Scuola Secondaria di Primo Grado Giuseppe Mazzini Minervino Murge

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Transcript della presentazione:

Scuola Secondaria di Primo Grado Giuseppe Mazzini Minervino Murge Storie di paura Docente Tutor Prof.ssa Caterina Elifani Classe II D

Tematica Questo percorso si pone in continuità con il lavoro proposto per la classe prima durante lo scorso anno scolastico, rispetto al quale costituisce un’ evoluzione per un aspetto sostanziale: l’ideazione e la produzione di un preciso genere narrativo: il racconto di paura di tipo fantastico. Il percorso oltre ad incrementare la capacità di lettura e scrittura, oltre a provocare divertimento, è importante perché insegna a esorcizzare le proprie paure, per conoscerle più concretamente e trovare strategie per superarle. Insegnare a scrivere racconti di questo genere letterario risulta importante sia dal punto di vista pedagogico che per la messa in atto di strategie cognitive

Finalità e obiettivi formativi ideare situazioni, personaggi, vicende e organizzarli in trame narrative; produrre un testo coerente con la sua progettazione; utilizzare un modello, riflettere sul testo e revisionarlo. Metodologia lavoro individuale, a coppie e di piccolo gruppo per favorire sia l’ideazione e la riflessione sul testo da produrre Apprendimento collaborativo con l’utilizzo della Lim Didattica laboratoriale per la costruzione del Power point

Verifica e Valutazione La verifica è stata condotta in relazione all’attività svolta ed ha accertato sia le abilità e le competenze acquisite dagli alunni sia l’efficacia dell’intervento metodologico e didattico. Sono state utilizzate oltre al materiale che è inserito in piattaforma anche schede strutturate, test a scelta multipla, giochi linguistici. La valutazione è stata condotta tenendo conto dei seguenti criteri: - livello raggiunto rispetto al livello di partenza - reali capacità e competenze raggiunte dagli alunni - evoluzione del processo di apprendimento - metodo di lavoro - impegno e partecipazione; - frequenza; - autocontrollo e disponibilità; - autonomia e responsabilità.

Prodotto dell’intervento La casa maledetta

La casa Maledetta Cristian malediceva il momento in cui aveva accettato quella scommessa .Non poteva fare altrimenti, gli amici avrebbero detto che era un fifone .Quando sentì che in casa tutti dormivano , si infilò pian piano le scarpe ,aprì la finestra e saltò giù nel giardino. Mark e Gion lo stavano già aspettando .

Inforcarono le biciclette e partirono verso il bosco Inforcarono le biciclette e partirono verso il bosco .Cristian aveva portato con se la torcia ,l’avrebbe utilizzata per non aver paura .D’avanti ai loro occhi si stagliò quella casa maledetta dove nessuno voleva entrare perché infestata da creature maledette .Era lugubre ,le persiane delle finestre cigolavano e sbattevano al vento . Cristian alla sola veduta di quella casa si sentì raggelare il sangue nelle vene .

Doveva entrare per mantenere alto il suo onore ,non aveva scampo Doveva entrare per mantenere alto il suo onore ,non aveva scampo .Arrivato d’avanti all’ingresso all’improvviso si apri la porta senza che l’avesse toccata, sentì dei lamenti provenire dal piano superiore. Salì pian piano le scale , voleva sapere da dove provenissero quei rumori. Doveva dare delle risposte ai suoi amici che lo aspettavano fuori. Vide una luce provenire da una stanza socchiusa. Guardò dentro e vide un ragazzo che somigliava a un lupo. Sì, era un lupo mannaro. Il viso era disumano,gli occhi infuocati, le mani pelose. Ringhiava in modo spaventoso mostrando i suoi denti aguzzi .

Cristian soffocò un grido di terrore e incurante di quello che avrebbero detto Mark e Gion fuggì da quel luogo maledetto. Uscito fuori nella notte ,si guardò intorno e chiamò i suoi amici. Non c’era nessuno , sicuramente erano fuggiti ,impauriti per quelle urla disumane che si sentivano per tutto il bosco. Inforcò velocemente la bicicletta e fuggì a più non posso verso casa ,al sicuro .

Fine Lavoro realizzato da Sebastiano Pacifico Floriana Ianieri Lorenza Balice Scarpa Enza A.S.2011/2012