Prof. Andrea Porcarelli

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Prof. Andrea Porcarelli Laboratorio sperimentale regionale per la didattica della bioetica del Piemonte Il dibattito bioetico sull’eutanasia. Suggerimenti e strategie per percorsi didattici Prof. Andrea Porcarelli Direttore Scientifico del Portale di Bioetica www.portaledibioetica.it Consulente del Centro di Bioetica “A. Degli Esposti di Bologna” e dell’Istituto Europeo di Bioetica Membro della Commissione Didattica della Società Filosofica Italiana

Una “mappa problematica” con diverse questioni che si intrecciano Che cosa è la morte? La terapia del dolore L’accompagnamento del morente L’accertamento di morte Una “mappa problematica” con diverse questioni che si intrecciano Eventuale espianto di organi Accanimento terapeutico Eutanasia Prof. Andrea Porcarelli Laboratorio didattico - Bioetica

Per riflettere sulla morte L’idea di morte è correlativa all’idea che si ha della vita Dal punto di vista biologico Dal punto di vista esistenziale Morte La fine della vita fisica e di relazioni “Buona morte” Cessazione delle funzioni vitali di un organismo vivente Il “momento supremo” della propria esistenza (bilancio, significato) in rapp. a come si è vissuto Quali criteri per l’accertamento della morte? “naturale” in rapp. al destino che si attende “violenta” Prof. Andrea Porcarelli Laboratorio didattico - Bioetica

Eutanasia si dice in diversi sensi In ragione delle modalità (mezzi) In ragione del fine Eutanasia eugenica -Eutanasia economica -Eutanasia criminale -Eutanasia sperimentale -Eutanasia pietosa -Eutanasia terapeutica Eutanasia “pura” -Eutanasia indiretta -Eutanasia passiva -Eutanasia attiva In ragione delle circostanze (consenso del soggetto) Eutanasia volontaria -Eutanasia involontaria -Eutanasia non-volontaria -Eutanasia sociale Prof. Andrea Porcarelli Laboratorio didattico - Bioetica

Una “storia” dell’eutanasia? Alcune forme di “eutanasia sociale” e di accettazione del suicidio Nel mondo antico Condanna dell’eutanasia come pratica medica (Ippocrate) ed anche del suicidio Sia l’eutanasia “medica” che il suicidio vengono, nel complesso, rifiutati Nel mondo medievale Alcuni autori riaprono il dibattito sul suicidio In età moderna L’eutanasia come pratica medica non è attestata Ritornano formedi “eutanasia sociale” (si pensi al nazismo), più o meno larvate In età contemporanea Nascono movimenti e si approvano alcune leggi favorevoli all’eutanasia, il dibattito è, in generale, molto aperto e vivace Prof. Andrea Porcarelli Laboratorio didattico - Bioetica

Dal “Giuramento” di Ippocrate: Non darò a nessuno farmaci mortali, neppure se richiesto, né mai suggerirò di prenderne Prof. Andrea Porcarelli Laboratorio didattico - Bioetica

Alle origini della parola e del suo uso moderno Dirò inoltre, insistendo su questo argomento, che il compito del medico non è solo quello di ristabilire la salute, ma anche quello di calmare i dolori e le sofferenze legate alle malattie; e questo non solo perché questo alleviamento del dolore, considerato un sintomo pericoloso, contribuisce alla guarigione e conduce alla convalescenza, ma inoltre per poter procurare al malato, quando non c’è più speranza, una morte dolce e tranquilla; questa eutanasia è una parte non trascurabile della felicità (…). Ma nel nostro tempo sembra che i medici ritengano loro dovere abbandonare i malati al momento della fine; contrariamente alla mia opinione, se essi fossero zelanti nell’adempiere il proprio dovere e di conseguenza rispettassero i propri doveri nonché le esigenze della propria professione, non risparmierebbero nessuna cura per aiutare gli agonizzanti ad uscire da questo mondo con maggior dolcezza e facilità. Ora, questa ricerca la qualifichiamo ricerca sull’eutanasia esteriore, che distinguiamo da quell’altra eutanasia che si riferisce alla preparazione dell’anima e che poniamo fra le nostre raccomandazioni [Francis Bacon 1605] Prof. Andrea Porcarelli Laboratorio didattico - Bioetica

Diverse prospettive etiche a confronto Etica utilitarista Etica deontologica Etica realista Il valore morale di un’azione dipende dalla sua conformità ad un ordine oggettivo tra i diversi beni che possono essere oggetto di scelta Il valore morale di un’azione dipende dalla conformità ai doveri (prescrizioni morali universalmente valide) Il valore morale di un’azione dipende completamente dalle sue conseguenze Felicità: gustare il piacere con assenza di dolore Lo Stato è il frutto di un “contratto sociale” tra gli individui in vista della felicità Felicità: comportarsi in modo degno di un uomo retto Felicità: realizzarsi pienamente come persone Le leggi devono essere “giuste” Vi sono dei “diritti naturali” inalienabili Vi sono valori morali universali Nessun bene ha un valore assoluto, ma entra in un “calcolo” C’è una legge morale naturale “iscritta” nel cuore dell’uomo Prof. Andrea Porcarelli Laboratorio didattico - Bioetica

Un’etica “utilitarista” “La credenza che accetta come fondamento della morale, l’utilità, o il Principio della più grande Felicità, ritiene che le azioni sono giuste nella proporzione in cui esse tendono a promuovere la felicità, sbagliate se tendono a promuovere il contrario della felicità. Per felicità si intende il piacere, e l’assenza del dolore; per infelicità, dolore e privazione del piacere” [J. S. Mill] Prof. Andrea Porcarelli Laboratorio didattico - Bioetica

Un’etica “deontologica” Non c’è che un solo imperativo categorico: agisci soltanto secondo quella massima che, al tempo stesso, puoi volere che divenga una legge universale. (…) agisci in modo da trattare l’umanità, sia nella tua persona sia in quella di ogni altro, sempre anche come fine e mai semplicemente come mezzo [I. Kant] Prof. Andrea Porcarelli Laboratorio didattico - Bioetica

Prof. Andrea Porcarelli Laboratorio didattico - Bioetica Un’etica “realista” Il bene è l’essere in quanto posto di fronte all’amore, al volere. (…) Ogni cosa è ontologicamente buona, non ogni cosa è moralmente buona. Il bene morale significa un certo analogato particolare del bene ontologico; significa ciò che è bene in un certo ordine speciale: l’ordine del completamento dell’essere umano, con riguardo all’uso della sua libertà e al perseguimento del suo destino. [J. Maritain] Prof. Andrea Porcarelli Laboratorio didattico - Bioetica

Il mutare del quadro culturale in cui si legge il fenomeno della morte Evoluzione dell’idea della morte Evoluzione dell’idea della vita La morte come “avaria” di un meccanismo La secolarizzazione ed il “non senso” della sofferenza e della morte La Rivoluzione scientifica Genesi della categoria concettuale del materialismo meccanicistico Idea del “corpo macchina” 3 atteggiamenti apparentemente opposti “Ostracizzazione” non se ne parla, si allontana dagli occhi e dal cuore La “società tecnologica” (Jonas) “Anticipazione”: se deve venire che venga presto “Spettacolarizzazione” della “morte virtuale” “Sanitarizzazione” (nuova ritualità “secolarizzata”) Comportamenti “a rischio” Eutanasia Prof. Andrea Porcarelli Laboratorio didattico - Bioetica

Il dibattito sull’eutanasia Perché si vive? Come si muore? La vita è un bene “disponibile”? Chi può decidere? La persona ha una dignità che le compete per natura: la sua vita non è un bene “disponibile” Non ha più valore quella vita che non ha più una sua “qualità” Diverse posizioni a confronto L’eutanasia (con o senza consenso) è un omicidio L’accanimento terapeutico non è rispettoso della dignità della persona morente Chi non può esercitare le funzioni razionali non è persona Il diritto alla vita implica di poter scegliere di chiuderla quando e perché si vuole Non si può rinunciare liberamente alla libertà (o alla vita) Prof. Andrea Porcarelli Laboratorio didattico - Bioetica Rischio di “eutanasia sociale”

Strategie per la produzione del consenso (sull’eutanasia e non solo …) Insistenza sui “casi pietosi” Esaltazione della mitezza di alcune sentenze Progressiva depenalizzazione Sondaggi d’opinione “ad arte” “Ci vogliono regole certe !” Mistificazioni “anti-linguistiche” Demonizzazione degli avversari Ricorso a “testimonial” prestigiosi Legalizzazione Prof. Andrea Porcarelli Laboratorio didattico - Bioetica

Uno sguardo sapienziale sulla sera della vita “Voi vorreste conoscere il segreto della morte. Ma come potete scoprirlo se non lo cercate nel cuore della vita?” [K. Gibran] La morte come “contrassegno esistenziale” della condizione umana “Rimozione” dell’idea della morte “Si muore”: prendere sul serio sul piano esistenziale solo la morte degli “altri” o nella “specie” “La morte non è nulla per l’uomo” “Essere per la morte” (oltre le possibilità del progettare quotidiano) “Essere per la vita” (che continua dopo la morte) Dopo finisce tutto Dopo non cambia nulla Vivere nel ricordo (dei propri cari, dell’umanità) Prof. Andrea Porcarelli Laboratorio didattico - Bioetica