“GERUSALEMME LIBERATA” LE FIGURE FEMMINILI
LE FIGURE FEMMINILI 1. Ci sono figure femminili sia di parte cristiana (Gidippe e Sofronia) sia di parte pagana, ma sono le eroine pagane (Erminia, Armida, Clorinda) ad avere lo spazio maggiore 2. Una sola eroina incarna una funzione femminile collettiva (es. Clorinda il “virile ardimento”, Armida le “insidie femminili”)
LE FIGURE FEMMINILI 3. Emulo dell’Ariosto, ma in un mutato clima ideologico, Tasso introduce nel proprio poema una dialettica armi/amori la più varia possibile che risponda: a. al gusto del pubblico per la varietà b. alla necessità di aderire alle esigenze controriformistiche
TRE INCOMPATIBILITA’: 1. fra “virile ardimento” e “femminili inganni”: in nessuna delle eroine si trovano associate contemporaneamente la virtù guerriera e la volontà di ingannare 2. fra cristianità e “femminili inganni”: nessuna donna cristiana è un’ingannatrice 3. fra qualità di donna cristiana e amore di o per un pagano: nessuna donna cristiana ama o è amata da un pagano
Il tema dell’AMORE ha una natura: FORMALE (variatio stilistica) CONCETTUALE (perenne opposizione e ricerca irrisolta)
ERMINIA Rappresenta la spontaneità, l’ingenuità, il pudore Ama, non riamata, l’eroe cristiano Tancredi, che insegue senza successo per tutto il poema, per poi scomparire senza dire una parola Priva di qualsiasi accento sensuale È l’immagine letteraria del poeta, che amava – non riamato – Lucrezia, sorella di Alfonso II d’Este Completamente estranea alla guerra
ERMINIA III (18-63): VI (103-114): VII (1-22): XIX (104-114): Erminia, dall’alto delle mura di Gerusalemme, presenta Tancredi e successivamente passa in rassegna i guerrieri cristiani. VI (103-114): Dopo aver assistito, dall’alto delle mura di Gerusalemme, al duello tra Tancredi ed Argante, angosciata dal sapere l’amato ferito, per curarlo esce (nottetempo e indossate le armi di Clorinda,)dalla città. Sorpresa da una pattuglia di crociati si dà precipitosamente alla fuga nella foresta. VII (1-22): Erminia si rifugia tra i pastori. Paesaggio idilliaco. Erminia recupera una mesta serenità. XIX (104-114): Erminia bacia Tancredi, apparentemente morto per mano di Argante. Al suo risveglio non gli rivela la sua identità. Si prende cura di lui come una madre con suo figlio, per poi sparire dal poema.
CLORINDA Incarna il “virile ardimento”, le virtù guerriere Disvelamento progressivo della sua femminilità, culmine della sensualità quando Tancredi le dà la morte Modello: la Camilla virgiliana
CLORINDA I (45-49): III (21-27): XII (1-71): Tancredi vede Clorinda che beve ad una fonte e se ne innamora. III (21-27): Tancredi accetta la sfida con Argante, ma scende in campo Clorinda. Sbalzatole l’elmo dal viso, Tancredi rimane stupefatto. Bellezza seducente. XII (1-71): Clorinda e Argante si apprestano a bruciare le macchine belliche cristiane. Il vecchio Arsete le rivela le sue origini cristiane. L’impresa ha successo, ma Clorinda rimane chiusa fuori dalle mura di Gerusalemme e muore per mano di Tancredi, che non l’aveva riconosciuta. Prima di morire riceve il battesimo.
ARMIDA Incarna i “femminili inganni” Seduttrice sedotta Incarnazione della dama di corte cinquecentesca, esperta nell’arte della parola e di enigmatica bellezza Evoluzione del personaggio femminile petrarchesco
ARMIDA IV (20-96) e V (60-85): XIV (35-69): XVI (1-75): XVII (33-53): Inviata dal mago Idraonte presso il campo cristiano, seduce alcuni cavalieri cristiani e fa sì che la seguano XIV (35-69): Il mago di Ascalona narra a Carlo il Danese e ad Ubaldo l’incontro tra Rinaldo e Armida, l’innamoramento di Armida, la fuga dei due alle isole fortunate. XVI (1-75): Il giardino di Armida. Carlo il Danese e Ubaldo liberano Rinaldo grazie allo scudo miracoloso donatogli dal mago di Ascalona. Armida supplica Rinaldo di restare. Ira di Armida che decide di supportare i pagani. XVII (33-53): Armida convince alcuni guerrieri pagani a compiere la sua vendetta su Rinaldo, offrendosi come ricompensa XX (122-136): Armida vuole uccidersi, ma sopraggiunge Rinaldo che la conforta. Pentimento di Armida, giuramento di fedeltà e sottomissione di Armida a Rinaldo.