Realizzato da: Gueli Erik L. Concorso del 1401 Realizzato da: Gueli Erik L.
I Protagonisti L’avvenimento più importante nell’ambiente artistico fiorentino è, appena varcata la soglia del nuovo secolo, il concorso del 1401 per una seconda porta bronzea del Battistero. Vi partecipano anche artisti di fuori, come Jacopo della Quercia, ma i protagonisti sono due giovani scultori-orafi fiorentini di grande avvenire: Filippo Brunelleschi e Lorenzo Ghiberti, i cui pannelli di prova col Sacrificio d’Isacco si conservano ambedue presso il Museo del Bargello.
Nella porta dovevano essere rappresentate delle Storie dell'Antico Testamento, fu dato come tema il Sacrificio di Isacco da realizzare in una formella in bronzo di cui vennero prescritte le dimensioni e la forma dell'incorniciatura mistilinea che dovevano essere eguali a quelle della porta precedente. Nonostante l’impegno quasi sovrumano che vi profuse, il rilievo di Brunelleschi dovette sembrare arcaico rispetto a quello del Ghiberti, più suadente, nelle sue euritmie gotiche, allineato con la corrente del gotico internazionale europeo.
Il Ghiberti, usa una tecnica di fusione più sofisticata, con le figure che fanno corpo unico col fondo, permettendo un risparmio notevole di metallo. Fu perciò lui a vincere il concorso e ad avere la commissione della seconda porta del Battistero; la vittoria ne fece il primo artista di Firenze, fautore di una squisita concezione artistica che portò il linguaggio gotico alle sue estreme conseguenze.
Lorenzo Ghiberti Ghiberti compì la sua formazione artistica come orafo; passò tuttavia presto alla scultura, raggiungendo già nelle sue prime opere esiti di grazia lirica, perfezione tecnica e classico equilibrio di volumi. Nel 1401 partecipò con la formella Il sacrificio di Isacco (Museo del Bargello, Firenze) al concorso per la decorazione della seconda porta bronzea (porta nord) del Battistero di Firenze, imponendo la sua candidatura su quella di Filippo Brunelleschi e Jacopo della Quercia.
La porta, alla quale lavorò più di vent'anni (1403-1424) con l'aiuto dei suoi allievi (tra i quali Donatello e Paolo Uccello), è ricoperta da 28 formelle con Storie del Nuovo Testamento, gli Evangelisti e i Padri della Chiesa, inserite in cornici quadrilobate.
La Porta del Paradiso Le formelle eseguite da Ghiberti per il fonte battesimale di Siena (1417-1427) e il suo capolavoro, la terza porta bronzea per il Battistero di Firenze (o Porta del Paradiso, come fu chiamata da Michelangelo), completata nel 1452 e composta di dieci scene con Storie bibliche, aggiungono a tutto ciò una matura riflessione sulla prospettiva, nella rappresentazione di uno spazio dinamico, in cui si muovono soggetti idealizzati.
Jacopo Della Quercia Jacopo della Quercia parte dalla cultura di Giovanni e Nino Pisano. Il monumento funebre di Ilaria del Carretto che si trova nella chiesa di San Martino in Lucca è il capolavoro di Jacopo. Muore nel fiore degli anni, e il marito incarica Jacopo nel 1408 di realizzare il suo monumento funebre. Ai piedi della donna distesa si trova un cane che molto probabilmente era un cane molto caro all’estinta ma ha anche il valore simbolico della fedeltà. Jacopo realizza un’opera pura , con linee del viso molto pure, la donna pur essendo morta è elegante e pura. Jacopo è un precursore del rinascimento, di fatti realizza per il monumento funebre delle decorazioni di chiara ispirazione classica. Si vedano i putti che sorreggono la decorazione floreale.
Filippo Brunelleschi Famoso per le ardite concezioni originali dei suoi progetti (come quello della cupola del Duomo di Firenze) e per il modo in cui rielaborò armoniosamente le forme architettoniche classiche nello spirito nuovo della sua epoca. Formatosi come orafo e scultore in una tipica bottega fiorentina, si fece notare nel 1401 vincendo "ex aequo" con Lorenzo Ghiberti il concorso per la seconda porta del Battistero. La commissione fu però affidata al Ghiberti. Le formelle col "Sacrificio di Isacco" presentate in gara dai due artisti sono oggi esposte affiancate al Museo del Bargello.
Nei tre anni successivi fu probabilmente a Roma per studiare scultura e architettura con l'amico Donatello. Nel 1404 entrò nella corporazione degli orafi ma i suoi interessi matematici (fu amico di Paolo dal Pozzo Toscanelli) e lo studio dei monumenti antichi indirizzarono la sua attività verso l'architettura.
Dal 1409 fu attivo nel cantiere di Santa Maria del Fiore, attratto subito dal problema della cupola: il suo progetto vinse il concorso del 1418 e nel '23 gli fu affidata la completa responsabilità dei lavori. Il completamento di questa opera chiave, basata su una tecnica che permetteva di voltare l'enorme cupola senza bisogno di armature, occupò quasi l'intero arco della sua vita e gettò le basi dell'architettura rinascimentale. La struttura fu conclusa nel '34, nel '36 fu messa in opera la lanterna di completamento e nel '38 si realizzarono le quattro tribune dell'abside.
Altri Artisti: Francesco di Valdambrino: aiutante di Jacopo della Quercia. Simone da Colle Val d’Elsa. Niccolò di Luca Spinelli Niccolò di Pietro Lamberti
Si ringrazia l’aiuto di: www.scultura-italiana.com www.francescomorante.it www.scribanet.it www.digilander.libero.it