Ripensare la didattica universitaria: riflessioni sulla qualità dell’eLearning Patrizia Ghislandi Università di Trento
ICT e università nativi/immigrati digitali blended eLearning eLearning/università/qualità strategie per l’eLearning
Diffusione di una politica per l’eLearning nelle università italiane ELUE Conference-May 31 2006 Tommaso Leo - D.I.I.G.A., Università Politecnica delle Marche
università e ICT: lo scenario italiano Ricerca CRUI sull’eLearning nelle università “tradizionali”: eLearning in crescita rapida integrazione fra lezione in aula e online creazione del “delegato rettorale per l’eLearning” nascita di centri di ateneo pochi piani strategici nelle università www.fondazionecrui.it/e-learning
Università e ICT “ICT... the single most important change driver in education and training system” rapporto HECTIC Higher Education Consultation in Technologies of Information and Communication, Coimbra Group, 2002
ICT e università nativi/immigrati digitali blended eLearning eLearning/università/qualità strategie per l’eLearning
Web 2.0 seconda generazione web Cloud computer world wide computer sw che lavora in rete browser che lancia i programmi Youtube, MySpace, 2° life, delicious, wiki, google search, flickr, blogs, aBay Web 2.0 seconda generazione web
gli unici motori semantici degni di questo nome siamo noi…. Per il web 2.0 gli unici motori semantici degni di questo nome siamo noi…. …..ogni utente è un prosumer semantico Luciano Floridi, “Interazione senza fine”, Nova Review, Feb 2008
ià, proprio così: pochi giorni fa, come tutti sanno, la prestigiosa rivista americana ci ha concesso l’onore di nominarci - assieme a milioni di altri terrestri - “Uomo dell’anno” 2006. Sono passati quasi vent'anni da quando, nel gennaio 1983, Time decideva di assegnare al personal computer l'ambito titolo di “uomo dell'anno”. Allora la scelta era sembrata inumana. E centinaia di futurologi iniziarono a dipingere scenari fatti da umani deificati, mandrie asettiche di robot che deambulavano cinici fra paesaggi plastificati e macchine che regolavano il ritmo delle nostre sinapsi e dei nostri respiri. 24 anni dopo noi - assieme a svariati milioni di esseri in carne, ossa, mente e anima - ci siamo ripresi giustamente il titolo. Nell’anno appena defunto, infatti, sulla tradizionale copertina di Time che festeggia la personalità più importante del 2006 c'è uno specchio. In questo specchio si riflettono i lettori che costituiscono il popolo dei navigatori di Internet scelti dal magazine americano come destinatari del premio "Uomo dell'anno". Ed anche noi, dunque, possiamo meritatamente rimirarci tronfi e soddisfatti nell’edulcorante specchio di Time. Secondo l’autorevole rivista, infatti, quest'anno bisogna rendere omaggio a tutti quelli che hanno contribuito a creare il rivoluzionario successo dei siti di partecipazione e ad alimentare blog, forum, giornali on line e ogni altro luogo della Rete dove è nata una nuova democrazia digitale, che sta trasformando l'era dell'informazione. È insomma la consacrazione della seconda generazione web (Web 2.0) che sta plasmando un’agorà virtuale dai confini illimitati dove rumoreggia un inesausto rampollare di liberi saperi, di anarchiche condivisioni e sorprendenti collaborazioni fra cybernauti di tutto il globo Gennaio 2007
Studenti “nati digitali” Docenti “immigrati digitali” informazioni acquisite da molte fonti multimediali e in modo veloce informazioni acquisite in modo lento e controllato, da un numero limitato di fonti processi paralleli e multitasking processi singoli e compiti ben definiti attenzione ad immagini, suoni e video, più che al testo attenzione al testo, prima che ad immagini, suono e video accesso casuale a informazioni ipermediali informazioni lineari, logiche e sequenziali interazione/networking simultaneo con molti lavoro individuale degli studenti apprendimento just-in-time insegnamento just-in-case gratificazioni e riconoscimenti istantanei gratificazioni e riconoscimenti differiti apprendimento rilevante, utile subito e divertente insegnamento seguendo il curriculum Prensky, M. 2001
ICT e università nativi/immigrati digitali blended eLearning eLearning/università/qualità strategie per l’eLearning
blended
blended lezione in aula didattica web-enhanced didattica online ± flessibilità nello spazio/tempo in presenza didattica web-enhanced didattica online in rete blended
blended lezione in aula didattica web-enhanced didattica online ± flessibilità nello spazio/tempo in presenza didattica web-enhanced didattica online in rete blended apprendimento collaborativo collaborazione formazione con docente/etutor apprendimento assistito indipendenza ± flessibilità nei ritmi/teorie di apprendimento autoistruzione
flessibilità vs distanza lezione in aula ± flessibilità nello spazio/tempo in presenza didattica web-enhanced didattica online in rete blended apprendimento collaborativo flessibilità vs distanza collaborazione formazione con docente/etutor apprendimento assistito indipendenza ± flessibilità nei ritmi/teorie di apprendimento autoistruzione
ICT e università nativi/immigrati digitali blended eLearning eLearning/università/qualità strategie per l’eLearning
Paul Klee, Ad Parnassum, 1932, Kunstmuseum, Berna università/eLearning/qualità necessità di formazione (docenti/governance/studenti) migliorare l’insegnamento bisogni tecnologici Le fasi: la qualità The Latin phrase Gradus ad Parnassum means "Steps to Parnassus". It is sometimes shortened to Gradus. Mount Parnassus was, by some accounts in Greek mythology, the home of the Muses – the nine goddesses of the arts. The phrase has therefore been used to refer to various books of instruction, or guides to making progress in literature, music, or the arts in general. From 1923 Klee created a series of imaginative color constructions which he called 'magic squares' in which he applied his theories. This series came to a conclusion in 1932 with Ad Parnassum. Klee likened each element in the painting to a theme in a polyphonic composition. He defined polyphony as 'the simultaneity of several independent themes'. In addition. each artistic element in Ad Parnassum is itself a distillation of several ideas and personal experiences. For example. the graphic element illustrates the gate to Mount Parnassus. the home of Apollo and the Muses, and also may refer to the Pyramids which Klee saw in 1928, and to a mountain near Klee's home." Paul Klee, Ad Parnassum, 1932, Kunstmuseum, Berna
Cosa è la qualità nell’eLearning?
i 5 pilastri della qualità per Sloan-Consortium università/eLearning/qualità i 5 pilastri della qualità per Sloan-Consortium Efficacia dell’apprendimento online Rapporto costo/benefici Accessibilità Soddisfazione dei docenti Soddisfazione degli studenti he Alfred P. Sloan Foundation, a philanthropic nonprofit institution, was established in 1934 by Alfred Pritchard Sloan, Jr., then President and Chief Executive Officer of the General Motors Corporation.
progettisti/informatici/tutor università/eLearning/qualità società mondo del lavoro Miur Crui governance dell’ateneo e delle facoltà docenti studenti progettisti/informatici/tutor Benvic—quality on the line--Guida al marchio di Qualità BAOL (Guide to the BAOL Quality Mark) British Association Online Learning-- i diversi punti di vista sulla qualità
progettisti/informatici/tutor università/eLearning/qualità società mondo del lavoro Miur Crui Livello macro management, organizzazione, risorse umane e costi governance dell’ateneo e delle facoltà docenti studenti progettisti/informatici/tutor Livello micro didattica i diversi punti di vista sulla qualità
progettisti/informatici/tutor università/eLearning/qualità società mondo del lavoro Miur Crui Livello macro management, organizzazione, risorse umane e costi governance dell’ateneo e delle facoltà Obiettivo: una analisi/monitoraggio della qualità che tenga conto dei diversi punti di vista docenti studenti progettisti/informatici/tutor Livello micro didattica i diversi punti di vista sulla qualità
ICT e università nativi/immigrati digitali blended eLearning eLearning/università/qualità strategie per l’eLearning
università/eLearning/qualità 2003-2005 Prin-progetto di ricerca di interesse nazionale eUniversity eLearning e innovazione all’università TRENTO. Milano Cattolica, Perugia, Sassari 2006-2009 Comunità di apprendimento per la didattica universitaria in ambienti open source ROMA TRE, Perugia, Politecnica delle Marche , Trento Verso la eUniversity Editrice Università degli Studi di Trento (2007)
Università di Trento 15.000 studenti, 500 docenti, Polo a Rovereto 7 facoltà, 25 cdl triennali, 28 cdl magistrali progetto di ateneo Didattica Online 2001 Dol-divisione didattica online 2004 studenti online 10.000 docenti online 300 insegnamenti online 500
Strategie per l’eLearning Modelli organizzativi Singoli docenti che promuovono eLearning: web enhanced content-centered student-centered Strategia d’ateneo: Individuazione del delegato per l’eLearning; creazione di un laboratorio/centro per promuovere l’eLearning; definizione di una strategia d’ateneo
Strategie per l’eLearning i docenti “pionieri” amano i cambiamenti radicali hanno una “visione” da attuare orientati ai progetti accettano il rischio amano sperimentare autosufficienti si relazionano orizzontalmente (creano comunità) …e la maggioranza amano cambi graduali pragmatici orientati al processo non amano il rischio utilizzi già sperimentati desiderano avere supporto si relazionano verticalmente (attraverso le gerarchie) BJET 2007 Geoghegan 1994
Strategie per l’eLearning Centralità di una strategia di ateneo esplicita e condivisa su 4 aree di decisioni strategiche per una integrazione “di qualità” fra didattica accademica e ICT
Strategie per l’eLearning 1. management, organizzazione, costi 2. didattica 3. tecnologie 4. fattori umani
Strategie per l’eLearning. Domande per proseguire la riflessione la didattica online ha un impatto reale sulla formazione universitaria? quanto il management conosce l’eLearning e la didattica mediata dalle tecnologie? l’istituzione accademica è in grado di anticipare i cambiamenti in modo da essere proattiva anzichè reattiva? La didattica online ha un impatto sulla carriera dei docenti e/o sui riconoscimenti accademici? dobbiamo forse ripensare i modelli standard di formazione (uso delle classi, telelavoro per i docenti, ore di didattica, frequenze obbligatorie...)? Budapest open access initiative 2001
Strategie per l’eLearning. Domande per proseguire la riflessione è meglio un eLearning di base diffuso (servizi alla didattica online, etc.) o il supporto ad alcuni progetti eLearning avanzati? come fornire un supporto“su misura” alle facoltà? si può fare didattica online senza una eLibrary? quali professionalità sono indispensabili per supportare il cambiamento e chi le forma (etutor, instructional designer, ...)? è necessario un centro di ateneo? come formare gli studenti? come motivare i docenti? come valutare praticamente la qualità dell’elearning? come garantire che il progetto continui, dopo i primi entusiasmi? Budapest open access initiative 2001
…il progresso della tecnologia non può di per sé migliorare la didattica più di quanto il far la punta alla matita possa migliorare la prosa… Hannafin Michael J, Rieber Lloyd P., 1989
Grazie per l’attenzione! Grazie per l’attenzione! patrizia.ghislandi@unitn.it