OSTEOPOROSI esercizio & fisioterapia

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Transcript della presentazione:

OSTEOPOROSI esercizio & fisioterapia

Villa Dario Maria Fisioterapista dal 1990 Docente di Bendaggio Funzionale Università “Vita-Salute” dell’Ospedale San Raffaele, Milano Istruttore Certificato Kinesio Taping Specializzato in diffenti corsi di Terapia Manuale come Mullingan, McConnell, Maitland, Kinetic Control, Trigger Points. Membro dell’ International Society of Proprioception and Posture (ISPP). Coordinatore Didattico e Scientifico del “Master di Formazione Avanzata “Master in Metodologia Clinica e Riabilitazione nello Sport organizzato dal GSTM di Milano

Cos’è l’Osteoporosi La patologia sistemica che colpisce lo scheletro umano colpevole della fragilità delle ossa. Provoca riduzione continua della concentrazione minerale nella composizione delle ossa e un danneggiamento della architettura cellulare del tessuto stesso. La manifestazione più importante è la frattura

è una malattia in grado di deteriorare il patrimonio minerale osseo: le ossa divengono più fragili e, pertanto, più facili a rompersi, anche in conseguenza di piccoli urti e lievi traumi o, nei casi più gravi, addirittura spontaneamente. Se lasciata progredire si sviluppa senza sintomi fino a portare alla frattura di un osso, spesso a livello del femore, della colonna o del polso, con ricadute anche pesanti come la necessità di interventi chirurgici e di lunghe riabilitazioni

Quale osteoporosi? Si possono distinguere due forme di osteoporosi: primitive e secondarie. Tra quelle primitive rientrano quelle che compaiono dopo la menopausa (postmenopausale) o comunque con l’avanzare dell’età (senile). Tra quelle secondarie ricordiamo le forme provocate da patologie (reumatiche, endocrinologiche, renali, legate a malassorbimento intestinale) e dall’assunzione di farmaci (corticosteroidi, immunosoppressori) utilizzati per periodi prolungati.

Di queste l’80% è di sesso femminile, il 20% di sesso maschile. Source: Review: Reviewer Memo: Si pensa all’osteoporosi come ad una malattia propria della persona anziana ma in realtà può colpire a qualsiasi età, il 55% delle persone sopra i 50 anni ne è affetta, spesso senza saperlo. Di queste l’80% è di sesso femminile, il 20% di sesso maschile. Slide Modified: Memo:

Dati clinici dell'Organizzazione Mondiale della Sanità pubblicati sulle maggiori riviste mediche internazionali riportano che : il 23-30% delle donne in età postmenopausale sono affette da osteoporosi; il 33% delle donne di età superiore ai 65 anni è destinata a subire una frattura da osteoporosi; il 50% delle donne di età superiore ai 70 anni è destinata a subire una frattura da osteoporosi. Risulta pertanto, di fondamentale importanza per tutte le donne, entro i primi 5 anni dalla menopausa, effettuare un esame MOC (Mineralometria Ossea Computerizzata) per la diagnosi precoce di osteoporosi. La MOC può essere eseguita sia con metodica a raggi X che ad ultrasuoni.

E’ importante sottolineare che la riduzione della massa ossea, caratterizzante l’osteoporosi, non determina di per sé la comparsa di alcuna specifica sintomatologia.

Mineralometria Ossea Computerizzata – M.O.C. La densitometria ossea valutata con tecnica DXA (a doppio raggio X) è tuttora la tecnica più affidabile nella misurazione della massa ossea. I siti scheletrici più frequentemente valutati con questa metodica sono la colonna lombare ed il femore prossimale. E’ generalmente raccomandata a tutte le donne oltre i 65 anni di età. Nelle donne di età inferiore e nei maschi, l’indagine è raccomandata solo in presenza di fattori di rischio quali ad esempio patologie o farmaci in grado di determinare osteoporosi. Il controllo dell’indagine, utile per valutare l’efficacia della terapia, è generalmente giustificato solo dopo 18-24 mesi e comunque mai prima di un anno.

Criteri di definizione Il criterio finora adottato dall'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) per definire l'osteoporosi fa riferimento a un valore di densitometria ossea (BMD) del femore o della colonna con T-score inferiore a 2.5 DS rispetto al valore medio normale di una popolazione giovane. Questo parametro è predittivo del rischio di fratture, ma scarsamente sensibile e poco specifico, anche se è in grado di guadagnare accuratezza diagnostica combinato con altri fattori come l'età e la presenza di fratture in anamnesi

Indicazioni dell'Organizzazione Mondiale della Sanità per la diagnosi Tipo di diagnosi T-score Normale I valori mineralometrici nella norma per sesso ed età. Assenza di segni evidenti di osteopenia. Non inferiore a -1 Osteopenia iniziale La tendenza dei valori mineralometrici verso i limiti inferiori della norma suggerisce un controllo periodico dell'andamento del contenuto minerale osseo. Tra -1 e -1.5 Osteopenia I valori densitometrici depongono per una netta riduzione del contenuto minerale osseo. Appaiono opportuni controlli periodici. Tra -1.6 e -2.5

Osteoporosi In base alla definizione dell'OMS, si parla di osteoporosi in presenza di valori di densità ossea 2.5 deviazioni standard (T-score) sotto il valore medio di un gruppo di riferimento composto da individui giovani e in buona salute. Sono opportuni controlli periodici ogni 10-12 mesi circa. Uguale o inferiore a -2.5 senza fratture Osteoporosi severa Oltre ad un T-score inferiore a -2.5, il soggetto ha avuto una o più fratture atraumatiche o per traumi molto lievi. Uguale o inferiore a -2.5 con fratture

Fattori di Rischio il sesso femminile; età avanzata; menopausa precoce; storia familiare di fratture osteoporotiche; abuso di alcool, caffè e fumo; vita sedentaria; uso prolungato di farmaci cortisonici, antiepilettici, anticoagulanti; compresenza di artriti, celiachia, disfunzioni tiroidee, diabete, patologie del fegato e dei reni ecc.

Prevenzione regolare esercizio fisico, sotto controllo medico, con programmi di ginnastica medica specifica per l'osteoporosi; riduzione del consumo di alcool, caffè e fumo; adeguato apporto nella dieta di calcio e vitamina D.

Linee Guida La National Osteoporosis Foundation (NOF) ha pubblicato le linee guida sul management dell'osteoporosi * età, storia di fratture, BMD femorale, BMI (se non è disponibile la BMD), storia familiare di fratture del femore, abitudine al fumo, assunzione di alcool, storia di terapia cronica steroidea, presenza di cause secondarie di perdita di massa ossea come l'artrite reumatoide.

Per gli estensori delle linee guida NOF l'osteoporosi può essere prevenuta e trattata, prima che determini fratture, con opzioni terapeutiche efficaci nel ridurre il rischio di fratture successive al primo evento.

Raccomandazioni Specifiche * informare i pazienti sui rischi dell'osteoporosi e sulle fratture secondarie * gestire le cause di osteoporosi secondaria (es. artrite reumatoide) * incoraggiare l'assunzione di dosi adeguate di calcio (≥≥1200 mg/die, aggiungendo supplementi se necessario) e vitamina D (800 - 1000 IU/die di vitamina D3 nei soggetti a rischio di assunzione inadeguata) * suggerire il controllo del peso ed esercizi di rinforzo muscolare per ridurre il rischio di cadute e fratture

* stimolare i pazienti a smettere di fumare e a ridurre il consumo di alcool * prescrivere la BMD alle donne di età ≥65 anni e agli uomini ≥70 anni nonostante i fattori di rischio clinici * prescrivere la BMD alle donne giovani in postmenopausa e agli uomini tra i 50 e 70 anni con un profilo di fattori di rischio elevato * prescrivere la BMD per determinare il grado di severità della malattia per i pazienti che sono andati incontro a una frattura prima dei 50 anni

* indicare la BMD in alcune condizioni come: l'artrite reumatoide, l'impiego cronico di steroidi o di altri farmaci in grado di ridurre la massa ossea, nelle valutazioni di farmacoterapia dell'osteoporosi, nel monitoraggio degli effetti del trattamento, nella valutazione delle donne in età menopausale che hanno sospeso la terapia ormonale sostitutiva * Iniziare un trattamento in soggetti con fratture dell'anca o vertebrali (cliniche o morfometriche) * Iniziare un trattamento, dopo una valutazione appropriata, in soggetti con un valore di BMD T-score <2.5 DS al collo del femore, all'anca o alla colonna * Iniziare un trattamento in donne in postmenopausa e in uomini ≥50 anni con massa ossea ridotta o osteopenia (BMD T-score tra – 1 e 2.5 DS al collo del femore, all'anca o alla colonna) e con una probabilità di frattura dell'anca a 10 anni ≥3% oppure con una probabilità di rischio di fratture maggiori > 20% basata sul modello di rischio assoluto di fratture del OMS

* I farmaci approvati dalla Federal Drug Administration per la prevenzione e il trattamento dell'osteoporosi comprendono i bifosfonati, la calcitonina, la terapia ormonale sostitutiva, il raloxifene e il PTH 1-34. I benefici anti-frattura di questi farmaci sono stati studiati prevalentemente su donne con osteoporosi post-menopausale e per i bifosfonati, nella somministrazione giornaliera. Non esistono dati sulle fratture negli uomini e dati limitati nell'osteoporosi secondaria a steroidi. * La BMD per il monitoraggio della perdita di massa ossea è indicata ogni 2 anni presso centri che assicurano una buona qualità di misurazione. I soggetti in terapia dovrebbero eseguire una BMD ogni 2 anni dall'inizio della terapia e sottoporsi a controlli successivi ogni 2 anni. * Le terapie fisiche e la riabilitazione possono ridurre la disabilità, migliorando la funzione fisica e l'attività quotidiana, e diminuiscono il rischio di cadute nei soggetti con osteoporosi

Fratture

Esercizio Fisico

E il nuoto?

Fisioterapia La fisioterapia può prevenire le fratture aiutando a mantenere o migliorando il tono muscolare, i riflessi, la coordinazione e l’equilibrio. Per le persone che cadono spesso è talvolta importante l’insegnamento delle tecniche per potersi rialzare da terra, ciò che non è per nulla evidente nella terza età.

Fisioterapia come prevenzione Mobilizzazione segmentaria autonoma Rinforzo Muscolare /Ergonomia Esercizi di controllo posturale Riabilitazione propriocettiva Uso delle vibrazioni

Fisioterapia come Recupero Post Traumatico Recupero Articolare Recupero del tono/trofismo muscolare Recupero del controllo motorio Recupero del carico (quando necessario) Recupero del controllo posturale Recupero dell’autonomia globale Programma di attivazione/esercizi domiciliari

Controllo Posturale

Riabilitazione Propriocettiva

Riabilitazione in Acqua

A cosa serve la fisioterapia allora? “La fisioterapia è la professione medica il quale scopo primario è la promozione dell’ottimo stato di salute e funzione attraverso l’applicazione dei principi scientifici per prevenire, identificare, valutare, correggere o alleviare un acuto o prolungato stato di disfunzione” American Physical Therapy Association, 1989

Grazie per l’attenzione!!!!!