LA LUPA CAPITOLINA Questo progetto è stato realizzato dai ragazzi del team 2 della 1G del Liceo scientifico scienze applicate G.Fortunato di Rionero in Vulture dove hanno rappresentato alcune informazioni sulla lupa capitolina. In questo progetto possiamo rappresentare oggetti,immagini,video,come se fosse un museo.Siamo divisi in quattro gruppi chiamati team. Di: Giura Davide
Una delle opere di più alto valore della scultura bronzea etrusca è la Lupa Capitolina. In essa, lanimale, ferocemente ringhiante, è rappresentato saldamente poggiato sulle quattro zampe, con la testa rivolta verso lo spettatore. Sono poche le somiglianze con una lupa autentica, non soltanto per la forma anatomica, ma perfino per lassenza quasi totale del manto peloso, che permette di far risaltare la potente struttura ossea, lo smagrimento del ventre, la vena gonfia sul muso, le mammelle. Il pelo, limitato a una striscia che riveste il collo possente, non è morbido, ma bensì squamoso e duro ed esalta perciò lasprezza che emana da tutta la statua. La scultura della lupa è databile al V secolo a.C., mentre i due gemelli furono aggiunti in epoca rinascimentale, e sono, secondo alcuni, opera del Pollaiolo. Nella tradizione la lupa è divenuta una sorta di nume tutelare di Roma. Peraltro la lupa, presso gli Etruschi, raffigurava il dio degli Inferi, Aita, mentre il lupo era anche il simbolo di un dio purificatore, e fecondatore, Soranus, venerato sul monte Soratte dai Sabini. Ma tra i Sabini la lupa era animale sacro a Mamers, analogo al dio Marte dei Romani che, secondo la tradizione, era padre dei gemelli, e per questo la lupa aveva lattributo di Marzia. Inoltre lanimale tutelare dei Latini era Luperco, nome risultante dalla fusione dei termini lup e hircus per capro, con il quale aveva una corrispondenza etimologica il termine sabino hirpus per lupo, nella trasformazione della c in p; si può quindi ipotizzare che, pur apparendo come lupa, l animale fosse in realtà Luperco, dio dei pastori e protettore delle greggi dai lupi, in nome del quale erano celebrate le feste dei Lupercalia, il 15 febbraio. I due gemelli allattati da questa lupa-luperco si trasformerebbero così in luperci, cioè lupi-capri, a somiglianza della divinità, capro e lupo nello stesso tempo, purificatrice e fecondatrice che dà loro anche virtù marziali. Lepisodio dellallattarnento della lupa, narrato per la prima volta nel III secolo a. C. dallo storico greco Diocle di Pepareto e, sulla sua scia, dall annalista romano Quinto Fabio Pittore, si ispirava alla statua in bronzo raffigurante la lupa di origine etrusca che risale al v secolo a.C., e originariamente con i gemelli sottostanti. È giunta fino a noi, superando invasioni barbariche e incuria medievale, anche se un fulmine la colpì nel 65 a.C. sbriciolando i due gemelli. Nel Medioevo fu collocata al Laterano, all esterno della Torre degli Annibaldi, su una base di pietra sostenuta da grappe infisse nel muro. E lì restò fino a quando, nel piano di ristrutturazione della piazza del Campidoglio, Sisto IV ne progettò il trasloco donandola ai Conservatori, con 10 fiorini d oro che sarebbero dovuti servire per il rifacimento dei due gemelli. Dati presi da: Wikipedia.com e Studenti.it
LOBBIETTIVO DEL TEAM E CREARE UNA GALLERIA VIRTUALE SULLA LUPA CAPITOLINA ATTRAVERSO UN PROGRAMMA VIRTUALE CHIAMATO SECOND LIFE.