Introduzione alle radiocomunicazioni

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Introduzione alle radiocomunicazioni Croce Rossa Italiana Introduzione alle radiocomunicazioni

LE RADIOCOMUNICAZIONI Croce Rossa Italiana Introduzione alle radiocomunicazioni

LE RADIOCOMUNICAZIONI Un sistema di radiocomunicazioni è composto da una o più stazioni trasmittenti che provvedono a generare un segnale (contenente delle informazioni) e ad inviarlo nello spazio, per mezzo di un particolare dispositivo chiamato antenna. Una o più stazioni riceventi provvedono a captare (ricevere) il segnale con un’antenna ed ad estrarre l’informazione che esso trasportava per renderla praticamente utilizzabile. Croce Rossa Italiana Introduzione alle radiocomunicazioni

LE RADIOCOMUNICAZIONI Aspetti positivi delle radiocomunicazioni: - la trasmissione che avviene in tempo reale anche a distanze enormi, grazie alle sue caratteristiche fisiche; - i costi (apparecchi ed energia) molto bassi paragonati ad altri sistemi; - la fonte di energia è universalmente diffusa. Nel caso mancasse la tecnologia mette a disposizione fonti energetiche trasportabili (accumulatori, batterie) o addirittura inesauribili (celle fotovoltaiche, eliche eoliche); - un solo trasmettitore può essere ricevuto contemporaneamente da innumerevoli ricevitori. Aspetti negativi delle radiocomunicazioni: - la non conoscenza del modo di utilizzare le apparecchiature radio; - la necessità di avere procedure di comunicazione standardizzate; - la morfologia del territorio che ostacola le comunicazioni; - le leggi fisiche che, se sconosciute, limitano l’utilizzo delle stazioni radio. Croce Rossa Italiana Introduzione alle radiocomunicazioni

Introduzione alle radiocomunicazioni L’ANTENNA Le antenne hanno lo scopo di irradiare nello spazio circostante il segnale che ricevono dal trasmettitore. Il segnale di una ricetrasmittente installata su un veicolo in movimento risente della presenza di edifici o rilievi. A breve distanza non è tuttavia importante “essere a vista” perché la potenza dell’irradiazione consente di scavalcare gli ostacoli meno importanti. In molti casi basta spostarsi di pochi centimetri per ottenere un collegamento con risultati migliori, fenomeno già conosciuto nel mondo della telefonia cellulare. Croce Rossa Italiana Introduzione alle radiocomunicazioni

LA PROPAGAZIONE DELLE ONDE RADIO I segnali che sono emessi dalle stazioni radio in gamma VHF si propagano nello spazio seguendo dei percorsi pressoché rettilinei, per questo la portata del collegamento viene limitata, di norma, in maniera drastica sia dagli ostacoli sia dalla curvatura terrestre. Infatti, la portata (D) massima teorica del collegamento fra due stazioni situate in terreno pianeggiante, dipende essenzialmente dalla quota delle rispettive antenne in portata ottica. Per distanze superiori, la stazione mobile si troverebbe nella zona d’ombra, la quale si formerebbe oltre la linea d’orizzonte. Croce Rossa Italiana Introduzione alle radiocomunicazioni

LA PROPAGAZIONE DELLE ONDE RADIO In pratica però le cose vanno un po’ meglio per l’intervento di diversi fenomeni connessi con la propagazione delle onde elettromagnetiche (riflessioni, diffrazioni, rifrazioni), che permettono ai segnali di raggiungere a volte anche le zone nascoste oltre l’orizzonte ottico (es: sul mare). Croce Rossa Italiana Introduzione alle radiocomunicazioni

LE STAZIONI RADIO RIPETITRICI L’effettiva possibilità di stabilire un collegamento diretto fra le stazioni fisse, mobili e portatili è condizionata dalla curvatura terrestre, dalla conformazione orografica della zona ed anche dalla presenza dei disturbi radioelettrici. Per incrementare il raggio d’azione delle stazioni radio si impiegano le stazioni radio ripetitrici, che, se ubicate in posizione elevata, possono ricevere, amplificare e ritrasmettere anche i segnali provenienti da stazioni lontane. In questo caso la portata del collegamento diretto fra le stazioni (A - B), è di soli 15 Km, mentre con l’impiego della stazione ripetitrice, la distanza può arrivare fino a 226 Km (A - D). La stazione radio ripetitrice, oltre ad aumentare la distanza del collegamento, consente anche di migliorare le comunicazioni nelle valli (C) oppure nelle località che sono soggette a disturbi radioelettrici di vario tipo. Tutte le stazioni radio fisse, mobili e portatili che si trovano dentro l’area di copertura del ponte radio possono comunicare tra loro, e formano una maglia. Croce Rossa Italiana Introduzione alle radiocomunicazioni

Introduzione alle radiocomunicazioni I CANALI RADIO Come già riportato, ad ogni maglia radio viene assegnato da parte del Ministero delle Comunicazioni un canale che permette alle stazioni terminali (fisse, mobili e portatili) di operare entro la maglia stessa senza interferire con quelle adiacenti. I canali che vengono attualmente utilizzati nelle maglie radio con l’ausilio di ripetitori sono undici (dall’1 al 6 e dal 13 al 18, escluso il 18) più altri undici per i collegamenti diretti, cioè senza ripetitori (dal 7 al 12 e dal 19 al 24, escluso il 24); i nuovi apparati CRI sono progettati per un totale di 24 canali. Il canale 18 ed il relativo canale 24 attualmente non possono essere utilizzati. La stazione radio ripetitrice dispone di un canale con due frequenze di lavoro, una di trasmissione e l’altra di ricezione, distanziate di 4,6 MHz (SHIFT). Le stazioni della maglia, oltre al canale per l’uso del ripetitore (con due frequenze differenti in ricezione e trasmissione, per funzionamento in semiduplex), dispongono anche di un canale (in simplex o isofrequenza) per il collegamento diretto, nel quale viene usata una sola frequenza per la ricezione e la trasmissione che ha un valore identico a quella di trasmissione della stazione radio ripetitrice. Con questo sistema ogni stazione terminale (fissa, mobile o portatile), si trova sempre in condizione di poter ricevere la chiamata del corrispondente, sia quando la comunicazione viene effettuata sul canale diretto in isofrequenza, che sul canale della stazione ripetitrice della maglia. Croce Rossa Italiana Introduzione alle radiocomunicazioni

I CANALI RADIO Le apparecchiature radio ricetrasmittenti che sono in dotazione alla Croce Rossa Italiana, dispongono di almeno 24 canali, i quali vengono selezionati usualmente per mezzo di piccoli tasti numerici posti sul pannello frontale dal n° 01 al n° 06 per il traffico via ripetitore, dal n° 07 al n° 12 per le isofrequenze, dal n° 13 al n° 17 per il traffico via ripetitore e dal n° 19 al n° 23 per le isofrequenze. ESEMPIO DI IMPIEGO DEI CANALI 1 E 7 Croce Rossa Italiana Introduzione alle radiocomunicazioni

I CANALI 18 E 24 NON POSSONO ESSERE UTILIZZATI I CANALI RADIO I CANALI 18 E 24 NON POSSONO ESSERE UTILIZZATI Croce Rossa Italiana Introduzione alle radiocomunicazioni

UTILIZZO E COMPOSIZIONE DEI CODICI DI IDENTIFICAZIONE E DI CHIAMATA Ad ogni stazione radio facente parte della rete nazionale della Croce Rossa Italiana corrisponde uno ed un solo codice che ne identifica univocamente : • la collocazione, • il tipo, • la provenienza. I codici di identificazione e di chiamata vengono impiegati nei seguenti casi: • ad ogni chiamata, alla fine di ogni conversazione ed alla ricezione di una chiamata selettiva attraverso i sistemi selettivi automatici incorporati negli apparati radio; • ad ogni chiamata o identificazione “a voce”. Tale sistema prevede l’utilizzo di un codice di identificazione e di chiamata assegnato ad ogni stazione radio e composto da sei cifre. Il sistema a sei cifre prevede che la classe degli apparati sia deducibile sempre e solo dalla terza cifra partendo da sinistra, tale da avere: Croce Rossa Italiana Introduzione alle radiocomunicazioni

UTILIZZO E COMPOSIZIONE DEI CODICI DI IDENTIFICAZIONE E DI CHIAMATA La presenza in terza posizione della cifra ZERO indica che la stazione così identificata è inequivocabilmente installata presso una postazione fissa (generalmente in un immobile). Es.: C.O. Prato -> 590000 Le cifre 1, 2, 3, 4, 5 e 6 in terza posizione indicano, che la stazione in questione è di tipo veicolare. Es.: Autoambulanza PO03 -> 591003 Le cifre 7 e 8 in terza posizione indicano che si tratta di apparati radio portatili. Es.: Radio portatili Prato -> 597500 La cifra 9 in terza posizione identifica, con ulteriori divisioni, i ponti ripetitori, i codici speciali per brevi messaggi di testo e altro. Croce Rossa Italiana Introduzione alle radiocomunicazioni

VISIBILITÀ DEI CODICI IDENTIFICATIVI È indispensabile che per ogni apparato radio sia facilmente visibile il relativo codice di identificazione e di chiamata. Pertanto il codice è composto dalla sigla automobilistica della Provincia di appartenenza e dall’intero codice di identificazione, cioè le sei cifre assegnate. Croce Rossa Italiana Introduzione alle radiocomunicazioni

PROCEDURE PER LA TRASMISSIONE DI MESSAGGI A VOCE 1 I messaggi che riguardano gli interventi hanno la precedenza assoluta, nell’ordine: urgenze, servizi ordinari, assistenze, esercitazioni. 2 In caso di apparati radio non forniti di chiamata selettiva, oppure in caso di chiamate “a voce”, la chiamata si effettua pronunciando una o due volte il nominativo della stazione desiderata, seguito da quello della propria stazione. Es.: ROMA 11-12 da ROMA 02-20. Oppure Roma 70-45 da Roma 00-10, se si chiamasse una portatile. 3 La risposta viene data con i nominativi posti sempre nello stesso ordine. Es.: ROMA 11-12 in ascolto per ROMA 02-20, oppure AVANTI per ROMA 02-20. 4 Stabilito il contatto radio, gli operatori eseguono lo scambio di messaggi. 5 La trasmissione di un messaggio non va mai effettuata se non vi è la certezza che il corrispondente sia in grado di poterla ricevere. 6 Le comunicazioni devono essere brevi e concise. 7 Ad ogni messaggio trasmesso deve seguire, da parte del destinatario, un cenno di conferma o meno dell’avvenuta ricezione o, meglio, la ripetizione del messaggio ricevuto; ciò deve avvenire senza necessità di richiesta e solleciti da parte della stazione radio che ha trasmesso il messaggio. Croce Rossa Italiana Introduzione alle radiocomunicazioni

PROCEDURE PER LA TRASMISSIONE DI MESSAGGI A VOCE 8 In caso di collegamento difficile è consigliabile parlare a bassa voce vicino al microfono, e trasmettere le parole utilizzando l’alfabeto fonetico (NATO). 9 In generale, durante le conversazioni radio è bene evitare termini non immediatamente comprensibili a tutti, quali il gergo radioamatoriale/CB ecc. (ovviamente escluse le eventuali codifiche “99-XXX”) ed è importante mantenere sempre un tono di voce normale senza enfatizzare eventuali situazioni di emergenza, evitando così ulteriori possibilità di incomprensione del messaggio trasmesso. 10 Quando il collegamento radio con il destinatario finale risulta impossibile, il messaggio può essere trasmesso ad una stazione intermedia (preferibilmente capomaglia), la quale provvederà ad inoltrarlo al destinatario finale (per radio o per telefono), e darà poi la conferma se il messaggio è stato effettivamente recapitato. 11 La trasmissione circolare serve per inviare un messaggio a più stazioni contemporaneamente. Deve essere effettuata SOLO in casi di estrema necessità e quando non siano disponibili altri mezzi (quali il fax o posta elettronica certificata). Croce Rossa Italiana Introduzione alle radiocomunicazioni

PROCEDURE PER LA TRASMISSIONE DI MESSAGGI A VOCE Per non creare incomprensioni o cadere nel ridicolo, è bene evitare alcune espressioni quali “KAPPA”, “ROGER”, “CAMBIO”, “PASSO” o “PASSO e CHIUDO”... che non si addicono alle radiocomunicazioni professionali di un Ente Pubblico come la Croce Rossa, ma fanno solamente effetto in televisione. Le uniche espressioni corrette sono le seguenti: RIMANI IN ATTESA - AFFERMATIVO - NEGATIVO - INTERROGATIVO - RICEVUTO - AVANTI - RIPETERE – ATTENDERE. AVANTI AFFERMATIVO NEGATIVO INTERROGATIVO RICEVUTO RIPETERE RINAMI IN ATTESA ATTENDERE KAPPA ROGER PASSO PASSO E CHIUDO NOMI E COGNOMI DATI SENSIBILI Croce Rossa Italiana Introduzione alle radiocomunicazioni