I nemici del Regno d’Italia… I BRIGANTI SCUOLA SECONDARIA DI I GRADO”DA VINCI-COLOMBO” CLASSE IIAO OLMO A.S.2011-2012 AUTORI: CHIARA BROZZI, CHIARA TAGLIONI, PAOLO SPEZIALI NICOL0’ CESARONI, ALESSANDRO SECCARELLI
Come nasce il brigantaggio? Con la nascita del Regno d'Italia, nel 1861 iniziarono a sorgere insurrezioni popolari contro il nuovo governo, che interessarono le ex province del Regno delle Due Sicilie. Le condizioni economiche peggiorate, l'incomprensione della nuova classe dirigente, l'aumento delle tasse e dei prezzi dei beni di prima necessità, l'aggravarsi della questione demaniale dovuta all'opportunismo dei ricchi proprietari terrieri furono le cause principali del brigantaggio post-unitario. Il brigantaggio post-unitario fu, secondo alcuni, una delle prime guerre civili dell'Italia contemporanea e fu soffocato con metodi brutali, tanto da scatenare polemiche persino da parte di esponenti liberali e politici di alcuni stati europei.
Il giuramento dei Briganti… "Noi giuriamo davanti a Dio e dinanzi al mondo intiero di essere fedeli al nostri augustissimo e religiosissimo sovrano Francesco II (che Dio guardi sempre); e promettiamo di concorrere con tutta la nostra anima e con tutte le nostre forze al suo ritorno nel regno; di obbedire ciecamente a tutti i suoi ordini, a tutti i comandi che verranno sia direttamente, sia per i suoi delegati dal comitato centrale residente a Roma. Noi giuriamo di conservare il segreto, affinché la giusta causa voluta da Dio, che il regolatore dei sovrani, trionfi col ritorno di Francesco II, re per la grazia di Dio, difensore della religione,
…continua e figlio affezionatissimo del nostro Santo Padre Pio IX, che lo custodisce nelle sue braccia per non lasciarlo cadere nelle mani degli increduli, dei perversi, e dei pretesi liberali; i quali hanno per principio la distruzione della religione, dopo aver scacciato il nostro amatissimo sovrano dal trono dei suoi antenati, Noi promettiamo anche coll'aiuto di Dio di rivendicare tutti i diritti della Santa Sede e di abbattere il lucifero infernale Vittorio Emanuele e i suoi complici. Noi lo promettiamo e lo giuriamo"
Chi erano i briganti? I briganti del periodo erano principalmente persone di umile estrazione sociale ed ex soldati dell'esercito delle Due Sicilie, la loro rivolta fu incoraggiata e sostenuta dal governo borbonico in esilio, dal clero e da movimenti esteri come i carlisti spagnoli.
ANALFABETISMO Dopo l’Unità d’Italia, il tasso di analfabetismo della popolazione raggiunge un’ elevata percentuale. Più di tre quarti della popolazione sopra i cinque anni era analfabeta (il 78 per cento); un dato altissimo non molto lontano dai peggiori d’Europa, insieme a Spagna e Portogallo.
Situazione generale All'indomani dell'unificazione, nel 1861, l‘Italia contava una media del 78% di analfabeti con punte massime del 91% in Sardegna e del 90 % in Calabria e Sicilia, bilanciata dai valori minimi del 57% in Piemonte e del 60% in Lombardia. Nello stesso periodo - 1850 - le percentuali di analfabeti in Europa erano del 10% in Svezia, del 20% in Prussia e Scozia, del 75% in Spagna e del 90% in Russia.
Dati sul problema ANNO MASCHI % FEMMINE % TOTALE % 1861 72,00 84,00 78,00 1871 67,04 78,94 72,96 1881 61,03 73,51 67,26 1901 51,13 60,82 56,00 1911 42,80 50,50 46,20 1921 33,40 38,30 35,80 1931 17,00 24,00 21,00 1951 10,50 15,20 12,90 1961 6,60 10,00 8,30 1971 4,00 6,30 5,20 1981 2,03 3,61 3,10 1991 N.D. 2,10
La legge Coppino sulla scuola -15 luglio 1877 Con la sinistra storica al potere (1876), la legge porta l’obbligo scolastico a 9 anni. Le scuole elementari vengono gestite ancora dai comuni ma, i maestri, sono di nomina statale. La scuola elementare passa da 4 a 5 anni. Continuano le difficoltà a fare rispettare l’obbligo scolastico, i programmi cominciano a restringere lo spazio dedicato alla religione cattolica e assumono sempre di più una matrice positivista.
Altre leggi … 4 giugno 1911 - Legge Daneo-Credaro La gestione delle scuole elementari lentamente passa allo Stato. La legge prevede nel bilancio statale stanziamenti a vari fini: per l’apertura di nuove scuole, per l’edilizia scolastica, per l’istituzione di patronati scolastici per l’assistenza ai meno abbienti, per migliorare la retribuzione degli insegnanti, per istituire scuole serali e festive per gli adulti 8 luglio 1904 – Legge Orlando Orlando estende l’obbligo scolastico fino a 12 anni e impone ai comuni di assistere gli alunni più poveri, prevedendo fondi statali appositamente erogati. L’analfabetismo non decresce, acquista però sempre più forza il convincimento che non i Comuni, ma lo Stato, ha il dovere di provvedere all’istruzione ed alla formazione dei cittadini.
FINE