COSTITUZIONE DELLA REPUBBLICA ITALIANA La Costituzione della Repubblica Italiana è la legge fondamentale e formativa dello Stato italiano. Il 1° gennaio 1948, entrò in vigore la costituzione repubblicana. Lo Statuto Albertino, era rimasto in vigore esattamente 100 anni e aveva reso l’Italia una monarchia costituzionale, con concessioni di poteri al popolo su base rappresentativa. Era una tipica costituzione “ottriata”, ossia concessa dal sovrano e da un punto di vista giuridico, si caratterizzava per la sua natura “flessibile”. Al contrario l’attuale ordinamento è il risultato dei lavori di un’Assemblea Costituente, formatasi dopo la caduta del fascismo e la fine della guerra, ed è rigida ed immodificabile se non con leggi speciali.
UGUAGLIANZA L’ideale che offre ad ogni essere umano, indipendentemente dalla sua posizione sociale e dalla sua nazionalità, la possibilità di essere considerato al pari di tutti gli altri. Art.3 dei principi fondamentali della nostra costituzione: “Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono uguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.”
LIBERTA’ Condizioni per cui un individuo può decidere di pensare, esprimersi ed agire senza costrizioni. E’ compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitano di fatto la libertà e l’uguaglianza dei cittadini ( v.art.3 principi fondamentali).
Giustizia La nostra Costituzione si fonda su un concetto di giustizia inteso come eliminazione delle disparità di vita tra i cittadini, impegnando quindi lo Stato ad assumere un ruolo attivo nella regolazione dei rapporti tra cittadini
DEMOCRAZIA Concezione politica fondata sui principi della sovranità popolare, dell'uguaglianza giuridica dei cittadini, dell'attribuzione di diritti e doveri sanciti dalla costituzione, della separazione e indipendenza dei poteri.
La Resistenza “Era giunta l’ora di resistere; era giunta l’ora di essere uomini: di morire per vivere da uomini” (CALAMANDREI) Con il termine resistenza s’intende l’azione comune di gruppi di cittadini appartenenti a diversa estrazione sociale e politica con l’obbiettivo di abbattere un regime che non garantisce il rispetto delle più comuni libertà individuali.
CRONOLOGIA RESISTENZA ITALIANA 1943: la caduta del fascismo, l’armistizio, i focolai di rivolta nel Sud, le prime bande partigiane, l’inverno sulle montagne. 1944: gli scontri con i tedeschi e i fascisti della RSI, le prime repubbliche partigiane, la liberazione di molte città del Centro Italia, gli eccidi nazisti. 1945: la liberazione del Nord, la resa dei tedeschi, la cattura e l’uccisione di Mussolini.
Una testimonianza “ In quel lontano periodo ogni giovane doveva fare una scelta: o con i fascisti o con i partigiani, scelta assai difficile per un giovane di 17 anni. Giuseppe scelse la montagna alle lotte delle formazioni partigiane, credo consigliato da suo padre che già faceva parte del CLN (comitato di liberazione nazionale) […..]. Ogni partigiano doveva darsi un nome di battaglia e scelse il nome di “Saetta”. […] Saetta faceva parte della mia squadra: era un ragazzo taciturno, persino timido, molto serio, sempre disponibile ai lavori manuali:fare il servizio per la spesa e gli approvvigionamenti, andare in pattuglia o montare di guardia, mansione quest’ultima che richiedeva massima attenzione. Saetta era molto affidabile e per questo era benvoluto da tutti”. Lelio Peirano (king) Comandante di Distaccamento
SECONDO NOI è stato utile riflettere su questi avvenimenti del passato, perché in quel periodo della storia d’Italia è stata fondata la nostra Repubblica; la resistenza è stata una fase terribile ma necessaria, perché si doveva garantire alle successive generazioni la libertà e la democrazia; Sta a noi oggi rispettare le leggi ma anche trasmettere questi ideali ai nostri figli. La classe 4°A dell’IPA “Duca degli Abruzzi” Senorbì