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DATTI ALLA MACCHIA
PATRIMONIO DA TUTELARE MACCHIA MEDITERRANEA PATRIMONIO DA TUTELARE
La Macchia Mediterranea La Macchia Mediterranea è uno dei principali ecosistemi mediterranei.
Tali ambienti (o ecosistemi) si definiscono La distribuzione degli ambienti naturali sulla superficie terrestre varia in base al clima. Tali ambienti (o ecosistemi) si definiscono BIOMI biomi forestali - biomi di prateria biomi di ambiente arido.
Biomi di casa nostra In Italia la varietà dei climi si riflette nella varietà di ambienti che coesistono nella nostra penisola. Le regioni costiere ospitano l’ambiente italiano forse più tipico: la macchia mediterranea, caratterizzato da estati calde e inverni miti e piovosi e presente in poche e ristrette zone del mondo.
Oltre che nel bacino del Mar Mediterraneo, da cui prende il nome, è diffusa nelle zone costiere della California (chaparral), del Cile (matorral), del Sudafrica (fynbos) e dell'Australia meridionale(mallee). Queste cinque zone ricoprono appena il 2% della superficie delle terre emerse del pianeta ma ospitano oltre il 20% delle specie del pianeta, rappresentando una riserva di biodiversità.
La storia della macchia mediterranea s'intreccia con quella dell'uomo fin da tempi molto antichi. Il fiorire di civiltà nel bacino mediterraneo, con una economia basata sull’agricoltura e la pastorizia ha determinato un progressivo impoverimento della copertura vegetale originaria e la crescita di un bosco secondario che prenderà il nome di "macchia mediterranea".
Il degrado del manto vegetale e le fasi successive di abbassamento della copertura del suolo ha dato origine a differenti tipi di macchia: macchia primaria antica formazione vegetale priva di alberi sviluppatasi indipendentemente dalle foreste; macchia secondaria formazione vegetale derivata dalla degradazione o distruzione delle foreste o della macchia primaria. macchia termofila ( meglio conosciuta come macchia mediterranea), tipo di vegetazione che si sviluppa fino ai 600 metri di altitudine; macchia mesofila composta da quelle essenze che si sviluppano oltre i 600 metri di altitudine.
MACCHIA ALTA in cui la vegetazione dello strato superiore è prevalentemente composta da specie a portamento arboreo (es.quercia da sughero, leccio), con chiome che raggiungono i 4 metri d'altezza. Questa macchia si sviluppa nelle zone più distanti dal mare e sopra un suolo più profondo in cui possono penetrare robuste radici. MACCHIA BASSA in cui la vegetazione dello strato superiore è prevalentemente composta da specie a portamento arbustivo (es. ginestre, mirto, le piante aromatiche), con chiome che raggiungono al massimo i 2-3 metri d'altezza. In queste zone il terreno è poco profondo ed è forte l’influsso dei venti marini
Flora della macchia mediterranea Alcune specie arboree tipiche Alcune specie arbustive tipiche Carrubo Leccio Cisto marino Erica arborea Cappero Rosmarino Quercia da sughero Ginestra odorosa Palma nana La vegetazione della macchia deve poter superare lunghi periodi di siccità e alte temperature per questo è costituita da alberi e arbusti dotati di foglie persistenti piccole e coriacee, di spine, radici profonde e corteccia spessa; accorgimenti che le rendono capaci di tollerare i venti salmastri che soffiano dal mare.
Tuteliamo il nostro patrimonio naturale Rosmarino Origano Salvia Santoreggia Finocchio selvatico Attraverso la conoscenza delle specie esistenti, la protezione di quelle in via di estinzione e la ricerca e riscoperta di quelle rare è possibile fare un piano di recupero sostenibile.
Leggende sulla flora . LA NONNA RACCONTA… “Da sempre le popolazioni locali hanno tratto profitti e benefici dall’utilizzo delle risorse offerte dalla natura. Fin da tempi molto antichi le donne hanno utilizzato le erbe per scopi culinari, fitosanitari e cosmetici…”
Cisto rosso Anticamente dalla resina di questa pianta veniva tratto il laudano, una sostanza con poteri sedativi e balsamici che aveva grande importanza nella composizione di medicine e rimedi farmaceutici. I greci solevano raccogliere la resina del cisto dal vello lanoso delle capre che pascolavano lungamente nelle distese di cisto.
Alloro L'alloro, oltre ad essere una pianta aromatica, possiede proprietà digestive ed antisettiche. Questa specie ha origini simboliche consolidate nel mito greco e latino a dimostrazione della gloria. Il termine laurea, deriva proprio da essa. La pianta era dedicata al dio Apollo; a Delfi si celebravano i giochi Pitici ed ai vincitori si offrivano corone di lauro. Francesco Petrarca fu incoronato al Campidoglio con fronde di lauro per aver dedicato alla pianta apollinea alcuni sonetti.
Corbezzolo Utilizzata anche a scopo ornamentale predilige terreni subacidi e soleggiati. Anticamente il corbezzolo era ritenuta pianta che respingeva dalle case le streghe. Durante il Risorgimento il corbezzolo divenne simbolo dell’ unità nazionale per la compresenza del verde (le foglie), del bianco (i fiori) e del rosso (i frutti).
Mirto Se notevole è la sua storia e il suo pregio ornamentale, notevole è anche la sua importanza economica: fornisce buon combustibile e carbone di prima qualità; tutte le parti della pianta, in particolare le foglie, possono essere distillate, per ricavarne l'olio essenziale (acqua di mirto), usato in profumeria e capace di azione medicinale, balsamica e astringente.
Ginepro Tutti i ginepri compreso il coccolone hanno proprietà medicinali (foglie, frutti e legno). Utilizzato come antiparassitario disinfettante oltre che pianta aromatica. I Romani utilizzavano il ginepro per imbalsamare i morti. Il legno di ginepro è tra i più compatti e duri della nostra flora arborea e prima dell'avvento delle moderne motoseghe, i boscaioli che utilizzavano la macchia per fare il carbone evitavano il taglio del ginepro per non danneggiare i preziosi arnesi da taglio.
Pungitopo Il pungitopo veniva usato per difendere le vivande della dispensa dal morso dei topi. L'origine del nome deriverebbe dal latino rusticus (villano) a significare sia l'asprezza dei luoghi ove cresce, sia per l’impiego utile ma poco nobile per cui era impiegato.
Leccio Il leccio è una pianta assai longeva potendo superare i 1000 anni e per questo ha un accrescimento molto lento. I boschi di leccio sono ombrosi e per questo i Greci lo collegavano con le divinità legate alla morte. Una leggenda vuole che il legno della croce di Cristo fosse di leccio. L'etimologia di ilex deriva dal celtico: punta, con riferimento all'orlo delle foglie. Attualmente è utilizzata a scopo ornamentale grazie alle sue caratteristiche di rusticità, resistenza all'inquinamento e alle frequenti potature.
s.o.s. salviamo la macchia STOP al sovrasfruttamento delle risorse naturali STOP agli incendi STOP al pascolo intensivo STOP alla pratica del disboscamento STOP alle colture agrarie intensive STOP all’abusivismo che deturpa e danneggia vaste zone di macchia Valorizziamo e proteggiamo le nostre risorse naturali Difendiamo il suolo Sosteniamo la biodiversità Miglioriamo e tuteliamo l’ambiente attraverso strutture ricettive ecosostenibili Educhiamo ed educhiamoci ad amare la nostra macchia mediterranea Per noi e le future generazioni
Questo lavoro è stato realizzato dagli alunni della seconda media dell’Istituto Sacro Cuore di Gesù di Catania coordinati dalla prof.ssa Rossella Raimondi Flavia C Francesco DF Chiara G Flavia M Federica R Felice F Rosa Maria S Eleonora U