Testimonianza di fede Testo: Patxi Larrainzar. Presentazione: Asun Gutiérrez Cabriada. Musica: Mahler. Sinfonia nº 5. Adagietto.
Io credo in Te, Signore Gesù, perché non sei un signore speciale, né potente e il tuo Dio non è un Dio lontano né castigatore né alieno all’essere umano.
Credo in te perché mi convince la tua vita di operaio normale, e la tua consuetudine di andare con gli emarginati e i poveri; perché ami questa vita con passione e la fai rispettare a tutti. Mi convince, Signore, il tuo modo di guardare alle persone e trattarle tutte in maniera uguale; e preferisci i fanciulli e i deboli. Preferisci le vedove, gli operai, i poveri...
Mi sorprende la tua capacità di rivolgerti ai ricchi cantandogliene quattro, ed esigi dai poveri che non chiedano di diventare ricchi, che non siano accumulatori di ricchezze e denaro. Mi piace, Gesù di Nazaret, il modo che hai di trattare i peccatori, senza ira e con calma, con comprensione, aspettando sempre la loro conversione e confidando nel loro cuore ribelle.
Mi entusiasma la tua libertà; la facilità con cui ti separi della tua gente, dalla tua famiglia; invece di restare nell’invidia e il distacco che vivi con poco denaro, senza schiavitù delle cose e i capricci.
E’ bello seguirti nei funerali dove incoraggi le vedove e i tristi E’ bello vederti nelle feste e nei banchetti e che sai gioire del buono della vita, e vederti sulla spiaggia mangiare pesci con gli amici pescatori o dividere il tu povero piato con un bisognoso. E’ bello seguirti nei funerali dove incoraggi le vedove e i tristi e obblighi tutti a meditare nel profondo della vita; seguirti sul monte e vedere come ti raccogli ogni tanto, perché anche tu hai bisogno di un momento di solitudine col Padre.
Mi piace sapere che hai paura del nemico, ma ci piace vederti superare la paura, perché i prepotenti non ti impressionano e sai che alla fine saranno vinti...
Ci intristisce costatare che spesso ti conosciamo male e ti interpretiamo peggio, che molte persone sane e valide si sono allontanate da te perché hanno creduto che non sei un Dio degno di essere umano. Ci intristisce che i ricchi ti abbiano manipolato per il loro profitti.
E io non saprei dire molto bene perché ti seguiamo e perché ci convinci: se perché sei così debole e così forte, se perché ami tanto la giustizia e odi l’ipocrisia, se perché condividi il pane con i bisognosi, o perché ti opponi con energia allo sfruttatore e al prepotente; non sapremmo dire se sei più attraente quando accarezzi i bambini o quando muori sulla croce identificandoti con il popolo sfruttato.
Crediamo, Sigore, che tu sei vivo, che Dio ti ha risuscitato per sempre. E per questo ci convinci, Gesù di Nazaret, perché sei in mezzo agli uomini per farli liberi, per opporti al male e alla corruzione del mondo per fare un mondo pulito: perché dici ai credenti: “amatevi come fratelli”, e questa è la legge suprema. Ti amiamo e vogliamo seguirti, infine, perché tu sei il migliore, l’unico, il primo.
E oggi di nuovo ci impegniamo a seguirti più da vicino e ad amarti con più forza, perché tu sei il nostro Dio, il nostro vero uomo.
Testimonianza di Fede Io credo in Te, Signore Gesù, perché non sei un signore speciale, né potente e il tuo Dio non è un Dio lontano. Credo in te perché mi convince la tua vita di operaio normale, e la tua consuetudine di andare con gli emarginati e i poveri; perché ami questa vita con passione e la fai rispettare a tutti. Mi convince, Signore, il tuo modo di guardare alle persone e trattarle tutte in maniera uguale; e preferisci i fanciulli e i deboli. Preferisci le vedove, gli operai, i poveri... Mi sorprende la tua capacità di rivolgerti ai ricchi cantandogliene quattro, ed esigi dai poveri che non chiedano di diventare ricchi, che non siano accumulatori di ricchezze e denaro. Mi piace, Gesù di Nazaret, il modo che hai di trattare i peccatori, senza ira e con calma, con comprensione, aspettando sempre la loro conversione e confidando nel loro cuore ribelle. Mi entusiasma la tua libertà; la facilità con cui ti separi della tua gente, dalla tua famiglia; invece di restare nell’invidia e il distacco che vivi con poco denaro, senza schiavitù delle cose e i capricci. E’ bello vederti nelle feste e nei banchetti e che sai gioire del buono della vita, e vederti sulla spiaggia mangiare pesci con gli amici pescatori o dividere il tu povero piato con un bisognoso. E’ bello seguirti nei funerali dove incoraggi le vedove e i tristi e obblighi tutti a meditare nel profondo della vita; seguirti sul monte e vedere come ti raccogli ogni tanto, perché anche tu hai bisogno di un momento di solitudine col Padre. .../...
Mi piace sapere che hai paura del nemico, ma ci piace vederti superare la paura, perché i prepotenti non ti impressionano e sai che alla fine saranno vinti... Ci intristisce costatare che spesso ti conosciamo male e ti interpretiamo peggio, che molte persone sane e valide si sono allontanate da te perché hanno creduto che non sei un Dio degno di essere umano. Ci intristisce che i ricchi ti abbiano manipolato per il loro profitti. E io non saprei dire molto bene perché ti seguiamo e perché ci convinci: se perché sei così debole e così forte, se perché ami tanto la giustizia e odi l’ipocrisia, se perché condividi il pane con i bisognosi, o perché ti opponi con energia allo sfruttatore e al prepotente; non sapremmo dire se sei più attraente quando accarezzi i bambini o quando muori sulla croce identificandoti con il popolo sfruttato. Crediamo, Sigore, che tu sei vivo, che Dio ti ha risuscitato per sempre. E per questo ci convinci, Gesù di Nazaret, perché sei in mezzo agli uomini per farli liberi, per opporti al male e alla corruzione del mondo per fare un mondo pulito: perché dici ai credenti: “amatevi come fratelli”, e questa è la legge suprema. Ti amiamo e vogliamo seguirti, infine, perché tu sei il migliore, l’unico, il primo. E oggi di nuovo ci impegniamo a seguirti più da vicino e ad amarti con più forza, perché tu sei il nostro Dio, il nostro vero uomo. Patxi Larrainzar