L'IMMIGRAZIONE Anno Scolastico 2009/2010 di HAYATE EL HAKKAOUI
Le fasi della migrazione Dai primi anni dell'ottocento sono cominciate le emigrazioni dovute a cause economiche e sociali e fino ai giorni nostri questo fenomeno e sempre più presente con un notevole numero di emigrati e immigrati
La migrazione transoceanica La migrazione transoceanica fu prevalentemente verso le colonie europei in Africa, America e Asia
Dall’unificazione in poi A partire dall'unificazione dell'Italia ci furono grandi emigrazioni verso i paesi dell'Europa e verso altri continenti, ma con l'ingresso di persone di altri paesi in Italia ci fu una grande trasformazione
Le cause della migrazione oggi nei Paesi del Sud continua ad aumentare il numero delle nascite, mentre contemporaneamente aumenta il livello di povertà e la subalternità dal Nord del Mondo
Verga Verga è un autore che ha voluto scrivere le storie reali della sua gente quella siciliana perché secondo lui l'autore non deve intervenire perché non ha il diritto di giudicare e di criticare gli eventi, chi scrive deve quindi usare la tecnica dell'impersonalità, che si configura come il modo più adatto per esprimere una realtà di fatto.
Le opere di Verga Vita dei campi (1880); I Malavoglia (1881); Novelle rusticane (1883); Cavalleria rusticana
Il verismo In Verga e nei veristi, a differenza del naturalismo, convive comunque il desiderio di far capire al lettore il proprio punto di vista sulla vicenda, pur non svelando opinioni personali nella scrittura.
La legge del più forte La vita è infatti una dura lotta per la sopravvivenza, dovuta “alla sopraffazione”, un meccanismo crudele che schiaccia i deboli e permette ai forti di vincere. È questa la legge della natura “la legge del diritto del più forte” che nessuno può modificare in quanto necessaria.
L’emigrazione dello zero Oltre ai vari fenomeni migratori ci fu anche l'emigrazione dello zero da occidente dove non fu considerato un numero ad oriente dove indiani e arabi l'hanno considerato un numero in piena regola perché veniva associato al vuoto e all'infinito che per queste ultime non era un concetto strano o difficile da comprendere.
I greci e lo zero non come numero a tutti gli effetti, arrivò ai Greci. Ai Greci, però, lo zero non garbava affatto, ed essi lo impiegavano il meno possibile; una volta eseguiti i calcoli con la notazione sumerica, di solito si affrettavano a riconvertire i numeri secondo il loro stile di rappresentazione, macchinoso ma privo di zeri.
L’invenzione dell’algebra A differenza dei greci gli indiani non si interessavano alle forme geometriche, ma all’interazione tra i numeri come tali, indipendenti dalle possibili associazioni geometriche: essi diedero origine alla moderna algebra. Per gli indiani i numeri negativi erano perfettamente sensati e difatti fu in India che essi fecero la loro comparsa.
Il ritorno dello zero in occidente Alla fine le pressioni commerciali ebbero partita vinta, i vari governi lasciarono campo libero alla rappresentazione araba dei numeri, che dall'Italia si diffuse con rapidità nel resto d'Europa: lo zero era giunto, e il vuoto con lui. Grazie all'influenza di musulmani e indù.
L’incidenza degli immigrati nell’economia Gli immigrati risultano molto importanti per l'economia del paese perché incidono in modo positivo sulle entrate dello stato con il loro lavoro attraverso il versamento di imposte, tasse e contributi.
La forza lavoro straniera Partendo dai dati Inps, è possibile calcolare il gettito contributivo ed ottenere una stima realistica del gettito fiscale. Nel 2007 i lavoratori stranieri iscritti all’Inps risultavano 2.173.545, dei quali 1.788.561 dipendenti, 270.964 autonomi e 114.020 parasubordinati, pari al 7 per cento delle forze di lavoro complessive. Prendendo in considerazione i contributi versati a carico del lavoratore e quelli a carico dell’impresa l’ammontare economico contributivo generato dal lavoro degli immigrati risulta di 6,4 miliardi di euro
I dati inps L’Inps ha reso noto i redditi da lavoro 2006 dei lavoratori stranieri, qui adeguati al tasso di inflazione 2007: risultano in media di 11.922 euro pro-capite, inferiori di circa il 40 per cento al reddito medio dei lavoratori italiani, soprattutto a causa dell'alto numero dei contratti temporanei e a tempo parziale in settori come quello agricolo e del lavoro di cura.
I flussi migratori La crescente rilevanza di flussi migratori di uomini e donne alla ricerca di migliori condizioni di vita pone rilevanti questioni di ordine civile, sociale e culturale nei paesi di destinazione.
Il permesso e la carta di soggiorno il permesso e la carta di soggiorno sono i documenti con i quali l'immigrato venuto in Italia può lavorare e può vivere all'interno del paese, in quanto gli conferiscono diritti legalmente riconosciuti.
I motivi per entrare in Italia Si può entrare in Italia per motivi di turismo, lavoro, motivi familiari, studio ecc. Prima di arrivare in Italia è necessario ottenere, presso l’Ambasciata o il Consolato italiano del luogo di origine o di residenza, il visto di ingresso per uno dei motivi sopra citati. Solo alcuni paesi sono esenti dall’obbligo del visto di ingresso per turismo.
La carta di soggiorno Il permesso di soggiorno CE per soggiornanti di lungo periodo può essere rilasciato al cittadino straniero in possesso, da almeno 5 anni, di un permesso di soggiorno in corso di validità, a condizione che dimostri la disponibilità di un reddito minimo non inferiore all’assegno sociale annuo.
I diritti acquisiti con la carta di soggiorno Il permesso di soggiorno CE per soggiornanti di lungo periodo è a tempo indeterminato. Ai titolare di tale permesso è riconosciuto uno status giuridico particolare, che attribuisce loro ulteriori diritti rispetto a quelli riconosciuti agli altri cittadini non comunitari in possesso di un regolare permesso di soggiorno.
Les immigrants Les immigrants ont toujours été considérées comme mauvaises à partir de préjudices faux, dans ce livre l’auteur explique comment le monde occidental voit ces gens expliquent diffèrebts termes liés aux racisme
Le racisme expliqué à ma fille C’est un livre que Tahar Ben Jelloun adresse en priorité aux enfants entre huit et quatorze ans. Répondant aux nombreuses questions que sa fille lui posa lors d’une manifestation, il tente de définir des notions telles que le racisme mais aborde aussi des problémes beaucoup plus récents comme la génétique, ou plus anciens comme l’antisémitisme, les discriminations, le génocides, l’apartheid…
Pour mieux comprendre le message de ce livre, Ben Jelloun a établi une interview dans laquelle il répond aux questions qui lui ont été posées sur le racisme: Par exemple
Pourquoi on e avoir écrit ce livre pour les enfants? J’écris pour les enfants parce que je pense que c’est l’avenir et qu’avec eux on peut construire des choses meilleures et j’ai confiance en eux, j’espére que je ne me trompe pas. Pensez-vous que les enfants soient suffisament éduqué pour affronter et combattre le racisme? Suffisament éduqués, je ne sais pas, ça dépend des familles et des écoles, mais… dans le doute, il vaut mieux faire ce livre, il vaut mieux le dire, on est jamais assez éduqué. Eduqué, c’est quoi? C’est apprendre à lire avec les autres, on est jamais assez éduqué, assez préparé.
Cibo e identità Cibo e identità si collegano strettamente nell’esperienza migratoria. Spesso, gli immigrati provenienti da qualsiasi parte del mondo si identificano con i loro cibi esotici in vendita nei mercati, con il loro modo di consumarli, e con gli odori caratteristici della loro cucina.
Il kebab Il kebab (chiamato anche "kabab", "kebap", "shawerma" o "ghiros") e' un piatto tipico a base di carne arrostita di molti Paesi del Nord Africa e del Medio Oriente, che attualmente ha trovato una massiccia affermazione anche nell'Europa Occidentale attraverso l'immigrazione araba e turca.
Del kebab esistono svariate versioni, come ad esempio: l'"Iskender kebap" (con carne di qualità superiore servita insieme ad una raffinata salsa a base di pomodoro, yogurt e burro fuso), il "Tavuk kebab"(con carne di pollo), il "Patlican kebap"(accompagnato da melanzane), lo "Soğanli kebap" (accompagnato da cipolle) e lo "Shish kebap" (dove "sis", in turco, significa "spada", in cui la carne, generalmente di agnello, viene ridotta a piccoli dadi e, dopo essere stata marinata, infilzata in veri e propri spiedini per essere cotta).
Nell'intervista ho posto alcune domande al titolare di una pizzeria come: Perchè ha deciso di svolgere questo tipo di attività? Ho deciso di intraprendere questo tipo di attività perché è molto gettonata e i locali come questo sono molto richiesti dalla gente e anche perché gli egiziani sono molto bravi e si sono trovati bene in questo tipo di attività e la loro pizza e kebab rimane sempre la migliore, questi sono stati i motivi che mi hanno spinto ad aprire questo locale.