La famiglia primo contesto educativo Parrocchia San Mauro Abate Casoria La famiglia primo contesto educativo
PREGHIERA INIZIALE Ci impegniamo noi e non gli altri Ci impegniamo noi e non gli altri unicamente noi e non gli altri. senza pretendere che altri s’impegni con noi o per suo conto, come noi o in altro modo.
senza giudicare chi non s’impegna senza accusare chi non s’impegna Ci impegniamo senza giudicare chi non s’impegna senza accusare chi non s’impegna senza condannare chi non s’impegna senza cercare perché non s’impegna senza disimpegnarci perché altri non s’impegnano. non per riordinare il mondo non per rifarlo su misura ma per amarlo.
anche quello che non possiamo accettare anche quello che non è amabile Per amare anche quello che non possiamo accettare anche quello che non è amabile anche quello che pare rifiutarsi all’amore poiché dietro ogni volto e sotto ogni cuore c’è, insieme ad una grande sete d’amore, il volto e il cuore dell’Amore, che non teme confronti, la sola che basta per impegnarci perdutamente. (PRIMO MAZZOLARI)
Mettono in comunicazione interno ed esterno, separano e uniscono, LE PORTE Mettono in comunicazione interno ed esterno, separano e uniscono, permettono di entrare e di uscire. Suscitano sentimenti e stati d’animo diversi. Una porta chiusa può scatenare curiosità o paura: aprire una porta dietro la quale si sa esserci qualcosa di gradito provoca certamente gioia.
LETTERA APOSTOLICA PORTA FIDEI
La “porta della fede” che introduce alla vita di comunione con Dio e permette l’ingresso nella sua Chiesa è sempre aperta per noi.
Attraversare quella porta comporta immettersi in un cammino che dura tutta la vita. Inizia con il Battesimo, mediante il quale possiamo chiamare Dio con il nome di Padre, e si conclude con il passaggio attraverso la morte alla vita eterna, frutto della risurrezione del Signore Gesù che, con il dono dello Spirito Santo, ha voluto coinvolgere nella sua stessa gloria quanti credono in Lui (cfr Gv 17,22).
Che cosa auguriamo ai nostri figli?
IN ASCOLTO … Dal libro della Genesi E Dio disse: «Facciamo l'uomo Dal libro della Genesi E Dio disse: «Facciamo l'uomo a nostra immagine, a nostra somiglianza, e domini sui pesci del mare e sugli uccelli del cielo, sul bestiame, su tutte le bestie selvatiche e su tutti i rettili che strisciano sulla terra». Dio creò l'uomo a sua immagine; a immagine di Dio lo creò; maschio e femmina li creò. Dio li benedisse e disse loro: «Siate fecondi e moltiplicatevi, riempite la terra; soggiogatela e dominate sui pesci del mare e sugli uccelli del cielo e su ogni essere vivente,che striscia sulla terra». Poi Dio disse: «Ecco, io vi do ogni erba che produce seme e che è su tutta la terra e ogni albero in cui è il frutto, che produce seme: saranno il vostro cibo. A tutte le bestie selvatiche, a tutti gli uccelli del cielo e a tutti gli esseri che strisciano sulla terra e nei quali è alito di vita, io do in cibo ogni erba verde». E così avvenne. Dio vide quanto aveva fatto, ed ecco, era cosa molto buona. E fu sera e fu mattina: sesto giorno.
Il serpente era la più astuta di tutte le bestie selvatiche fatte dal Signore Dio. Egli disse alla donna: «È vero che Dio ha detto: Non dovete mangiare di nessun albero del giardino?». Rispose la donna al serpente: «Dei frutti degli alberi del giardino noi possiamo mangiare, ma del frutto dell'albero che sta in mezzo al giardino Dio ha detto:Non ne dovete mangiare e non lo dovete toccare, altrimenti morirete». Ma il serpente disse alla donna: «Non morirete affatto! Anzi, Dio sa che quando voi ne mangiaste, si aprirebbero i vostri occhi e diventereste come Dio, conoscendo il bene e il male». Allora la donna vide che l'albero era buono da mangiare, gradito agli occhi e desiderabile per acquistare saggezza; prese del suo frutto e ne mangiò, poi ne diede anche al marito, che era con lei, e anch'egli ne mangiò. Allora si aprirono gli occhi di tutti e due e si accorsero di essere nudi; intrecciarono foglie di fico e se ne fecero cinture.
In quello della Creazione? IN CHE DIO CREDIAMO? L’idea che ognuno di noi si fa di Dio, conserverà sempre qualcosa dell’idea che ci siamo fatti della vita dei nostri genitori. In quello della Creazione? In quello del serpente?
TESTIMONIANZA Mons. Angelo Roncalli, poi Papa Giovanni XXIII, scriveva ai suoi genitori: “Quando sono uscito di casa verso i dieci anni di età, ho letto molti libri e imparato molte cose che voi non potevate insegnarmi. Ma quelle poche cose che ho appreso da voi in casa, sono ancora le più preziose e importanti: esse sorreggono e danno vita e calore alle molte altre che appresi in seguito, in tanti anni di studio e di insegnamento” (Lettera ai genitori, 26 novembre 1930)
PREGHIERA FINALE Ti ringraziamo, Signore, per il dono della fede, che ci hai donato nel giorno del Battesimo. Ti ringraziamo, Signore, per il dono della speranza, che ci sostiene nel cammino della vita e che sa vedere e amare ciò che ancora non c’è. Ti ringraziamo, Signore, per il dono dell’amore, che rimane in eterno e ci permette di incontrarti in ogni uomo.
Ti ringraziamo, Signore, per Maria nostra Madre, modello di ogni virtù, vergine prudente, donna forte, esempio di giustizia; lode a Te che ci offri questo tempo di ascolto e di crescita nella fede; a Te, che vivi e regni con il Figlio e lo Spirito Santo sia gloria nei secoli. Amen