Spagna e, il successore Annibale, distrusse la città di Sagunto, alleata ai romani. Costoro dichiararono guerra a Cartagine, ma Annibale, valicò i Pirenei e poi le Alpi portando la guerra in Italia con l’intento di rompere le allenze su cui si fondava il potere di Roma sulla penisola. La grande potenza evitò di scontrarsi direttamente con Annibale, finchè nel 204 si sentì pronta a mandare le truppe di P.C. Scipione in Africa. Nel 202 Roma sconfisse Annibale.
LA TERZA GUERRA PUNICA I Massili (alleati di Scipione) continuarono l’espansioni territoriali. L’ennesima annessione provocò però la reazione di Cartagine e l’intervento di Roma. Publio Cornelio Scipione Emiliano, nipote adottivo di Scipione l’Africano, pose l’assedio su Cartagine, distrusse le fondamenta gettando del sale sul suolo e schiavizzò la popolazione.
LIVIO ANDRONICO Fu il primo letterato latino, nacque ne 272 a.C. a Taranto (colonia greca). Fu condotto a Roma come prigioniero dopo la presa della sua città ed entrò come schiavo nella famiglia di un nobile, Livio Salinatore ed ebbe l’incarico all’educazione dei figli di questo.
A Roma esercitò la funzione di grammaticus, praticando un insegnamento bilingue. Fu anche autore di opere teatrali derivate dai modelli greci. Gli fu concesso di presiedere come magister nel collegium scribarum histrionumque. Egli diede l’impulso all’imitazione della poesia greca. Pertanto Livio diede a Roma sia le prime opere teatrali sia le prime opere poetiche.
ODUSIA Livio tradusse e rielaborò l’Odissea Omerica che narrava le vicende dell’eroe di Itaca, Ulisse. Il traduttore si allontana dai versi originali ampliandoli o riducendoli e sceglie di ricorrere al Saturnio (), così da collocare l’Odusia nel solco della tradizione Romana. Inoltre enfatizza alcuni aspetti piuttosto che altri e introduce elementi nuovi.
GNEO NEVIO Nato in Campania nel 275 a.C., Nevio combatté durante la prima guerra punica. Terminata la guerra si dedicò all’attività teatrale ed esordì nel 235 a.C.
Nevio scrisse tragedie , ma fu più brillante scrittore di commedie, nonché autore del primo poema epico latino, ilBellum Poenicum. Gli antichi erano convinti che Nevio avesse ottenuto migliori risultati nel teatro comico non solo per il suo spirito libero, ma anche per il ricorso di battute spassose. È molto probabile che Nevio sia stato il primo ad introdurre la tecnica della CONTAMINATIO (introduzione della commedia imitata da altre commedie).
QUINTO ENNIO Nacque nel 239 a Lecce. La sua lingua madre era l’osco, a cui ben presto si affiancarono il greco e il latino. Ennio amava affermare di avere tre anime: italica, greca e latina.
Ennio fu il primo poeta completo e cosciente dei propri mezzi Ennio fu il primo poeta completo e cosciente dei propri mezzi. Fu notato da Catone nel 204 e lo fece venire a Roma dove iniziò l’attività di grammaticus e di poeta teatrale. Le tragedie di Ennio riscuotevano successo presso il pubblico per le “arie” interpretate da attori di consumata bravura e di facile presa. Dai temi mitici e dai frammenti rimasti è facile capire che il poeta prediligeva immagini raccapriccianti, situazioni patetiche e contrasti insanabili. Ad egli si deve l’adozione dell’esametro per gli Annales e la creazione della satura letteraria.