SOVERE I due borghi: San Martino San Gregorio Alessia,Virginia,Giorgio,Michael
LA CARTINA DI SOVERE Santuario Borgo S. Gregorio Borgo S. Martino Scuola Ponte Borlezza
BORGO SAN MARTINO INDICE: Introduzione del borgo La curtis di Sovere Il borgo di Imovico Le case-torri I possedimenti vescovili (dominio vescovile) La chiesa di San Martino Il vecchio ospedale
Il borgo di S. Martino è il più antico, in esso passava una delle strade più antiche per andare a Clusone (via del ferro).
LA CURTIS (SUBERES) Il monastero benedettino di S.Salvatore nel corso del X secolo cambia nome in S. Giulia ed acquista sempre più importanza: nel 905/6. “IN CURTE SURE CASA I CUM CAMINATA I, TERRA ARABILIS AD SEMINANDUM MODIA XL, VINEA AD ANFORAS X, PRATAS AD CARRADAS XXX, MOLINA I, QUI REDDET MODIA X; PREBENDARI INFRA CURTE , INTER MASCULOS ET FEMINAS XXXVIIII” “NELLA CORTE DI SOVERE VI E’ UNA CASA, UNA CAMINATA, TERRA ARABILE PER SEMINARVI 40 MOGGIA (1 moggio = 132,1 kg) DI GRANAGLIE; VIGNE PER UN RICAVATO DI 10 ANFORE, PRATI PER 30 CARRI DI FIENO; UN MULINO CHE RENDE 10 MOGGI DI GRANO; I SERVI PREDENDARII DELLA CORTE SONO 39 TRA MASCHI E FEMMINE E DEVONO AL MONASTERO 1 MOGGIO DI FRUMENTO, 5 MOGGIA DI SEGALE, 2 MOGGIA DI ORZO, 30 MOGGIA DI MIGLIO, 8 MOGGIA DI PANICO… 6 ANFORE DI VINO, 5 BUOI, 30 MAIALI, 230 PECORE, 6 CAPRE E 20 POLLI”
La vita della curtis si svolge intorno alla domus cultile o casa dominicata, in cui, attorno ad una grande corte interna, si dispongono l’abitazione con il camino, le abitazioni dei servi, le stalle, il granaio, le cantine, il fienile, le botteghe degli artigiani e quelle per la lavorazione della lana LA CORTE DI SOVERE PRODUCE MIGLIO (65%), SEGALE (11%), AVENA E ORZO (4%), GRANO 2% E PANICO (18%) SU 10 ANFORE DI VINO PRODOTTE BEN 6 DEVONO ESSERE MANDATE AL MONASTERO NELL’ALLEVAMENTO PREDOMINANO LE PECORE (85%), SEGUITE DA SUINI (11%), CAPRE (2,9) E BOVINI (1,9%)
1) Cortile interno della curtis 3) Ingresso della curtis con stemma dei Federici 2) Secondo cortile della curtis
STEMMA DEI FEDERICI Questo stemma si trova sopra il portone della curtis. Raffigura un’ aquila coronata nella parte superiore e rappresenta il Sacro Romano impero Germainco, mentre nella parte inferiore si può individuare una scacchiera. Probabilmente era colorata di azzurro e giallo, i colori dei Federici, una delle famiglie soveresi più nobili dell’ epoca.
IL BORGO DI IMOVICO Imovico (letteralmente “abitato basso”), doveva costituire la parte dell’abitato a più bassa altitudine, nei pressi del fiume. Qui dovevano esserci due vie di discesa verso il Borlezza, una presso le scale strette, una detta delle scale larghe, che permetteva di continuare il percorso verso il lago di Iseo e la Val Cavallina.
LE CASE – TORRI DEL BORGO S. MARTINO
I POSSEDIMENTI VESCOVILI Nel X secolo i monaci di Tours si indeboliscono progressivamente dovuto alla lontananza del monastero dal territorio. Nel 1026 con il placido di Grumello Cremonese tutti i possedimenti del monastero vengono ceduti al vescovo di Bergamo Ambrogio II di Martinengo.
LA CHIESA DI S. MARTINO Le prime notizie della chiesa di San Martino si hanno fin dal 959,per questo si dice che è di epoca carolingia. Nel 1400 ci fu un primo allargamento e nel 1597 venne nominata come parrocchia. Nella facciata della chiesa si legge la data 1883. La parte interna è costituita da tre navate. Ci fu un ampliamento della chiesa precedente tra il 1882 ed il 1886 con la demolizione della metà verso la piazza. L’intervento aprì le due navate laterali e la nuova cupola. La chiesa fu consacrata il 24 marzo 1886, dal vescovo di Bergamo Guindani Camillo.
IL VECCHIO OSPEDALE L’ospedale è un grande fabbricato (inizio via Trento),forse risalente al ‘300. Nel cortile interno vi è un portico sorretto da basse colonne di ceppo,che sembrano molto antiche,con arcate a tutto sesto (Arcate rotonde).Fuori sul lato orientale scorreva il Serut (torrente sotto la strada che si getta nel fiume Borlezza).La Zanutti reca la notizia che nel 1236 sia stato costruito un ospedale in via Imavilla nelle case che qui e in via Cleno hanno ancora questo nome.Questi due luoghi è probabile che siano stati anticamente specie di alberghi per i viaggiatori, dato che si trovano sulla strada che da Imavilla portava a Clusone.
BORGO S. GREGORIO Il borgo S. Gregorio rappresenta l’espansione del paese dopo l’anno 1000 (attività commerciali e artigianali lungo il fiume). Questo è il borgo in cui si insediano i Feudatari di Sovere e costruiscono il loro castello.