1. Analisi dei problemi Definizione degli obiettivi Interventi Gli obiettivi presuppongono lanalisi del problema e orientano gli interventi, che consistono.

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Analisi dei problemi Definizione degli obiettivi Interventi Gli obiettivi presuppongono lanalisi del problema e orientano gli interventi, che consistono sempre nel tentativo di ridurre la discrepanza tra una situazione desiderata (obiettivi) e ciò che esiste attualmente. Necessità che ci sia congruenza tra analisi, obiettivi e interventi 2

3

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Possono incrociare livelli diversi della vita personale e sociale: a) Obiettivi intrapersonali (conoscenze, competenze, atteggiamenti, comportamenti, stati affettivi, ecc.) b) Obiettivi interpersonali (tra familiari) e intersistemici (tra servizi) c) Obiettivi relativi alle caratteristiche (struttura, funzionamento cultura, clima, ecc.) di gruppi, di organizzazioni, dellintera comunità 5

Obiettivo generale = dichiarazione di intenti, formulata in modo ampio, indica la direzione del progetto, esplicitata in modo generico Sottoobiettivo = se lo. generale è molto ampio, è utile scinderlo in uno o più sottoobiettivi, che delimitano e definiscono meglio gli scopi che sintendono raggiungere, e consentono di precisare gli o. specifici Obiettivi specifici = indicano con chiarezza i cambiamenti o i risultati attesi 6

Obiettivo generale Sottoobiettivo 1 Obiettivo 1aObiettivo 1b Sottoobiettivo 2 Obiettivo 2a 7

Vedi le pp del manuale (riflettere in gruppo sulla scheda a p. 93) 8

Indicare se sono assoluti o relativi (indicano la percentuale di cambiamento attesa) Usare un verbo forte, in grado di descrivere un comportamento osservabile e misurabile che dovrebbe accadere ( ad es.: incrementare, aumentare, diminuire, trovare, …) Specificare separatamente i diversi risultati desiderati Precisare qual è il tempo necessario per conseguirli Non confondere gli obiettivi con le attività necessarie per raggiungerli (v. pag. 95) Determinare gli indicatori adeguati, ovvero le variabili che permettono di dare indicazioni sullefficacia dellintervento 9

Indicatore = caratteristica (o variabile) osservabile o calcolabile che dà indicazioni su un certo fenomeno; deve essere chiaro, comprensibile, capace di rappresentare o riprodurre il particolare fenomeno per il quale è stato costruito; deve rispettare sia requisiti metodologici e pratici (per la misurazione), sia requisiti di natura concettuale 10

Pertinenza: lindicatore è pertinente se misura una caratteristica essenziale del fenomeno che si vuole rilevare. Un indicatore pertinente riduce il rischio dei falsi negativi (si afferma che una condizione non esiste, ed invece esiste) Rilevanza: tra più indicatori pertinenti, sono da considerarsi rilevanti quelli che colgono le caratteristiche più importanti del fenomeno a cui ci si riferisce. La rilevanza può essere considerata sia con riferimento allobiettivo generale che agli obiettivi specifici Specificità: lindicatore costituisce una caratteristica esclusiva del fenomeno esaminato; ciò riduce i rischi di falsi positivi (si ritiene presente una condizione che non cè) Sensibilità: lindicatore è capace di evidenziare differenze nel livello, nellintensità del fenomeno 11

Validità: una misura è valida se misura proprio il fenomeno o quegli aspetti del fenomeno che con essa si vuole studiare Attendibilità: si riferisce alla precisione e alla ripetibilità della misurazione. Una misura è attendibile quando utilizzata più volte nelle medesime condizioni dà sempre gli stessi risultati (nel caso di un test, ad esempio, se somministrato più volte dovrebbe dare gli stessi risultati, a meno che la variabile in esame nel frattempo non sia cambiata) 12

Fattibilità: per misurare e rilevare gli indicatori sono necessarie risorse in termini di competenze, tempo e strumenti. La scelta finale rispetto al numero e al tipo di indicatori da utilizzare va fatta tenendo conto sia delle proprietà e caratteristiche degli stessi, che della finalità e importanza della ricerca e delle risorse disponibili e attivabili 13

In base al criterio della vicinanza dellindicatore con il fenomeno che vuole rappresentare: a) Indicatori diretti: rappresentano direttamente il fenomeno o loggetto della conoscenza b) Indicatori indiretti (o proxi): rappresentano elementi che sono in relazione con il fenomeno oggetto di analisi 14

In base allobiettivo per cui viene utilizzato: a) Indicatori valutativi: permettono di valutare se e in che misura sono stati raggiunti gli obiettivi di una attività programmata b) Indicatori di processo: utilizzati per valutare le modalità di implementazione del progetto c) Indicatori di esito: per la valutazione degli esiti finali dellintervento (si dividono in indicatori di efficacia, di impatto, di efficienza) 15

Obiettivi individualizzati: si precisano quando, allinterno di alcuni scopi generali, si fissano obiettivi specifici e diversi per i singoli casi di cui il progetto si fa carico Obiettivi e valori: porre degli obiettivi significa sempre fare delle scelte di valore (v. pag. 98ss.) Obiettivi strumentali: il loro conseguimento è strumento per raggiungere lobiettivo finale 16

Beneficiari: la porzione di popolazione a cui si riferiscono i cambiamenti desiderati Necessità di conoscere le caratteristiche socio-demografiche della popolazione target, nonché valori credenze e abitudini (con particolare riguardo agli aspetti valoriali e comportamentali più collegati alla problematica affrontata) Valutare se e in che modo i beneficiari percepiscono il problema su che si intende affrontare e se ritengono desiderabile il cambiamento verso cui tende lintervento Beneficiari diretti: coloro ai quali si rivolgono le attività progettuali e per i quali si verificano i cambiamenti attesi Beneficiari indiretti: sono diversi da quelli a cui si rivolgono gli interventi 17

Analizzare in gruppo le diverse modalità di contatto (pp ) 18

Analizzare in gruppo la scheda riportata nelle pp del manuale 19

Impostare la definizione del problema e costruire lalbero degli obiettivi in uno dei seguenti ambiti: a) Inserimento lavorativo di persone disabili b) Messa alla prova di minori che hanno commesso reati c) Prevenzione della dispersione scolastica d) Prevenzione della tossicodipendenza 20

È un tentativo di tradurre le conoscenze che riguardano la regolazione, modificazione e il controllo di comportamenti, atteggiamenti, reazioni psico-fisiche o condizioni comunitarie in ipotesi, sulle quali possano basarsi le azioni. Il modello di intervento esplicita le ipotesi causali e le ipotesi di intervento 21

Sono relative allinfluenza di uno o più processi (o determinanti) sul comportamento o la condizione che il progetto cerca di modificare Si definiscono con riferimento a studi, teorie, ricerche, dati disponibili, buone pratiche, esperienze già fatte da altri Nella fase di analisi del problema spesso di individuano più cause connesse con il problema da affrontare. In fase di scelta del modello di intervento è opportuno esplicitare quale di essi si accoglie come punto di partenza per le attività proposte 22

Si tratta di una affermazione che esplicita il nesso tra un progetto, le attività ad esso collegate, lipotesi causale e la condizione che si vuole cambiare Porta alla luce i criteri che orientano la scelta di alcune tra le diverse opzioni possibili 23

Fasi (o azioni) progettuali: insieme di attività raggruppabili secondo un fine unitario a) Attività primarie: sono connesse direttamente al cambiamento da produrre b) Attività secondarie: sono quelle funzionali alle precedenti c) Attività relative al contatto con la popolazione target 24

Esempi di struttura temporale di un progetto (pp. 119ss.) 25

BUDGET ECONOMICOBUDGET FINANZIARIO È inteso come previsione di costi da sostenere Si riferisce alle risorse finanziarie necessarie per la realizzazione del progetto 26

Vedi schema di verifica (pp. 128 ss.) 27